'Il mio nome è April e sono una ragazza italiana, ovviamente e per mia sfortuna del sud. Frequento una scuola di cui sono abbastanza soddisfatta, il mio rendimento non è dei migliori, ma non mi lamento, ma è solo che oggi, proprio non riesco a concentrarmi e sinceramente non mi interessa studiare scienze quando...il mio gruppo preferito esattamente a quest'ora sta incontrando tutte le fan..'

Sentivo dei ronzii in sottofondo, forse era la prof che blaterava qualcosa..

'BERRY! BERRY! Torna tra di noi, santo cielo! Dimmi qual è la durata di una stella rossa!'

'Harry Styles..'

'Penso che sia meglio che tu esca dalla classe, sei completamente disattenta!'

Ovviamente la prof doveva rompere le palle proprio a me, il tre ottobre.

'April mi spieghi cos'hai?' mi chiese Alice, la mia migliore amica conosciuta quando avevo sei anni, in prima elementare.

'Oggi è tre ottobre Alice, tre ottobre, quei cinque sono a Milano mentre noi siamo qui a studiare le stelle rosse e le stelle blu!'

'Ma sono un gruppo musicale April, non puoi rovinarti la vita per uno stupido gruppo!'

Nessuno mi capiva, dannazione.
 

Arrivata a casa corsi di sopra per vedere se qualche ragazza avesse postato foto dell'evento o comunque informazioni e come pensavo, internet ne era già pieno.
Spensi il pc e corsi da mia madre per sfogarmi:

'Mamma, maledizione dobbiamo partire per Milano proprio la settimana prossima! Non potevi spostare tutto ad un giorno migliore, tipo oggi?'

'No April, la settimana prossima saremo lì, precisamente il 10 ottobre, avrai altre occasioni per vedere 'sto gruppo, ora fila a studiare!'

Il pomeriggio passò molto lentamente, e non riuscivo proprio a concentrarmi sulle dimensioni delle stelle o sul loro colore, quando in mente avevo in testa ben cinque stelle precise, che incontravano più di 500 fan, tranne me.

 

Una settimana dopo..
 

Un rumore assordante mi riempì la testa, era quella maledetta sveglia delle 7.00!
Mia madre era sempre precisa come un orologio svizzero e per le 7.40 eravamo già fuori di casa, non avevo gran voglia di partire, mi sarebbe mancata un sacco Alice, e tutti i miei stupidi compagni di classe. 
'Non posso non andarci, è per lavoro, preferisci stare a casa da sola 4 giorni?' testuali parole di mia madre.
Da questa descrizione può sembrare una donna cattiva, o presuntuosa, ma non era affatto così, solo che quella settimana era proprio impegnata.

Indossai una camicia bianca e rosa, un leggins nero, le mie amate ballerine nere, un maglioncino bianco appoggiato sulle spalle e una pochette nera a tracolla. Un filo di matita, mascara e capelli legati. Non volevo presentarmi in condizioni pietose proprio a Milano. 

Il volo fu tranquillo, e due file davanti a noi erano seduti due ragazzi dagli occhi bellissimi, peccato che avessero una trentina d'anni per uno. Arrivate a Milano un taxi ci portò subito al nostro hotel, in via 'Nonsocosa' ed entrammo nella nostra stanza, era la 203. Posammo le valigie,  ci stendemmo sul letto e ci addormentammo come due massi.
 

Il mattino seguente mi affacciai alla finestra per assaporare..l'aria inquinata e i clacson di Milano! Avevo deciso: dovevo uscire da lì per fare due passi.
Colazione veloce, una felpa grigia e un jeans chiaro con i capelli legati e uscii da quel posto noioso. Appena uscita in strada notai una cosa: di fronte al mio hotel, c'era lo Shu Cafè, esattamente quel luogo, quel maledetto posto.
'E' una maledizione!' pensai, e iniziai a correre lontano fino ad arrivare in un bar qualunque per prendere fiato.

Chiamatemi semplicemente V.

Non li ho potuti incontrare putroppo, Milano era troppo lontana da qui.

Spero vi piaccia, è la mia prima fanfiction demmerda.

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