I know it's hard to keep an
open heart
When even friends seem out to harm you
But if you could heal a broken heart
Wouldn't time be out
to charm you.
November
Rain – Guns n’ Roses
“Granger.”
Era entrato in infermeria in silenzio, l’aveva vista avvolta tra quelle bianche lenzuola. Il volto pallido. Si era scontrato con il pezzente all’entrata. L’aveva letteralmente squadrato il rosso, lanciando fulmini e saette con un semplice sguardo. Lui l’aveva ignorato, avvolto come sempre nella sua maschera di indifferenza.
“Ciao…” la sua voce era debole.
“Come stai?” l’apprensione di lui, nascosta sotto strati e strati. Il dolore messo a tacere. La voglia di stringerla a sé, repressa.
“Meglio, hai visto? Sono riuscita a mettermi in ridicolo.” Sorrise, lievemente. Contrarre il volto le doveva esser doloroso.
Lui sorrise di rimando, sedendosi accanto a lei.
“Cosa c’è Draco?” preoccupazione, la sua.
“Tu meriti qualcuno che ti faccia stare bene, Granger. Meriti di stare con qualcuno che ti renda felice, qualcuno che non ti complichi la vita e che soprattutto non ti faccia soffrire.”
Vide il sorriso della ragazza affievolirsi pian piano sulle sue labbra. La consapevolezza era giunta, l’aveva colpita in pieno viso.
“Weasley è un bravo ragazzo, Granger. Pezzente certo, ma un bravo ragazzo.”
I suoi occhi castani lo scrutavano, erano immersi nei suoi grigi, senza trovarvi nulla.
“Draco…” la sua voce ancora debole, questa volta resa tale dalle sue parole.
“Io mi faccio da parte, Granger.”
Gli occhi castani si erano velati di lacrime.
Si alzò, sistemandosi la cravatta e aggiustandosi il mantello. A passo sostenuto si diresse verso l’uscita, non voltandosi ad osservarla. Era giusto così, pensò. Lei aveva il diritto di essere felice, stando con lui questo non sarebbe mai accaduto. Weasley era giunto per lei. Lui, Draco Malfoy, non lo era.
“Hermione, devi pur mangiare qualcosa.”
Il rosso continuava a portarle alle labbra un cucchiaio di zuppa, senza successo.
“Ti ho detto di no, Ronald. Anzi, perché non vai? Non è il caso che tu stia qui tutta la giornata. Devi seguire le lezioni. Non è il caso saltarle per me.” Sentenziò lei, mentre scostava le labbra dall’ennesima cucchiaiata che le era stata avanzata.
“Ma non è un peso!” cercò di dissuaderla lui.
“Non è il caso, Ronald.” Il tono si era alzato.
“Oh… Ho capito. Lui è stato qui, Malfoy. Hai scelto lui, vero?” il capo chino, il cucchiaio abbandonato nel piatto. “Perché Hermione? Siamo cresciuti insieme, ci siamo baciati! Perché?”
“Ron, tu sei un bravo ragazzo, sei il mio migliore amico! Tengo davvero molto a te, credimi! Sei meraviglioso, e saresti sicuramente la persona giusta per me, però…”
“Hai scelto lui.” La interruppe, le orecchie rosse.
“Vorrei non averlo fatto, Ron.”
“Ti farà soffrire ancora, lo sai vero?”
Ancora consapevolezze, bruciature sul viso. La Grifondoro si asciugò le lacrime con il dormo della mano.
“E quando questo accadrà- riprese lui- io non sarò qui.”
Le diede le spalle, e si avviò verso la porta.
“Ron!”
Lui si fermò, senza voltarsi.
“So di averti deluso e ferito. Ma io ti voglio e ti vorrò bene. Sempre.”
“Ci vediamo in giro, Hermione. E cerca di non permettere alla serpe di farti soffrire.”
Lei lo osservò sparire dietro la porta. Le lacrime che scorrevano sul suo volto, copiose. Le bruciature sul corpo e sull’anima. Doveva andar meglio. Sì, sarebbe andato tutto per il verso giusto. Prima o poi.