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Autore: Rebychan    06/10/2011    6 recensioni
Un bacio può avere diversi significati.
A causa del rituale del bacio mafioso Gokudera scoprirà qualcosa su se stesso che lo porterà a capire la verità sui suoi sentimenti.
Atemporale - Pairing: YamamotoxGokudera (8059)
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Hayato Gokudera, Takeshi Yamamoto
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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3 Ecco qui il nuovo capitolo di questa storia e i pensieri ovviamente spettano a lui.
Spero vi piaccia.
Come al solito, i personaggi non sono miei e scusate se ci saranno degli errori. Io leggo e rileggo ma qualcosa mi sfugge sempre.
Ringrazio chi ha messo la storia tra le preferite, ricordate e seguite e soprattutto chi ha commento lo scorso capitolo. Grazie di cuore.
Ringrazio anche le persone che hanno messo la sottoscritta tra gli autori preferiti, e quelli che mi hanno selezionato sulla pagina di Facebook. Grazie!
Vi lascio alla lettura.
Rebychan

CAPITOLO 3

Gokudera era profondamente deluso. E quando era deluso reagiva sempre in modo scostante e rabbioso. Ma quando a causa di forze maggiori non poteva sfogare la sua frustrazione lanciando dinamite o prendendo a pugni chi l'aveva oltraggiato, finiva sempre con il commettere qualche sciocchezza, tipo bere come il peggiore degli ubriaconi, riducendosi in uno stato pietoso.

E tutto ciò era quello che gli era capitato quel giorno.

Tutto era andato storto.

Il bacio con il Decimo non gli aveva fatto provare le sensazioni che aveva creduto, gli altri guardiani si erano divertiti a prendersi gioco di lui, e poi...

Il ricordo di quell’ultimo episodio riusciva ogni volta che ci pensava a mandarlo in bestia.

Afferrò un altro bicchiere e se lo portò alla bocca per berne il contenuto tutto d'un fiato e per un po' ogni pensiero svanì dalla sua mente, per poi l'attimo dopo però tornare.

E pensare che lui aveva sempre creduto che Yamamoto lo avesse capito ed accettato, ed invece era stato proprio quest’ultimo  il più crudele di tutti durante la cerimonia.

Perché non aveva ufficializzato la sua nomina baciandolo ed invece gli aveva solo sfiorato con le labbra la guancia?

Era ingiusto!

Bene che Reborn aveva decretato che la cerimonia si era svolta lo stesso correttamente, ma il fatto che Yamamoto non avesse scambiato la propria anima con la sua in quell'antico rituale gli faceva male.

Era come se la sua gioia per la nomina fosse stata di colpo dimezzata.

Ed il motivo era semplice, non poteva che domandarsi il perché di quel comportamento dell'altro. E la sua testa si riempiva di stupidi dubbi.

Avrebbe voluto prenderlo a pugni ed insultarlo fino a quando non avesse avuto una degna risposta, ma in quel momento non poteva.

Se avesse insistito troppo con le sue "parolacce" avrebbe fatto capire a tutti che c'era qualcosa che non andava. E tutta la cerimonia sarebbe stata compromessa.

E non voleva rovinare la festa a tutti.

Aveva quindi dovuto sopportare in silenzio quell'oltraggio. E per dimenticare...

Afferrò un altro bicchiere e lo svuotò tutto d'un fiato.

La sua mente era annebbiata, eppure come un tarlo il pensiero tornava sempre là.

Perché l'idiota del baseball non l'aveva baciato?

Possibile che non lo ritenesse degno di essere il braccio destro del Decimo?

Il solo pensiero che fosse così lo faceva sentire incredibilmente triste.

La sua rabbia anche se fosse stato solo per quel dubbio quindi era altamente giustificata. Yamamoto gli aveva tirato proprio un brutto scherzetto.  

Eppure più beveva, e più i suoi freni inibitori scomparivano, più si rendeva conto che sotto, sotto se era così nervoso c'era anche dell'altro.

Il fatto era che quando Yamamoto aveva fatto il segno di baciarlo, lui all'improvviso si era reso conto di volere che lo facesse.

Aveva sporto le labbra e abbassato le palpebre quasi dimentico che quello che stava facendo era semplicemente un rito, bramoso solamente di sentire quelle labbra sulle sue.

E quella era una cosa incomprensibile!

L'unico bacio che aveva atteso di quel giorno era quello con il Decimo, eppure quello che gli aveva scatenato dentro le emozioni più forti era stato quello che non c'era stato con Yamamoto.
 

Nell’attesa, mentre l’altro si chinava su di lui, in effetti, anche il suo cuore gli aveva giocato un brutto scherzo, visto che aveva cominciato a battere furiosamente nel petto, mentre le sue gambe erano state scosse da degli strani tremori.

Sarebbe bastato solo che fosse arrossito e avesse sentito ballare le farfalle nello stomaco e sarebbe stato a  posto, era stato costretto a dirsi, ed era per quello che aveva reagito con tutta quella furia nei confronti dell'altro.

Non era solo perché l'altro aveva rovinato il rito che si sentiva così frustrato, ma era perché non capiva più le sue emozioni.
 

Fino al giorno prima era tutto così semplice: amava il Decimo, e provava una sorta d'amicizia inspiegabile e piena di rivalità con Yamamoto.

Ora invece a causa di quello stupido rituale non sapeva più cosa provava né per l'uno, né per l'altro.

Un altro po' di alcol scivolò lungo la sua gola arsa a quella confessione ansiosa.

Ed ora cosa doveva fare?

Fare finta che tutto quello non fosse mai capitato o investigare sul motivo per cui Yamamoto non l'aveva baciato?

E con i suoi sentimenti come doveva comportarsi?

Era così confuso! E l'unica cosa che avrebbe voluto davvero in quel momento era staccare la spina da tutto e non pensare più.

Bevve un altro bicchiere e poi un altro ancora.

E stavolta il ritmo in cui buttò giù tutto quell'alcol fu così frenetico che smise di pensare del tutto, finalmente. La sua mente si fece sempre più pesante, mentre il suo corpo rispondeva con sempre più difficoltà agli ordini del suo cervello.

Non era tuttavia ancora abbastanza, ogni tanto il pensiero di Yamamoto  tornava ancora a fare capolino nella sua mente.

Doveva bere di più, fino a quando la sua testa si sarebbe svuotata del tutto e solo il caos più completo ne avrebbe fatto da padrone. O meglio fino a quando le tenebre l'avrebbero avvolta con le loro spire e finalmente avrebbe trovato pace nel nulla assoluto.

E finalmente dopo l'ennesimo bicchiere tracannato il cui contenuto finì più sul tavolo, che sul suo stomaco, ottenne il risultato sperato.

La sua mente fu invasa dal nero più assoluto e svenne.

Per un po' non ci fu più niente per lui. Finalmente aveva trovato pace nel vuoto assoluto.

Poi però tra le coltri dell'incoscienza aveva cominciato a provare strane sensazioni.

Il suo torace era venuto a contatto con un calore piacevole, e gli sembrava che il suo corpo si stesse muovendo.

Corrugò la fronte, non trovando però la forza di aprire gli occhi per sapere cosa stesse succedendo.

Stava bene in quello stato di sonnolenza. Era senza pensieri.

All'improvviso però cominciò a farsi delle domande frutto della sua confusione.

Quali erano i pensieri da cui si stava proteggendo stando in quel piacevole vuoto di sensi? Non se lo ricordava!

Anche se non avrebbe voluto,  la sua mente cominciò a sforzarsi di rammentare.

Una parte di lui aveva paura dei ricordi, ma l'altra sentiva che era importante sapere. Era curiosa!

All'inizio il suo sforzo non ottenne nessun risultato. La sua mente era troppo annebbiata e combattuta.

Poi, però oltre al tatto che sentiva qualcosa comprimergli lo stomaco, un altro dei suoi sensi si risvegliò ovvero l'odorato.

L'odore di un dopobarba che avrebbe riconosciuto tra mille, e che ancora persisteva nel proprietario nonostante i bagordi della serata, gli solleticò il naso.

E l'oscurità si dissolse, mentre apriva gli occhi, pensando ad un nome: 'Yamamoto.'.

Avendo aperto gli occhi troppo in fretta, una fitta dolorosa gli spaccò in due il cranio, tanto che dovette richiudere le palpebre per tentare di resisterle.

Per un po' continuò a rimanere così, mentre ritornava abbastanza lucido per ricordare cosa era successo e  finalmente capire il motivo per cui Yamamoto lo portava sulla schiena.

Dopo i fatti della cerimonia aveva bevuto troppo e doveva essere svenuto.

E a quel punto Yamamoto doveva essersi offerto di scortarlo fino a casa.

Riaprì gli occhi e stavolta lo fece lentamente.

Lasciò che anche tutti gli altri sensi si risvegliassero completamente in lui: vista, udito, gusto.

Quando si rese conto che i suoi occhi si erano adattati a vedere al buio, che la sua bocca impastata dall'alcol era amara e che le sue orecchie captavano ogni più piccolo scricchiolio che le scarpe di Yamamoto producevano sulla strada capì di essere abbastanza in forze per decidere il da farsi.

Fino a quel momento, aveva ancora finto di essere svenuto, per cui l'idiota del baseball non doveva essersi reso conto del suo risveglio.

Ed ora cosa doveva fare?

Forse poteva continuare la sceneggiata fino al suo appartamento. Avrebbe fatto lavorare come un mulo Yamamoto  per lui obbligandolo a portarlo fino a casa in modo da vendicarsi per il mancato bacio.

Quando il suo pensiero si soffermò su quell'episodio della cerimonia, però, all'improvviso capì di voler sapere perché non l'aveva baciato.

Forse se non avesse bevuto così tanto e fosse stato del tutto lucido, non si sarebbe mai comportato in quel modo, si ritrovò infatti istintivamente ad appoggiare le mani sulle spalle di Yamamoto per sistemarsi meglio.

Normalmente si sarebbe allontanato dall'altro ragazzo come se la sua pelle fosse stava rovente, ora che aveva parcheggiato l'idea della vendetta, ed era stata sostituita dalla voglia di sapere.

Ed invece non lo fece.

Rimase lì in groppa all’altro.

L'alcol che aveva in corpo gli permetteva infatti di essere abbastanza onesto con se stesso, per ammettere che farsi scorazzare in giro così da Yamamoto tutto sommato era piacevole.

Sentire la sua schiena muscolosa e solida contro il suo torace gli dava sicurezza.

Il suo modo di camminare deciso ma nel contempo leggero era quasi ipnotico, e gli donava pace.

Il suo profumo che gli arrivava alle narici lo faceva sentire bene.

Probabilmente fu per quello, perché si sentiva in pace con se stesso che si ritrovò a dare voce ai suoi pensieri quasi senza accorgersene. Le parole gli vennero fuori con naturalezza, perché il desiderio di sapere il motivo per cui la persona di cui più di ogni altra alla cerimonia si era fidato, pensando che l'avesse accettato come braccio destro, l’avesse tradito, era troppo forte.

Voleva saperlo perché se ora i suoi sentimenti erano in subbuglio, in quanto non riusciva a capire perchè avesse desiderato quel bacio così tanto, e la sua mancata concretizzazione lo avesse abbattuto fin troppo, forse con una risposta dell'altro finalmente avrebbero trovato pace.

Gli chiese: “Perché non mi hai baciato sulla bocca?”

Rimase in attesa della risposta che l'avrebbe liberato da ogni dubbio.

Purtroppo fu quella sbagliata! Aveva sperato che Yamamoto avrebbe parlato di sé per giustificarsi ed invece...

"Da come eri titubante, ho pensato che non volessi baciarmi e quindi ho deciso di usare un espediente per tirarti fuori da quella situazione.”, rispose l'idiota del baseball, prima di cominciare a ridere come un idiota, appunto!  

E Gokudera non notando niente di strano in quella risata a causa dell’alcol a quel punto non ci vide più.

Quale diritto aveva su di lui quello scemo per prendere delle decisioni al suo posto, pensando di testa sua a quello che lui avrebbe voluto? Soprattutto quando in verità non capiva un accidente di quello che voleva?

Poco importava che di solito riuscisse sempre a intuire le sue esigenze prima che lui le esprimesse, stavolta aveva sbagliato su tutta la linea.

Se era stato titubante non era perchè non aveva voluto quel bacio, ma era perché doveva baciare lui.

Ed i suoi sentimenti per l’idiota erano sempre stati indecifrabili.

Non era mai riuscito a definirli con assoluta certezza e li aveva per cui sempre etichettati sotto il nome di un'amicizia strana.  

E poi  per essere sinceri quando l'altro aveva preso l'iniziativa, lui  invece quel bacio lo aveva desiderato.

Era l'alcol che lo portava ad essere onesto probabilmente, ma Gokudera era stufo di rifiutarsi di pensare a quel suo desiderio, così come era stufo dell'interferenze da parte dell'altro nel suo libero arbitrio.

Yamamoto doveva capire una volta per tutte, che non aveva nessun diritto di fare cose che lui non gli chiedeva, giustificandosi dietro al fatto che era per il suo bene.

Lui aveva il diritto di scegliere anche di sbagliare se avesse voluto.

Fu quindi per frustrazione e rabbia che si ritrovò ad agire in quel modo.

Cominciò a divincolarsi ed ad urlare per farsi mettere giù dall’altro.

Poi, lo afferrò cominciando a stringere ed urlò: "Anche se non avessi voluto, e non ho mai detto che fosse così, avresti dovuto baciarmi lo stesso. Così hai rovinato la cerimonia. Dovevi sapere che per me era la cosa più importante. Pensavo avessi capito quanto per me fosse stato importante diventare il braccio destro del Decimo. Pensavo mi avessi accettato. Ed invece hai rovinato tutto. Chi mi dice che in futuro tu non abbia a che ridire, e riveli a tutti che non mi hai baciato. In questo modo la mia nomina verrebbe messo in discussione. Sei un idiota! Perché continui a farti gli affari miei, anche quando non ti è richiesto?"

A quel punto, mentre Gokudera cominciava a ripetere senza sosta:" Idiota! Idiota! Idiota!" Yamamoto fu costretto a lasciarlo cadere dalle sue spalle, mentre con le mani andava ad allentare la presa dell'altro sul suo collo. La risata gli era morta in gola, ed il fiato gli si era fatto pesante.

Se continuava così infatti Gokudera stavolta avrebbe corso sul serio il rischio di strangolarlo.

FINE CAPITOLO 3

Yamamoto riuscirà a salvarsi la vita? Cos'altro si diranno lui e Gokudera? Cosa succederà? Tutto quello lo scoprirete leggendo il prossimo capitolo.

L'ANGOLO DI REBYCHAN:
Ecco qui i pensieri dell'altra metà del cielo.
Gokudera come sempre è contorto e spero di averlo reso bene. Incrocio le dita.
Ve l'aspettavate che sarebbe andata così? Fatemi sapere.
Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto.
Con questo, anche stavolta mi sembra di aver detto tutto.
Chi vuole contattarmi può farlo qui sui commenti EFP, per Email o sul mio forum.
Alla prossima.
Rebychan

L'ANGOLO DELLE RISPOSTE AI COMMENTI:

Un ringraziamento speciale va a:

kury: Purtroppo non sono riuscita ad aggiornare domani. Spero però che il nuovo capitolo sia arrivato comunque abbastanza presto.
Sono felice di sapere che trovi la storia kawai!
Già! E' impossibile non volere del bene a Yamamoto. Gokudera spicciati a svegliarti e consolalo.
Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto.
Grazie per il commento.

Dead Master: Sono felice di sapere che anche lo scorso capitolo ti è piaciuto.
Sì, anch'io provavo molta tenerezza per Yamamoto mentre scrivevo. Povero caro! E così innamorato!
Che ci vuoi fare? Per gli occhi innamorati di Takeshi, Gokudera è fantastico! E come dargli torto? Ho voluto ribadirlo e sono felice che la frase ti sia piaciuta.
Ho pensato che quando si ama si odia vedere sviliti i proprio sentimenti. E quindi il bacio per Yamamoto non poteva che avere una valenza importante, visto che riguardava Gokudera. Ho preferito quindi che trovasse un modo per non darglielo, anche perché in fin dei conti quel bacio mancato ha creato più problemi al ragazzo dai capelli argentati, che se fosse stato dato. Eh eh eh!
Sì, Yamamoto è rassegnato, ma forse quando si renderà conto di una cosa, proverà speranza. Vediamo come andrà avanti la faccenda.
No! Come hai letto, purtroppo Gokudera non si è accorto di quanto forzata fosse la risata, e come al solito è partito per la tangente, adottando un atteggiamento brusco. E chissà ora come reagirà Takeshi. Speriamo in bene.
Sono felice di sapere che hai apprezzato la storia tanto da farti coinvolgere in modo così profondo. Grazie!
Sì, vedo che noi due ci capiamo benissimo. Ci piace far soffrire i personaggi che amiamo,  ma tanto prima o poi gli daremo una qualche ricompensa, no?
Grazie! Troppo buona! Sono felice di sapere che le mie fic ti piacciono così tanto da aspettarle con ansia e da sentirtene quasi drogata. Spero di non deluderti mai.
Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto.
Grazie per il commento.

lightdragon91: Grazie! Sono felice di sapere che hai trovato tenero lo scorso capitolo.
Sì, il povero Yamamoto è un sentimentalone e quindi non se la sentiva di baciare Hayato pensando che non lo amasse.
Già! Il pensiero di Dante su Hayato à perfetto. Yamamoto può essere il ragazzo più ottimista del mondo, ma quando si tratta di lui è naturale essere pessimisti, anche perché nei suoi confronti non ha mai mostrato un vero e proprio interesse. Vediamo però come andranno le cose in futuro e speriamo in bene.
Soddisfatta di scoprire tutte le paranoie che l'italiano si è fatto alla sua festa? Spero di sì! Eh eh eh!
Spero che la fic continuerà a piacerti, visto che così continuerai a commentarla. Che approfittatrice!
A parte gli scherzi, sono contenta di sapere che questa mia storia ti piace così tanto.
Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto.
Grazie per il commento.

Willow: Grazie! Sono felice di sapere che hai trovato lo scorso capitolo dolce e tenero.
Anche a me Yamamoto piace moltissimo, per cui sono felice di averlo reso bene. Tiro un profondo respiro di sollievo. Povero caro! E' così innamorato, ma è anche così sicuro di non essere corrisposto. Chissà però se è davvero così. Vediamo!
Diciamo che un po' di incomprensione tra Yamamoto e Gokudera ci sarà, ma essendo una fic non troppo lunga non credo sarà una saga infinita. Speriamo in bene.
Già! Tutto sommato anche Gokudera fa tenerezza, visto che lui per primo non riesce a capire i suoi sentimenti. E l'alcol è stato un palliativo.
In effetti sul primo capitolo volevo proprio divertire, e sul secondo volevo far provare tenerezza. Sono felice di esserci riuscita.
Beh già! Baciare qualcuno che non t'interessa è naturale che ti turbi, ma ti turba ancora di più baciare chi ti piace. Eh eh eh!
Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto.
Grazie per il commento.  

Scribak: Grazie per aver recensito questa mia storia.
Sono felice di sapere che ti è piaciuto il plot base (il bacio), lo svilupparsi della faccenda (l'analisi del legame che unisce i guardiani), l'introspezione di Yamamoto e Gokudera (la caratterizzazione che ti sembra fedele, visto che sono stati enfatizzati i lati più tipici dei loro caratteri), l'espediente di non far capire subito se Yamamoto aveva baciato o meno l'altro lasciando con il fiato sospeso, il bacio sulla guancia che hai trovato profondo.
Spero di non deluderti con i prossimi capitoli, perchè quello è sempre il rischio che si corre quando una storia viene accolta con tutto questo entusiasmo. Incrocio le dita e rimango in attesa di un tuo responso.  
Spero che questo capitolo sia arrivato abbastanza presto.
Grazie per il commento.

Un bacione

Rebychan
   
 
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