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Autore: kateausten    06/10/2011    11 recensioni
Hermione sorrise un pò sarcastica e si alzò.
"Bene, voglio proprio vedere cosa sarai in grado di fare" disse "Si comincia fra cinque minuti".
"Saprò farti cadere ai miei piedi Granger... un'altra volta" disse Ron.
"Questo è tutto da vedere, Weasley" rispose lei, facendogli gli occhiacci.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
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                                                                                                              A Miza. Perchè capisci questi due
                                                                                                              molto meglio di me. <3

Il matrimonio era splendido.
Non c'era altra definizione se non quella. C'era gioia. C'era sentimento. Ma soprattutto c'era serenità.
Se Ron pensava all'ultimo matrimonio a cui aveva partecipato, quello di Bill e Fleur, non poteva non fare il paragone. Benchè si fossero divertiti, era stato troppo breve e, diciamocelo, immerso nella paura.
Inoltre, dettaglio non trascurabile, c'era Viktor testa di rapa Krum che faceva gli occhi dolci a Hermione, seguendola con lo sguardo tutto il tempo.
Quasi aveva provato un piacere perverso quando era arrivato il Patronus dal Ministero. Sarebbe andato volentieri da quel bellimbusto per sbeffeggiarlo e dirgli "Ah ah!!! Indovina adesso chi scapperà con me e chi starà a stretto contatto con me?".
Ovviamente non lo aveva fatto.
Insomma... sarebbe stato ridicolo e immaturo.
Senza contare che Hermione poteva sentirlo e sarebbero stati dolori.
Ma questo... beh, questo matrimonio era tutta un'altra cosa.
Ron guardò davanti a se, dove Harry in smoking e Ginny in abito bianco, volteggiavano sorridenti sulla pista.
C'erano i suoi genitori, che tentavano di ballare, ma suo padre era completamente fuori tempo.
C'era George che si era imboscato con un'ospite.
E c'erano gli altri Weasley sparsi in quel tendone.
Ma il suo sguardo andò a posarsi su una sedia vuota, vicino alla sua.
Quella sedia sarebbe stata sempre vuota. Questa era l'unica cosa che rovinava quel matrimonio perfetto, l'unica cosa che avrebbe sempre rovinato qualsiasi matrimonio dei Weasley.
Fred avrebbe ballato il twist, il valzer o qualsiasi musica suonassero in Paradiso, senza di loro.
Ma Ron sapeva che avrebbe ballato, che sarebbe stato partecipe comunque al matrimonio della sua sorellina, perchè Fred Weasley non si sarebbe fermato mai, nemmeno lassù.
"Tutto bene?".
Una voce... la sua voce.
Solo la sua voce aveva il potere di farlo uscire da quel momento di frustrazione, rabbia, tristezza in cui certe volte precipitava quando pensava a suo fratello.
Voltò lo sguardo e vide Hermione nel suo delizioso vestitino lilla, che, tornata dal bagno, si sfregava le mani e lo guardava dolcemente.
"Tutto bene" disse lui, sorridendo.
Hermione lo guardò un pò pensierosa, poi sorrise.

"Ehi Ron" disse sedendosi elegantemente accanto a lui.
Lui cominciò ad accarezzare delicatamente la coscia scoperta dal vestito.
"Smettila, siamo in pubblico" sibilò "E devo dirti una cosa".
Lui ghignò.
"E dai Hermione! Non sto mica facendo niente di male!" disse, continuando a carezzarla. Vide i brividi della ragazza, ma il suo sguardo omicida lo fece desistere.
"Allora, cosa mi volevi dire?" chiese guardandola.
Lei fece un piccolo sbuffo, ma poi sorrise un'altra volta.
"Stavo pensando, che forse... forse dovremmo cambiare" disse con uno scintillio negli occhi.
Ron la guardò di traverso.
"Cosa intendi dire?".
"Beh, per una sera... possiamo essere diversi, conoscere altre persone... e..." ma la sua voce venne sovrastata da un imprecazione di Ron.
"Vuoi dire.. vuoi dire che mi vuoi la lasciare? O che ti piacerebbe un rapporto più... aperto?" La faccia orripilata di Ron era incredibilmente spassosa da guardare.
Hermione represse una risatina chiedendosi perchè il suo ragazzo non la facesse mai finire di parlare prima di saltare a conclusioni affrettate.
"Ron, calmati. Almeno vuoi farmi finire il discorso?" disse incrociando le braccia.
Lui si rabbuiò, ma annuì.
"Non intendevo aprire il rapporto come dici tu, ne tantomeno intendo lasciarti..." disse.
"Ah, bene" trillò lui allegro e lei sospirò rassegnata.
"Volevo solo dire che stasera sarebbe divertente... non so, far finta di essere qualcuno di diverso da noi. Ci incontriamo un matrimonio, ci piacciamo e poi...".
"Poi finiamo la serata come dico io" disse lui con un lampo malizioso negli occhi.
Hermione arrossì, ma ridacchiò.
"Questo è da vedere" disse giocosa.
"Ah si?" chiese Ron divertito "E da cosa dipende?".
"Da come ti comporterai. Ricordati, noi due non ci conosciamo, non sappiamo nulla l'uno dell'altra....".
"Ti corteggierò" disse pratico il ragazzo.
Hermione sorrise un pò sarcastica e si alzò.
"Bene, voglio proprio vedere cosa sarai in grado di fare" disse "Si comincia fra cinque minuti".
"Saprò farti cadere ai miei piedi Granger... un'altra volta" disse Ron.
"Questo è tutto da vedere, Weasley" rispose lei, facendogli gli occhiacci.
Lui la fulminò con gli occhi, in modo dolce però. L'ultima immagine che Ron ebbe di Hermione, prima che sparisse tra la folla, fu di uno svolazzio lilla.

                                                                          *

L'avrebbe corteggiata, no? Che problemi c'erano?
L'aveva già fatto una volta, si disse mentre passeggiava per il tendone, l'aveva fatto per sette anni.
Non sarebbe stato un problema.
Ma una vocina dentro di se, disse che lui non aveva mai corteggiato Hermione. L'aveva fatta piangere questo si. L'aveva fatta arrabbiare, scappare, ridere. L'aveva provocata.
Sentì un vuoto allo stomaco, quando pensò queste cose e si guardò intorno, a disagio.
Beh, avrebbe rimediato.
L'avrebbe corteggiata, si. Non l'aveva mai fatto prima- c'era la guerra, avevano sempre sprecato qualsiasi momento favorevole, lui era un'incapace con la sfera emotiva di un cucchiaino- ma adesso, adesso l'avrebbe conquistata.
"Ehi Ron!".
Seamus gli era apparso davanti e l'aveva praticamente bloccato al muro.
"Ciao Seamus" disse distrattamente Ron, con lo sguardo che vagava sulla folla.
"Fantastico matrimonio, davvero. Non ci credo ancora che si siano sposati... Harry e Ginny! Quando ho ricevuto la partecipazione mi è preso quasi un infarto, ma...".
Seamus continuava a ciarlare allegramente e Ron continuava altrettanto allegramente ad annuire senza ascoltarlo.
Poi l'avvistò.
Sorrise.
Hermione era seduta al bancone con l'aria apparentemente annoiata mentre un cameriere le stava preparando un cocktail.
"E allora io gli ho detto...".
"Scusa Seamus" lo interruppe Ron, chiedendosi se il suo amico avesse preso un piccolo respiro tra una frase e l'altra "Ho visto una ragazza bellissima. Devo conoscerla".
Seamus sgranò gli occhi.
"Ma... ma non stavi con Hermione?" chiese sorpreso.
Ron lo dribblò sgignazzando e lentamente andò al bancone. Si mise accanto a lei, che beveva il suo drink in silenzio.
"Un wisky incendario, grazie" disse al cameriere.
Restarono in silenzio per un pò, poi, quando gli venne dato il bicchiere, Ron si girò verso di lei.
"Posso proporle un brindisi?" chiese.
Hermione lo guardò attentamente.
"E a cosa dovremmo brindare?".
Quella voce conosciuta, ma estranea in quel contesto, gli fecero salire dei brividi lungo la schiena.
"Agli incontri fortuiti" rispose lui, sorridendo.
Hermione fece un sorrisetto e avvicinò il suo bicchiere a quello di Ron.
"Posso offrrle qualcos'altro?" chiese Ron, notando che il bicchiere della ragazza era quasi vuoto.
"Sa, mi hanno insegnato che non devo accettare qualcosa offerto da uno sconosciuto" disse lei con malizia.
Ron represse una risata.
"In questo caso... io mi chiamo Ron Weasley".
"Hermione Granger".
Si strinsero la mano, indugiando un pò in quella stretta.
"Cosa fai nella vita, Ron Weasley?" chiese Hermione.
"Sto per diventare Auror" rispose stringendosi nelle spalle Ron.
"Accidenti, sono impressionata!" esclamò lei. Ron nascose un sorrisetto.
"E tu?" chiese.
"Oh, io lavoro al Ministero" disse Hermione "Niente di che".
"Quindi... forse ci siamo incrociati" affermò Ron.
"Forse" disse Hermione.
"Forse" ripetè lui.
Si sorrisero per qualche secondo.
"Allora, tu come ti sei fatta incastrare in questo matrimonio?" chiese Ron.
"Amica degli sposi. E tu?".
"Fratello della sposa e amico dello sposo".
La guardò intensamente.
"Strano che non ci abbiano mai presentati" disse.
Hermione represse una risatina... Ron stava prendendo sul serio quel gioco.
"Forse ci siamo visti e tu non ti ricordi di me" suggerì lei.
Ron scosse la testa.
"Impossibile. Non mi sarei mai scordato di te" affermò.
Contro tutte le logiche, a quelle parole, Hermione arrossì.
"Davvero?" mormorò.
"Certo" bisbigliò lui.
E in quel momento, Ron seppe che era vero. Che anche se non l'avesse conosciuta a Hogwarts, ma l'avesse semplicemente vista per strada, l'avrebbe ricordata per sempre.
Poi Ron tossì e ordinò due wisky incendiari.
"Non so se ce la faccio a berlo" protestò Hermione "Sono al secondo e non reggo molto bene l'alcool...".
"Meglio per me allora" disse Ron ridendo, buttando giù d'un sorso l'alcolico e sfidandola con lo sguardo a fare lo stesso. Hermione ridusse gli occhi a due fessure, ma buttò giù senza indugi il wisky.
Ron dovette ammettere che, nonostante le guance paonazze e gli occhi un pò velati, Hermione sembrava perfettamente in se.
Ron si alzò e le porse la mano.
"Vorrei portarti a ballare, se vuoi" disse.
"Non so ballare" rispose lei abbassando gli occhi.
"Non ho detto che dobbiamo farlo in pubblico".
Hermione lo guardò dubbiosa, ma accettò di prendergli la mano e seguirlo. Sorpassarono gli invitati, il rumore e la musica per ritrovarsi in una stanza poco lontana. Ron sapeva a memoria la mappa di quel maledetto posto, visto che Harry lo aveva costretto ad accompagnarlo ogni volta che andava ad accertarsi se i fiori erano a posto, se la musica era quella giusta, se... se.. se... Mentre chiudeva la porta Ron si chiese se anche lui sarebbe diventato così maniacale all'avvicinarsi delle sue nozze.
A quel pensiero sentì le orecchie prendere fuoco e decise di non pensarci.
Si girò e vide che Hermione carezzava incantata l'unico oggetto che c'era nella sala, un pianoforte.
"Sai, una mia amica lo suona bene. Ha anche tentato di insegnarmi, ma non c'è stato verso" disse Ron.
Hermione lo guardò con un sorrisetto.
"Scommetto che la tua amica è veramente un tipo paziente" disse divertita.
Ron sorrise alzando gli occhi al cielo e prese la bacchetta. Incantò il pianoforte, che si mise a suonare da solo.
"Si, ma vedi... Ho scoperto che potevo far così e risparmiare un sacco di tempo".
"Una facile scappatoia" commentò lei.
Ron sospirò e le si avvicinò.
"Non ne lasci passare una, vero?" disse prendendola fra le braccia.
Hermione non rispose, si limitò a guardarlo e a posare la testa sul suo collo. Volteggiarono piano, un pò impacciati- lei veramente non sapeva ballare- fino a quando non ebbero i due visi molto vicini.
"Sto per baciarti, Hermione Granger..." mormorò Ron, chiudendo gli occhi.
"Aspetta" sussurrò lei. Lui li riaprì.
"Cosa c'è?".
Hermione sorrise.
"Ho sempre pensato che il momento più bello del bacio sia l'istante che lo precede... come un rullo di tamburi" disse.
"Si, hai ragione" concordò Ron, non capendo dove volesse arrivare.
"Mi piacerebbe baciarti, davvero" continuò lei "Ma non sarebbe più magico concludere questa serata in questo modo?".
"Cioè... senza baciarci?" chiese Ron sorpreso.
Hermione annuì.
"Conserveremmo un ricordo bellissimo... non lo rovineremmo mai" disse.
Ron parve rifletterci un attimo, poi annuì.
Si avvicinò quel tanto che bastava per sentire il suo respiro sul volto. Chiuse nuovamente gli occhi e le sfiorò il naso, le labbra, ma non andò oltre. Erano stretti l'uno all'altra ma non si baciavano.
Ron riaprì gli occhi, un pò intontito. Era stato così... strano. Strano ma bello. Come essere fuori dal mondo.
In realtà, da quando gli aveva fatto quella proposta, Ron si era divertito. L'aveva corteggiata, forse facendosi in parte perdonare per non averlo fatto a Hogwarts e non aveva pensato... non aveva pensato a Fred.
Per una buona mezz'ora, non aveva pensato a suo fratello.
Forse l'obiettivo di Hermione era proprio quello.
"C'è un'unica pecca nel tuo piano" mormorò Ron con voce roca. Hermione lo guardò interrogativamente.
"Sempre, quando ripenserò a questa sera, avrò davanti l'immagine di te che te ne vai".
Lei sorrise dolcemente.
"Chiudi gli occhi. Chiudi gli occhi e conta fino a cinque" disse.
Ron chiuse gli occhi, sentendola scivolare via dalle sue braccia.
"Uno... due... tre... quattro... cinque..".
Li riaprì e scoprì di essere solo.
Sorrise e si mise una mano sul cuore. Possibile che fosse stata lei a riconquistarlo un'altra volta? Stette qualche minuto nella stanza, guardando sorridendo il pianoforte.
Senza sorpresa, scoprì anche che se ne era andata dal matrimonio. Salutò velocemente tutti, fece per l'ennesima volta gli auguri ai novelli sposi e tornò nella casa dove abitavano.
Eccola li, con ai piedi dei calzettoni e una vecchia tuta, che leggeva un libro sul divano.
"Ciao" disse cominciando a levarsi la cravatta.
"Ciao" rispose lei, posando il libro.
Ron non riuscì a reprimere un sorriso.
"Sai" disse sedendosi sul bracciolo del divano "Stasera ho conosciuto una ragazza...".

  
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