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Autore: Aicchi    06/10/2011    2 recensioni
Una giovane ragazza italiana a Seoul, grazie all'Erasmus, rifiuterà l'occasione di partecipare a festini e party scatenati nel campus universitario frequentato da altri ragazzi stranieri...questo la porterà ad affittare un appartamento in un palazzo...bè, alquanto splendente :3
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo Personaggio
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Come promesso, ecco l'aggiornamento flash u.u questo capitolo non mi piace quanto quello precedente, ma la storia deve ancora evolversi! Ancora taaaaaaaante cose dovranno accadere a Giulia & Co. ;)


Capitolo 7: Hello, I Love You.
 
Giulia si alzò alle 6 in punto. Non aveva dormito nemmeno due ore, ma aveva una promessa da mantenere. Andò in bagno a sciacquarsi e tornò in camera per vestirsi. Entrò nel salotto attenta a non fare rumore per non svegliare Jonghyun che dormiva sul suo divano. Si diresse verso la cucina e cominciò a preparare la colazione. Aprì la credenza e pensò:
“Mmh…oggi devo assolutamente andare a fare la spesa o mi ritroverò a mangiare le gambe del tavolo”.
Non avendo del riso per Jong, decise di preparare un qualcosa di più italiano. Scaldò il latte in due tazze, vi mischiò un po’ di cacao e zucchero, dopo di che preparò dei caldi e croccanti toast alcuni con marmellata alle fragole, altri con Nutella. Mise il tutto su un vassoio di legno, che portò in salotto e appoggiò sul tavolino da fumo davanti a Jong. Erano le 6 e mezzo e il sole era già sorto.
“Ehi Jong…svegliati” lo percosse piano Giulia, mentre il ragazzo cominciava a mugugnare qualcosa di indefinito.
“Dai su, farai tardi! Ti ho anche preparato la colazione!” lo pregò lei.
A quel punto Jonghyun aprì un occhio per verificare e notò qualcosa di fumante e un dolce profumo nell’aria. Decise di alzarsi, si mise comodo a sedere e si stiracchiò un po’ prima che il peso della stanchezza gli ripiombasse sulle spalle e lo incurvasse.
“Grazie Giuliaaaa~” sorrise lui riconoscente, prendendo in una mano la tazza di latte e nell’altra un toast con marmellata.
Mentre Giulia lo guardava soddisfatta gustarsi la colazione, cominciò ad osservare il ragazzo di fronte a sé.
Posò istintivamente i propri occhi sul basso ventre di Jong e distolse subito lo sguardo coprendosi la visuale con una mano.
“Cosa c’è?” domandò stupito Jong col toast in bocca.
Giulia indicò con l’indice della sua mano l’erezione mattutina, e ben visibile dai boxer attillati, del cantante, ora in preda all’imbarazzo. Prese il cuscino più vicino e se lo posò tra le gambe incrociate.
“Ok, ora puoi guardare” ridacchiò nervoso Jonghyun.
“Mi dispiace, non volevo…mi c’è cascato l’occhio!” ammise colpevole la ragazza.
“No scusa tu…Non è una cosa che posso controllare, questa” continuò Jong, con lo sguardo basso.
“Sì, lo so…”
“Ah, bene!” esclamò ridendo lui.
“Sì, insomma…! Via, cambiamo argomento, va”
Jonghyun annuì sorseggiando il suo latte.
“A che ora dovete andare via?” chiese interessata la ragazza.
“Verso le 8 ci vengono a prendere”
“Capisco…quindi devi tornare a casa a prepararti”
“Già…”
Cadde il silenzio. Giulia non voleva essere invadente e non domandò a Jong degli impegni degli Shinee. Ma fu proprio quest’ultimo a parlare. “Oggi siamo ospiti allo Star King, un famoso programma coreano…mi farebbe piacere se tu ci accompagnassi” propose innocente Jonghyun.
“Oh!” si stupì lei. Non si aspettava una proposta del genere. “Sei sicuro che posso…? Non dovresti chiederlo anche agli altri?” chiese insicura ma allo stesso tempo emozionata.
“Certo che puoi! A loro andrà benissimo, vedrai, ti farò conoscere molte persone famose!” ammiccò Jong scherzoso.
“Dovrei andare a fare prima la spesa, però…”
“Ci andrai dopo! Ti preeeego”  la supplicò sfoderando un paio di occhioni da cucciolo a cui Giulia non potè dire di no. Sospirò. “E va bene, allora. E Star King sia!” proclamò solenne.
“Siiiiì!” esultò Jonghyun cominciando ad agitare le braccia in modo inconsulto.
“Ok ok! Ma ora finisci di mangiare e fila a casa tua! Anch’io devo rendermi presentabile prima di uscire! E poi non pensi che gli altri possano essere preoccupati della tua scomparsa?”
“Naaah!”
 
In quel momento, nell’appartamento degli Shinee…
“Ragazzi, ma dov’è Jonghyun?” chiese allarmato Minho.
“Non lo so, non è in bagno?” rispose Onew.
“No, ho appena controllato e il suo letto è vuoto.”
Key assunse un’espressione grave. Strinse i pugni e senza dire una parola a nessuno uscì di casa e si diresse verso la porta di Giulia, mentre da lontano sentiva Taemin dire “Sarà andato a correre”.
Bussò più volte. Gli Shinee lo osservarono dalla soglia.
La ragazza andò ad aprire.
“Ehi Key, buongiorno! Entra pure” gli sorrise lei.
Come immaginava. Jonghyun era da lei. Key lo squadrò severo.
“Che ci fai qui?” gli chiese con tono di rimprovero.
“Ehm…lunga storia” sorrise un po’ preoccupato Jjong.
“Andiamo, forza, ci farai arrivare in ritardo” ordinò Kibum.
“Viene anche Giulia con noi” lo informò autoritario Jong.
“Come??” chiese stupito Key.
“Se è un problema non importa, davvero…” Giulia si fece piccola piccola. L’atmosfera diventò pesante.
“No, non è un problema, figurati…ma Jonghyun avrebbe dovuto avvisare prima, no?” rispose rivolgendo il proprio sguardo freddo verso Jonghyun. Quest’ultimo non riusciva a capire il motivo di tanta ostilità nei suoi confronti. Erano sempre andati d’accordo e si sono trovati complici in molte situazioni…ma in quella sembrava non volerlo aiutare.
“D’accordo, arrivo…” si arrese Jonghyun…ringraziò Giulia con un inchino e raggiunse Key sulla porta. Si girò per regalare un dolce sorriso alla ragazza congedandosi con un “A dopo allora! Tra un’ora suona da noi!”, accompagnato da un seducente occhiolino.
Giulia rimase sola. Era davvero in una situazione molto ambigua. Doveva prepararsi in fretta, nonostante tutto. Tornò in camera per scegliere dei vestiti più appropriati.
Scelse dei pantaloncini bianchi corti, un top a impero con motivi floreali lungo quanto bastava per coprirle gli shorts abbinati con un paio di ballerine bianche.
“Dovrei essere decente” commentò lei guardandosi allo specchio dell’armadio.
Si dette un filo di trucco, mascara per le ciglia, coprì le occhiaie, compagne di una vita, e aggiunse un po’ di matita nera.
“Manca qualcosa?” Si girò intorno e l’occhio le cadde sul suo profumo preferito. La sua amata boccetta rossa di Poison. Se ne dette due spruzzi, preparò una borsa adeguata e con un lungo sospiro uscì di casa.
Nel frattempo, a casa Shinee si era avviata un’accesa discussione.
“Si può sapere che ti è preso?” chiese furioso Jong rivolto a Key.
“Prima rispondi alla mia domanda, che ci facevi a casa sua in mutande??” protestò energicamente Kibum.
“Affari miei, d’accordo?”
“Affari tuoi!? Non puoi fare sempre come ti pare!”
“Mi pare che tu lo faccia spesso, eppure nessuno viene a dirti nulla!”
“Ragazziii…” Onew cercava di mediare tra i due e di calmarli, ma continuavano a urlare l’uno contro l’altro, ignorando i richiami del leader.
“Ma smettila, devi fare sempre il cascamorto con tutte!”
“Ah! E’ questo che ti da fastidio? Cos’è, mi invidi forse? O sei solo geloso? Scegli! Avanti, sputa il rospo!”
Key non seppe e non volle rispondere alla sua provocazione. Gli lanciò un’occhiata piena d’odio e tornò in camera sua, sbattendo la porta.
Era vero. Ammirava Jonghyun, perché era un ragazzo perfetto. Atletico, simpatico, di bell’aspetto…insomma aveva tutto. Tutto quello che desiderava Key. Sapeva di essere un bel ragazzo, non doveva avere niente da invidiare al suo Hyung, ma chissà perché…le persone sceglievano sempre l’amico a lui.
“Non potrò mai essere come lui…ai suoi occhi rimarrò un semplice amico” Dopo un momento di riflessione riacquistò le forze “No, non devo farmi battere da Jonghyun, per una volta devo farmi valere e dimostrare a me stesso che posso farcela!”
Key uscì dalla sua stanza, guardò negli occhi Jonghyun cercando di comunicare un messaggio molto chiaro: “Se è la guerra che vuoi, guerra avrai”.
Jong ancora non si capacitava dello strano comportamento di Key, non gliela dava a bere. Capì tutto solo quando Giulia bussò e Taemin le andò ad aprire. Gli occhi di Kibum si addolcirono, brillarono quasi, la sua espressione si sciolse in un leggero sorriso e accolse la ragazza con un lieve inchino della testa.
“Oh…” fece tra sé e sé. Si avvicinò a Key e gli sussurrò piano, in modo che potesse sentire solo lui “Allora è così…”
A Key si spense il sorriso, lo guardò di sbieco e rispose “Non l’avrai”
“Staremo a vedere”
  
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