“Imputato alzatevi

   Rodolphus Claus Lestrange, voi siete accusato di avere più volte violato la legge a cui si appella questa corte, la legge magica del Regno di Inghilterra, Galles e Scozia; e di esser stato parte di una turpitudine come altre non se ne rammentano in tutta la storia della nostra nazione, e forse del mondo intero. Rodolphus Claus Lestrange, questa corte, di fronte al Wizengamot riunito chiederà per l’omicidio di…”

  Nomi che scorrono sul marmo, sulle colonne di pietra, mentre un pensiero, uno solo si affaccia sbiadito alla mente, ancora troppo stordita dalle grida, dal freddo, dal terrore… pulsa sul braccio, ma è solo la mia paura a spingere il sangue verso il teschio e verso il serpente, è solo il dolore, perché l’oscuro signore se ne è andato…

 Mi chiederanno della mia innocenza.

Della mia colpa. Di tutte le mie colpe. Sento il mondo che trema, nella sua immobilità, qui sotto, lo sento tremate come una vergine violata tutte le volte che il mio piede si poggia sulla terra. Io uccido, senza perdono, e quando le grida e il sangue riempiono l’aria, i miei occhi e la mia testa si svuotano. Non vedo più niente, non sento più niente… sento solo il mondo che sprofonda nel punto in cui tocco la terra, e scivolo verso il basso, mentre tutto il resto svetta intorno a me  come meravigliosi fili d’un’erba stregata, che cresce col ritmo del pensiero…Il buio prende la forma di una torre nera, alta chilometri, che termina nel soffitto di marmo e ombre lunghe.. riesco a scorgere una figura, affacciata alla torre. Bella, come in mille altri incubi, Bella. Bellissima. Meravigliosa principessa del male, giglio cannibale, pianta avvelenata, melagrana degli inferi…mia sorella mi guardò severamente mentre stringevo il collo del mio abito nuziale, e disse   “ti distruggerà..”

…ho grattato la pietra con le unghie cercando la tua voce, per settimane, mesi, anni forse, quanto dura il preludio, Bella all’udienza preliminare per la dannazione eterna. Raschierò la pietra anche con l’anima, se me ne rimarrà una. Ho giurato, ho promesso, ho assaggiato i tuoi chicchi melagrana dell’Ade, Bella, come nessun altra, ti ho seguita anche dove forse tu non mi avresti portato, sono sceso oltre un inferno in rovina pur di restare al tuo fianco…E il tuo destino sarà il mio destino…

   “ imputato, alzatevi…”

Innocente, vostro onore, sarei pazzo a dichiararmi innocente, ma perché accettare senza combattere la propria colpevolezza? Innocente, vostro onore, mi dichiaro innocente, perché non ho fatto nulla che possa guardare con rimorso col quale si guarda alla colpa ..e nella mia follia mi accarezza l’idea dell’assoluzione…lontano dal freddo, dall’orrore, dalla prigione di pietra che ci custodirà fino alla fine del mondo, e prima ancora di noi stessi, Bella, potremmo ricominciare….. ma , come Euridice, ti vedo sparire nell’ombra, e nel mio sgomento, il braccio che brucia me ne ricorda il motivo…. Orgogliosa del Dio che hai seguito, nella gloria e nella rovina, tu non chiederai mai il perdono, non includerai mai te stessa nella remissiva debolezza di coloro che si professano innocenti..

L’imputato si alza, ansimando, avviluppato in se stesso, come in un lenzuolo carico di incubi e oscure visioni, la torre si staglia nitida davanti ai miei occhi stanchi, la torre d’ombra che inghiotte i miei ultimi pensieri…

  “ vi dichiarate colpevole o innocente?”

un esitazione, la voglia di inseguire la vita, e la speranza, ma non dura che un attimo, ho scelto, e non è quella la via, alzo gli occhi, non è durato che un attimo, sento la mia voce rispondere

“Colpevole”.

Postscriptum

questa storia è dedicata a Na-chan, a cui devo, per intero e senza mezzi termini (tranne forse l’improvvisatissima passione per la mitologia classica ^_^’’’), l’anima di Rodolphus Lestrange. Grazie! ^_____________^