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Autore: phoenix89    13/06/2006    11 recensioni
"io sono come te: sento dolore, gioia, provo sensazioni....allora perchè devo rinnegare la mia natura? ma io lo farei se tu me lo chiedessi..." allora...la mia prima fanfiction...io non so come si svolgono queste cose...ma secondo me il mio "esordio" vale la pena di essere letto ;b
Genere: Introspettivo, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Rin, Sesshoumaru
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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NATO SBAGLIATO

 

CAPITOLO 11: “Lacrime scarlatte”

 

 

. ..che silenzio…. Qualcuno si ricorda della piccola Phoenix che, iniziando una ff a cazzeggio, adesso si ritrova 11 capitoli?

……

Oddio non so che dire…

Nonna: sbrigati non abbiamo tutto il tempo del mondo… devo ancora passare la polvere in cucina e sulle tue mensole ke sono inguardabili =_=

P: NOOOO’ mi rovini la catarsi del momento!!! Ufff  >_>

Voi: la cata che? O_O

P. catarsi…

Voi: O______O

P: beh che c’è? è così strano che io usi un vocabolo erudito? -.-

Uno di Voi: allora ragazzi stavolta o è kokaina tagliata male o è overdose di libri gay U_U

Il resto di voi: Concordiamo U_U

P: libri gay??? Mai ehi di che state parlando???

Voi: nulla nulla 9_9

P: per vostra informazione “il ritratto di Dorian Gray” non è affatto un libro gay *__* CAPITOOO???

Voi: O.ook qua ci vogliono i sedativi…

Uno di Voi: raska81 prendi la pistola sparaaghi

P: cosa cosa? O__O

Raska81: okkey fatto U_U

P: No ragazzi fermi non scherzate… NON SONO SCHERZI DA FARE!

Raska81: l’obbiettivo è sotto tiro ..o.=

Resto di voi: GO GO GO AQUARION!!! (oddio e mo che c’entra?  ci stiamo contagiando pure noi T_T)

P: aiut!!!! ASPETTA ASPETTA UN MOMENTO *intanto fuggo*

 

BANG

 

PONF

 Voi: l’abbiamo presa?O.o

…..

……….

Nonna: ronf…. Ronf… Michele Cucuzza che bel figliuolo… ronf

P: =_= avete pure una cattiva mira…

Voi:……

 

Vabè adesso STATE TUTTI ZITTI !!! >.< (meglio obbedire O|||o ndVoi) iniziamo l’angoluccio dei deliri^^:

 

raska81: hai ragione… hai perfettamente ragione, sono imperdonabile XD giuro che aggiornerò regolarmente da ora in poi (o almeno ci provo)

Death Angel: thx Angel! Mi trovi perfettamente d’accordo per Sesshomaru ma il capolavoro non l’ho fatto io, la nostra adorata Takahashi ha creato questo Dio e io la venero per questo *ç*

Xkagomechan87: si pure io mi scordo e credo di aver recensito quando invece nn l’ho fatto, cmq grazie dei complimenti^^.

Betta91: thx bella!!! Eccoti il nuovo chap ^^

Inuyashalove: la nonna ti saluta calorosamente agitando il piumino a mo di bandiera *smettila no’ mi metti in imbarazzo >//<* (ufff U_U ndNonna) cmq per le scenette che speravi… beh… buona lettura ^.-

Naiike: spero di non perderla mai! Anche se ho avuto un calo tremendo in questi mesi… e anche la mia scrittura ne ha subito le conseguenze U_U cmq buon capitolo

Jessychan: ciao bella!!!! Thx dei complimenti ma poi con quel tupo come va? Tutto a posto? Vabè poi mi fai sapere su msn ^.-

Makino: lo so ke i problemi si moltiplicano, ma è inevitabile viste le teste calde che sono i protagonisti -.- (EHIII!! >_< ndCast) sono contenta che ti sia piaciuto cmq e spero ti piaccia anche questo XD

Kate92: ciao sorez! Da un po’ che non ci si sente eh? XD le domande che hai fatto nella rece troveranno risposta quanto prima vedrai , e anche Inu tornerà alla ribalta, ciauuuuuuuu

Bea: grazie di aver trattenuto giw Bea… anche perché di scene “empie con Narakuccio ce ne saranno un bel po’ ^^”””” detto da voi (praticamente seguo quasi tutte le vostre ff) fa davvero effetto il complimento. .. GRAZIEEEEE XDDD ciao raga!

Luchiananami: grazie ^^… beh non ho aggiornato proprio presto ma meglio tardi che mai ( =_= ndVoi)

Mistral: thx Mistral, sono contenta che secondo te la storia non perde tono… spero davvero che sia così. Mi dirai poi dopo questo chap.

Lalla86: le tue speranze non sono state vane XD

 

E ora, con Nonna che ronfa, potrò concentrarmi di più per questo maledetto 11esimo capitolo XD

Buona lettura! (i polpastrelli mi fanno un male cane T_T)

 

 

LEGENDA

-parlato-

“pensato”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Aprì gli occhi.

Notte fonda. Era acquattato dietro uno stipite di una capanna di paglia e legno, simile a quelle che punteggiavano il panorama medievale giapponese. Che faceva lì? Come c’era finito? Volse gli occhi purpurei sulla prateria, illuminata parzialmente dalla luna e dai lumi delle casupole vicine.

Una candela vibrò sotto la sferza del vento e la sua memoria con lei si riscosse all'istante: doveva ascoltare ciò che dicevano.

All’interno della capanna alcuni individui in yukata maschili sedevano a terra, in semicerchio. Un timido fuoco scoppiettava in mezzo a loro, fornendo calda luce intermittente. Uno tra i membri presenti ruppe il silenzio, impaziente di sapere.

 

- Allora… Taisho-sama… che avete deciso alla fine?-

 

 L’interpellato, che sedeva a gambe incrociate all’apice del semicerchio, aprì gli occhi fino ad allora socchiusi nel pensare.

Decise iridi d’oro riflessero i bagliori delle braci scoppiettanti, mentre con gesto discreto lo youkai spostò i capelli argentei sistemati in una lunga coda.

 

-  Taisho-sama… - continuò un altro – è importante che voi nominiate il vostro erede, altrimenti nel caso di una vostra prematura scomparsa (potesse non succedere mai) in tutto il Duat scoppierebbe una lotta alla successione senza precedenti…Sarebbe una catastrofe- concluse quasi sospirando.

L’intruso, nascosto dietro lo stipite, vide Inu Taisho osservare con interesse il fuoco e socchiudere la bocca. La voce calda e vigorosa, ma nello stesso tempo lenta e calcolatrice del demone, colse l’attenzione di tutta la comitiva.

 

- So che il consiglio ha bisogno di una risposta ed anche io sono angustiato da questo dubbio. Ma per ora non posso dirvi nulla di certo. Io…-

All’improvviso alzò la testa puntando i suoi occhi aldilà di chi lo ascoltava.

Ringhiando sommessamente, cercò di ritrovare la calma per continuare a parlare. Senza un apparente motivo alzò il tono di voce in modo esagerato per chi gli stava vicino.

 

- Ma io credo che ci sia qualcun altro che voglia unirsi a noi. Naraku siediti, è scomodo stare appoggiati fuori.-

 

Dannazione l’aveva scoperto nonostante si fosse messo sottovento. Sollevando la tenda che chiudeva la capanna, entrò con un sorriso sornione che di certo non rispecchiava il suo stato d’animo.

 

- Taisho-sama- cominciò suadente - il tempo si fa sentire anche per un demone maggiore del vostro calibro eh? In condizioni normali mi avreste percepito molto prima.. e io che l’avevo fatto proprio per testare la vostra prontezza….-

 

Il demone cane lo guardò fisso, tra le luci e le ombre create dalla fiamma. Il suo tono di voce si abbassò diventando minaccioso per il diretto interessato.

- Gesto nobile se fatto in buona fede, Naraku. Avete ragione nel dire che i miei sensi non sono più acuti come un tempo, ma questi bastano e avanzano per difendere la mia terra.-

Seguì un greve silenzio. Lo sguardo di Inu Taisho era troppo pesante, troppo opprimente per essere corrisposto.

Distolse gli occhi rossi da quelli dorati dell’”avversario” e continuò a parlare dando alla sua intonazione una nota offensiva.

 

- Ebbene, Taisho-sama, tutto il consiglio è fremente nell’ascoltare la vostra decisione finale. Chi salirà al potere nel Duat? A mio parere è ingiusto che lo debba scegliere una sola persona… nelle vostra mente risiede forse la facoltà di sapere cosa sarà meglio in futuro per questo mondo? Presuntuosa convinzione per un saggio demone maggiore come voi… -

Lentamente la bocca mostrò un piccolo ghigno,discordante col viso raffinato, che subito si tradusse in parole.

 

- Se poi c’è la minaccia che il vostro successore sia un impuro, un mezzodemone, la cosa diventa ancor più grave…-

Il suo discorso fu interrotto dall’espressione che aveva assunto Inu Taisho, si sarebbe aspettato una reazione di pura rabbia e invece i muscoli facciali del demone si rilassarono,  le pupille prima così vitali diventarono fredde e distaccate, causando a Naraku una morsa allo stomaco. Paura allo stato puro.

La voce dell’albino fu per lui una pioggia di aghi ghiacciati.

 

-Quella  di mezzodemone è anche la TUA natura se non sbaglio… anzi tu sei differente. Un uomo che per pura malvagità richiama a sé orde di demoni per donare il suo corpo, non è nemmeno degno di chiamare in causa mio figlio. –

 

- Dal vostro ragionamento si comprende subito che in realtà il sangue umano che scorre nelle mie vene è molto scarso. Ed avete ragione riguardo vostro figlio. Non posso nemmeno nominarlo vista la sua natura bastarda che poco mi si addice: IO sono nato da un sacrificio, LUI da un deviato desiderio carnale di un demone per una ningen, che stranamente è riuscita ad attraversare la barrierugh- non fin’ la frase che si ritrovò ancorato alle pareti lignee della capanna.

 

- Se alla tua venuta sei stato accettato senza essere maciullato dai demoni minori – sibilò al suo orecchio il demone cane, che teneva l’altro fermo stringendo la possente mano intorno al collo bianco.  – è stato solo perché io ho avuto PIETà di te, di un essere in condizioni misere sbucato chissà come nel Duat….-

 

Lo odiava. Rinfacciargli quelle cose in quel modo… sapeva benissimo di essere in debito con lui, ma ancora per poco. Senza creditore il debito scompare giusto?

Inu Taisho strinse la morsa attorno al collo liscio del mezzodemone.

 

- non ti conviene farmi innervosire Naraku. E ancor più non ti conviene… per questo tuo bel collo candido… pronunciare o solo alludere ai miei figli e a Izayoi, chiaro?-

 

Non avrebbe risposto, non era un cane come quello che aveva di fronte. Era impossibile non deridere il puzzo insopportabile di quei figli e della cagna che si era portato a letto. Improvvisamente sentì una fitta tremenda allo stomaco: il pugno del demone era stato così inaspettato e forte da fargli sputare sangue.

 

- Chiaro?-

 

Le sottili labbra macchiate di sangue tremarono…..

- ….sì-

 

 

 

 

*_______*_______*_______*_______*________*_______*________*

 

 

AHHHH! Anf anf anf ……….Maledetto….. anf anf

L’uomo nel letto si rizzò su col busto, sudato tanto da far aderire il lenzuolo di seta al petto nudo. Tremava, e i sentimenti che gli inondavano l’animo erano troppi e troppo forti per essere espressi. La mano “umana” si affusolò in modo strano rivelando artigli di medie dimensioni, con cui squarciò le lenzuola e qualunque cosa gli capitasse a tiro. In piedi, in mezzo alla stanza in condizioni pietose, si guardò le mani e sorridendo come un folle rise di gusto. Gridava.

 

- mpf.. AHAHAAHAHAHAHAHAHAH! Anf anf AAHAHAHAHAHAHA! MA TU… TU.. GRANDE INUTAISHO… TU CHE MI MINACCIASTI …. SEI MORTO! PER SEMPRE FINITO DA ME! Anf anf AHAHAHAHAH!-

 

Quelle urla erano così radicate dentro di lui che il solo esternarle gli dava un’estasi di piacere incomparabile al normale rapporto sessuale. Ogni sua goccia di sudore era soddisfazione, orgoglio, vittoria.

Anche se… in fondo lo sapeva bene… non erano stati i suoi artigli ad  uccidere Inu Taisho.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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E alla fine erano di nuovo lì, in quella stessa posizione, sembrava ormai un’abitudine. Lui disteso sul divano privo di sensi o dormiente… difficile dirlo. Lei al suo capezzale, inginocchiata a sistemarlo meglio su quel giaciglio provvisorio. La casa era ferma e anche il frastuono della città invasa, prima così dominante, era di botto cessato. Aveva tante domande da porgli, c’erano tante cose incredibili che le erano successe in quei giorni e di cui voleva parlare, anche solo per sfogarsi.

E poi… poi c’erano quelle pillole. Era da una buona mezzora che se le rigirava fra le dita dando fondo alla sua esperienza di medicina, ma senza un qualsiasi indizio sulla cartina era impossibile capire cosa fossero. Non era una maga.

Gli occhi nocciola si posarono sul viso dell’altro. Sereno… quasi puerile. I capelli bui, lisci come fili di seta, cadevano a pioggia sulle spalle e alcuni dispettosi gli solleticavano il naso perfetto e le labbra. Il nero sulla pelle dorata del mezzodemone o umano…. ancora non capiva bene, le dava un senso di sporco. Un foglio di carta grezza macchiata di fine inchiostro nero.

Spinta da quello strano impulso che anche in precedenza l’aveva colta di sorpresa, si appoggiò al bracciolo del divano e spostò lentamente i capelli bruni dalle labbra di Inuyasha. Era di nuovo persa in quello strano vortice, quelle labbra piene e semiaperte la chiamavano, pericolose sirene ammaliatrici.

Sempre più vicine quelle maledette, il busto di Kagome andava ad aderire sempre più al ragazzo disteso sul divano, mentre senza rendersene conto era lei che avvicinava le sue labbra ingenue e inesperte al viso di lui….

 

- Kagome… -

 

Un sussurro caldo e roco che arrivò dritto nella gola di Kagome, risvegliandola appena in tempo da ciò che stava facendo, le diede la scossa per alzarsi di scatto e allontanarsi di poco. Inuyasha socchiuse un occhio nero riprendendo man mano lucidità.

 

- mhmmm….e tu che ci fai qui?-

 

Lo guardò come se fosse reduce da una sbornia… come, prima la chiama e poi le chiede “cosa ci fai qui?”. Indispettita e imbarazzata al pensiero di ciò che stava facendo poco prima, rispose tagliente.

 

- Svegliati prima di fare domande sceme, questa è casa mia o te lo sei scordato?-

 

- Si ma.. sai credevo che non stessi tutto il giorno vicino al divano a non fare un cavolo…- ribattè l’altro stiracchiandosi.

 

Aveva deciso di farla arrabbiare? Che era quell’aria da furbo? Lei si preoccupava per lui, stava lì quasi senza capire se chi aveva vicino fosse vivo o morto e questo era il “grazie”???

 

- Ah si? È così che mi ringrazi? Tu sei fuori di testa… prima ingoi queste pillole azzurre di cui non si capisce la provenienza, svieni, e poi ti lamenti se ti ho messo qui per vedere se respiravi o meno?-

 

Inuyasha notò dalla faccia infuriata di lei che le cose si stavano mettendo male.

 

 - No.. ehmn.. ok aspetta Kagome calmati.. stavo scherzando….-

Kagome smorzò un secondo il tono delle accuse e la sua espressione si rilassò per un attimo: il suo nome pronunciato da quella bocca aveva un suono forte e coinvolgente, la sfidava ma contemporaneamente la disarmava.

“ stupida stupida STUPIDA! Che vai a pensare proprio adesso… poco fa eri così preoccupata a capire cosa gli fosse successo e adesso ti perdi in idee simili?”

Riprendendo il solito tono corrugò di nuovo le sopracciglia in modo infantile.

 

- Non fa niente, lasciamo perdere Inuyasha, adesso però devi rispondermi chiaramente, me lo merito visto il triplo infarto che mi hai fatto prendere…- alzò la striscetta  di pillole tenendola tra l’indice e il medio, quasi sbattuta sulla faccia dell’altro.

- C-o-s-a   s-o-n-o   q-u-e-s-t-e?- scandì in modo minaccioso.

 

Lo sguardo dell’interlocutore si incupì, nascondendosi sotto la frangia bruna, ma non diede segno di voler rispondere.

Kagome lo guardò con un pizzico di delusione, quel silenzio dimostrava come lui non si fidasse totalmente di lei. Quella pausa carica di tensione permeò la stanza per qualche minuto finché la ventenne, stanca del mutismo di quel ragazzo cocciuto, non posò la striscetta sul divano e si girò, dandogli le spalle.

 

- Inuyasha, come vedi il posto in cui vivo e di conseguenza la mia.. vita …sono appese a un filo – dicendo questo la sua voce vibrò di timore – non posso avere vicino a me qualcuno che mi reca altre angosce nascondendomi cose simili. La decisione è tua, possiamo affrontare il caos che ci ha inghiottito insieme, nella sincerità totale, o possiamo dividerci prendendo ognuno le proprie strade-

“ho paura, una paura folle di rimanere da sola… ma non posso continuare così, scegli Inuyasha

 

-…..-

 

Nulla. La ragazza alzò un piede, che le sembrò pesante come un masso, verso l’altra stanza quando un – aspetta- soffocato le accarezzò le orecchie. Sembrava una preghiera strozzata, non se lo sarebbe mai aspettato da un caratterino come il suo.

 

- Non so cosa sono quelle …. So solo che mi rendono umano.- disse quasi sottovoce, tenendo gli occhi nero pece abbassati.

Kagome si girò di scatto.

 

- ma perché lo hai fatto? Non sai cosa siano… potrebbero danneggiarti in qualche modo e…-

 

- ZITTA! Lo decido io… so io perché lo faccio. – alzò il volto mostrando uno sguardo fiero e sicuro, ma dentro si sentiva morire.

A quel tono brusco lei si intimidì per un attimo, non era mai stato così violento. La mente della giovane fece un piccolo salto nel tempo, fino a ricordare alcune parole che le erano rimaste impresse…

 

- Lo so, io non mi facevo mai trovare dagli inservienti perché mi dà fastidio ricevere visite-  il suo viso si rabbuiò

 - … mi da fastidio che la gente mi guardi a quel modo, come un mostro….-

 

 

Inuyasha è per questo?...”

 

Il moro era ancora in sguardo di sfida, sicuro che il dialogo si sarebbe trasformato in un’accesa lite a causa dell’ultima frase.

Lei lo guardò cambiando gradualmente espressione, si avvicinò a lui e gli strinse la mano intrecciando le fini dita di donna con le altre virili. Per qualche secondo, come la prima volta che si incontrarono, i loro occhi rimasero incatenati nel riflesso dell’altro. Rompendo l’incanto Kagome girò sui tacchi ritraendo la mano e con aria da bimbetta dispettosa inclinò il capo verso un Inuyasha sbigottito.

 

- Beh che aspetti? Gli scatoloni di cibo non vanno da soli negli stipi…-

 

Dicendo questo sparì dietro lo stipite della cucina. Poco prima di lasciare quella manina il mezzodemone aveva visto in lei un’espressione strana, comprensiva e calda, quasi… materna.

 

TUMTUM

All’improvviso le orecchie presero a fischiargli e le tempie pulsavano simili a tamburi di guerra. Con le mani coprì la testa inginocchiandosi per la fitta di dolore: chiuse gli occhi mentre una fitta più forte sembrava distruggergli la testa.

 

 ***********

…. Un viso… un viso femminile… una lacrima attraversa lentamente una guancia nivea…

 Occhi neri, illuminati da umide lacrime lo osservano colmi di tristezza, paura e malinconia…..

 

-Inuyasha, piccolo mio-

 

La goccia salata stilla da quel viso perfetto bagnando il nasino di un piccolo fagotto, stretto fra tenere braccia di donna.

Un’altra goccia, stavolta più densa, macchiò il viso del bimbo di un vivido rosso vermiglio.

Un grido.

 

*******

TUM TUM

Così come era iniziato il dolore scomparve all’istante, lasciandolo confuso e senza fiato. Quegli occhi non abbandonavano il suo campo visivo… chi piangeva? E ancor più importante, chi aveva versato sangue per lui?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Lacrime… lacrime su lacrime. I brillanti capelli neri nascondevano il visino umido della ragazza, la quale non demordeva dal tenere la testa poggiata sulla sudicia brandina.

Perché piangeva? Per se stessa, per i suoi genitori, per la situazione assurda in cui si trovava… una morta senza il diritto all’oltremorte.

Forse quello non era altro che il famoso posto tra gli Inferi e la Terra, il Limbo: probabilmente dovevano ancora decidere dove mandare la sua anima. Ma di quale misfatto si era macchiata durante la vita terrena? Haha-ue e Chichi-ue non avevano forse sempre vegliato su di lei affinché fosse una brava bambina?

La diciassettenne, stanca delle volute mentali che ormai le riempivano le giornate, alzò la testa dal materasso. Gli occhi velati di teneri lucciconi si posarono sulla finestra da cui sporadici bagliori, generati da esplosioni lontane, filtravano dalla rete metallica proiettando fulminea luce nella stanza.

Neanche la luna entrava in quel luogo dimenticato da Dio.

 

- Dove siete?- sussurrò rivolgendosi al ritaglio di giornale posto sul comodino vicino a un bicchiere d’acqua.

-Haha-uesighChichi-ue… c’è qualcuno che si ricorda di me?-

 

Si sporse dal letto per prendere l’ingiallito necrologio quando uno strano evento attirò la sua attenzione. Sulla superficie d’acqua del bicchiere si formavano inusuali cerchi concentrici. Il liquido era sempre più torbido , e ben presto al suo fremere si aggiunsero rumori provenienti fuori la cella.

 

TUTRUM

Grida… vetri rotti.

 

TUTRUUM

Porte sbattute… grida sempre più forti.

 

TUTRUUUM

Inquietanti singulti.. stridori metallici.

 

TUTRUUUUM

Qualunque cosa fosse si stava avvicinando ad una velocità sorprendente.

 

La giovane Rin, colta dal panico, si rannicchiò alla parete opposta alla porta, proprio sotto la finestra. Il cuore le pulsava in gola e le gambe sembravano pastafrolla, difatti non la ressero facendola cadere in ginocchio. Era questo il momento? I demoni infernali l’avrebbero portata al suo eterno castigo?

Non ebbe il tempo di pensare: un fragore potentissimo e il polverone che lo seguì la spinsero a coprirsi il viso con le mani, rannicchiandosi a terra.

Le macerie continuavano a cadere ma gli altri rumori erano cessati. Le grida, gli scricchiolii, le esplosioni… tutto era immobile.

Lentamente alzò il volto dalle mani che lo nascondevano e in quello stesso istante l’ennesima esplosione illuminò la stanza. Un flash. Una sagoma alta e slanciata, fili argentati sulle spalle e… occhi di uno stupefacente oro puro.

Un altro bagliore notturno invase la stanza e stavolta notò che le dita dell’estraneo terminavano con affilati e brillanti… artigli…

 

“chi è, anzi, cos’è questo?”

 

-Alzati-

La voce atona, elegante e melodiosa di colui che le stava davanti la impressionò non poco.

Di nuovo.

 

- Alzati. Abbiamo poco tempo.-

 

- Chi.. chi sei?-

 

- vuoi fuggire si o no?- il tono dell’altro non cambiava mai. Era quasi impossibile non obbedirgli.

 

- E dimmi…- disse reprimendo le lacrime che premevano per uscire – a che mi serve fuggire? Questo è il mio luogo… non posso fuggire, sono morta capisci?-

Lui non rispose. La guardò un attimo e poi continuò.

 

- Non essere stupida, respiri, non puoi essere morta-

 

- E INVECE è COSì TI DICO! – ormai le lacrime erano incontrollabili – io non faccio parte di questo mondo … sono morta con haha-ue e chichi-ue, tanti anni fa-

Lo strano individuo si avvicinò a lei piano, a passi felpati. Rin premette ancor di più le spalle alla parete, illudendosi di potersi distanziare da lui. Le iridi d’oro, di taglio maturo e raffinato, la squadrarono da cima a fondo soffermandosi sulle lacrime che copiose bagnavano il candido visino.

Un altro flash illuminò la stanza, mettendo in evidenza stavolta una mano alzata da cui gli artigli spiccavano minacciosi. Gli occhi neri della ragazza si spalancarono dal terrore.

 

- tsk… Patetico-

 

Solo questo disse prima di abbassare istantaneamente il braccio, mettendo a segno  il colpo.

 

- KYAHHHHHHHHH!!!!... a-ahi..-

Rin si guardò la mano, le aveva procurato solo un piccolo taglietto sul dorso. Poi vide lo pseudo-ragazzo stringere serratamene il pungo della stessa mano che l’aveva ferita, fino a far trapelare denso sangue dalle dita chiuse…

Si avvicinò ancor di più verso di lei facendola tremare di paura.

 

- cosa… cosa vuoi fare?-

Ignorandola le prese la mano ferita con la forza e la pose sotto la sua sanguinate.

La goccia color porpora stillò con precisione sulla ferita di Rin, la quale assunse un’espressione stranita.

- Lo senti vero?- sussurrò roco, avvicinandosi al viso della ragazza - il mio sangue ha la stessa temperatura del tuo, quindi SEI viva.-

 

La mora era ancora incredula. No, era solo una menzogna.

 

- Finchè il mio sangue sarà caldo anche il tuo lo sarà… e adesso muoviti- la prese in braccio con la forza dopodichè ruppe la recinzione metallica della finestra.

Mentre saltavano da palazzo in palazzo, sovrastando la città, la piccola Rin vide qualche cosa brillare al collo del suo aggressore.

Una piccola croce con doppio legaccio scuro.

Subito aprì la bocca in un’espressione di stupore e solo una domanda fece capolino nella mente prima tanto affollata.

 

MaruMaru-chan?”

 

 

 

 

 

 

 

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E anche la seconda coppia si è riunita… beh oggi ne avete avuto abbastanza di miele no? Bene… perché adesso le cose diventeranno difficili per i nostri eroi (ma come stai parlando? ndVoi) ZITTI FATEMI FINIRE! >.< (…okndVoi)

Non fraintendetemi, i loro sentimenti andranno avanti insieme alla storia (mooolto avanti), ma il passato di Inuyasha e Sesshomaru si farà sempre più minaccioso e sarà sempre più ncessario RICORDARE.

Ok.. non vi dico più nulla ^^ (O___O *letteralmente traumatizzati* ndVoi)

Sayonaraaaaaaa alla prox! (^.^)b

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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