Era passato qualche giorno e
Francis e Gilbert avevano finito per fare la pace, poiché il tedesco comunque
si considerava superiore a quelle battute, che considerava dettate dall’invidia
nei suoi confronti per il fatto di non essere meravigliosi quanto lui. Così, un
mattino, Francis si stava dirigendo verso la biblioteca, quando incrociò
Alexander mentre usciva con la sua classe dall’aula di chimica. Sorrise
dolcemente, per poi avvicinarsi a lui, piazzandoglisi davanti. ≪Bon jour Alexander, come stai?≫. Il giovane arrossì quasi
subito, anche perché sentiva dietro di sé gli occhi infuocati di Arthur, che
studiava la situazione.
Non rispose, cercando di
evitarlo, ma Francis era ben determinato. Quando puntava una preda, non c’era
niente al mondo che potesse portargliela via. Ma Arthur era dello stesso
parere, quindi si avvicinò, posando una mano sulla spalla del suo ragazzo. ≪Qualche problema Bonnefoy?≫. Francis sorrise educatamente
all’inglese. ≪ Di
nessun genere, Kirkland.≫.
Arthur alzò un sopracciglio, irritato. ≪Allora
perché, nonostante le mie continue “considerazioni” in merito, ti sei azzardato
a rivolgere la parola al MIO ragazzo?≫.
Francis continuò a sorridere. ≪Ma
le tue considerazioni non possono fermare il mio desiderio di...≫.
Il pugno lo raggiunse senza che
potesse evitarlo, in viso, pesante, lo fece traballare con il naso sanguinante.
Gli occhi di Arthur mandavano lampi, mentre con il braccio sinistro cingeva
possessivo la vita di Alexander. ≪Ti
avevo avvertito, rana di merda. Le MIE cose non si toccano.≫. Francis lo guardò, notando la
mossa sleale dell’inglese. Non stava tenendo il povero neozelandese con amore, no.
Lo stava usando come scudo.
La rabbia per assistere a quella
scena disgustosa fece tornare Francis in sé, e dopo essersi pulito il naso con
un fazzoletto, restituì il colpo, mirando alla faccia imbronciata di Arthur,
che sobbalzò, lasciando andare il ragazzo. Francis sorrise. ≪Bene, ami, ora possiamo combattere fra noi...≫. fece, soddisfatto dall’azione.
E Alexander si ritrovò involontario spettatore di quella che fu una delle
peggiori risse della storia dell’ USH Academy.
Toris era di turno nell’infermeria
quando furono portati i due rissosi, accompagnati da amici e compagni di
classe. Alexander era già stato ricoverato perché assistere a quella lotta lo
aveva condotto ad uno stato di shock.
Aiutò il medico a curarli, per
poi mettersi in disparte mentre riposavano. Gilbert, che aveva accompagnato
Francis, si sedette accanto a lui. ≪Si
sono picchiati per un ragazzino. Ci crederesti?≫. Toris abbassò lo sguardo,
sospirando. ≪Forse
per loro era una faccenda d’onore...≫.
Gilbert scosse la testa, mentre osservava l’amico.≪Onore o non onore, non doveva
ridursi così per il ragazzo di un altro. Alexander dovrebbe capire che non può
fare questi giochi...≫.
≪Ad
Alex piace Francis...≫.
La frase fece emettere uno sbuffo stizzito dal tedesco. ≪E perché non molla l’inglese?≫. Toris alzò le spalle. ≪Questo non me lo ha detto.≫
Lovino
era fuori dall’infermeria assieme ad Antonio. Passava di lì per caso quando era
terminata la rissa, ed era stato costretto a portare l’inglese. Antonio lo
guardava intenerito, mentre pensava ad una frase per rompere il ghiaccio...≪Il tuo amico è un deficiente≫. Esordì l’italiano. Antonio
cercò di comprendere il significato di quella parola che non aveva mai sentito,
per poi chiedere:≪Perché?≫. L’italiano alzò le spalle,
sbuffando. ≪Perché
sì. Ha pensato di fare del bene e invece non ha fatto altro che rompere i
coglioni a tutti quanti. Te compreso che sei suo amico.≫. Antonio fece un sorrisetto. ≪ è stato per difendere la perdona
amata. È come me da questo punto di vista.... darebbe la vita pur di vedere
Alexander sorridere.≫.
≪Anche
a te piace Smithson?≫.
Antonio arrossì. ≪Non
Smithson...≫.
Lovino alzò le spalle, le mani ingoiate dalle tasche e la schiena appoggiata
alla parete. ≪
Penso che gliene bastino due di pretendenti... Altrimenti diventa peggio della
principessa della luna...≫.
Antonio annuì, incredulo che Lovino gli8 stesse parlando con un tono così
semplice e senza, quasi, parolacce. ≪Penso
che ce la farà a sceglierne uno. È impossibile stare accanto ad Arthur senza
farsi venire un’ulcera....≫.
Lovino non rispose, pensieroso. E per gli occhi di Antonio, sempre più bello. ≪Sai che sei strano, bastardo?≫. attaccò ancora Lovino. ≪
È da quasi mezz’ora
che siamo qui e non hai ancora cercato di molestarmi... ≫. Antonio rise, improvvisamente
facendolo sobbalzare. ≪ Lovi... non lo farei mai... ≫. Lovino lo
scrutò critico. ≪Dici
davvero?≫.
Il viso d’Antonio... quell’espressione lo convinse. ≪Beh, se la metti così... se
vuoi... potremmo uscire qualche volta...≫.
E scappò via, rosso come un pomodoro, seguito dallo sguardo innamorato dello
spagnolo.
Ed ecco anche il terzo capitolo
volato viaaaaaaaa
Vorrei approfittare di questo
spazio per fare alcune precisazioni riguardo le classi aule eccetera etcetera,
e darvi una panoramica sui personaggi che compariranno ancora.
Lovino, Alexander e Tino Sono al
primo anno. (si comparirà anche Tino come protagonista della storia)
Arthur, Toris, Roderich, Berwald,
Jack, e Ling (gli ultimi due sono Thailandia e Macao) sono al secondo anno.
Alcuni studenti del secondo anno si occupano di alcune zone della scuola, Toris
dell’infermeria, Arthur della biblioteca e Berwald del teatro
Antonio, Francis, Gilbert, Ivan,
Alfred e Matthew sono al terzo anno. Per ora non ho pensato ad altri
personaggi, anche se Rod, Alfredo Matt e Jack sono solo comparse che ho usato
nel primo capitolo, e dubito che ricompariranno...
Ci sono alcune materie
facoltative, nel lungo elenco che ho stilato di materie che si insegnano al USH
Academy, e in questi corsi facoltativi che i personaggi si sono incontrati
anche se di anni diversi. Alexander Toris e Arthur fanno insieme il corso di
francese.
Ovviamente, in questo allegro
mondo ci sono anche gli insegnanti, ma di questi ne parlerò nella prossima
puntata.
Ringrazio chi recensisce e chi mi
segue. Leggete anche le altre mie fic‼ Alla prossima!