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Autore: Mikiri_Tohoshima    11/09/2011    1 recensioni
Nell'accademia USH nuovi amori sbocceranno per i favolosi membri del Bad Trio! Gilbert, Francis e Antonio, tra tradimenti, cotte e amori a senso unico, passeranno il resto dell'anno scolastico ad affrontare le prove dure che l'amore giovanile può causare.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Altri, Francia/Francis Bonnefoy, Prussia/Gilbert Beilschmidt, Spagna/Antonio Fernandez Carriedo, Sud Italia/Lovino Vargas
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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DEA capitolo 2

≪Alex, dovresti dirgli di smetterla.≫. Alexander sospirò. Bastava una parola da parte del francese nei suoi confronti, che per Arthur era come se gli avesse messo addosso dieci corna. ≪Ma Arthur.... non mi ascolta mai! E se mi avvicino troppo, cerca di baciarmi!≫. ≪Comunque dovresti dirgli di smetterla. Mi mette in imbarazzo pensare che quella rana ci prova con il mio ragazzo.≫. Si sporse verso di lui, dandogli un veloce bacio sulle labbra. ≪Ora devo andare. Ci sentiamo più tardi?≫. Alexander scosse la testa, passandosi una mano tra i capelli biondi e mordendosi il labbro. ≪Ho ancora voglia....≫. Arthur sospirò. ≪Scusami, ma devo davvero andare. Ti chiami “Dick” mica per nulla, sei insaziabile!≫. Alexander alzò le spalle, affondando la testa nel cuscino. ≪Va’ pure a fare in culo, teinomane....≫. Sperando che l’inglese non lo avesse sentito.

Non era vero che era insaziabile. Forse poteva esserlo, già, ma non poteva saperlo finché il suo ragazzo lo faceva venire una sola volta, al momento dell’amplesso. Quasi non esistevano i preliminari, né le coccole post-sesso. Era tutto un “avanti facciamolo” un “sto venendo” e un “adesso devo andare”. Arthur era dolce e gentile... forse... in altri momenti, ma di sicuro, non durante il sesso che faceva come se fosse stato un dovere. A cui essere ligi. Una cosa “canonica”, come se scritta su un manuale.

“Il maschio entra nella femmina, il maschio deve stare sopra, non ci devono essere movimenti all’infuori di quelli destinati al raggiungimento dell’orgasmo, il maschio deve uscire subito dalla femmina, il maschio deve sparire finché la femmina non sia presentabile, magari con una bella tazza di tè per il maschio lavoratore.”.

Alexander “Dick” Smithson amava Arthur Kirkland. Si erano conosciuti l’anno prima nella stessa classe di economia domestica, e, una cosa tira l’altra, Alex si era innamorato di quel maledetto inglese. Un po’, ma solo un po’, si odiava per essere caduto così presto in quella trappola dolceamara, forse avrebbe dovuto prima guardarsi intorno, e invece, attirato dall’idea di... “stare insieme a qualcuno” si era subito buttato tra le braccia dell’inglese, per poi scoprire che non era altro che un frigido pezzo di ghiaccio.

Il clima della terra di Alex era caldo e ricco di vita, i suoi erano botanici e aveva passato gran parte della sua vita in mezzo a foreste e parchi naturali.

Non aveva amici quando fu mandato in quella scuola, e, appunto, era caduto nelle grinfie di Arthur. E si sentiva in colpa, perché, i fondo, a lui Francis piaceva. Assomigliava parecchio a suo padre...

 

Antonio non riuscì a rivedere il giovane del quale si era invaghito fino a pochi giorni dopo. Lo incrociò sempre nel corridoio dove lo aveva trovato la prima volta, e riuscì a fermarlo per farci due chiacchiere. Lovino, si chiamava, ed era italiano. E no, non gli interessavano gli spagnoli bastardi come lui. Antonio sospirò, un po’ desolato, per poi mormorare: ≪ Ma se hai bisogno, potrei aiutarti nelle materie in cui hai qualche difficoltà...≫ ≪Per poi approfittare di me mentre sono chino sul libro? Dovranno passare mille anni prima che accada, bastardo!≫. E rosso, Lovino scappò via per raggiungere la sua classe. Non aveva dato allo spagnolo neanche il tempo di spiegarsi.

Mogio, Antonio andò a lezione. In fondo, aveva tutto il resto dell’anno per provarci. Anche se quelle parole, senza neanche conoscerlo, l’avevano ferito nel profondo.

≪Capisco tutti i tuoi problemi, Ami...≫. Fece Francis, passandogli un fazzoletto. ≪ È così orgoglioso! Non la smetteva mai di darmi del bastardo, senza neanche conoscermi! Oh Francis, come potrei fare per conquistarlo??≫. Il francese gli passò una mano sul braccio, mormorando. ≪Per prima cosa... Dovresti deprimerti in camera tua! Forse tu non ne hai voglia, ma io cerco di studiare qualche volta! Per seconda cosa... forse è meglio se ti fai da parte per un po’. Se lo hai colpito almeno un poco, dovresti aspettare che sia lui a cercarti... E non dovresti fare come un certo tedesco di nostra comune conoscenza che si sgola la roba altrui≫.

Gilbert lo fissò da dietro la bottiglia di succo che stava finendo. ≪Le paturnie di ‘Tonio mi mettono sete, scusa!≫. ≪Potresti cercare di essere un po’ meno egoista! Anche lui vuole trovare l’amore!≫. Antonio guardò sorpreso Francis. Per quanto palese fosse potuto sembrare, nessuno si era azzardato a dare dell’egoista a Gilbert.

Questo sbuffò, alzandosi e lasciando cadere a terra la bottiglia vuota. ≪Vado a mangiare. Continua pure a fare il filantropo rompendoti i maroni ascoltando le paturnie altrui≫. E abbandonò la stanza sotto gli occhi, spauriti Antonio e seri Francis.

 

 

Si, lo so, capitolo un po’ merdoso, ma vi prometto che dal prossimo accadrà qualcosa di meglio. Avevo preso in considerazione l’idea di abbandonarla, ma poi mi sono svegliata e ho trovato un mucchio di idee. Alla prossima‼!

  
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