Serie TV > Castle
Segui la storia  |       
Autore: ivi87    06/10/2011    10 recensioni
“Non andare..” sussurrò sua figlia.
Rick restò in silenzio, concentrato sulla ragazzina.
“Non tornare al distretto. Per favore..” riuscì a dire prima che gli occhi le diventassero lucidi.
nuova storia, nuova avventura.
Castle accetta la richiesta della figlia. Riuscirà a stare lontano da Kate? E se venisse a conoscenza di qualcosa di sconvolgente e pericoloso per Kate?
Buona lettura a tutte!! ;D
Genere: Azione, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kate Beckett, Quasi tutti, Rick Castle
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Quarta stagione
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

# Farsene una ragione

 

 

Quel maledetto dottore rovinava sempre tutto.

Castle non riusciva a smettere di pensare a Josh. A Josh e Kate insieme che cenavano e guardavano un film. 

E sì, anche a Josh e Kate che facevano l’amore.

Riusciva ad immaginarseli benissimo, purtroppo.

Nei giorni successivi nemmeno Alexis e i suoi programmi per il college riuscirono a distrarlo del tutto.

A metà settimana si accordò con i ragazzi per passare il venerdì sera all’Old Haunt.

Li avrebbe voluti vedere più spesso, in fondo lui passava al suo bar ogni sera, ma sapeva bene quanto fosse stancante e stressante il loro lavoro e il weekend era giustamente dedicato alle loro compagne.

Perciò il venerdì sera era solo per loro, da passare tra amici che si divertono.

L’invito era esteso a tutti. Kate compresa, anche se ormai nutriva ben poche speranze.

Sperava che potessero vedersi normalmente anche fuori dal distretto, ma tagliato quel ponte sembrava impossibile passare del tempo con lei.

E quando ci riusciva, ci pensava Josh a portarsela via.

Il nervoso prese il sopravvento e chiuse di scatto il pc.

Si preparò velocemente e si avviò al bar.

Nei due venerdì precedenti Kate o era restata poco o si era presentata col dottore.

Inaudito, nemmeno apriva bocca, ma la sua presenza era pesante come un macigno.

Nessuno di loro riusciva a ridere o scherzare liberamente in sua presenza e Castle si sentiva sempre osservato al microscopio da Josh.

Arrivato all’Old Haunt, Tony aveva già aperto il locale e stava predisponendo i tavoli e le sedie.

Castle, senza dire nulla, afferrò una spugna e cominciò a dare una pulita ai tavoli già pronti.

Il barista capì che non era del solito umore, simpatico e burlone, perciò decise di lasciarlo in pace e non chiedere nulla. 

Accese la radio a volume basso e proseguì nella sistemazione del posto, prima dell’apertura.

Poche ore dopo la gente affollava il locale. Le cameriere faticavano a muoversi tante erano le persone e Castle stava aiutando Tony dietro al bancone.

Buttò l’occhio alla porta e vide Ryan e Esposito entrare.

Non era proprio un bel momento per abbandonare il suo barista ma ciò significava solo che l’Old Haunt stava andando alla grande.

Tony vide i due detective e capì che si sarebbe dovuto rimboccare le maniche ora, cosa che fece, istintivamente.

Castle rise “Da domani ti cerco un aiuto, promesso” gli disse prima di lasciarlo alla marea di ordinazioni che c’erano.

Si avvicinò ai due amici e aspettarono al bancone che si liberasse un tavolo.

“Sei il proprietario Castle, dovresti tenerti un tavolo riservato” commentò Ryan, scherzando.

Esposito rise, ma Castle convenì che non era una così brutta idea.

Quando finalmente riuscirono a sedersi arrivarono anche Jenny e Lanie.

“Tempismo perfetto ragazze” disse Ryan alzandosi e abbracciando Jenny.

Esposito fece lo stesso, scostando la sedia per far accomodare Lanie.

Lo stomaco di Castle si attorcigliò per un momento.

Avrebbe voluto qualcosa di simile anche per lui.

Era affascinante. Era famoso. Sarebbe stato facile.

Ma non era una donna qualunque quella a cui voleva scostare la sedia il venerdì sera, o abbracciare dopo una giornata di lavoro.

Quasi come a leggere quei pensieri Lanie gli sorrise “Tutto bene?” chiese.

Annui, mentendo.

Cominciarono a chiacchierare e a raccontarsi le vicende della settimana.

Esposito si esibì in un’imitazione del loro nuovo capitano, Victoria Gates, facendo ridere tutti.

“E’ così terribile?” domandò Rick, non avendola mai conosciuta.

I due uomini annuirono vistosamente.

Lanie li ammonì “Sono sicura che non è poi così male” cercò di mediare

“Piccola, siamo la migliore squadra omicidi di New York e a quella invece non va mai bene niente! I rapporti sono redatti male, l’interrogatorio era moscio, il mandato è in ritardo e poi..” Esposito esitò.. guardò Ryan che proseguì a sua volta “..ha chiaramente detto che non vuole relazioni all’interno del distretto..” finì fissando Esposito e Lanie.

“Esatto!” confermò l’ispanico.

Lanie restò perplessa, vedendo i loro sguardi puntati su di lei “Si ma.. noi non lavoriamo insieme.. cioè si, ma non insieme insieme...”

“Baby, non lo so che cosa ha in mente quella, so solo che mi ha fatto gelare il sangue il modo in cui l’ha detto!” le rispose preoccupato.

“Caspita..” Castle ruppe il silenzio che si era creato “..questo è il primo punto a favore che per ora ho trovato nell’aver lasciato il distretto...” disse sgranando gli occhi.

Proprio non riesce ad immaginarsela una donna del genere.

“Oh, si! Anche perché cinque minuti con Beckett e l’avrebbe capito subito che voi...” e poi Ryan si sentì un completo idiota e deviò la frase “...amore vuoi da bere? Si? Bene, torno subito..” in due secondi era già al bancone da Tony.

Esposito scosse la testa incredulo.

Dopo poco ritornò a sedere con una birra anche per Jenny, imbarazzatissimo “Ehy Castle.. c’è Tony che ti vuole” riferì indicando il barista “e scusa..per prima..” aggiunse.

Castle si alzò “Non fa niente Kevin” disse allontanandosi.

Quando arrivò al bancone non ebbe nemmeno il tempo di chiedere a Tony quale fosse il problema, lui semplicemente gli indicò di guardare fuori.

Castle schivò un paio di persone e si diresse all’entrata. Pensò a un qualche piantagrane ubriacone ma si bloccò ancor prima di arrivare alla porta.

Dai vetri infatti si vedevano chiaramente Kate e Josh che stavano litigando.

Ovviamente non riusciva a sentire nulla. Ma si capiva chiaramente quello che stava succedendo. 

Josh sembrava parecchio arrabbiato, camminava avanti e indietro dimenandosi.

Mentre Kate, visibilmente imbarazzata a litigare in pubblico, sembrava cercare di fermarlo.

La gente passava loro accanto girandosi a guardarli.

Poi li vide urlarsi in faccia qualcosa e incamminarsi a passo spedito ognuno in due direzioni differenti.

Castle rimase imbambolato davanti alla porta del suo bar per qualche secondo, prima di realizzare che quella sembrava proprio una rottura. 

E se anche non lo fosse stata, era comunque una lite bella tosta e non voleva che Kate restasse sola in quelle condizioni.

Corse fuori e svoltò a sinistra, la direzione presa da Kate. Il venticello tiepido di settembre lo avvolse in un abbraccio.

La scorse in lontananza. La chiamò varie volte ma lei non si voltò.

Le corse dietro per un tratto di strada, ma come lei vide un taxi, alzò un braccio e quello si fermò prontamente.

Aprì lo sportello e salendo si girò in direzione dell’Old Haunt.

Lo fissò per qualche minuto in mezzo al marciapiede lanciandogli un sorriso amaro e poi salì sbattendo al portiera.

Il taxi passò proprio davanti a lui e non potè fare nulla per fermarlo.

Si passò violentemente le mani in faccia e a testa bassa tornò verso il locale.

Appena rientrato Tony, lo raggiunse alla porta e afferrò un indumento dall’attaccapanni li vicino “Ha fatto giusto in tempo ad entrare e appendere il golf prima che arrivasse il dottore e...” lasciò cadere la frase, il resto lo aveva visto benissimo da solo.

Rick prese il golf dalle sue mani e lo strinse sconsolato. Lo guardò bene, lo conosceva, gliel’aveva visto indosso altre volte.

Raggiunse gli amici al tavolo e spiegò a grandi linee l’accaduto.

“Ho dovuto insistere parecchio, Castle, e la sola cosa che mi ha detto è che l’unico che gioisce della tua assenza al distretto è Josh. E io credo che lui tenti di rendere questo allontanamento... permanente, ecco... ovviamente lei non ha confermato nulla, ma io la vedo così!” spiegò Lanie.

“In poche parole è colpa mia se litigano..” disse amareggiato.

Aveva sempre pensato che essere motivo di discussione tra i due gli avrebbe potuto fare solo che piacere. Qualche volta si era egoisticamente immaginato che Kate prendesse le sue difese invece che quelle del fidanzato.

Ma ora, vederlo succedere davanti agli occhi, vederla triste e ferita..

No, non gli piaceva affatto sapere di essere lui la causa di tutto quel dolore.

“Starà bene, le persone litigano sempre” disse Lanie “vedrai, il prossimo venerdì andrà meglio..”

Tutti gli altri annuirono a quelle parole.

Castle alzò lo sguardo verso di loro senza aprire bocca. Strinse più forte il golf fra le mani.

Era più che sicuro che non l’avrebbe più rivista.

 

 

Nei giorni a seguire Castle riuscì solo a sapere da Esposito che Kate stava bene ma che non era la stessa di prima. Era tornata seria e poco incline alle risate.

Mentre di Josh non si sapeva nulla, nemmeno Lanie era riuscita a farla parlare.

Provò a chiamarla ma lei faceva sempre scattare la segreteria telefonica.

Una sera, uscito dalla doccia vide il telefono lampeggiare. Segnalava un messaggio vocale nella sua casella.

 

“Ehi, Castle, sono io...Senti, scusa per l’altra sera ma non me la sentivo proprio di restare. Credo...credo sia meglio così in fondo...ognuno per la sua strada...” la sentì sospirare “I-Io...buona fortuna per tutto, Castle” e riagganciò.

 

Incredulo fissò il telefono come se fosse stato direttamente lui a parlare.

La sensazione avuta quella sera, mentre stringeva il suo golfino, allora era esatta.

La voce di Kate era rotta e spezzata ma in quel momento l’unica cosa di rotto e spezzato che riusciva a sentire era il suo cuore.

Che cosa significava veramente? Che non voleva più vederlo? Mai più, in nessuna occasione?

Allora non aveva lasciato Josh, aveva semplicemente scelto di stare con lui?

O invece avevano rotto e ora stava rompendo anche con lui?

Si era stufata di entrambi?

“Papa?” lo chiamò Alexis dal corridoio “Papà sei pronto?” e si affacciò alla sua stanza.

“Ma stai ancora così? Mamma ci aspetta a cena tra mezz’ora!”

Castle si riscosse sentendo la voce della figlia “Si, si mi preparo subito” rispose scuotendo la testa e lanciando il telefono sul letto.

Cenarono in un ristorante elegante e vistoso, scelto da Meredith.

Alexis parlò tutto il tempo del college e della sua decisione di posticipare la partenza.

La mise al corrente di tutto quello che la riguardava visto il poco tempo che passavano insieme.

“Tesoro, ora che vieni in California ci vedremmo molto più spesso” rispose sua madre accarezzandole i capelli.

Non era stata molto attenta al racconto di sua figlia, ma era davvero contenta di averla più vicina in futuro.

La sua capacità di concentrazione, già molto bassa, era tutta canalizzata sul suo ex marito.

Appariva triste e abbattuto, anche quando si sforzava di sorridere.

E poi si era incicciottito e non era da lui!

Il cellulare di Alexis suonò. La ragazza si allontanò per rispondere lasciandoli da soli.

Castle guardò la donna seduta di fronte a lui e vide spuntarle in volto un sorrisino malizioso.

Castle sorrise lievemente. Era sempre la stessa.

Scosse la testa per farle capire che non ci sarebbe stato un dopo cena nemmeno questa volta.

L’hanno scorso aveva Gina, non l’amava, ma non era nemmeno così poco uomo da tradirla. E quest’anno c’era Kate. E di lei invece era perdutamente innamorato.

Non era al suo fianco certo, ma ormai era profondamente radicata nel suo cuore e non sarebbe riuscito ad andare a letto con un’altra donna.

Non subito per lo meno. E non con Meredith.

Era ora di mettere ordine nella sua vita e doveva cominciare proprio dalla madre di sua figlia.

Basta con le porte mezze aperte. O erano chiuse a chiave o completamente spalancate. Ma non socchiuse. Non più.

“Ohhh andiamo gattino, che male può farci?” tentò lei

“A me? Molto. Il nostro è un capitolo chiuso Meredith, non ha più senso continuare”

“Ti vedi con qualcuna?” chiese confusa, sapeva della rottura con Gina.

“No, ma sono molto sicuro della mia decisione. Qualunque cosa fosse, è finita” disse perentorio.

 

 

A casa, a letto, fissando il soffitto, si sentì sollevato.

Una questione su cui rifletteva da parecchio era stata sistemata.

Avrebbe aggiustato tutto un giorno? Se lo augurava.

Kate aveva deciso di dare un taglio netto al loro strano rapporto e non sembrò più una cattiva idea. Troppe cose non andavano, prima. 

Prima del suo ferimento. Prima della richiesta di Alexis.

Forse la lontananza avrebbe sistemato le cose.

Alleggerito la tensione che regnava sempre tra loro.

Entrambi avevano bisogno di respirare aria fresca e provare ad andare avanti.

Ognuno per la sua strada come aveva detto Kate.

Avrebbe provato a disintossicarsi da lei? Si, avrebbe provato.

Ci sarebbe riuscito? Solo il tempo gliel’avrebbe detto.

E lei? Così razionale e orgogliosa, sarebbe riuscita a scacciarlo dal suo cuore con la stessa facilità con cui lui l’aveva raggiunto?

Un giorno, magari per caso, si sarebbero rincontrati e allora avrebbero fatto i conti con la realtà dei fatti.

 

 

Angolo dell’autrice:

eccoci alla fine anche di questo capitolo.

Che dire del messaggio di Kate?

Servirà ai due questa pausa o peggiorerà la situazione?

Come occuperanno il tempo??

Lo scoprirete presto!! ;D

 

Un bacione e buona lettura!!

 

Ivi87 xD

   
 
Leggi le 10 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Castle / Vai alla pagina dell'autore: ivi87