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Autore: Skeypunch    07/10/2011    1 recensioni
Vent'anni nel futuro, pianeta terra.
In una sola notte, nei cieli di tutto il mondo si verificano cadute di oggetti sferici e molto piccoli.
Una nuova era sta per attendere l'umanità.
Con i suoi pro e contro.
Genere: Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Ieeee ecco il capitolo che manderà in crisi il nostro Giasone!
Più colpi di scena!
Più sorprese!


Come al solito pensavo che questo atto bastasse per raccontare il dopo-cattura, ma ci sono state così troppe vicende che ho dovuto tagliare ancora una volta. Il prossimo credo che sia il mio preferito.
Si avrà un assaggio del potere del ragazzo Delta :epilec:


#12 Solo un illusione



Il tono freddo e prepotente della voce di Samanta Deinoto mi fece squillare un campanello d'allarme nella testa. Perchè la stava trattando in quel modo?
Volsi la testa in direzione delle due povere ragazze svenute, già qualche ragazzo stava cercando di soccorrere Francesca, trasportandola a pancia in giù sull'erba in modo che non potesse stare più sopra la sua amica.
Alice per fortuna si stava riprendendo.
Ma nessuno degli insegnanti muoveva un dito, anzi il professore di Educazione Fisica, scuro in volto, diede uno spintone a Brando solo perchè era nella sua traiettoria.
C'erano tutti: il Beota di Matematica, la Zonner di Tattica e Strategia, l'autista Beluari, Arturo Forti di Ed.Fisica, Camilla Mainoni di Veterinaria Aliena (sulla quarantina con capelli biondi tinti e un po' sovrappeso), Valerio Quadri di Mosse (trentenne biondo e affascinante ) e Blane Spalletti di Storia dei Pokemon (ometto magro con la calvizie avanzata dall'aspetto trascurato).
Mancavano solo le cameriere e l'infermiera per completare il cerchio.
Il forte sospiro di Sara mi fece ritornare dai miei pensieri; vidi con sorpresa che Demetrio era ad un passo da me, fissando con aria truce la direttrice.
Ma lei non stava ascoltando: aveva occhi e orecchie solo per la mia amica.
< Io... non lo so perchè non l'ho fatto. > Le stava rispondendo la ragazza castana chiara, < Larvesta ci ha fatto luce quando eravamo nella grotta perchè i nostri iDex si erano scaricati, poi non mi è venuto in mente di... di cristallizzarlo... >
La donna strizzò le labbra e incrociò le braccia, poi si girò e con un cenno del capo impartì agli altri insegnanti un comando a noi sconosciuto.
Subito presero le loro capsule alla cintura (notai con stupore che anche il Beota e il bidello/autista, nonostante non insegnassero materie inerenti agli alieni, ne erano provvisti!) e con i soliti flash accecanti vennero de-cristallizzati i pokemon.
Imponenti, minacciosi e con molte cicatrici di guerra.
Vidi glaceon, seviper, frostlass, un pokemon identico ad un cono gelato ( vanilluxe, constatai più tardi) e muk subito davanti a Serena Zonner: uno scudo di alieni del tipo Infetto e Criogenico.
A pochi metri dal gruppetto di Brando, Angelo e Marco si stagliavano i pokemon di tipo Combattimento di Arturo Forti; appena dopo il portico dell'entrata osservai Laura Mainoni: non aspettava altro di usare i suoi alieni saturi di carica elettrica.
Non feci in tempo a scoprire quali altri pokemon avessero avuto gli altri adulti perchè fui ripreso da Demetrio che cercava di dirmi qualcosa, forse la stessa cosa che voleva dirmi prima.
< Stai in guardia, non esitare ad usare loudred! >
Io lo guardai stranito. Ma che cosa stava succedendo a tutti quanti?
< Ma sei stata tu a vederlo per primo, vero? > stava ancora interrogando Samanta, sembrava stesse per perdere la pazienza con la mia amica.
< Allora, Samanta è lei o no? > le gridò la Mainoni, al fianco del suo grande amparos. I capelli della donna si erano elettrificati per la vicinanza.
I tre ragazzi più vicini a loro indietreggiarono un po', intimoriti da tutti quei pokemon potenti.
Ma la verità era che eravamo circondati da tutti i professori, qualsiasi cosa avessero in mente di fare con i loro pokemon liberi.
La direttrice si passò una mano tremante sulla fronte, infastidita. < Camilla, sono quasi sicura che sia la nostra Delta, altrimenti l'avremmo già fatta fuori, non ti pare? >
In che senso fatta fuori?!
< Come sarebbe a dire? > s'intromise Demetrio, che fino a quel momento (senza contare me) non si era fatto notare da nessuno.
< E a te che cazzo te ne frega? > sbottò maleducata la donna.
Rimasi di sasso. Non ci potevo credere, una professoressa che risponde a quel modo una domanda ad un suo allievo!
Il professor Blaine si grattò la testa quasi calva, poi avanzò insieme ai suoi pokemon Termici. Quello che mi faceva più paura di tutti era charizard, non ne avevo mai visto uno così da vicino, sbatteva la coda possente da una parte all'altra, facendo tremare la terra.
< Beh, gliene frega, tanto fra poco li porteremo tutti via.. >
Samanta si girò di lato, con una mano alzata in segno di smetterla.
< Ma sei impazzito Blane? Non devono sapere del progetto Delta! >
< E che sarà mai! > sbottò il giovane Valerio, ravvivandosi i capelli biondi e guardando dritto verso Sara, < Sara lo sai che hai un potere particolare? >
Adesso anche i ragazzi che avevano soccorso Francesca e Alice si riposarono e ascoltarono il discorso del prof. di Mosse.
< Io... cosa? > sussurrò Sara, larvesta ancora immobile che risplendeva nelle sue braccia.
< Valerio!! > gridò la direttrice, furiosa. Evidentemente non voleva farci scoprire qualcosa.
Ma il professore di Mosse non la stava ascoltando, si vedeva che moriva dalla voglia di spifferare il loro grande segreto.
< Si, tesoro, hai sentito bene. Ti sei mai chiesta perchè i pokemon vengono sempre da te, si sentono contenti e appagati ogni volta che li accarezzi? >
Sara parve un po' confusa.
E allora? Pure io se facevo un po' di coccole ad igglypuff faceva le fusa!
< Per quale motivo sei stata attratta dalla forza di larvesta shiny... non te lo sei chiesto? > Continuò Valerio, imperterrito.
< Adesso basta! > urlò Samanta Deinoto. Fece uscire il suo banette dalla capsula che rimase sospeso in aria, il suo sorriso sgembo rivolto verso il professore fu abbastanza per farlo zittire.
Ma che cosa avevano in mente di fare? Una specie di prova di resistenza verso di noi?
Sulla faccia strana e simpatica di Demetrio invece si dipinse un largo sorriso.
< Non siete dei veri insegnanti, dico bene? >
La Deinoto srabuzzò gli occhi, anche gli altri professori che avevano sentito il discorso fissarono il mio amico con un'espressione imperturbabile.
< Ma cosa...? Come ti permetti di dire simili... >
Ma la frase rimase impigliata in gola della direttrice perchè con uno scatto fulmineo degno di Xena ( o Hercules, dipendeva dalle angolazioni ), Demetrio fu dietro di lei a torcerle un braccio.
In quell'istante gli spettatori rimasero con il fiato sospeso.
Io, ancora una volta, non ci stavo capendo niente.
Gli adulti che ci trattano male all'improvviso, due ragazze ferite e nessuno di loro fa niente... Demetrio che... che cosa stava facendo, esattamente?
Quelle cose che stava prendendo dalla sua tasca non erano manette vero?
< Ti dichiaro in arresto per tentato rapimento di minorenni, omissione di soccorso e maltrattamento di pokemon! Ogni cosa che dirai... >
< Amparos, fulmine! >
Il mio amico si scansò con uno scatto degno di un atleta all'improvviso attacco, il fulmine scintillante si abbattè con un forte scoppio a pochi passi da loro incenerendo l'erba.
La Deinoto, con un solo polso ammanettato, fece uscire tutti i suoi pokemon (dusknoir, mismagicus, gengar, spiritomb e chandelure ).
Lo sapevo! Quella donna usava il tipo Nonmorto!
Demetrio, che si stava rialzando dallo scatto, urlò con tutto il fiato in gola:
< Scappate ragazzi! Non sono insegnanti di pokemon! Questi sono criminali! >
In un secondo c'era chi rimase immobile, chi pensava ad uno scherzo ben orchestrato e chi stava realmente cercando di fuggire.
Ma la Zonner lanciò all'attacco muk e vanilluxe a riprendere i fuggitivi, congelati e con i primi sintomi di qualche pokèvirus.
Ormai eravamo completamente alla mercè di quegli uomini.
< Chi sei tu? Rispondi! Sei un poliziotto? > chiese la Deinoto cercando di togliersi la manetta.
Si come no, mi venne da pensare. Però quelle manette...
< Sono un agente della PGG, dipartimento segreto contro la criminalità aliena. E il mio vero nome è Enea Prosik. >
Indietreggai di qualche passo, dietro a Sara e a...come lo dovevo chiamare, ancora Demetrio?
Chiusi gli occhi e mi sforzai di non urlare, avevo le gambe molli e mi girava la testa.
< Ho già contattato l'intera squadra del dipartimento, fra poco saranno qui a mettervi definitivamente in galera, Wobbufet Force! >
Cosa aveva appena detto?
Wobbufet Force? La temibile banda di ladri, assisini e scienziati pazzi?
Ritornai indietro di qualche anno, quando sui giornali non si parlava d'altro se non di manipolazioni sui DNA umani e dei pokemon, furti di alieni rari in massa e omicidi, tutti da parte della Wobbufet Force! Non era possibile che i nostri professori si erano presi gioco di noi! Ma per far che cosa? Neanche la Pokemon Global Group si era accorta di loro, dunque?
< Bastardo! > eslamò la direttrice.
Demetrio, o come cavolo si chiamava, si portò le mani appena sotto l'attaccatura dei capelli e... si staccò la faccia, o meglio un travestimento in silicone.
Aveva una maschera! Una fottuta maschera!
Poi si tolse dalla testa la parrucca a forma di noce di cocco.
Eh, già! Figurarsi se non erano i suo veri capelli!
Ora Demetrio sembrava veramente un poliziotto: i capelli corti neri e un naso a punta normale, solo gli occhi erano stati sempre gli stessi. Il viso arrossato per il contatto con il silicone della maschera però rivelava qualche inizio di rughe: sarò stato sulla trentina.
Non era possibile tutto questo! Improvvisamente mi venne voglia di andare a casa, di ritornare indietro nel tempo e stare insieme ai miei amici... ma non era possibile. La verità si era trasformata in una pantomina, in un incubo!
La Deinoto, sempre se questo era il suo vero nome, localizzò il bidello e gli impartì, furiosa.
< Beluari! Prepara Giratina! Ce ne andiamo via di qui! MUOVITI! >
Giratina? Che sia quel grande e leggendario pokemon signore delle dimensioni?
< E tu vieni con noi, carina. Gengar, ipnosi! >
Non appena il mio cervello registrò cosa aveva intenzione di fare la finta-direttrice, ricordai le parole del non-più-Demetrio riguardo nell'usare il loudred. Gli diedi un leggero colpetto con il piede sulla sua schiena blu.
< Baraonda, adesso! >
Loudred fu al settimo cielo. Aprì la sua grande bocca sdentata ed aspirò aria per poi espellerla dalle orecchie a forma di casse stereofoniche.
Tutti i presenti si tapparono le orecchie, mentre gengar cercava di ipnotizzare senza successo Sara. Avevamo appena studiato la settimana scorsa che le mosse casiniste come quella attivano l'abilità insonnia. Feci un sorriso amaro: almeno come insegnanti, la Wobbufet Force, era competente.
Il chiasso di loudred era assordante: come stare a mezzo metro di distanza da una cassa di un concerto metal nella sua apoteosi.
Quindi lasciai il mio pokemon a far baccano e senza perdere altro tempo, presi per mano la mia amica, correndo in direzione del bosco.
Sara sembrava una bambola in balia di una bambina troppo euforica: la sentivo distante e silenziosa nella mia presa. Forse le parole dette dal prof. di Mosse l'avevano scossa come io non potevo capire.
Non sapevo dove andare, non sapevamo cosa fare, ma volevo portare in salvo Sara.
Ci fermammo dopo pochi metri, c'erano delle ombre che si allungavano dietro ai primi alberi.
Due persone uscirono dal nascondiglio, con sorrisi che potevano competere con quelli dei malati mentali.
< Dove credete di andare carini? > espresse una.
< la festa è appena incominciata! > finì l'altra.
Erano le cameriere Natalia e Paola, in mano avevano un macete e una frusta ciascuno.
Ora non sembrano poi così tanto sexy.
   
 
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