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Autore: ElizabethAudi    07/10/2011    1 recensioni
Un lampo di luce pervase la camera buia e lei tremò.
L’anima rimbombò insieme al forte tuono che seguì quella potentissima scarica di elettricità.
Possibile che avesse ancora paura dei tuoni?
Sta tranquilla, amor mio.”
Genere: Romantico, Slice of life, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ho paura dei tuoni.

Un lampo di luce pervase la camera buia e lei tremò.
L’anima rimbombò insieme al forte tuono che seguì quella potentissima scarica di elettricità.
Possibile che avesse ancora paura dei tuoni?

Sta tranquilla, amor mio.”
Lui le circondò il collo con le sue smilze, ma protettive, braccia.
Come l’amava quando si comportava così premurosamente nei suoi confronti.
Non gli importava di quanto infantili fossero i suoi difetti, lui l’amava lo stesso.
Lei gli strinse le braccia fra le mani. Non era più impaurita dei tuoni, ma che lui potesse svanire alla velocità della luce, la stessa che impiegava un misero fulmine.
Riprese la penna tra le mani, se la morsicchiò un po’ guardando i fogli davanti a lei, pieni di espressioni varie, sentendosi improvvisamente soddisfatta di sé stessa e del suo lavoro.
Anche se sapeva di riuscire in quelle piccole cose solo grazie a lui.
- Oh caro, è proprio un brutto tempo quello di stasera.
Sentì il suo viso sulla sua guancia tendersi in un sorriso, che contagiò anche lei.
Le diede un bacio. Così caldo che le si avvamparono le guancie in un attimo.
Gli bastava davvero poco. Lo amava così tanto.
Scrisse un’altra espressione, più difficile, e si preparò a superarla.
Aveva iniziato a prendere tutto come una sfida da superare, una sfida che l’avrebbe avvicinata sempre di più a lui.
Sì, era diventata un’ossessione.
Come, d’altronde, diventava la necessità - di quelle più disparate, anche una sigaretta - per ogni essere umano.
Diventa un ossessione qualsiasi cosa che ti crei un sorriso o che ti faccia dimenticare un pensiero brutto, insomma.
Smettila di pensare e concentrati.”
Disse lui, mentre lanciava una pallina al muro, che rimbalzò poi sul pavimento per poi ritornare tra le sue mani, sotto gli occhi di Ellie la gatta.
- Sì sì, studio, studio.
Il suo tono era sì scocciato, ma ridendo tra sé e sé riprese a scrivere e a scrivere, mentre Fix You dei Coldplay risuonava per tutta la stanza, coprendo un po’ lo scroscio della pioggia che tempestava fuori.

Lights will guide you home,
And ignite your bones,
And I will try to fix you
.

 
- Ho finito, ho detto!
Cercò di dire tra una risata e l’altra, mentre lui le stringeva giocosamente i polsi e la faceva piegare all’indietro. Lui ci teneva a lei e al suo futuro, sì, doveva essere così.
Rise anche lui. Il suo sorriso, come al solito, le rianimò il suo.
Era splendido, come la costellazione del cigno.
Lei lo spinse via, rubandosi la kefiah che lui portava quasi sempre in inverno.
Rise di nuovo, scappando dietro la sedia e temporeggiando scattando a destra e a sinistra, per cercare una via di fuga.
Giocare ad acchiapparello in una stanza così minuta non era una delle migliori idee che avesse mai avuto.
Azzardò e fece finta di dirigersi a destra, per poi cambiare direzione e correre alla porta il più velocemente possibile.
Ma si ritrovò ben presto a penzoloni, fissando la sua scrivania allontanarsi, mentre faceva di tutto per liberarsi.
La buttò sul letto e le bloccò i polsi.
Risero. Risero tanto che venne loro il mal di pancia.
- Sei uno stupido, amore, sei proprio uno stupido!
Lui sorrise, questa volta dolcemente, e avvicinò il suo viso a quello di lei.
Sorrise anche lei e gli soffiò in faccia.
Erano ancora così infantilmente innamorati.
Ne erano talmente accecati da non riuscire a capire che non sarebbe mai potuto andare avanti così bene per sempre.
Continuarono a ridere tra un bacio e l’altro, rimanendo in silenzio, immersi nel loro calore.

Un altro tuono.
Un altro colpo all’anima.
Abbassò lo sguardo, sulla sua scrivania, dove i fogli sì erano tanti, ma pieni di espressioni incompiute o barrate.
Sbuffò, buttando la penna dal tappo tutto morsicato sulla scrivania e alzandosi di scatto.

Tears stream, down your face
When you lose something you cannot replace
Tears stream down your face and I…

 
- Sì, il tempo di oggi è proprio brutto.
La porta sbattè forte dietro di lei.

 

Note dell’autrice. J
Come potete vedere, non è momento.
E’ una cosa scritta completamente a random, in non più di mezz’ora.
Ho impiegato più tempo a fissare il pc che altro.
Chissà quanti errori ci sono …
Almeno ho cercato di essere più realista possibile.
Fidatevi.
Possono sembrare esagerate certe frasi o concetti, specialmente lette da una ragazza giovane come me, ma … ho cercato di esprimere solo quello che in questo momento mi sento.
Alla prossima, piccoli.
La vostra Elly, che è tanto triste.
   
 
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