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Autore: AmyFallen    07/10/2011    3 recensioni
Amy X Mello, una storia d'amore tormentato che fa a botte tra realtà e fantasia, tra vita terrena e vita celestiale, tra umani e angeli, guerre in cui si rischia tutto...tra regole obbligatorie e l'amore, l'amore giovane di due ragazzi che lottano per non dividere ciò che è stato unito dal destino...
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Mello
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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A World Where You Are
Capitolo 2

La mattina seguente Amy si svegliò prestissimo, sapeva che il suo Mello la stava aspettando, si vestì frettolosamente e si precipitò a pettinarsi i lunghi capelli neri quando bussarono alla porta, erano le 6 di mattina chi poteva essere? Amy non volle aprire, se fosse stato uno dei maggiordomi l’avrebbe sgridata,non poteva stare sveglia a quell’ora ma a seguito del suo pensiero udì una voce nella quale si sentiva un minimo di disperazione che sussurrava:”Amy ti prego apri sono io Mello! Se i maggiordomi mi vedono sono morto!” Amy aprì di corsa e fece entrare Mello, si guardarono negli occhi e dopo un po’ sorrisero insieme, Mello le fece notare:”Ho rischiato grosso! Tutta colpa tua vedi?” la rimproverò con aria disinvolta, Amy sorrise perché sapeva che stava scherzando.
Mello aveva molti programmi per lei quella mattina e dovevano organizzarli tutti in quell’arco di tempo, così Mello fece un breve ripasso mentale di tutto e li elencò ad alta voce :”Allora mia cara principessina, abbiamo tanti programmi quest’oggi, ti farò conoscere nuovi amici… anzi un nuovo amico, beh è l’unico che ho ecco, oltre te.” Amy sorrise e provò a dire qualcosa ma venne interrotta subito dalla voce di Mello che continuò :”Oltre a questo però dovremmo fare qualche dispetto e poi ti farò dondolare un po’ sull’altalena, Sei d’accordo?” Amy annuì velocemente perché era molto contenta, non pensava quasi più ai suoi genitori e se ci pensava li rimuoveva subito perché ormai aveva Mello, che per lei era il padre che la coccolava e la faceva stare bene.
Parlarono per circa un’ora, si erano fatte le 7 e dovevano svegliarsi, così Mello si fece venire in mente un piano per non farsi scoprire dai maggiordomi e informò Amy:“Io esco adesso, tu uscirai quando ti verranno a chiamare va bene?” Amy annuì,si infilò tra le coperte e fece
finta di dormire, ma non appena ebbero bussato alla porta si precipitò fuori era già ben vestita e contentissima.
 
Tutti i bambini scesero a far colazione e Mello, Mail e Amy si sedettero vicini ma visto che non era consentito parlare a tavola non ebbero l’occasione di presentarsi. Ma anche a lezione era impossibile parlare e fare nuove conoscenze, lo stesso valeva per il pranzo. Aspettarono il pomeriggio, quando i maggiordomi riposavano e i bambini erano liberi di giocare fino alle  5 del pomeriggio.
Mello prese per mano Amy, la portò da Mail e fece lui le presentazioni dicendo:“Mail questa è Amy,la mia migliore amica, anzi, la mia principessina. Amy lui è Mail, il mio migliore amico, quasi un fratello e adesso sarà il tuo secondo servitore.” Mail si limitò a rispondere con un sorriso, non era un tipo di molte parole, soprattutto con le persone nuove, e su questo Mello tenne informata Amy che anche lei si limitò in un sorriso. Amy era molto affascinata da Mail osservava i suoi lunghi capelli rossi che finivano con delle ciocche che gli cadevano sugli occhi verde smeraldo, un colore simile a quello di Amy. Era molto colpita inoltre dal Game-Boy che portava sempre in mano, non lo lasciava un attimo, tranne per far giocare Amy quando lei glielo chiedeva. In quel Game-Boy aveva giochi di tutti i tipi dai giochi di lotta ai puzzle. Mello e Mail rimanevano stupiti quando Amy li batteva nei giochi di lotta, Mello in particolare.
Insieme passarono il resto del pomeriggio a giocare e fare scherzi molto simpatici e non crudeli agli altri bambini che ridevano e si divertivano. Fecero anche i compiti insieme e Mello aiutò Amy nelle materie più complicate.
Dopo cena i bambini dovevano tornare nelle loro stanze per dormire, Mello accompagnò Amy nella sua camera e le ricordò che doveva scegliere il nomignolo anche per Mail e Amy non ci pensò due volte e rispose:” Matt! Che sta per ‘Maniaco di Avventure Totalmente Traumatiche’ è perfetto!” Mello scoppiò in una risata sincera e Amy rise insieme a lui, Mello le chiese con le lacrime agli occhi per le risate:”E questa da dove ti è uscita?” Amy rispose:”Dal mio cervelletto” continuò facendo l’occhiolino:”Matt è un maniaco di videogiochi soprattutto di avventure e alcune scene di violenza mi hanno ricordato il trauma dei miei genitori.” Mello assunse subito un’espressione dispiaciuta e le chiese:”Quindi ti fa stare male stare con lui?” Amy sorridendo rispose:” Assolutamente no, ormai la mia famiglia siete voi” Mello sorrise con Amy e la avvolse in un dolce abbraccio innocente facendola sentire a suo agio, le rimboccò le coperte, e le regalò un piccolo bacino sulla fronte e disse con voce dolce e un sorriso appena visibile:”Buona notte principessa” le chiuse la luce e tornò in camera sua.
 
 
Amy era davvero felice,finalmente aveva trovato degli amici sinceri e non vedeva l’ora che sorgesse il primo sole per aspettare il suo Mello che le dava il “Buon giorno” prima di scendere per fare colazione.
Subito dopo questo dolce pensiero chiuse lentamente gli occhi pieni di gioia e si addormentò.

 
. . .
 
Novembre 1789 Londra
La strada era deserta e buia, non si vedeva niente,
tranne i lampioni che emettevano una luce fioca
illuminando solo qualche pezzo di strada.
L’asfalto era rovinato,Amy lo sentiva sotto i suoi piedi scalzi.
Era sola, la strada era abitata solo da anime in pena che si mostravano
sottoforma di aloni biancastri, come piccoli soffi d’aria fredda.
La piccola stava congelando, indosso aveva solo un vestitino strappato e sporco.
Vide arrivare quattro persone che portavano qualcosa, c’era un po’ di nebbia
e non riusciva a capire bene cosa fosse, appena poca distanza da lei vide
che gli uomini portavano una bara, aperta, si avvicinarono
a lei dicendo in tono secco:” Sali.” Vedendo che la ragazzina non si mosse
la presero dalle braccia esili e la misero nella bara lasciandola aperta.
Amy in preda alla paura gridò il nome di Mello, ma non ricevette nessuna risposta.
La bambina scoppiò in lacrime perché non sapeva cosa le stesse succedendo,
non sapeva dove fosse. Gli uomini la portarono da un uomo alto e grande che aveva,
un arto scheletrico, il destro e nella mano sinistra possedeva una falce,
indossava un lungo mantello nero completo di cappuccio che ricopriva l’intero viso,
infine, delle grandi ali nere che perdevano piume mostrando le ossa giallastre.
Sedeva su un trono che era all’incirca tre volte più grande di lui.
Si avvicinò ad Amy e questa riuscì a vedere l’inquietante viso
che si celava dietro quel cappuccio nero, abbassò lo sguardo per la paura e per lo shock.
Il viso era per metà decomposto.
L’uomo alzò lentamente la falce e la fece ricadere violentemente
ferendo l’avambraccio interno di Amy,
provocandole un profondo graffio.
Amy Urlò. . . 

 
E  aprì di scatto gli occhi. Stava sognando.
  
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