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Autore: Cinerea92    08/10/2011    0 recensioni
Naruto e Sakura ricevono una missione da Tsunade che consiste nell'indagare su una serie di attacchi da parte di un gruppo di ninja di cui è sconosciuta la provenienza. Apparentemente smbra che dietro questa serie di attacchi non ci sia uno scopo preciso, se non quello di uccidere il maggior numero di persone. Naruto durante lo scontro con il loro leader viene ferito: un semplice taglio ma che nasconde un terribile segreto. I due ragazzi scopriranno quando sembra essere ormai troppo tardi che dietro di essi si nasconde un piano diabolico. La fic la sto ancora scrivendo quindi non so ancora precisamente come si svolgerà la storia nei dettagli, ho solo un quadro generale della storia. Spero vi piaccia! Buona lettura!
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Naruto Uzumaki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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CAPITOLO 13: VERSO LA DISTRUZIONE

 

Nel frattempo i due ragazzi si erano messi in cammino per raggiungere il villaggio di Konoha il più in fretta possibile. Non sapevano quanto tempo avessero a disposizione e poteva già essere anche troppo tardi. Il tragitto fu totalmente silenzioso: parlare era inutile ormai, bisognava agire ed in fretta anche.

Si trovarono in un lampo all'entrata del villaggio, esitarono un attimo ma non per riprendere fiato.

Stavano entrambi riflettendo su come raccontare l'accaduto all'Hokage ma effettivamente si resero conto che stavano perdendo tempo prezioso.

Ripartirono alla velocità della luce ritrovandosi senza nemmeno accorgersi davanti allo studio di Tsunade.

La sensazione di trovarsi ancora lì durante una situazione d'allarme pareva loro una specie di dejà-vu come quando avevano ricevuto la missione: l'atmosfera era la stessa solo più tesa.

Fu Naruto ad aprire la porta lentamente come aveva già fatto quella volta.

Vide Tsunade in piedi che dava le spalle alla scrivania e senza che nessuno parlasse si girò verso i ragazzi mantenendo lo sguardo su Naruto. Non era sorpresa nel vederlo lì.

Senza girarci tanto intorno chiese con tono autoritario: “Ebbene? Che è successo? Voglio ogni dettaglio anche il più insignificante!”. Non si sedette rimase in piedi mentre a turno i due raccontavano ciò che sapevano riguardo la situazione attuale.

Pur soffermandosi su ogni particolare cercarono comunque di eliminare cose superflue e di parlare il più in fretta possibile. Non c'era più tempo per pensare a ciò che era ormai passato.

Alla fine del racconto Tsunade si limitò a d annuire posando il suo sguardo alternativamente prima su sakura poi su Naruto, soffermandosi con più attenzione su quest'ultimo.

Il ragazzo si innervosì parecchio per questo suo atteggiamento sconsiderato: non c'era tempo per pensare a come convincere l'Hokage che lui era solo una vittima e non c'entrava nulla con le aggressioni. Tuttavia Tsunade non sembrava ancora convinta della sua innocenza ma anche se non lo era la colpa non poteva ricadere totalmente su di lui dato che, nei momenti in cui si lasciava sopraffare dal demone, non era cosciente.

Nel momento esatto in cui etrambi stavano per parlare, si sentì un rombo che li zittì entrambi.

Il volto dei ragazzi si sbiancò come un lenzuolo mentre Tsunade riuscì a mantenere uno sguardo impassibile e si limitò a chiudere gli occhi.

Si sentirono urla provenire da ogni parte, urla che venivano spezzate improvvisamente da una forza oscura, senza pietà che privava la vita a chissà quanti innocenti.

Non ci fu bisogno di ordini poiché entrambi i ragazzi erano già schizzati via per risolvere al più presto la tragica situazione.

“per quanto tragica sia...non mi arrenderò finché questo mio corpo sarà dotato di forze...fino alla morte!” pensò Naruto. I pensieri della ragazza furono gli stessi, erano come connessi telepaticamente.

Arrivarono sul posto ed entrambi ebbero un conato di vomito alla vista di tutta quella gente brutalmente squartata da quella forza animalesca. Il terreno era completamente impregnato di sangue. Videro i volti dei cadaveri: gli occhi privi di vita che li “fissavano” quasi come per chiedere disperatamente di essere riportati in vita e di uccidere la cosa che gliela aveva brutalmente sottratta.

Cercarono di distogliere lo sguardo dai cadaveri ma uno di essi li lasciò di sasso: era il capo dei ninja!.

“Alla fine la bestia gli si è rivoltata contro...non si può domare un demone...che sciocco! Idiota! ! Causa della sua bramosia di vendetta si è fatto uccidere!” disse tristemente il biondo.

Sakura non disse nulla: la parola vendetta le suonava troppo familiare e dolorosa.

“Anche...lui...finirà per fare questa fine?...”.non versò neppure una lacrima, in fondo, dentro sé stessa, pensava che colui per cui era nato quel pensiero non se le meritasse più le sue lacrime.

Ormai non c'era più tempo per pensare. Naruto le mise una mano sulla spalla per svegliarla dai suoi tristi pensieri e le disse dolcemente come se fosse qualcosa di assolutamente normale:” Sakura...questa è una cosa che devo risolvere per conto mio...tu non c'entri nulla. Porta in salvo più vite che puoi. Io...me la caverò...” sapeva che non era così, sapeva che le cose non sarebbero mai andate come dovevano andare. La ragazza ovviamente si ribellò e stava per mollargli il suo solito schiaffo di ammonimento e naruto lo sapeva, quindi la intercettò bloccandole il braccio.

Il volto di sakura era sconvolto e zuppo di lacrime: lui era meritevole di queste sue lacrime e anche di qualcos'altro. Si avvicinò al suo volto e lui fece lo stesso fino a quando non si incontrarono e nello stesso istante in cui le loro labbra si incontrarono la bestia fece irruzione interrompendo quel momento a lungo desiderato. Il ragazzo a malincuore si staccò da lei dicendo in modo ironico per sdrammatizzare:”hai lasciato che ti baciassi senza mollarmi uno schiaffo....sto facendo progressi!”

tornò serio:”Ora...vai però...questa è la mia battaglia...non la tua”.

La ragazza non obiettò e eseguì l'ordine, non per codardia ma perchè si fidava di lui più di chiunque altro. Gli sussurrò qualcosa all'orecchio e se ne andò di corsa. Naruto restò di sasso in seguito a quelle parole ma non si lasciò distrarre: si girò per affrontare la bestia e....sè stesso.

Non parlò....ormai non serviva più parlare ad Akai, ormai non ne era rimasto più nulla.

Chiuse gli occhi....la battaglia contro sé stesso era cominciata e si sarebbe risolta solo con la morte di uno o, nel peggiore dei casi, di entrambi. 

   
 
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