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Autore: _Trixie_    08/10/2011    3 recensioni
Storia partecipante alla Challenge - 25 Stories, Your Choices di Honey_Fra.
One-Shot ambientata all'inizio del settimo anno dei gemelli Weasley, ovvero il quinto di Harry.
Trixie.
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Angelina, Johnson, Fred, Weasley, George, e, Fred, Weasley, George, Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Questa storia partecipa alla Challenge 25 Stories, Your Choice!
Combinazione scelta:Merendina Marinara, Eccitazione, Timidezza.


Ragazzi! Che serata!

 
- Ehi, Angelina! Cosa è quella faccia? Non sarai mica in punizione con la Umbridge, vero? - domandò Fred allegramente, entrando dal buco del ritratto nella Sala di Grifondoro.
- Ciao, Fred. No, niente punizione. Ma come fai ad essere così allegro, con tutti i compiti che ci ha dato la McGranitt? - gemette Angelina, sommersa da pergamene e libri di Trasfigurazione.
- La McGranitt ci ha dato compiti? E io dov’ero? - replicò Fred, sorpreso, rubando una risatina divertita alla ragazza.
- Immagino stessi bofonchiando con George. A proposito, perché sei solo? Dove è George? - chiese Angelina incuriosita. Fred non le sembrava nemmeno Fred, senza George nei paraggi.
- Aveva appuntamento con una di Tassorosso - sputò Fred.
- E cosa è quel tono? Gelosia? Oddio, George! Sei geloso di George! - esclamò Angelina, sempre più divertita.
- Ma smettila! Sai, avrei potuto aiutarti con Trasfigurazione, ma visto che la pensi così …
Fred scosse la testa, come a voler dire che lui non poteva farci nulla e che la colpa era solo di Angelina.
- No, dai, Fred! Scherzavo! Avrei proprio bisogno di un aiuto! - proruppe la ragazza.
Fred fece finta di valutare la situazione, poi le sorrise ed estrasse dalla tasca un pacchetto viola, che sembrava quello delle Cioccorane.
- Merendina Marinara! - spiegò trionfante.
- A me sembra una Cioccorana - lo contraddisse Angelina.
- Donna superficiale che non sa vedere al di là della confezione! - l’apostrofò lui - è una Merendina Marinara in una scatola di Cioccorane, per evitare che Gazza la sequestri.
- E funziona? - chiese Angelina scettica.
- Certo! Gazza non sa distinguere una Pasticca Vomitosa da una Glenatina Tutti i Gusti + 1! Comunque, un morso di questa - riprese Fred, indicando la Merendina Marinara - e inizierai a star male, male sul serio!
- Non so, Fred… Ingannare la McGranitt? Mi sentirei un po’ in colpa …
- Angelina! Lei ha voluto la guerra! Tieni, è tua. Deciderai tu se usarla.
- Bhè, grazie Fred! - sorrise Angelina, prima di immergersi nuovamente nei suoi compiti di trasfigurazione, con la Merendina Marinara al sicuro nella tasca della divisa.
Fred la salutò con un gesto della mano, prima di scomparire su per le scale che portavano al dormitorio maschile.
 

***

 
- Che ha Angelina? - domandò George al gemello, assestandogli una gomitata tra le costole.
- Merendine Marinare - bisbigliò Fred in risposta, attento che la McGranitt non lo sorprendesse distratto.
- Professoressa, credo di non sentirmi molto bene - saltò su Angelina, stringendosi la pancia con una mano e premendosi l’altra sulla bocca.
La McGranitt strinse le labbra, che divennero una linea sottile.
- Oh, bhè, puoi uscire, Angelina - si rassegnò infine, accennando con la mano alla porta.
La ragazza raccolse in fretta le proprie cose e corse fuori dall’aula.
Vicino al suo banco cadde una scatola di Cioccorane. Fred fece l’occhiolino al gemello.
 

***

 
- Hai fatto la scelta giusta, sorella! - si congratulò Fred al termine della giornata.
- Non ne sono così sicura - confidò Angelina, che aveva il viso pallido e si massaggiava la pancia in continuazione.
Fred prese posto accanto a lei, sul divano di fronte al fuoco che scoppiettava allegro nella Sala Comune di Grifondoro.
- Temo di avere la febbre - si lamentò la ragazza.
- Le Merendine Marinare non provocano febbre. Fa’ sentire - si accigliò Fred, avvicinandosi alla ragazza e posandole una mano sulla fronte.
Assunse un’espressione concentrata, che raramente si dipingeva sulla faccia di uno dei due gemelli. Fred alzò lo sguardo da terra e incontrò gli occhi scuri di Angelina. Non aveva mai notato quanto fossero belli. Gli si seccò la gola.
- Io… io non credo che … che tu abbia la febbre - balbettò Fred.
Angelina assentì con il capo, ma non si allontanò da Fred, né lui si scostò da lei.
Al contrario, le si avvicinò, con la gola sempre più secca, stampata nella mente la sera del Ballo del Ceppo dell’anno prima, cui erano andati insieme.
Perché diavolo non l’aveva baciata l’anno scorso? Era così eccitante con quel vestito che le fasciava i fianchi, i capelli raccolti e qualche ciocca scura che le ricadeva sulle spalle.
Fred decise di rimediare all’istante e Angelina sembrava volerglielo concedere, tanto che prese ad avvicinarsi lei stessa, fino a sentire il profumo di zucchero della pelle del ragazzo.
- Ragazzi! Che serata!
Fred si allontanò di scatto e così anche Angelina, sulle cui guance pallide affiorò un po’ di colore.
George era appena entrato nella Sala Comune, con un sorriso che andava da un orecchio all’altro. Vide il gemello e Angelina e andò a sedersi in mezzo, sempre sorridendo di gioia.
- Allora, non mi chiedete perché sono tanto allegro? - domandò ai due.
- Io ho bisogno di un bagno - dichiarò Angelina, affrettandosi verso il dormitorio femminile.
- Strano, l’effetto dovrebbe già essere terminato - commentò George, voltandosi poi verso il fratello - allora, non mi chiedi cosa ho fatto questa sera?
- Cosa hai fatto questa sera? - domandò Fred rassegnato.
Il gemello si lanciò nella narrazione della sua perfetta serata e Fred si accasciò nel divano, fissando il fuoco, cogliendo isolate parole del discorso di George.
Bacio… Fuochi d’artificio… Burrobirra… Cucine….
- Mi stai ascoltando? - domandò George seccamente.
- Sì, sì, certo - assicurò Fred con scarsa convinzione.
- A cosa stai pensando?
Il volto di Fred si fece improvvisamente scarlatto, come gli stendardi di Grifondoro.
- Io? Nulla! - rispose.
- Nulla? Non mi hai prestato un briciolo di attenzione! E sei diventato rosso! Sputa l’Avvicino, Fred!
- Te l’ho detto, non pensavo.
- Non vuoi dirmelo. Perché non vuoi dirmelo?
Lo scoppiettio del fuoco rimase l’unico rumore nella stanza, mentre George rimuginava e Fred lo malediva per averlo interrotto sul più bello.
- Oh, Merlino! Tu sei timido! - esclamò George inorridendo e additando il gemello.
- Cosa? No, ma che dici?
- Cosa mi nascondi? Cosa ha scatenato in te tutta questa timidezza? Avanti, sono tuo fratello, con me puoi confidarti! George, per favore! No, aspetta! Non dirmi che riguarda Angelina! Non dirmi che lei ha risvegliato la parte più timida e riservata di te! Che orrore! - dichiarò George.
A nulla valsero gli ingiuri, le minacce e gli incantesimi che Fred scagliò sul fratello per tutta la notte, che questo rimase convinto della vergognosa timidezza di Fred.

   
 
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