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Autore: The Lady Vanished    08/10/2011    4 recensioni
Dan esita all'ingresso, tanto lo sapeva che il suo sarebbe stato un tentativo a vuoto. "Fa' nulla...l'aspetto" Blair è molto seccata della cosa - Dan Humphrey almeno due ore seduto sul divano del suo salotto? - ma poi è mossa a compassione. "Vado a prenderti qualcosa da leggere".
La mia prima ff, sono curiosa di ricevere le vostre impressioni.
E' ambientata in un ipotetico inizio della quarta stagione, al ritorno di Blair e Serena da Parigi, e racconta l'evoluzione del rapporto Dan & Blair.
Buona lettura!
xoxo
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blair Waldorf, Dan Humphrey
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Quarta stagione
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La mattina dopo, Blair prova una sensazione di leggerezza nel risvegliarsi: si sente fresca, riposata, pervasa da un’insolita allegria. Non pensando, una volta tanto, a grassi e calorie, gusta il cornetto caldo e il caffé portatigli da Dorata, ancora avvolta nel suo piumone, e realizza che la sua confessione, unita al film e al piantino finale, ha avuto in lei un effetto catartico. Certo, non è che d’ora in poi si sveglierà ogni mattina cantando, ma oggi si sente serena, come non le capitava da tempo. Ed è pur sempre un inizio. Lancia uno sguardo al pc, dovrebbe iniziare a scrivere il suo saggio. Ma di stare ferma sulla scrivania oggi non se ne parla: una strada euforia la pervade e la costringere a andare su e giù per la casa come un’anima in pena, ripensando alla serata trascorsa. E a Dan, anche se non è proprio quello che si dice un amico. Un amico è una persona con cui condividi valori, ricordi, momenti. Per un amico provi simpatia a pelle, affetto, stima. Serena è un’amica. Nate è un amico. Chuck, a suo modo, era stato un amico. Dan invece era sempre stato su un altro pianeta e non era mai esistita una gran simpatia reciproca. Anzi, erano stati cane e gatto per tutti gli ultimi tre anni. Però non si sente neanche di definirlo un nemico. Un nemico è una persona che detesti, che non merita il tuo rispetto. Un nemico è colui che vive per metterti i bastoni fra le ruote, ti tende trappole, gode nel vederti cadere. Gente come Jack Bass, Georgina e infine la Piccola J, che le aveva portato via tutto. Dan non è nemmeno quello. Per lui aveva provato sempre una sorta di indifferenza, mista a fastidio. Riconosceva che era in gamba, ma aveva una scala di valori completamente sfasata rispetto alla sua. Era e sarebbe sempre rimasto un provincialotto di Brooklin, non importa se ora la sua matrigna era Lily Rodhes-Vanederwoodsen-Bass. Però aveva dimostrato in diverse occasioni, e ieri sera gliene aveva dato la riprova, una capacità più unica che rara: sapeva trovare le parole giuste per farla sorridere e darle forza. Ecco, Humphrey è… un paroliere. Nulla di più e nulla di meno. Tuttavia, forte di quell’attacco di frenesia, sente di voler far qualcosa per lui, di ricambiare, a modo suo, quanto lui è riuscito a trasmetterle con le sue parole prima e col film poi. E sa pure di cosa andare in cerca…se solo si ricordasse dove l’ha messo! Ma non si perde d’animo e comincia la sua esplorazione tra scaffali e bauli, da sola, senza l’aiuto di Dorota, a cui tra l’altro concede una mezza giornata di libertà. Se Miss Blair ritiene di potersi arrangiare nella sua ricerca, Dorata sarà ben contenta di poter dedicare un po’ più di tempo alla sua famiglia! Per qualsiasi cosa, mi chiami.
Dopo un’ora trascorsa a mettere a ferro e fuoco la casa, Blair è quasi tentata di gettare la spugna: probabilmente l’ha perso. O forse l’ha lasciato a Parigi…Parigi! L’aveva con lei nel suo bagaglio a mano, durante il viaggio di ritorno… Vuoi vedere che Dorata l’ha confuso tra le varie guide dei musei? L’intuizione di Blair è giusta, il libro che cerca è lì, tra quelli di Cirus, tra la guida del museo D’Orsay e quella del Louvre. Lo estrae e con delicatezza inizia a sfogliarlo, mentre vola via una nuvola della poca polvere che si era accumulata in quei due mesi. La prima pagina, la bella grafia di suo padre, disegnava una data orami persa nel tempo.

Natale 2005.
Non certo la necessità, bensì il caso è pieno di magia.”
Buon Natale Orsacchiotta,
Papà
 
La mente vola a quel Natale, a una vita lontana. Rivede le tavole imbandite e la festa dagli Archibald alla vigilia. Mamma e papà ancora insieme, sorridevano mentre per mano varcavano la soglia del salone. Lei e Nate che ballavano, lui che la baciava sotto il vischio. Serena, con un ragazzo di cui ora nessuno ricorda più il nome, splendida come sempre. Chuck, decisamente troppo alticcio, intento a provarci con una cugina di Nate, troppo sobria per lasciarsi abbordare a lui. E poi c’erano Bart, Lily, il Capitano… Un’altra era. Suo padre ogni Natale amava regalarle un libro, ci teneva che Blair potesse apprezzare le stesse storie che avevano fatto emozionare lui a suo tempo. Quell’anno era toccato all’Insostenibile Leggerezza dell’Essere di Kundera. Apparentemente, Harold con quel regalo aveva toppato in pieno: Blair provò più volte ad iniziare a leggerlo, ma ogni volta lo trovava decisamente…insostenibile. Ben presto il libro finì tra gli scaffali di casa Waldorf, dimenticato da tutti. E da lì rispuntò nell’estate di qualche anno dopo, quando per la prima volta si ritrovò a leccarsi le ferite lasciatele da Chuck, che l’aveva piantata in asso quando avrebbero dovuto partire insieme per la Toscana, e le sue vacanze italiane si erano trasformate nella tipica villeggiatura agli Hamptons del buon Upper-east Sider, tanta crema solare, champagne e una borsa colma di libri. E fu così che, in qualche modo, quel romanzo dimenticato da tutti arrivò nella sua casa delle vacanze. Forse perché la leggerezza di Tomáš, che pur amando Tereza non riesce a rinunciare alle altre donne, le ricordava quella del giovane Bass, durante un pomeriggio di pioggia, mentre Serena dormiva, lo lesse tutto d’un fiato. E ne comprese la magia, anzi ne fu letteralmente stregata, tanto che quel libro la accompagnò nei due anni successivi: ogni tanto rileggeva i suoi passi preferiti, immergendosi in quella primavera di Praga che a New York sembrava così lontana. Se l’era portato persino a Parigi, e le aveva fatto compagnia in uno dei suoi pomeriggi solitari tra i caffé della capitale. Mentre rileggeva la storia di Franz e Sabina, si era ritrovata a pensare che assomigliavano molto alla sua amica e a quel ragazzo di Brooklin. Lei, spirito libero, bellissima e sfuggente. Lui, innamorato al punto da esserci sempre per lei, fedele e devoto al ricordo del loro amore, un po’ come Franz, cullato dall’invisibile presenza di quella che era stata la sua amante. Fino alla morte. Così Blair afferra penna e post-it e scrive:
 
Humphrey, rilancio la sfida.
Forse l’avrai già letto, ma vale la pena tentare.
Se vinco, non ti devo più nulla.
Au revoir
Blair
 
Attacca il post-it sulla copertina, sfoglia le pagine e posiziona un segnalibro poco dopo la metà. Dopodichè infila il libro in una pesante busta, vi scrive l’indirizzo di Dan e vi attacca un francobollo. Indossa stivali, cappotto e occhiali da sole ed esce. Non importa se è praticamente in vestaglia. Cammina per le vie dell’UES, sentendo la pesantezza di quegli ultimi mesi che le scivola via di dosso. Imbuca la busta nella prima cassetta e decide di proseguire nella sua passeggiata, in fondo non manca molto a Central Park. Mentre dà da mangiare alle anatre, ripensa alla pagina in cui ha messo il segnalibro e a quelle righe, sottolineate a matita sotto il sole di Parigi.
 
Allora, si accorse di colpo di non essere infelice. La presenza fisica di Sabina era molto meno importante di quanto immaginasse. Importante era l'impronta dorata, l'impronta magica che lei aveva lasciato nella sua vita e della quale nessuno poteva privarlo.
 
Sorride, sentendo che ora sono pari. Mai darla vinta ad un Humphrey.
 
NOTA DELL’AUTRICE:
L’insostenibile leggerezza dell’essere (in ceco: Nesnesitelná lehkost bytí, 1984) è un romanzo di Milan Kundera, da cui è tratto l’omonimo film americano del 1988. Ambientato nel ’68, durante la cosiddetta Primavera di Praga, si focalizza sulla storia di quattro personaggi: Tomáš, Tereza, Sabina e Franz.
Scusate per la mia prolungata assenza, purtroppo è stata una primavera-estate molto intensa e non ho avuto modo di coltivare la mia ispirazione…rimettersi a scrivere questo capitolo è stato un vero parto! Spero di trovare del tempo da dedicare a questa storia, a cui sono molto affezionata, e di procedere con più facilità…=)
Xoxo
  
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