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Autore: luxuryloser    08/10/2011    3 recensioni
Io non so scrivere le introduzioni. Mettiamola così.
Un giorno qualunque in un anno scolastico a caso, un Malfoy con qualche introspezione e molte stronzate.
Draco Malfoy, il Prncipe delle Serpi, stava attraversando il corridoio con la sua aria strafottente e la camminata da macho che faceva sciogliere ogni volta qualunque Strega, Babbana o Maganò che possedesse gli occhi
I suoi occhi azzurri come il cielo d'estate, come il mare in tempesta, freddi come un ghiacciolo all'anice, calamite attira sguardi, calamite da frigo vagavano alla ricerca di qualcosa che a noi comuni mortali non è dato conoscere.

Una presa in giro a Draco, alle fanfiction e anche un po' a me stessa.
Genere: Comico, Demenziale, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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The private lives of Draco Malfoy

Beh, io ci provo.
La parte in corsivo è la parodia di molte fanfiction presenti su Efp; non ho intenzione di offendere nessuna/o scrittrice/tore, soprattutto perché molte delle cose che prendo in giro le ho scritte anch'io. Niente di tutto questo mi appartiene, nemmeno Tom Felton, accidenti.
Here's to you.

Draco Malfoy, il Prncipe delle Serpi, stava attraversando il corridoio con la sua aria strafottente e la camminata da macho che faceva sciogliere ogni volta qualunque Strega, Babbana o Maganò che possedesse gli occhi.
I suoi occhi azzurri come il cielo d'estate, come il mare in tempesta, freddi come un ghiacciolo all'anice, calamite attira sguardi, calamite da frigo vagavano alla ricerca di qualcosa che a noi comuni mortali non è dato conoscere.
Con un repentino movimento del capo spostò un ciuffo ribelle di capelli biondi quasi bianchi, soffici, color del grano, lucidi, che non volevano altro che essere accarezzati e poi, finalmente, il suo sguardo incontrò ciò che stava cercando.
Le sue labbra piene che non aspettavano altro che essere baciate si aprirono in un sorriso che avrebbe potuto illuminare l'intera Sala Grande

No, non la Granger che gli veniva incontro correndo, agitando i biondi capelli boccolosi, la minigonna della divisa salita a mostrare la pelle liscia e lucente in una sola passata delle cosce toniche, pronta a una notte che non avrebbero mai dimenticato, che sembrava stare per spezzarsi sotto il peso dei suoi millemila libri e che non l'aveva nemmeno notato;
non la Piattola Weasley che stava pomiciando con il settordicesimo ragazzo della settimana (che non era Potter), le mani di lui infilate sotto la sua camicetta quasi del tutto sbottonata;
non Potterino quanto era sexy con quegli occhiali a montatura rotonda e la cicatrice sulla fronte che gli dava quell'aria da bello e dannato; gli fece l'occhiolino, cercando di trasmettergli con lo sguardo che lo voleva come non mai e Lenticchia che parlavano di sesso sfrenato, body paint, riviste porno, quanto fossero gnocche le rispettive fidanzate, chi invitare al prossimo ballo organizzato dalla scuola Qwidditch;
non Pansy Carlino Parkinson, sua promessa sposa dalla nascita, perché nel ventesimo secolo si combinano ancora i matrimoni, che cercava in tutti i modi di attirare la sua attenzione arrivando anche a lanciargli capi di biancheria intima che sarebbero sembrati appropriati solamente in un bordello di basso bordo.

Evitò gli sguardi di tutti, assumendo ancora di più l'aria da bel tenebroso, finché la campanella non lo liberò dagli scocciatori.
Ringraziò suo Padre (di Merlino non voleva neanche sentir parlare, come di chiunque altro più popolare di lui) per il fatto che i suoi migliori amici compagni di Casa che non cagava di striscio non si fossero accorti di nulla.

La scuola era ormai semi-deserta, tutto il corpo studentesco era a nuotare nel lago nero, ad abbronzarsi sotto il famoso solleone scozzese, a cazzeggiare ovunque tranne dove avrebbe dovuto essere, ovvero a lezione; Draco poteva muoversi indisturbato, furtivo come lo straordinario furetto rimbalzante che aveva infuso fantasie zoofile in tutta la popolazione femminile di Hogwarts.

L'oggetto del suo desiderio era a pochi metri da lui, nell'Infermeria vuota.
Sarebbe stato suo, finalmente: la sua ancora di salvezza, il suo unico vero amico, la sua fiamma segreta.
Nessuno lo aveva visto, ancora una volta. Sospirò di sollievo.

Stava per prenderlo in mano e spruzzare il suo liquido sul suo volto diafano, color della luna, bianco come la neve, bello da mozzare il fiato pallido e nascondere così la sua vergogna più grande quando una voce svagata lo fece trasalire e rimanere fermo in quell'atteggiamento così imbarazzante.

"Draco, quello che hai sul naso è un brufolo o un cucciolo di Gorgosprizzo?"
Il fondotinta Babbano gli scivolò dalle mani e andò in frantumi insieme alla sua reputazione davanti a una Lunatica Lovegood che lo osservava interessata.

-The End-

Draco: Come ti permetti, sudicia Babbana? Draco Lucius Malfoy, principe delle Serpi, figo indiscusso di Hogwarts, campione di Qwidditch, colui che...

*lo zittisce con un colpo di bacchetta*
Non mi chiamare mai più Babbana!
Allora, vi è piaciuta? Vi ha fatto schifo? E' il mio primo tentativo di demenziale/parodia, spero di non essere stata un disastro totale.
Che altro dire?
Accio recensioni!

Luna: Comunque secondo me era un cucciolo di Gorgosprizzo.


  
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