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Autore: Chu    08/10/2011    1 recensioni
Tre racconti eterogenei (slash, het, slash) su altrettante coppie: Dean/Seamus, Neville/Luna e Severus/Regulus.
[Prima classificata al contest "Sfida serale "Edizione Lupus in Fabula" di Hikaru_Zani]
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Dean Thomas, Regulus Black, Seamus Finnigan, Severus Piton | Coppie: Luna/Neville
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
Capitoli:
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Titolo: L'ultima ricerca del Pizzicagnolo Giulebbo
Personaggi: Luna Lovegood, Neville Paciock
Prompt: Dott. Joshua Dolce: Allora? Che cosa farai?
Milo Thatch: Come, scusa?
Dott. Joshua Dolce: Ti ho seguito fin qui, e ti seguirò se te ne andrai. Decidi tu.
(dal film Disney "Atlantis")
Rating: G
Avvisi: post-battaglia di Hogwarts, vagamente angst
Parole: 1.239 (Word)
Note: “pizzicagnolo”, “giulebbo” e “topite” sono parole italiane che ho trovato su google digitando “parole buffe” (in realtà “topite” viene da non ricordo quale cartone animato della Disney) XDD messi insieme creano i nomi delle strane creature a cui Luna da la caccia. Verso la fine si fa menzione di un certo Rolf… trattasi ovviamente di Rolf Scamandro, il futuro marito di Luna. Spero che il finale della storia sia abbastanza comprensibile O_O stavolta mi sa che ho toppato alla grande XD
La fic ha totalizzato 39.50 punti su 40 nel secondo turno della Sfida Serale - Edizione Lupus in Fabula indetta da Hikaru_Zani. Potete trovare il giudizio alla fine della pagina ♥

Ancora

Erano esattamente cinquantaquattro giorni che si accampavano: Neville aveva tenuto il conto su un piccolo calendario tascabile, che portava sempre con sé da quanto erano partiti. Non gli dispiaceva, perché stare con Luna era bellissimo, anche se spesso lei parlava di strane creature di cui lui non aveva mai sentito prima e a volte non riusciva a seguire i suoi discorsi. Il problema era che lui non si poteva proprio definire tipo da “campeggio” o da spedizioni di ricerca, mentre lei sembrava voler passare tutta la vita a fare quello, vivere in una tenda – che per quanto la magia potesse rendere grande e confortevole, non sarebbe mai stata casa – e passare ore intere in appostamenti infruttuosi.

Ma erano giovani, c’era tempo per stabilizzarsi, per prendere decisioni importanti; Neville pensava che fosse giusto fare le cose che a Luna piacevano tanto, che l’avrebbe assecondata sempre e comunque, come in quell’occasione. Lei era andata a trovarlo, un giorno, zaino in spalla e tenuta da “zoologo” – come aveva detto lei, con dei sandali color pervinca ai piedi e un vestito di lana verde acido un po’ troppo appariscente. Lui l’aveva guardata sbigottito e poi aveva semplicemente detto che sarebbe andato con lei alla ricerca del Pizzicagnolo Giulebbo, un animale magico che probabilmente non era mai esistito, ma che Luna aveva descritto con così tanta convinzione che alla fine persino Neville immaginava dovesse essere da qualche parte.

Avevano girato le coste di quasi tutto il Galles, poi lei aveva detto che forse sarebbe stato meglio spostarsi più a nord, perché al Pizzicagnolo piacevano i climi freddi; così avevano iniziato a vagare lungo le coste nei pressi di Glasgow, risalendo pian piano verso le Highlands.

Di quella misteriosa creatura, ovviamente, non avevano trovato traccia e quella sera, una volta rintanatisi nella loro tenda, Luna sembrava pensierosa e più distante del solito.

Neville le si avvicinò, alzando un braccio per metterglielo intorno alle spalle, con un gesto goffo e impacciato che non aveva ancora imparato a rendere abbastanza naturale, anche se avrebbe tanto voluto.

“Sei stanca?” le chiese, facendo scivolare via il braccio, desistendo.

Luna si riscosse, spostando gli occhi sognanti su di lui e sorridendo. “No, affatto. Sono contenta, perché oggi sono riuscita a vedere un Topite Soffione. Un vero peccato che tu non l’abbia notato, Nev…” gli rispose, continuando a sorridere in quel modo tutto suo. Neville aveva sempre pensato al sorriso di Luna come qualcosa di soffice e dolce, che lo metteva fortemente a disagio – perché gli faceva venir voglia di baciarla – ma aveva al contempo lo strano potere di rilassarlo: era sempre così caotico e bello starle vicino.

“Capisco…” Le sorrise vagamente, abbassando poi lo sguardo sulla mappa che stava studiando: ancora un po’ di cammino e sarebbero arrivati dall’altra parte della regione, in prossimità di Stirling. Avevano viaggiato tanto, ragionò Neville, e un po’ iniziava a mancargli l’aria di casa, le piante sul davanzale della sua finestra e l’odore di cucinato che veniva dall’impero di sua nonna – era quasi da non credersi, ma nonostante tutto il suo sangue puro Augusta Paciock non permetteva a nessun, elfo domestico o mago, di avvicinarsi ai suoi fornelli. Certo che i sette anni ad Hogwarts non erano quasi serviti a nulla, se poi gli erano bastati dodici mesi per ritornare ad essere un bambino impaurito che non ha il coraggio di lasciare casa.

“Uhm…” tossicchiò, cercando di cacciare via quei pensieri. “Allora? Che cosa farai?”

Luna sbatté le palpebre, guardandolo con placida perplessità. “Come, scusa?” gli chiese e forse stava ancora pensando al Topo Sbruffone o come si chiamava quella creatura che aveva visto.

“Voglio dire… cosa facciamo ora? Continuiamo verso Stirling oppure…”

“Nev, tu vuoi tornare a casa.”

Non era nemmeno una domanda o una proposta, era… la verità e Luna la conosceva. Forse la conosceva dall’inizio, a sua insaputa; forse aveva capito fin dal principio che quella vita non era fatta per il suo carissimo Nev e forse era per quello che, quando lui le aveva detto che l’avrebbe accompagnata, lei aveva allargato gli occhi, facendoli diventare ancora più grandi e stralunati. Luna lo capiva meglio di chiunque altro, gli riusciva a leggere dentro: era straordinario avere un legame del genere con una persona così speciale.

“No, io…” balbettò e poi prese a giocherellare con il bordo della cartina, strappandola goffamente. “Ti ho seguito fin qui, e ti seguirò se te ne andrai. Decidi tu.”

Alzando gli occhi, Neville si accorse che Luna lo stava osservando attentamente, sempre con il suo sorriso soffice sulle labbra – se avesse saputo disegnare avrebbe usato tante tonalità pastello per colorare il viso di Luna.

“È stato bello, sai?” gli disse, allacciando le braccia intorno alle ginocchia e iniziando a dondolarsi sulla sedia come una bambina.

“Mi stai…” biascicò Neville, sentendo un groppo stringergli la gola. “Ci stiamo…?”

“Per adesso.” Luna alzò le spalle, ma il suo non era un gesto di noncuranza, piuttosto serviva a sottolineare le sue parole, a far capire che quello era un dato di fatto, era inevitabile. “A me piace andare in giro a cercare strani animali che la maggior parte dei Maghi crede non esistano… Però tu, Neville, volevi studiare Medimagia per poterti specializzare in Erbologia, ricordi?”

Glielo chiese dolcemente eppure con il tono colloquiale di sempre; glielo domandò quasi implicando che lui l’avesse potuto dimenticare, quasi con sorpresa. Non l’aveva mai scordato, ovviamente: nel suo zaino c’erano tutti i manuali che aveva comprato sulle erbe magiche, sugli usi medici delle piante, sui fiori rari; la sua stanza sembrava più simile ad una serra e sua nonna lo rimproverava ogni singolo giorno da quando era tornato da Hogwarts, perché la terra e lo sporco le macchiavano la tappezzeria.

Neville non aveva dimenticato, aveva solo messo da parte, perché, quando Luna gli aveva detto che sarebbe partita in quella bizzarra ricerca, lui aveva creduto che se non l’avesse seguita l’avrebbe persa.

Era una cosa stupida, pensò in quel momento, mentre lei lo guardava con i grandi occhi blu, affettuosi e sognanti: non poteva perdere Luna, perché lei non lo avrebbe mai lasciato davvero, anche se in quel momento sembrava finire tutto.

“Non devi inseguire me, Nev… devi inseguire i tuoi sogni.” gli disse e allora Neville annuì, sentendo il groppo in gola salire e la mano di lei stringergli le dita.


Cinque mesi dopo Luna tornò con un sacco di appunti e foto di animali strani. Neville si prese una pausa dallo studio ed andò a salutarla, trovandola raggiante e già pronta a ripartire alla volta dell’Irlanda, per cercare una nuova specie di Gorgosprizzo; lei gli disse che era felice che lui fosse riuscito ad entrare alla scuola di Medimagia, nonostante si fosse iscritto con tanto ritardo. Gli sorrise dolcemente e gli strinse la mano: fu un bel pomeriggio.

Quando Neville fu sulla porta di casa, pronto per i saluti, si chinò in avanti, baciandole la guancia e lei lo abbracciò. Confuso e sorpreso d’essere riuscito a rendere quel gesto finalmente spontaneo, fece per andarsene, per poi ripensarci e voltarsi di scatto.

“Mi chiedevo… hai poi trovato il Pizzicagnolo Giulebbo?”

Luna rise e scosse la testa.

“Dovrai tornare a cercarlo, allora, magari con quel tuo amico… Rolf, giusto?”

“No...” disse lei, prendendo una ciocca bionda e lisciandosela con fare pensieroso. “Quella è stata l’ultima ricerca del Pizzicagnolo.”

Poi gli sorrise, di quel sorriso soffice e dolce, e Neville capì che quell’avventura era stata solo loro e che lo sarebbe rimasta per sempre.


***

Chu - L’ultima ricerca del Pizzicagnolo Giulebbo
Pacchetto 4: Neville Paciock/Luna Lovegood - citazione: Dott. Joshua Dolce: Allora? Che cosa farai? Milo Thatch: Come, scusa? Dott. Joshua Dolce: Ti ho seguito fin qui, e ti seguirò se te ne andrai. Decidi tu.

Grammatica 9.50/10
Come al solito, un lavoro molto curato, ho pochissimi errori da farti notare:
Hai saltato tre virgole che ti ho riportato tra le tonde, qui di seguito -che(,) per quanto la magia potesse rendere grande e confortevole, non sarebbe mai stata casa - poi -avevano iniziato a vagare lungo le coste(,) nei pressi di Glasgow, risalendo pian piano verso le Highlands- e -nonostante tutto il suo sangue puro(,) Augusta Paciock non permetteva a nessun etc.-
In una frase, hai messo l’inciso tra un trattino ed una virgola, scegli quale tenere dei due.
Hai messo la maiuscola dopo i puntini di sospensione, qui -la maggior parte dei Maghi crede non esistano… Però tu, Neville- e nel finale ti è sfuggito un “, e”

Stile 10/10
Nulla da dire sullo stile, una shot davvero stupenda: è dolce, c’è della nostalgia e un po’ di quel nonsoche caratteristico di questa coppia, brava.

IC 10/10
Diciamocelo, che botta di c… fortuna hai avuto nel trovare anche in questa edizione la Neville/Luna?! Mi erano già piaciuti l’altra volta e in questo turno, se possibile, sono ancora meglio!
Rolf, rimarrà sempre “un tale” v_v

Uso del pacchetto 5/5
L’idea di inserire la citazione come dialogo l’ho trovata perfetta, specie per come si è evoluta la vicenda.
La coppia è ben caratterizzata, come ho già detto, centrale e funzionale.
Bravissima!

Gradimento personale 5/5
Oh, andiamo, doveva già piacermi dal titolo! Sei un piccolo genietto del male, hai creato dei nomi fantastici per le creature di Luna!
Dolcezza, simpatia e Neville/Luna… cosa dovrei chiedere di più?
Continua così, mi raccomando <3
Totale 39.50/40
TOTALE GLOBALE (39.75+39.50+1 PUNTO “LUPO” EXTRA) 80.25
  
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