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Autore: Akemichan    16/06/2006    5 recensioni
Aggiustare il motore di un'auto non dovrebbe essere un problema così complicato e pericoloso per il presidente della Kaiba Corporation, oppure si? Dipende dalle persone che si incontrano con l'auto in panne...Aggiornamento ogni due venerdì.
Genere: Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri personaggi, Seto Kaiba
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Untitled Stesso destino

Tequila fece qualche passo indietro, in modo da evitare che la macchia di sangue, allargandosi sul pavimento, gli bagnasse le scarpe di vernice, poi fissò il cadavere, sorpreso. "Tradisci proprio tutti, Sherry…" disse infine, la stretta sull'arma leggermente allentata.
Shiho non rispose, ma si limitò a riporre l'arma al suo posto, sotto la gonna rossa ormai fin troppo corta. "Allora?"
"Non ci credo…" sussurrò Yami, con lo sguardo fisso al volto del suo rivale steso a terra, i capelli castani inzuppati di rosso. "Come hai potuto fare una cosa del genere?!" gridò alla ragazza, mentre l'occhio di Ra si illuminava sulla sua fronte. Era stato infuriato così altre volte, altre volte aveva ricorso ai poteri oscuri senza prima combattere contro gli avversari, ma in quel momento, preda della rabbia, non riusciva a rammentarne nemmeno uno.
"Fare cosa?" fu il commento di Shiho, accompagnato da una leggera alzata di spalle.
"Lo hai ucciso…" Strinse i pugni, cercando di infilarsi le dita nella pelle. "Kaiba era preoccupato per te e tu l'hai ucciso…" Scandiva le parole lentamente, una per una, facendo accrescere l'ira che aveva in corpo, e che gli faceva percepire il sangue che scorreva in ogni singola vena.
"Le persone devono morire, Yuugi" replicò lei, con tranquillità. "Ho solo accelerato un po' i tempi"
"Bastarda…!" Yami non poteva credere a quello che aveva appena sentito. Dopo tutto quello che gli aveva detto, per consolarlo, tutti i suoi sensi di colpa, il suo passato… Erano state davvero solo menzogne? E lui ci era cascato come un idiota, perché aveva avuto pena di lei. "Ti farò divorare dalle tenebre!"
Gli occhi di Shiho saettavano da lui a Tequila, proprio come le onde del mare. "Vattene!" disse al secondo. "O uccidimi, ma in fretta. Odio perdere tempo, e Kirk ti aspetta…"
"Puttana" mormorò fra i denti lui, stringendo più forte la pistola nella mano sudata. "Si, vi ammazzerò tutti e due"
"Un gioco…" L'occhio di Ra tornò ad illuminarsi sulla fronte di Yami. "Il gioco della sanzione!" gridò, mentre anche il puzzle millenario appeso al collo iniziava ad emettere bagliori strani. Non gli importava non seguire le regole: voleva vendicarsi e basta.
Quando la luce cessò, Tequila cadde all'indietro così pesantemente che il tonfo risuonò così a lungo nelle loro orecchie da essere quasi doloroso.
"E'… Morto?" chiese titubante Shiho, vedendo quel corpo immobile, ma senza ferite.
"E chi lo sa" mormorò pericolosamente Yami. "Adesso tocca a te…"
Lei lo ignorò. "Non dovevi farlo, ma grazie"
"Di cosa?" sbatté le palpebre lui, rimanendo interdetto per quella affermazione.
"Per non avermi costretto ad uccidere" Aveva detto la frase con voce impastata, sentendosi in colpa per averlo costretto a trasformarsi, ancora, in un assassino. Abbassò lo sguardo. "Vuoi alzarti?" disse, in tono polemico, rivolta a Seto sdraiato a terra.
Yami la fissò come se fosse impazzita: era totalmente differente da come si era comportata quando Tequila era vivo. Persino i suoi occhi sembravano avere un colore completamente diverso. "Miyano, senti…" Era come se la rabbia si stesse sciogliendo al contatto con l'atteggiamento passivo di lei.
"Non può essere morto" affermò Shiho, con una tale sicurezza che non poteva essere frutto di nessuna immaginazione. "Il mio primo colpo è sempre a salve, per precauzione. Kaiba lo sa benissimo" Quest'ultima frase fu più rivolta al diretto interessato.
"Sul serio?" Yami intravide un filo di speranza, e sentì il suo cuore alleggerirsi di tutta la rabbia e la tensione accumulata fino a quel momento, quasi come se stesse galleggiando nel nulla. "Kaiba! Alzati, è tutto finito" Fece uno strano sorriso. "Suppongo sia offeso dal fatto di non aver partecipato…"
"Dai, Kaiba, non abbiamo tempo da perdere" Shiho iniziò a battere i piedi per terra, ritmicamente, per scandire i minuti che passavano. Nessuna reazione: sul pavimento, le due figure sdraiate continuavano a rimanere immobili nelle loro posizioni, come statue di cera.
"E se ti fossi sbagliata…?" ipotizzò allora Yami, con tono di voce titubante, aspettando che qualcuno gli negasse questa possibilità.
"Non è possibile…" deglutì lentamente Shiho. "Seto! Alzati!"
"Mi hai chiamato per nome" Lentamente, lui si alzò da terra, stiracchiandosi leggermente le braccia addormentate dalla lunga immobilità, poi iniziò a pulirsi il viso arrossato con la manica del soprabito ancora asciutta. "Era proprio necessaria tutta questa vernice?" commentò, guardandosi schifato.
Yami fece un lungo sospiro di sollievo. "Allora sei vivo…"
"Scusa tanto, rimedierò la prossima volta" Shiho si voltò e iniziò ad allontanarsi lungo il corridoio.
"Pare che sia riuscito a farti arrabbiare, per una volta…" disse Seto alzandosi, ben attento a non calpestare la vernice rossa più di quanto non avesse già fatto.
"Oh, certo" Lei si fermò un attimo. "Solo che tu il cadavere di tuo fratello non l'hai ancora visto" E riprese il cammino.
"Uhm…" mormorò leggermente Yami, scoccando un'occhiata alla schiena di lei. "Posso dirti che sei un idiota?"
Seto gli scoccò un'occhiata gelida. Sapeva di aver sbagliato a fare quello stupido scherzo, solo per vedere quanto lei tenesse a lui, però non lo avrebbe mai ammesso di fronte al suo rivale. "No"
"Te lo dico lo stesso" alzò le spalle il ragazzo moro. "Sei un idiota"
L'altro sbuffò, ma non aggiunse nulla - era già abbastanza imbarazzante essere stato preso in ostaggio e dover essere salvato da loro due - poi entrambi raggiunsero Shiho lungo il corridoio. "Come ha fatto quello ad entrare?" le domandò, in tono quasi risentito.
"Vermouth mi ha rubato i codici dal palmare che tenevo nella borsa e credo glieli abbia passati" spiegò brevemente lei. "Ero già bambina quando me ne sono accorta, ma non potevo lasciare incustodita la società, sono pur sempre…" La vicepresidente: si, perché in fondo era questo che voleva, per stargli vicino.
"E' il destino" disse Yami. "Se quell'0,01 % di possibilità ha funzionato, vuol dire che devi vivere ancora"
"Chissà" fu il solo commento di Shiho.
"Che ne facciamo di quello?" domandò il ragazzo moro, accennando col capo al corridoio lontano.
"Quando mi sarò ripreso la società, provvederò ad occultarlo. Per il momento, non sono affari miei" rispose Seto. "Comunque, solo tu potevi inventare una pozione simile" disse, rivolto alla ragazza. "Quando torniamo a casa voglio analizzarla. Magari riesco a risolvere il problema…"
"Scordatelo"
"Che c'è?" sorrise sardonico lui. "Hai paura di scoprirti meno intelligente di me?"
Lei rispose nella stessa maniera. "Voglio solo evitarti una figuraccia, dato che non saresti neppure in grado di indovinare tutti gli ingredienti"
Yami, da dietro, sospirò. Sperava vivamente che Kaiba stesse solamente scherzando sul fatto dell'ATPX, anche perché i due ragazzi, in quel momento, gli sembravano solo due bambini che si divertivano a giocare ai piccoli chimici.
Dopo questa conversazione infruttuosa, arrivarono finalmente all'ultima stanza, quella dei comandi. I due esperti di tecnologia si misero immediatamente ad armeggiare con le tastiere, senza dire nulla, quasi sapessero già ad istinto quali erano i rispettivi compiti. Yami, per prudenza, rimase a distanza, vista la sua allergia alla tecnica. Tuttavia, nonostante le sue precauzioni, le macchine non funzionarono ugualmente.
"Tutto morto" commentò Shiho, anche se non era proprio la metafora più azzeccata.
Yami fece un risolino ironico. Era proprio vero che le persone troppo intelligenti spesso non sapevano risolvere i problemi più elementari. "Per forza, la corrente è staccata" Ed indicò un cavo sopra uno dei mainframe, che penzolava libero come il pendolo di un orologio.
"Bene, Seto, vai ad attaccarlo" disse Shiho. Ormai aveva iniziato a chiamarlo per nome e aveva deciso di continuare in quella strada, visto che sembrava che non gliene importasse nulla.
"Perché non puoi farlo tu?" replicò lui, solo per il gusto di non ascoltare i suoi ordini. Dopotutto, era il presidente!
"Uhm… Vediamo" Lei finse di pensarci. "Forse perché sono senza abbigliamento intimo?"
"Eh?" Seto sbatté le palpebre.
"Sai, l'ospedale non è un supermarket, è già tanto che ho trovato qualcosa da mettermi addosso…" continuò lei, ed entrambi i ragazzi notarono solo in quel momento che era anche scalza.
Yami passò allora lo sguardo sul corpo della ragazza, stretto dal vestito rosso attillato, in modo da rimettere ancora più in risalto il seno prosperoso, e i capezzoli visibili per la mancanza di reggiseno, poi passò alle lunghe gambe e notò che la gonna era un po' troppo corta per lei e rischiava di alzarsi ad ogni movimento troppo brusco. Infine, fissò Seto, che la stava ancora guardando. "Okay, recepito il messaggio" commentò, voltandosi. "Vi lascio soli"
"Cosa diavolo hai capito?!" protestò l'altro, arrampicandosi per riaggiustare il filo. "Non ti muovere da lì" Non appena ebbe risistemato le due prese, i monitor si accesero, illuminando la stanza di una tenue luce azzurrina.
Prima che potessero rimettersi ai comandi per raggiungere finalmente le informazioni su Doma di cui avevano bisogno, sentirono una grande esplosione dietro di loro. La porta della stanza, in acciaio, era stata praticamente aperta in due da una specie di soldato robot armato di bazooka, che Yami riconobbe come un personaggio delle carte. Infatti, quando il fumo dello scoppio si fu diradato, il mostro venne richiamato nel deck da uno dei Doma Warriors che era apparso dietro la porta.
"Amelda" riconobbe Shiho, ed emise un leggero sospiro. "Seto, prestami il tuo Duel Disk"
"Perché?" Istintivamente, lui si spostò in modo da nascondere l'oggetto con il fianco.
"Non fare il bambino, non te lo mangio" protestò lei. Vedendo che ancora non si accennava a muoversi, aggiunse: "ora vado a dare al tuo amico biondo il floppy con le foto di te da piccolo"
"Ma non ci provare!" esclamò, preoccupato che potesse realmente accadere. Con uno sbuffo seccato, le consegnò quello che aveva chiesto.
"Rivincita?" disse Amelda, ignorando tranquillamente Yami che aveva già preparato il suo deck.
"Sono qui" Shiho si mise davanti a lui. "Non preoccuparti" disse al ragazzo moro, che le stava scoccando delle strane occhiate. "Te l'avevo detto che dovevo insegnargli delle cose, no?"
Lui annuì. "Forza!" Seto incrociò le braccia sul petto: era abbastanza curioso di vederla combattere.
"Due carte coperte e concludo il turno" affermò lei, quindi aggiunse all'indirizzo dei suoi compagni: "non dite nulla finché non sarà finita" Già era abbastanza preoccupata per quello che stava per compiere, non aveva voglia di sentire anche delle lamentele che, comunque, sarebbero arrivate ugualmente.
"Ormai conosco questo trucco" disse Amelda. "Due carte coperte anche io" Era venuto alla sede della Kaiba Corporation espressamente per sfidare il presidente, ma in realtà moriva dalla voglia di scoprire perché quella ragazza bionda, durante lo scorso incontro, avesse deciso di pareggiare quando aveva praticamente vinto. Forse, era riuscito un poco a convertirla alla sua giustizia.
Shiho fissò seria la carta che aveva appena pescato, quindi ne mise un'altra coperta sul terreno e passò il turno. "Posso raccontarti una storia?" chiese allora. "Dopotutto, tu l'altra volta l'hai fatto"
"Vai, vai" disse Amelda con noncuranza, quindi mise sul terreno il sigillo di Orichalcos, illuminando quasi a giorno la stanza. "Evoco Soldato Magnetico(1900/700)" disse.
"Questo è troppo pericoloso!" esclamò Yami, ricordandosi quello che era accaduto a lui la scorsa volta, appiccicando le mani sulla barriera verde acqua.
"Se temi certe cose, allora ci credo che hai perso" replicò Seto, cercando di sembrare tranquillo, ma l'amico poté notare un leggero tremore negli occhi blu mentre fissava Shiho dall'altra parte del sigillo.
"C'era una volta una bella famiglia" iniziò il racconto lei, con un tono quasi cantilenante, mentre giocava Tributo Torrenziale. "Padre, madre e due sorelle"
Amelda bloccò la trappola con la carta Sette Attrezzi del Bandito. "Beati loro" Ordinò al suo mostri di attaccare direttamente.
"Tuttavia, i genitori lavoravano per un'oscura mafia giapponese, che non esitò ad ucciderli quando si accorsero che non lavoravano più come schiavi" proseguì Shiho, usando la carta Annulla Attacco per proteggere i suoi Life Points. "Le due sorelle rimasero sole al mondo, una per l'altra, sempre, anche se furono costrette a rimanere spesso separate, avendo preso il posto dei loro genitori nella mafia" Al suo turno, si limitò ad evocare Alchimista (1300/800), poi passò la mano.
"Mi ricorda qualcosa…" disse lentamente Amelda, mentre chiamava sul terreno un altro mostro. Iniziava a prestare più attenzione al racconto, dopo aver sentito delle due sorelle rimaste sole al mondo. Sapeva che avrebbe potuto essere un imbroglio, ma il tono con cui lei lo raccontava era piuttosto affascinate, tanto che lui stesso si ritrovò a temere il continuo, per paura di sentire qualche tragedia accaduta alle due protagoniste.
"La sorella maggiore fu uccisa" Shiho giocò la sua ultima carta coperta, Scambio di anime, in modo da poter utilizzare i due mostri del suo avversario per evocare Madame Curie (2800/2000).
Amelda non lo notò nemmeno, tutto preso da quest'ultima frase, e deglutì. Il tono incrinato con cui lei l'aveva pronunciata, come se le costasse fatica, come se avesse dovuto raschiare con forza ogni singola parola da suo cuore faceva veramente male. Proprio com'era successo a lui…
"Loro volevano lasciare la mafia, ma questo non era possibile" Shiho giocò Spazzola delle Arpie per distruggere la carta coperta del ragazzo dai capelli rossi. Le sarebbe bastato pronunciare la parola attacco e avrebbe vinto l'incontro. "Tuttavia, grazie al sacrificio della maggiore, la minore poté salvarsi e scappare. Non è felice, però"
"Sei tu quella ragazza, vero?" chiese Amelda. Era impossibile non capirlo, perché nonostante il tono neutro che aveva cercato di usare, le lacrime che non le uscivano dagli occhi si trasformavano in una voce impastata e forzata.
Shiho annuì. "Io, però, non vado in giro ad accusare gli innocenti solo perché ho avuto una brutta infanzia" Yami sobbalzò a quelle parole: ecco, quella era la lezione che lei voleva dare ai Doma Warriors. L'umiltà di non incolpare nessuno e di non prendere il posto che spettava solo a Dio. Si domandò però se una frase sola avesse potuto davvero convincerli. "Sono stata più fortunata di te" proseguì Shiho. "Avevo già diciotto anni quando è successo, non dodici" Lentamente, alzò la mano destra verso il deck.
"Aspetta!" esclamò Amelda, improvvisamente preoccupato. "Che intendi?"
"C'è un'ultima cosa che devo dirti" lo ignorò lei. "La Kaiba Corporation non ha mai venduto armi per la guerra del tuo paese. Ho controllato. Chiunque te l'abbia detto è un bugiardo" Appoggiò la mano su deck. "Slender card, mi arrendo"
"Fermati!" esclamò Yami, troppo tardi. "Così si prenderà la tua anima!"
"Si, lo so" Shiho annuì debolmente. "Ma non posso fare altro per dimostragli che pensare di distruggere il mondo è sbagliato" Il sigillo verde acqua si richiuse sopra di lei e, quando scomparve, la lasciò cadere dolcemente a terra, svenuta.
"Miyano!" Yami le si avvicinò immediatamente, strattonandola per farla riprendere.
Seto, invece, non si mosse, ma strinse i pugni e fissò Amelda con odio. "Che diavolo le hai fatto?!"
"No…" scosse la testa lui. "Non volevo…" Aveva avuto di fronte per tutto il tempo una persona che provava la sua stessa pena, che aveva vissuto i suoi stessi dolori e aveva passato il tempo ad commiserare sé stesso. Grandioso. E poi lui era uno dei buoni che dovevano salvare il mondo! Di scatto, si avvicinò al corpo di Shiho, scostò Yami con una gomitata e la prese in braccio. "Lei viene con me"
"Come?" Seto sbatté le palpebre, non credendo alle proprie orecchie. "Lasciala subito!"
Amelda mise una carta magia del suo strano Duel Disk e immediatamente la stanza si riempì di fumo bianco accecante. Quando scomparve, lui se n'era andato, portando con sé Shiho.
"Bastardo…!" commentò Seto, e fece per correre immediatamente verso il corridoio.
"Aspetta" lo fermò Yami. "Per adesso, la prima cosa che dobbiamo fare è sconfiggere il capo dei Doma Warriors, Darz" gli spiegò. "Dobbiamo riprendere la sua anima" E anche quella di Yuugi, aggiunse mentalmente. Prima di qualunque altra cosa, bisognava fermare quei pazzi. "Non credo che gli faccia del male" Accennò con il capo verso la porta, indicando Amelda. "E, visto quello che dobbiamo fare, sarà più al sicuro con lui" Naturalmente, aveva ben compreso cosa aveva spinto quel ragazzo a comportarsi in quella maniera, quindi riteneva, a ragione, che si sarebbe comportato come la sorella maggiore che Shiho aveva perduto.
Seto sbuffò, incrociando le braccia. Sapeva che Yami aveva ragione, visto che anche lui aveva compreso la situazione, ma tutto ciò lo infastidiva. Insomma, fino a quel momento era stato l'unico a prenderla tra le braccia, a stringerla e a… Gelosia. Si, era geloso che un altro ragazzo si fosse permesso una simile confidenza. Per non parlare del fatto che Shiho, per caso, era pure completamente nuda sotto il vestito leggero.
Io da solo e tu da sola
Forse mi dovrei convincere

Tuttavia, più di quello, vi era un'altra cosa che lo impensieriva e che gli faceva muovere le viscere in una maniera strana. Shiho aveva perso sua sorella, Amelda suo fratello. Chi meglio di lui avrebbe potuto comprenderla? Stavano dallo stesso lato della scala, potevano stare insieme, senza alcun bisogno di scendere o salire. Erano perfetti come coppia. Seto poteva solo osservarli, dal basso o dall'alto. In quel momento, dal basso. Aveva avuto tanto tempo per colmare quella distanza, ma non ci era riuscito. Inutile tentare ancora.
Il buio ha i tuoi occhi
Sono notti che non dormo più…
Belli da urlare i tuoi occhi
Incredibilmente azzurri ma
Sereni quasi mai…

"Kaiba?" chiamò leggermente Yami, vedendolo immerso nei proprio pensieri.
Non vi erano molte possibilità: l'avrebbe salvata, fingendo ovviamente di farlo solo per la società, perché non era tipo da esporsi così tanto, e basta. Una vera ironia doverla perdere proprio nel momento in cui si era accorto che cosa desiderava veramente da lei.
Il buio ha i tuoi occhi
Belli come li hai soltanto tu
Come farò
A non guardarli più…

"Si, andiamo" disse solo, poi si mise al monitor e recuperò tutte le informazioni che occorrevano.

Note di Akemichan:
Ciao a tutti ^^ Scusatemi per questo ritardo stratosferico, ma la scorsa settimana non sono davvero riuscita a pubblicare. Conto però di riuscire a pubblicare il prossimo e ultimo capitolo fra due settimane, come doveva essere in origine (sperando che il sito non abbia più problemi).
Spero che Seto non sia troppo OOC in questo capitolo. T_T E' troppo dura doverlo confrontare in questo modo, sia con l'amore sia con una persona così simile a lui… Spero di esserci riuscita. La canzone è "il buio ha i tuoi occhi" di Eros Ramazzotti. In realtà non era prevista, ma l'altro giorno la stavo sentendo e mi è sembrata adattissima, sia per Shiho che per questo pezzo. Spero che non interrompa la narrazione, però.
Ci vediamo alla prossima ^^ Bye

Reviews:

Ayuchan: Ciao ^^ Grazie della recensione. Ma scusa, tanto ti staccavano la connessione, quindi anche se avessi pubblicato normalmente non potevi leggere XD Comunque anche a me piace far fare loro ragionamenti contorti (e poi dico di non essere sadica…) Bye ^^

Alisea: Ciao ^^ Grazie della recensione. Bè, non scordarti che la mia è solo una fanfic e che la coppia CANON resta la Seto/Kisara… Ma non posso negare che il tuo commento non mi abbia fatto piacere, dato che anche i, in realtà, preferisco questa coppia ^///^. Per quanto riguarda la reazione di Seto, se questo capitolo ti ha chiarito le idee, bene; altrimenti dimmi esattamente il pezzo che non ti è chiaro e provvedo subito a modificarlo. Bye ^^

Selly: Ciao ^^ Grazie della recensione. Bye ^^

Hermione: Ciao ^^ Grazie della recensione. Povero Seto, dai, nemmeno lui se la passa così bene ^^ E poi non è colpa sua se ha quel carattere che si ritrova…-.-'' Bye ^^ Death Angel: Ciao ^^ Grazie della recensione. E' durissima inventare dei giochi delle tenebre, Takahashi-sensei è un genio! Fortunatamente ti è piaciuto, per quanto semplice… Ormai però non riesco più a farvi stare sulle spine, eh? ^_- Bye ^^

Daughter of rage and love: Ciao ^^ Grazie della recensione. Non importa se non avevi mai recensito, la cosa importante è che la storia ti piacesse; però ho apprezzato il fatto che tu l'abbia fatto, anche solo per farmelo sapere ^///^ Bye ^^

   
 
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