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Autore: kia84    08/10/2011    5 recensioni
Finn Hudson era proprio un'idiota! O forse l'idiota ero sempre stata io perchè non me ne ero accorta prima ostinandomi che fosse il ragazzo giusto per me? La mia anima gemella? Tutte balle!
Genere: Fluff, Malinconico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Finn Hudson, Noah Puckerman/Puck, Quinn Fabray, Rachel Berry, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Nonostante avessi fatto credere a Kurt e Mercedes di essermi ripresa dalla crisi d'isterismo, nei camerini del reparto donna, in realtà la stavo vivendo tutt'ora. Ero ancora così turbata dai discorsi dei ragazzi su quel maledetto assolo che avrei voluto dare buca a Jessie, al professor Shue, al Glee club e a quello stupido ballo che mi stava dando fin troppi grattacapi ancor prima di iniziare. Cos'avrei dovuto fare adesso? Forse era una cavolata e magari avevo capito male, come aveva ribadito più volte Mercedes, ma non facevo altro che pensare a Noah sul palco, con l'accompagnamento dei ragazzi del club di musica, che si esibiva per dichiararsi a Lauren...o a Quinn. Perchè diamine non riuscivo a togliermelo dalla mente? Stavo letteralmente impazzendo. Poteva essere una cosa da poco conto ma per me non lo era, stavo andando in paranoia e proprio per questo mi trovavo davanti a una porta ancora un pò titubante non sapendo come affrontare la questione. Avevo bisogno di un aiuto per fare chiarezza e non mi era venuta in mente altra persona se non la mia mamma biologica. Il nostro era un rapporto strano e complicato ma speravo in un qualche consiglio da donna matura e saggia...più o meno visto e considerato di chi stavo parlando. Shelby non si comportava proprio da madre con me ma era il mio unico punto di riferimento in quel momento, certamente non potevo raccontare tutto ai miei due papà gay. Non ci nascondevamo niente ma quella "cosa" con Noah era un pò troppo grande e importante rispetto ai miei standard normali del tipo: "Finn mi ha baciata alle Regionali" e "adesso finalmente giriamo per la scuola mano nella mano e le altre si girano a lanciarmi occhiate invidiose". Avevo sviscerato ogni cosa che mi era successa con Finn e adesso non me la sentivo più, avevo bisogno della mia mamma. Sempre se lei fosse stata d'accordo. Feci un profondo respiro per darmi un pò di coraggio e bussai alla porta aspettando una risposta con impazienza. Shelby venne ad aprire e mi fissò un pò stralunata, controllando se fossi sola o meno, ed infine mi fece accomodare. Feci attenzione a dove mettevo i piedi e addocchiai Beth gattonare verso di me con il sorriso made in Puckerman che mi aveva sempre conquistata. Ormai era il mio debole, lo sapevo bene. Mi chinai per prenderla tra le braccia e la sentii mormorare il mio nome con entusiasmo. La strinsi a me chiudendo gli occhi per affondare il viso tra i suoi boccoli biondi troppo simili ai capelli di Quinn, annusai il suo dolce profumo di bimba e mi tornarono in mente i giorni trascorsi con lei e suo padre. Perchè continuavo a torturarmi così? Beth mi era mancanta tanto quanto lui, avevo un debole per i Puckerman e questa non era una cosa positiva. Non per il mio cuore almeno.
"E' da molto che non ti vedo. Credevo che Puck fosse riusciuto a riportarti indietro con se per una delle vostre solite visite alla bambina eppure non è mai accaduto nelle ultime settimane. E' successo qualcosa?"
"No...è soltanto un periodo estenuante. Mi sento un pò sotto pressione." sbuffai abbassando lo sguardo per terra.
"Sicura che sia solo questo? Rachel sei pur sempre mia figlia, abbiamo la stessa gestualità quando fingiamo di stare bene e tu mia cara hai qualcosa che va oltre la frase sotto pressione. Riconoscerei i problemi di cuore lontano un miglio, ci sono passata un sacco di volte. Vieni, andiamo a sederci in sala. Vuoi un bicchiere d'acqua?" mi chiese lei spiazzandomi. L'anno precedente le avevo confidato il fatto che i miei papà mi davano sempre dell'acqua quando mi sentivo triste arrabbiata o, come in quel caso, impotente e adesso persino lei stava mettendo in atto quella tradizione. Lei se ne ricordava ancora, questo mi fece piacere.
"Si, grazie." le sorrisi grata per quel gesto stranamente da madre. Aspettai che ritornasse con uno dei suoi boccali con le stelline, me lo porse dopo che mi sedetti sul divano con Beth in braccio e si accomodò al mio fianco osservarndomi attentamente. Mi faceva ancora uno strano effetto essere accanto alla mia mamma a parlare dei miei problemi.
"Raccontami tutto. Sono stata assente per diciassette anni della tua vita ma adesso sono qui per te. Vuoi dirmi cosa ti sta succedendo?" quante volte avrei voluto sentire quella frase e adesso eccola li, tutta per me pronunciata proprio da lei. Ero felice.
"Tutto intorno a me sta girando troppo velocemente e mi sembra di non riuscire più a raggiungere nessuno. Forse nemmeno le Nazionali. E' da tanto tempo che voglio vincerle e non mi farò più schiacciare sotto i piedi da nessuno, ma ogni volta che cerco di avvicinarmi alla meta c'è sempre qualcosa che mi fa retrocedere a tutta velocità. Ci metto tutta me stessa nel Glee club, scavalcando persino gli altri perchè in pochi possono competere con la mia bravura, eppure mi sembra una meta sempre più irraggiungibile. Assoli e duetti da preparare, tenere con presa ferrea l'unità del club, i miei papà che blaterano di continuo di quanto Noah sia un bravo ragazzo ebreo, Finn che mi fa gli agguati a scuola e ancora non ho capito cosa vuole da me dopo aver ufficializzato il suo rapporto con Quinn, Jesse che torna all'improvviso spiazzandomi e travolgendomi di nuovo la vita come se niente fosse...e aggiungiamo pure il fatto che i Vocal Adrenaline continuano a spadroneggiare tutti gli altri Glee club rendendo quasi superflua la gara. Sunshine vincerà di nuovo ed io potrò soltanto nascondermi nella prima fossa profonda che vedrò, farò di nuovo una pessima figura e di certo non voglio assistere agli sguardi arrabbiati dei miei compagni per essermela lasciata sfuggire quella volta solo per paura che mi soffiasse il ruolo nel gruppo. Non ce la faccio più, sto diventando più nevrotica del normale. Lo eri anche tu quando eri stata nella mia stessa situazione al liceo?" le chiesi con agitazione vedendo che annuiva con comprensione. Lei mi capiva.
"Nulla è mai facile, credevo di poter fare tutto io senza chiedere l'aiuto dei miei compagni ma mi stavo soltanto esaurendo. Questo sbaglio lo stai commettendo pure tu. Hai altri dodici compagni sui quali fare affidamento, anche a loro interesserà vincere e credo che se glielo chiedessi potrebbero aiutarti in qualche modo a toglierti tutto questo peso che ti sei gravata sulle spalle da sola. Impara a chiedere e non a fare dittature almeno per una volta, qualcuno mi ha fatto notare che potresti anche divertirti." mi sembrava uno dei soliti discorsi di Noah.
"Non posso mollare proprio adesso che siamo ad un passo dalle Nazionali. Ho come il terrore di lasciarmi andare e vedere le Nuove Direzioni fare un grosso buco nell'acqua distruggendo ogni possibilità di vittoria."
"Non siete poi così male quando vi esibite, dai loro un pò di fiducia. Spiegami meglio di Finn...non eravate un pò come la coppia perfetta del gruppo?"
"Non siamo mai stati la coppia perfetta anche se ho sempre pensato il contrario cercando in ogni modo di mettermi con lui. Ci sono stati troppi tira e molla tra di noi e dopo aver scoperto la sua relazione segreta con Quinn ero soltanto delusa e infuriata, non avevo più nessuna voglia di sprecare altro tempo ad aspettarlo invano. Lui non è mai riuscito a decidersi del tutto tra noi due e sinceramente non credo di avere più la pazienza di assecondare i suoi capricci del momento. Ho altro di più importante a cui pensare e lui di certo non è al centro dei miei pensieri. A volte sembra voler flirtare cercando di non farsi vedere da Quinn, altre volte inizia a fare scenate sul ritorno di Jesse o, secondo la sua stramba opinione, sulla mia ambigua amicizia con Puckerman....per non parlare del tormento con il ritorno di fiamma tra Puck e Quinn. Crede che sia di sua proprietà! E' fuori di testa!" scossi la testa esasperata da quella situazione senza senso. Tenevo molto a Finn ma il suo comportamento stava peggiorando a vista d'occhio e di certo non lo stava migliorando ai miei occhi.
"E' solo geloso e ancora non sa quello che vuole, è ancora troppo giovane per capirlo. Anch'io alla mia età a volte ancora non so quello che voglio. Cosa mi dici del ritorno di Jesse? Cosa provi?"
"Jesse...ammetto che sono profondamente confusa sulla questione. Sono ancora scossa per via di quello che è successo alle Nazionali l'anno scorso e del suo comportamento da stronzo, mi ha fatto molto male quando mi ha preso in giro di fronte ai suoi compagni, dopotutto non sono insensibile. Ero innamorata di lui, alla fine c'ero cascata con tutte le scarpe. Quando l'ho rivisto qui l'altra volta con in braccio Beth ho provato di nuovo qualcosa di forte. Ero felice di rivederlo perchè mi è continuato a mancare in tutto questo lungo anno ma allo stesso tempo avevo paura di cedere alle sue lusinghe, perchè dubitavo fin da subito che non sarebbe successo nulla tra di noi, e ritrovarmi con un pugno di mosche quando lui se ne sarebbe andato via di nuovo lasciandomi sola. Questa volta potrebbe emotivamente annientarmi se tornassi ad amarlo come prima. Sto provando a fidarmi di lui, ma la strada è ancora lunga."
"Non credo ci sia bisogno di ripeterti che l'anno scorso Jesse mi ha fatto il favore di riunirmi a te. Non avevo secondi fini e di certo non ero stata io a ordinargli di iniziare una relazione con te. Inizialmente era quasi come un gioco per lui ma poi tutto è cambiato ed i suoi sentimenti sono diventati reali. Non penso che si sarebbe fatto avanti se già non ti avesse trovata interessante, gli piacevi. Lui voleva te. Non dubitarne mai, anche adesso lui vuole te. Altrimenti non sarebbe tornato in questo piccolo paesino di provincia per entrare a fare da supporto nella gestione di un Glee club. Lui ha molte possibilità davanti a se ma ha deciso di essere qui per te."
"Lo so, me ne ha parlato e questo ha appianato un pò la rabbia cieca che provavo verso di lui. So per certo che non lo ucciderò. Spero di riuscire a costruire qualcosa con lui, anche se si trattasse soltanto di una splendida amicizia so di non volermi arrendere...ho persino accettato di andare al ballo con lui. Chissà...comunque non sono arrabbiata con te per quello che è successo, adesso riesco a capire un pò di più i tuoi motivi per sconvolgermi la vita e ti devo ringraziare. Mi è sempre mancato avere una mamma accanto a me e sono contenta per quello che stai facendo con Beth. Le stai dando un'infanzia serena e piena d'amore, non ho mai visto Noah più felice di così. E' bello vederlo sorridere." osservai attentamente la bambina, così simile ai suoi veri genitori, e ci vidi il ghigno scemo di suo padre. Non avrei potuto volerle più bene.
"E qua si ritorna al concetto dell'ambiguità dell'amicizia che ti lega a Noah Puckerman. Cos'è successo tra di voi? Ho notato che vi siete un pò allontanati dal ritorno di Jesse. Perchè? Sono rimasta sorpresa quando non ti ho più vista varcare quella soglia insieme a Puck."
"Non...non so cosa risponderti. Jesse non ha turbato solo me e comunque penso che il distacco fosse inevitabile prima o poi, ognuno avrebbe preso strade diverse dopo il diploma...siamo solo al liceo!" blaterai con frasi inconcludenti cercando di trovarci una scusa qualsiasi che mi sembrava più un'arrampicata sugli specchi. Non sapevo proprio cosa dirle su di lui.
"Si ma questo non preclude il fatto che per te Puck è molto importante e che ci sei rimasta male per il fatto che si sia messo da parte trascurando la vostra amicizia. Non scorgo più nei tuoi occhi la stessa luce che ti brillava ogni volta che ti vedevo mentre ti prendevi cura di Beth insieme a lui. Sembri più spenta." quella per me era come una pugnalata al cuore. Faceva male.
"Noah è la costante incognita nella mia vita. Non so cosa fare."
"Forse è il caso di raccontarti un pò di me e di quello che ho vissuto con il mio migliore amico. Sei mia figlia ed è tempo che tu sappia un pò più su di me, magari imparerai dai miei stessi errori e riuscirai a non caderci anche tu. Si chiamava Tom, era un uomo straordinario ed io me ne innamorai subito, non scorderò mai ogni singolo momento passato con lui. Iniziammo a frequentarci prima da semplici amici poi come una coppia ed era come aver trovato la mia versione maschile, ci piacevano le stesse cose e andavamo d'amore e d'accordo...aveva una splendida voce e quando facevamo i duetti era una cosa sublime, a volte invidiavo il suo talento e questo portò a spronarmi sempre di più per cercare di arrivare al suo livello e a superarlo anche se a me non sembrava mai abbastanza. Ero un pò come te, i nostri geni sono duri a morire. Era la relazione perfetta e credo di aver fatto finta di non accorgermi dei piccoli segnali che pian piano iniziava a trasmettermi, anche senza averlo capito lui stesso, finchè non potei più negare l'evidenza. Tom era gay e, nonostante mi amasse davvero, ero diventata la sua ragazza di facciata. Questo ferì entrambi, nessuno dei due voleva separarsi l'uno dall'altra nonostante l'impossibilità del nostro rapporto. A Tom non potevo bastare...se non ricordo male aveva preso anche una mezza decisione di farsi donna una volta, ma non è questo il punto. Io sapevo quanto era importante avere qualcuno accanto che ricambiasse il mio amore con cui condividere la vita, senza mai rinunciare a combattere per stare insieme perchè è l'unico con cui riesci veramente ad essere te stessa. Io e te siamo più simili di quello che sembra Rachel, masochismo ed egocentrismo incluso. Non volevo rinunciare a lui. Io adoro cantare, ho vissuto gran parte della mia vita facendo soltanto questo ma in realtà ho sempre saputo che le uniche due persone veramente importanti nella mia vita siete stati tu e Tom e adesso anche Beth...era con me mentre tu nascevi e in tutti i nove mesi di gravidanza, era lui quello che mi prendeva la mano cercando di incoraggiarmi ad andare sempre avanti. Per un primo momento aveva cercato persino di convincermi a tenerti ma poi ha capito che non avrei rinunciato ai miei sogni, anche se questo voleva dire pentirmi successivamente di averti data in adozione, e mi è rimasto lo stesso vicino. Non voleva perdersi neppure un attimo, era come se fossi un pò anche figlia sua. Sarebbe stato un ottimo padre e tu lo avresti adorato quanto me."
"Dov'è finito adesso Tom?" le chiesi ancora molto colpita dalla storia che mi aveva appena raccontata. Avevo quasi paura di quello che mi avrebbe risposto, non volevo sembrare senza tatto.
"E' morto alcune settimane dopo la tua nascita, aveva un tumore al pancreas e quando i medici se ne sono accorti ormai era troppo tardi. Si era esteso troppo velocemente. Ha vissuto più del tempo che gli avevano dato e questa era come una vittoria preziosa per noi, qualcuno ci aveva concesso più tempo ed io non potevo far altro che ringraziare di quel dono. Mi manca terribilmente ogni giorno ma se penso a tutto quello che abbiamo trascorso insieme non posso che esserne felice. Se non ci fosse stato lui a quest'ora non sarei qui con te a parlare, forse non saresti nemmeno esistita. Tutto sarebbe stato diverso, non avrei adottato neppure Beth. Quello che voglio farti capire è che nonostante Tom ed io non potessimo essere una coppia per evidenti motivi questo fatto non ci ha mai fatto allontanare l'uno dall'altra. Certo, a volte litigavamo per delle cavolate ma alla fine eravamo sempre noi, uniti. Qualunque cosa sia successa tra te e Puck, o non sia successa, risolvila in fretta perchè si vede e si sente la differenza di quando siete lontani l'uno dall'altro...e fidati, non è una bella vista. Per una buona volta metti da parte dubbi paure ed orgoglio e sii felice, so che con lui potresti riuscirci." quelle parole mi fecero un certo effetto. Sarei riuscita veramente ad essere felice con lui? Oppure era una cosa passeggera come le altre volte?
"Shelby, Tom è il mio papà biologico?" volevo veramente sapere la verità e quasi speravo che fosse così.
"No Rachel, ma tu non sai quanto lo avrei voluto. Ti amava come se fossi sua figlia e quando cantava al mio pancione la ninna nanna metteva sempre i pezzi più dolci di Barbra Streisand e di Patti Lupone. Penso che questo ti abbia contagiata fin da quando eri un'embrione." sorrise lei con affetto a quel ricordo del passato.
"Penso di si. Avrei voluto conoscerlo." ricambiai il suo sorriso sentendo la nostaglia per un uomo che non avrei mai conosciuto.
"Lo avrei voluto tanto anch'io. Rachel non mollare come ho fatto io, segui il tuo cuore e raggiungi la tua meta. Ascoltalo perchè solo lui sa dirti la verità che tentenni ad ammettere. Dopo aver sentito il passato della scandalosa relazione con il miglior amico gay di tua madre, che cos'hai in mente di fare con Puck? Vuoi lottare per riaverlo nella tua vita? Oppure riuscirai a essere felice anche senza di lui? Tu provi le stesse cose che io provavo per Tom, non è vero Rachel?" a quelle parole mi tremarono mento e labbra e una lacrima scese solitaria sulla mia guancia tradendomi. Mi aveva appena letta come un libro aperto ed io mi sentivo così vulnerabile che alla prima lacrima iniziarono ad aggiungersene altre facendomi piangere. Istintivamente strinsi tra le braccia la bambina, che giocherellava con una ciocca dei miei capelli dicendo il mio nome, e mi arresi all'inevitabile quasi come fosse una sconfitta. Una sconfitta tra ragione e sentimento, ironico. "Su, vieni qua." mi sussurrò Shelby stringendo Beth e me in un abbraccio materno e confortante. Avevo sempre sentito un vuoto dentro per la mancanza di questa bellissima sensazione e adesso di colpo l'avevo trovata, avevo trovato mia madre. Piansi tutte le lacrime che avevo in corpo mentre lei ci faceva ondeggiare accarezzando i capelli di entrambe le sue bambine. Assaporai quel momento come se fosse la cosa più preziosa al mondo e lo era. Restammo così, strette le une alle altre, per diversi minuti finchè Beth non ci riportò alla realtà facendo un ruttino. Shelby ed io ci guardammo sorprese e Beth scoppiò a ridere facendo ridere anche noi due. Le diedi un bacio sulla fronte come facevo solitamente con suo padre e le sorrisi dolcemente asciugandomi le lacrime. Shelby mi diede un fazzoletto ed io accettai ringraziandola. Proprio in quel momento squillò il cellulare di mia madre e contemporaneamente suonarono alla porta, ci guardammo leggendoci nello sguardo e facemmo un cenno con il viso. Lei andò a  rispondere al cellulare ed io presi in braccio Beth per andare verso la porta. Sapevo già chi fosse, avevo detto a Jesse di incontrarci a casa di mia madre per poi uscire insieme come lui mi aveva chiesto. Aveva detto che voleva farmi una sorpresa quindi non avevo la più pallida idea di dove volesse portarmi ed io morivo dalla curiosità. Magari quell'uscita avrebbe cambiato le carte in tavola facendo decidere una volta per tutte il mio cuore decisamente titubante. Forse mi avrebbe fatto dimenticare Noah. Posizionai meglio Beth tra le braccia e aprii la porta con un sorriso ma mi trovai danti qualcuno che proprio non mi aspettavo di vedere quel giorno. Non era Jesse quello di fronte a me, era Noah che accarezzò dolcemente la guancia di sua figlia per poi incatenare lo sguardo al mio. Mi sentii persa per l'ennesima volta. L'ultima lacrima, ancora trattenuta dalle ciglia, mi rigò il viso ma io nemmeno me ne accorsi se non fosse stato per lui. Si avvicinò di scatto con espressione preoccupata e mi passò un dito sulla guancia per asciugarmi quella lacrima traditrice, quella che avevo versato per lui soltanto qualche secondo prima.
"Rachel tutto bene? Cos'è successo?"
"Nulla, non preoccuparti. Solo un pò di irritazione agli occhi, adesso è passata." mormorai evitando il suo sguardo magnetico.
"Sicura che non c'è nient'altro?"
"Si, tranquillo. Adesso sto bene. Guarda Beth, è arrivato papà. Dì ciao a papà." dissi alla bambina indicandole Noah per cercare di cambiare discorso. Sembravo patetica, Kurt mi avrebbe dato ragione.
"Ciao amore, sei bellissima oggi. Come stai?"
"Pa-pa..."
"Voleva me o la pappa?" mi chiese alzando un sopracciglio con finta confusione.
"Che stupido! Voleva te Puckerman!" ribattei canzonandolo evitando di dirgli che anch'io volevo lui.
"E tu cosa vorresti?" quella domanda ad effetto mi spiazzò completamente facendomi venire il vuoto nella mente. Cosa intendeva dire Noah? Cosa ci facevo li in quel momento con in braccio sua figlia? Ma, soprattutto, come mi chiamavo io? Non ricordavo più niente, tabula rasa, nemmeno come si faceva a respirare. Quando lui si chinò verso la bambina per darle un bacio quasi mi venne un colpo e trasalii rischiando di cadere a terra come una scema. Lui mi mise una mano sul braccio come per sorreggermi e poi sfoggiò il suo solito sorrisetto alla Puckzilla, per il quale avevo un debole, e si avvicinò lentamente facendo impazzire il mio cuore. Mi mancava l'aria...quanto erano invitanti le sue labbra carnose...smettila Rachel! Sapeva quello che stava provocando in ogni mia fibra? Maledetto Noah Puckerman! Cosa voleva fare adesso? Perchè mi stava guardando in quel modo? Oddio! Chiusi gli occhi d'istinto e sentii le sue labbra morbide posarsi sulla mia guancia, un pò troppo vicino all'angolo della bocca. In quel momento avevo la salivazione pari a zero, deglutii a vuoto. Riaprii gli occhi e ritrovai quel suo sorrisetto sfrontato da chi la sapeva lunga, lo aveva fatto apposta! Lui lo sapeva! Non sapevo se esserne infuriata o imbarazzata. O letteralmente cotta di Noah Puckerman. Il campanello della porta mi riportò di colpo alla realtà e mi feci avanti per andare ad aprire, mi ritrovai davanti un Jesse con un sorriso smagliante e i miei sensi di colpa salirono vertigiosamente alle stelle. Mi ero dimenticata di lui! Come avevo potuto?
"Ciao Rachel, sei pronta?"
"Si certo, aspetta um attimo. Noah puoi prendere la bambina? Grazie." gliela passai tra le braccia sfiorando la sua pelle. Mi trattenni dal sussultare un'altra volta.
"Ciao Puckerman." lo salutò Jesse facendo il suo sorriso da platea che mi fece dubitare del fatto che fosse vero.
"St. James. Dove andate di bello?" glii chiese Noah facendo un cenno verso il mio accompagnatore.
"E' una sorpresa, spero le piaccia. Ci vedremo presto."
"Contaci." quell'unica parola era come una minaccia alle mie orecchie.
"Shelby è di la al telefono ma penso che abbia finito. Tesoro rimani con papà e non farlo disperare, chiedigli di cantare una delle tue canzoni preferite. Ha una bella voce e sarà felice di esaudire un tuo desiderio. Ti voglio bene Beth." mi chinai a baciarla sulla fronte facendole una carezza sulla guancia, lei ridacchiò per il solletico che le stava facendo Noah e disse il mio nome. Amavo quella bambina quanto amavo suo padre. Ormai stavano diventando il mio mondo. Incrociai lo sguardo acceso di Noah e gli sorrisi. "Ciao Noah, a domani."
"Ciao Rachel, ti aspetterò." mormorò lui con una strana luce negli occhi. Sembrava una promessa, non una di quelle solite frasi per chiudere un discorso ma qualcosa di più importante. Qualcosa che mi fece sciogliere come neve al sole. Esisteva una cura miracolosa contro questa malattia? Feci del mio meglio per sorridere a Jesse e mi chiusi la porta alle spalle allontanandomi da quella casa e dalle persone che amavo.

Ed eccomi di nuovo di ritorno, mi sembra passato un secolo dall'ultima volta. Trasloco finalemente finito del tutto e adesso mi godo casa nuova...mi sono arrivate tante altre idee per nuove fan fiction che spero di riuscire a scriverne gran parte di esse. Incrociamo le dita.
Allora, Rachel sta andando letteralmente fuori di testa e fatica ancora a prendere il toro con le corna e ammettere qualcosa che potrebbe renderla felice. Shelby finalmente sta iniziando piano piano a fare il suo dovere come madre, speriamo che regga ancora. Noah non so, cosa ne pensate voi? Chissà adesso cos'altro succederà a Rachel...il ballo si sta avvicinando così come le Nazionali...andrà tutto come hanno scritto gli sceneggiatori? Sadismo inside ;)
Prossimo capitolo interamente dedicato a Noah e alla pudica tranquilla e silenziosa festicciola di Mercedes e Blaine senza alcol...piuttosto casta e senza alcun gioco che implichi preoccupanti e strani epiloghi...vi ho messo qualche pulce nell'orecchio? Staremo a vedere.
Spero di non avervi deluso con questo capitolo. Ringrazio tutti voi. Vi prego commentate, voglio sapere cosa ne pensate.
baci
kia




   
 
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