Anime & Manga > Pandora Hearts
Ricorda la storia  |      
Autore: redeagle86    09/10/2011    2 recensioni
“Si era fidato, così il tempo della tragedia e la possibilità di evitarla erano trascorsi senza che lui neppure si accorgesse che esistevano. Lì ormai non c'era più niente da fare se non piangere.
Sempre che l'anima di un corvo dalle ali macchiate di sangue ne fosse ancora capace.” 5° classificata al Cluedo Contest
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ada Vessalius, Gilbert Nightray, Oz Vessalius, Vincent Nightray
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
morte di una bambola Autore: redeagle86
Titolo: Morte di una bambola
Fandom: Pandora Hearts
Genere: Drammatico
Breve introduzione: Si era fidato, così il tempo della tragedia e la possibilità di evitarla erano trascorsi senza che lui neppure si accorgesse che esistevano. Lì ormai non c'era più niente da fare se non piangere.
Sempre che l'anima di un corvo dalle ali macchiate di sangue ne fosse ancora capace.
Arma del delitto: Coltello da cucina
Movente: //
Scena del crimine: Casa

Quinta classificata al Cluedo Contest di Tifa_Lockhearts90
Premio “Miglior scena del crimine
Premio “Miglior Assassino

Morte di una bambola

Sgranati ed increduli, gli occhi verdi non versavano lacrime tanto era lo shock che dimorava in loro.
Con le mani premute sulla bocca, Oz tentava inutilmente di fermare i conati mentre fissava incredulo lo scempio fatto sul corpo della sorella.
Le mille stanze di quella casa dalla gelida grandezza si erano aperte una dopo l'altra per accoglierlo e guidarlo verso la sorpresa preparata appositamente per lui. Le aveva percorse con un'ansia crescente, sicuro che qualcosa di terribile lo attendesse al termine di quel percorso che si svelava man mano.
Non aveva notato le gocce rosse a terra, disposte come le briciole di pane di Pollicino; se le avesse viste, forse sarebbe stato più preparato a quanto lo aspettava.
La sua bellissima Ada, delicata come una bambola di porcellana, fragile ed ingenua come un bocciolo di rosa che si schiudeva al mondo...
...e la cui vita era stata brutalmente stroncata da un crudele giardiniere.
Quello era lo spettacolo a cui Vincent lo aveva invitato ad assistere, la pregiata pietanza che gli veniva servita sull'immacolato pavimento in marmo bianco che tappezzava la residenza Nightray. Non era che la fine di un giocattolo usato unicamente per colpire il cuore del giovane Bezarius.
-Oz!- urlò Gilbert, facendo irruzione nella stanza, salvo poi arretrare e crollare a terra scosso da forti tremiti. Non poteva essere vero, era di certo un incubo...doveva essere un incubo! -Ada...- sussurrò.
Vincent aveva smesso di divertirsi con i pupazzi di pezza.
Era passato a bambole di un altro tipo che, una volta squarciate non spargevano ovunque soffice imbottitura.
Bambole che versavano sangue.
Disteso a terra, ciò che restava di Ada Bezarius giaceva nell'immobilità eterna della morte, l'aspetto angelico sfregiato dalla mano di un folle.
Folle, sì, perchè chi altri avrebbe potuto compiere un gesto simile?
Il collo niveo era solcato da un taglio irregolare che le apriva la gola in profondità; il sangue, colato abbondante dalle ferite, le imbrattava i capelli biondi e l'abito candido, creando una macabra aureola purpurea attorno al suo viso.
Le braccia, le gambe, il petto, il ventre...niente era stato risparmiato da quella lama inclemente che era affondata nella carne più e più volte, sfogando la sua furia su un'innocente ragazzina. La parte peggiore in quel quadro di violenza, però, era il volto della fanciulla, rimasto contratto in un'espressione di puro stupore, come se la dama con la falce l'avesse sorpresa, celandosi dietro una maschera amichevole.
-Ada- singhiozzò Oz, scoppiando finalmente in un pianto disperato. L'aveva appena ritrovata dopo dieci anni ed ora gli era stata strappata per sempre: non era neppure riuscito ad abbracciarla.
Non avrebbe più potuto farlo.
Poteva solamente piangere e giurare su ogni cosa, in quel mondo e nell'Abisso, che l'avrebbe vendicata: avrebbe trovato il colpevole e gli avrebbe fatto conoscere la falce di Alice.
-Perchè?- mormorò l'amico, incapace di distogliere lo sguardo da quella scena che mescolava orrore e sofferenza.
Già, perchè non aveva capito subito quanto fosse pericoloso permettere ad Ada di avvicinarsi a una creatura infame e corrotta come Vincent? Perchè si era illuso di nuovo che suo fratello potesse essere...normale, un comune fratello e nient'altro?
La verità era che, ancora una volta, il moro aveva cercato di rifuggire le proprie responsabilità provando a fidarsi: si era detto che non erano più bambini, che non c'era più bisogno di vivere nella costante presenza ossessiva del biondo.
Si era fidato, così il tempo della tragedia e la possibilità di evitarla erano trascorsi senza che lui neppure si accorgesse che esistevano. Lì ormai non c'era più niente da fare se non piangere.
Sempre che l'anima di un corvo dalle ali macchiate di sangue ne fosse ancora capace.

*°*

-Uno strumento interessante, ma decisamente scomodo e rozzo- commentò Vincent Nightray, specchiandosi nella lama macchiata di sangue. -Le forbici sono uno molto più precise e raffinate.
Seduto nella carrozza diretta a Sabrie, l'uomo esaminava il coltello nella sua mano con sguardo critico e un'ombra di delusione: era stato un divertimento scadente con un volgare strumento da macellai. E lui non voleva che la gente lo etichettasse come un assassino: quella parola poteva andar bene per i sottoposti di Pandora come Gilbert, o per i Baskerville, non certo per un maestro della morte, per il purificatore di quel mondo calpestato dalla feccia.
La sua mente era lucida, fredda, per nulla offuscata dalla follia; l'omicidio era un autentico piacere: osservare la sorpresa negli occhi delle sue vittime mentre la mano che credevano amica stroncava le loro inutili vite. Quella era la vera estasi che nessun amante poteva dare.
Eliminare la giovane Bezarius, però, non rientrava nei suoi piani e, proprio per questo, il risultato finale lo lasciava del tutto insoddisfatto. Certo, si era liberato del suo continuo e sciocco vociare irritante, e attraverso di lei aveva affondato il coltello anche nel cuore di Oz e di Jack.
Sotto certi aspetti aveva ottenuto quella vendetta che aveva atteso per cento lunghi anni: era a causa di quello stupido damerino, che ora definivano “eroe”, se Gil era stato ferito ed erano finiti tutti nell'Abisso.
Questo, però, non era stato il vero motivo che aveva mosso la sua mano verso quell'attrezzo da cucina per aprire con un solo colpo la gola della fanciulla. Pensandoci bene, non c'era un reale movente che “giustificasse” l'omicidio: invitare Oz ad assistere alla fine della sorella ottenendo la sua vendetta era stata una cosa a cui aveva pensato in un secondo momento, quando ormai tutto si era concluso.
Forse era semplicemente da attribuire alla noia: Vincent si stancava in fretta di giocare, soprattutto se i giocattoli si rivelavano inutili perdite di tempo. E i pupazzi squarciati che invadevano il pavimento della sua stanza erano muti testimoni dei metodi che solitamente usava per il suo ultimo divertimento.
In fondo, anche tutta la recita che aveva imbastito con la ragazza era stata dettata dalla noia: nella costante lotta tra Pandora e i Baskerville, era strisciato fino a lei, innocente angelo, stringendola tra le sue spire e tentando di corromperla. Era soltanto un gioco e Ada una bella bambola.
Tutto quel sangue al posto della soffice e morbida imbottitura...
Aveva iniziato a scorrere ancor prima che se ne rendesse conto ed in breve aveva imbrattato ogni cosa. Eppure non si era fermato, aveva continuato a tagliare e infilzare senza pietà, mentre le sue mani diventavano cremisi.
Mani già macchiate che mai sarebbero tornate pulite.
Alla fine del gioco la bambola si era rotta e l'innocenza avrebbe abitato per sempre i suoi occhi verdi.
Un “per sempre” relativamente breve se si considerava la velocità con cui un corpo si decomponeva...e le condizioni in cui era il cadavere.
Chissà se Oz avrebbe pianto o avrebbe incassato con stile quel colpo... Era difficile prevedere le reazioni di quel ragazzino, al contrario di Gilbert. Lui avrebbe sofferto, Vincent ne era certo, ma questa consapevolezza non lo turbava: non si era mai fatto particolari scrupoli nello strappare il moro dalla luce e gettarlo nelle tenebre.
Era quello il loro posto, dopotutto.
Il posto del demone dagli occhi di due colori diversi e di suo fratello, di anime troppo oscure per sperare in una qualsiasi redenzione. L'unica cosa che potevano fare era sprofondare sempre più in basso nel buio e nel sangue delle loro vittime.

FINE
  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Pandora Hearts / Vai alla pagina dell'autore: redeagle86