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Autore: puntoeacapo    09/10/2011    5 recensioni
Nella vita di un annoiato Sasuke entrerà un uragano biondo, un Uzumaki dai mille misteri che spingeranno l'Uchiha, inconsapevolmente, a cercare la felicità.
Cercare la felicità con..lui.
Ma non sarà affatto facile.
Ce la faranno ugualmente?
SOSPESA
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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AngoloColorato.
Buonsalve gente di EFP
Questa volta scrivo prima del capitolo per il semplice fatto che il capitolo non è finito e volevo avvertirvi.
Ho infatti deciso di dividerlo in due parti.
Era troppo lungo e poi un pò di mistero ci stava dai!
Spero che comunque vi piaccia!
Ringrazio affettuosamente tutti coloro che mi seguono, siete aumentati parecchio!
Mille grazie!
Questo è dedicato a voi!
Un abbraccio forte, Tere-Chan.

 




Sfida? (Pt.1)
 


Sasuke stava andando in terrazza per riuscire a trovare un pò di pace, aveva lasciato ad Hinata il compito di parlare con la classe.
Mentre la sua mente non era occupata da nessun pensiero in particolare si rese conto che era dal giorno dell'arrivo di Naruto che non andava in quel luogo rilassante e non gli era molto chiaro il motivo.
Sospirò mentre saliva lento gli ultimi scalini e apriva la porta mettallica.

All'inizio non provò nulla, come se la sua testa avesse azzerato tutto, poi troppe emozioni lo stavano colpendo tutte insieme; era sorpreso, felice, curioso ma anche angosciato e confuso.
Perchè Naruto era lì?
Non si rese conto di trattenere il respiro mentre lo osservava.
Era appoggiato con la schiena al muro dell'edificio alla sua destra con il viso rilassato all'indietro,il suo addome si muoveva regolarmente e la camicia -troppo bianca- splendeva al sole mettendo in risalto il colore della pelle ambrata che s'intravedeva grazie ai primi bottoni sbottonati.
Le spalle si muovevano in sincronia, tutto intorno a lui aveva un ritmo armonioso quasi ipnotizzante.
Vide i capelli biondi muoversi leggiadri per il vento e lasciare scoperto il viso.
Quel volto era l'immagine della purezza, della pace, del relax completo.
Gli occhi chiusi,il naso, le guance -cicatrizzate-, le labbra carnose.

Sasuke si fermò ad osservare le labbra del ragazzo.
Così piene, così rosa, così...morbide?
Senza rendersene conto cominciò a fantisticare su quelle labbra che lo stavano rapendo; si chiese come fossero, se erano morbide, quale sapore potessero avere...

Era ancora Sasuke Uchiha?

Non seppe rispondere perchè noto un cambiamento; l'armonia che era regnata fino a quel momento intorno al biondo si stava rompendo lasciando spazio a qualcos'altro, ad altre emozioni ancora sconosciute ad entrambi i ragazzi.
Naruto diresse lo sguardo verso la figura aggraziata del moro ancora confuso poi -proprio come un bambino- si stropicciò entrambi gli occhi cercando di mettere a fuoco la vista.
Sasuke vide l'altro sgranare gli occhi per poi guardarlo in maniera differente, con un altra intensità mentre aveva chissà quali pensieri.
Si decise a rompere il silenzio solo dopo essersi assicurato di avere un tono di voce normale e lo salutò a modo suo.

-Uzumaki.


Lo aveva sempre chiamato per cognome, dobe o usarontonkachi; o qualcosa del genere insomma.
Quando si ritrovavano da soli ed erano costretti ad intraprendere un discorso più o meno lungo, nasceva una strana tensione che monopolizzava i pensieri e i comportamenti di entrambi.


-Uchiha.


Naruto daltronde non era stato da meno. 
Anche lui -più amorevolemente ma ugualmente provocatorio- gli aveva affibbiato nomignoli come Teme o storpiava dispettoso il suo nome, cercando di farlo innervosire chiamandolo Sas'ke.


Si guardarono per attimi interi e nessuno dei due sembrava voler rompere quel silenzio, carico di emozioni sconosciute e imbarazzo ingiustificato.
Naruto si stava letteralmente perdendo in quei occhi, in quello sguardo e volò in un mondo quasi parallelo.
Non seppe quanto tempo era rimasto in quello stato di catalessi prima di riuscire a tornare alla realtà e a ricordarsi come si chiamava.


-Avanti, parla.
Lo esortò impaziente.

-Cosa vuoi sapere.
Sasuke rispose in maniera così fredda che non sembrava neanche una domanda. 

Naruto si alzò rapidamente esaurendo l'ultimo briciolo di pazienza che gli era rimasta, in un attimo si ritrovò davanti al moro.
I nasi che si sfioravano, pugni stretti e occhi incatenati.
I un angolo remoto della sua mente si rese conto di essere leggermente più alto dell'Uchiha ma lasciò da parte quest'informazione e parlò di nuovo.

-Racconta. Cos'è successo in quella maledetta stanza?
Sibilò la domanda tra i denti, timoroso ma impaziente di conoscere la risposta.

Sasuke annuì impercettibilmente mentre con una calma snervante si metteva dove, pochi minuti prima, aveva trovato Naruto addormentato.
Con un muto comando, chiese al biond di raggiungerlo consapevole che sarebbe stata una lunga coversazione.
Appena percepì la presenza- nonostante tutto calda  e rassicurante- cominciò a parlare mentre ricordava
.

***

 

Era strano, davvero incomprensibile.
Da un pò di tempo Sasuke Uchiha cominciava ad avere dubbi sull'imparzialità  del collegio docenti della sua scuola.
Tutto dopo l'arrivo di un dobe, all'aria stupida e troppo sorridente.
La prima settimana aveva creduto di immaginarsi tutto quanto, insomma erano solo sguardi!
Poi però, con  i Test, le interrogazioni e punizioni forse troppo esagerate dentro il moro stavano nascendo parecchi dubbi.
Molte domande senza un briciolo di risposta.

Qual'è la ragione di tanto astio?
Come possono odiare un alunno, simile a molti altri, se si è appena trasferito?
A questo punto, il trasferimento a qualcosa a che fare con tutto questo?
E' Naruto il problema? Il suo passato magari?
Gli insegnanti sanno qualcosa che potrebbe compromettere Naruto?
Ma Naruto, esiste davvero o è solo un'immagine costruita?
Quanto di lui è nascosto nel mistero?
A rigor di logica i professori sanno cose sull'alunno problematico e si rifiutano di aiutarlo; al contrario, vorrebbero che se ne andasse.

La domanda viene spontanea: 


 

Chi è davvero Naruto Uzumaki? Cosa nasconde?

 

Qualunque fosse la risposta, Sasuke sapeva che non era quello il modo corretto di comportarsi.
In quanto insegnanti dovevano garantire supporto, morale fisico e psicologico, a tutti gli alunni con cui venivano in contatto.
Che fossero dei teppisti o secchioni non doveva condizionare nulla.
In fondo se si trovava in quella scuola e non in un riformatorio - cominciava a pensare alle cose più terribili, ormai- ci doveva pur essere una ragione, no?

Ma lui non aveva mai fatto domande, non si era mai opposto.
Quando gli insegnati lo chiamavano ad un interrogazione a sorpresa - troppo frequentemente veniva scelto lui- e chiedevano argomenti che magari non avevano affrontato, o affrontato in parte, chiedendo approfondimenti su di essi lasciando interdetto il biondo, Sasuke non aveva mai fatto notare agli insegnanti quanto fosse ingiusto.

Ne aveva parlato con Hinata una volta, dopo l'ora di Storia, chiedendogli se anche lei aveva notato qualcosa del genere.
La ragazza aveva abbassato il capo e aveva nascosto gli occhi sotto la frangia, gli aveva risposto che anche volendo non avrebbero potuto fare niente.
Gli confidò che da subito - aveva un istinto quasi sovrannaturale nel capire i turbamenti delle persone accanto a lei- aveva fatto notare al professor Kakashi, uno dei pochi che non lo torturava, i comportamenti ingiusti dei colleghi.
L'isegnante di matematica  le aveva dato bonariamente un buffetto sulla testa e le aveva detto di non pensarci troppo, che non c'era da preoccuparsi per Naruto che era una testa dura.
Quando l'amica gli raccontò tutto, il moro sentì una scossa di rabbia nei confronti dell'Hatake.
Lo aveva reputato sempre un uomo giusto, che aveva rispetto verso gli altri e che non giudicava le persone; si era ricreduto scoprendo che anche lui -nolente o volente- stava sotto il potere del Preside o di chiunque lo comandasse.

Sasuke però era infuriato anche con se stesso.
Me ne preoccupo solo perchè sono Rappresentante di Classe.
Si diceva questo, lui, quando sentiva il petto stringersi in una morsa - non di tristezza ma di rabbia-  a causa delle ramanzine perfide che i professori gli facevano.
Un giorno le aveva contate sadicamente.
Quattro in una mattina.
Lo avevano insultato, rimproverato e svalorizzato.
Di fronte a tutti, quasi senza pietà; Naruto però rispondeva sempre con un sorriso - dimesso- e chiedeva scusa assicurando che avrebbe fatto del suo meglio per non ripetere qualunque cosa avesse sbagliato.

Per questo gli insegnanti si innervosivano di più, Volevano forse vederlo piangere?
Stronzi.
Ma era anche vero che per merito di questo suo comportamento che Naruto aveva avuto l'appoggio dei suoi compagni, che come Sasuke perdevano interiormente le staffe quando succedevano questi fatti.

Adesso si trovava davanti a quella grande porta bianca, con la fedele Hinata affianco.
Ha la mano sull maniglia, e sta per entrare in quella sala del Consiglio Studentesco.
Guarda un ultima volta la sua amica, che ha una nuova luce  determinata negli occhi, e spinge verso il basso.

La porta si schiude, lentamente.











 

Alla Prossima volta, con la parte due !
Tere-Chan

   
 
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