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Autore: Aster Malenkaya    09/10/2011    0 recensioni
La luce opaca filtrava in fasci polverosi tra il fumo che aleggiava nella stanza.
L'odore penetrante delle sigarette misto a quello acre del sudore e a quello caldo della mochette bagnata di birra arrivavano in vampate così forti che a volte sembrava di soffocare, tanto chiudevano la gola. (Piccola prova di storia a capitoli. Questa è la mia ''prima volta'', spero dunque di non essere cacciata a pedate e che gradiate.)
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La luce opaca filtrava in fasci polverosi tra il fumo che aleggiava nella stanza.
L'odore penetrante delle sigarette misto a quello acre del sudore e a quello caldo della mochette bagnata di birra arrivavano in vampate così forti che a volte sembrava di soffocare, tanto chiudevano la gola.
Il barista stava asciugando lo stesso bicchiere con un panno grigiastro da almeno dieci minuti, con lo sguardo fisso sul rubinetto che ogni dieci secondi lasciava cadere malinconicamente una gocciolina d'acqua, mentre ai tavoli si consumavano le stesse conversazioni di sempre.
Dobbiamo unirci di nuovo. Possiamo farcela stavolta!. Sì! Le uccideremo quelle stronze!. Possiamo corromperne qualcuna del dipartimento 2.B a nord-est, ho sentito dire che lì arrivano sempre delle casse in più di M16 che rivendono a nero. Un giorno un tizio del 12.F mi ha detto che...
Ed un sacco di altri discorsi stupidi, mossi come al solito da quella tipica irrazionalità di chi ha ingurgitato birra come se fosse stata acqua.
Sabati e domeniche sere passati ad organizzare improbabili attacchi terroristici o colpi di stato davanti ad un tavolino illuminato scarsamente e a malapena visibile sotto i fondi dei boccali bagnati anzichè a riposarsi dei giorni passati a lavorare come animali.
Non mi sembravano affatto producenti.
Lo sarebbero potuto essere sinceramente, se invece di parlare sconsideratamente e senza congnizione di causa, ci fossimo interrogati di più su alcuni quesiti fondamentali per riuscire a capire un po' meglio questo mondo e, se fossimo riusciti ad ascoltarlo, forse saremmo riusciti anche a cambiarlo.
Finchè però noi uomini avremmo passato i giorni in cui eravamo liberi di riunirci fra noi, in queste topaie fetenti ad ubriacarci per scordare almeno per un paio d' ore il nostro nuovo status regolato da persone che fino a pochi decenni fa non consideravamo neanche tali, non saremmo mai usciti vivi da questo inferno rosa.
Sentirli ridere e brindare sui loro castelli in aria al tavolo di fianco al mio quando poi fra tredici  ore saremmo stati di nuovo in strada per andare a lavorare in silenzio e a testa bassa come tutti gli altri giorni mi faceva davvero pensare che questa fosse la punizione giusta per il nostro essere uomini.
Ma di cosa mi sconvolgevo se anche io ero seduto ad un tavolino, nello stesso pub, tenendo fra le mani un bicchiere opaco pieno per metà di birra!? Non avremmo avuto comunque altri posti dove andare, oltre ad una casa tristemente silenziosa dalla quale chiunque sarebbe scappato per non lasciarsi assalire dai pensieri che solo il silenzio assoluto e le pareti bianche potevano suggerire.
Vidi Jo andare barcollando verso il bagno. Quella era la quarta volta in un'ora, avrebbe dovuto smetterla di ordinare boccali di Hainenken a ripetizione se non voleva finire all'Hospital del 3.C per l'ennesimo coma etilico di questi ultimi due mesi.
Feci per alzare il boccale, gesto quasi automatico ormai, come se bere birra mi legittimasse a stare in quello schifoso pub fra uomini dei quali quasi non mi sentivo di condividere  il genere, non riuscendo nemmeno a percepire il sapore amaro del luppolo che solo per quello la distingueva dal piscio.
Tutto quelloo era così maledettamente frustrante e reale che sentivo il sapore della bile alla bocca della gola.
Mi alzai lasciando qualche moneta sul legno consumato del tavolo e mi diressi verso la porta, schifato persino da me stesso per esser rimasto lì tanto a lungo.
Era da tempo che mi ero reso conto che fuori non era terribile quanto dentro, e lo sapevano bene anche loro.
Come ero certo che si fossero rese conto che tutto quello non era altro che l'inizio della nostra fine ma anche della loro.
Mi fermai e mi appoggiai al muro ruvido di quello che era l'ex-ministero di Giustizia del Governo di Wayne Alexander Lewis, estremista di destra rinchiuso adesso in una cella della prigione dell'1.A, l'area riservata e inpenetrabile per eccellenza.
Chiusi gli occhi ed inspirai forte. Incanalare ancora un po' di quell'aria fresca non poteva altro che giovare ai miei polmoni e alla mia mente.
  
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