A scuola, Angelica non rivolgeva la parola ne ad Andrea ne a Giacomo. Quando li incontrava nel corridoio cambiava strada, ogni volte che guardava Andrea negli occhi, quegli occhi così scuri, le si stringeva il cuore e diventata triste, triste perchè quel ragazzo dal cappello buffo con il pon-pon e dal pellicciotto nero, non poteva essere suo o perlomeno non per ora. Ce l'aveva con lui, ce l'aveva con lui e basta, e ce l'aveva anche con Giacomo. Quelle cose che gli aveva detto quel giorno, il modo in cui gliele aveva dette, non le era ancora passata. Li aveita entrambi, nonostante Andrea volesse parlare con lei e le volesse chiedere scusa. Lei non aveva voglia di vederli, figuriamoci di sentirli. - Allora ragazze, per capodanno che si fa?- chiese Anna svagando. - Io ho la casa libera, poi comunque decidiamo meglio- le rispose sorridendo Valeria. - Si ragazze però ci dobbiamo divertire. - disse subito Francesca, come se fosse la cosa più importante, ed effettivamente lo era. Bisognava divertirsi, Capodanno sarebbe arrivato subito, anche se mancava un mese. Scattò l'ora di ricreazione, tutte uscirono meno che Angelica. - Angelica non esci?- le chiese Anna - - No, non mi va, vi aspetto qui!- rispose lei. Dopo qualche minuti Valeria correndo entrò in classe e disse ad Angelica con il fiatone: - Amore vieni, ti sta cercando Andrea, vuole parlarti, dai vieni!-. Lei era li che tremava. Non poteva, non ce l'avrebbe fatta, sarebbe scoppiata a piangergli vicino e non voleva che ciò accadesse. Valeria continuò: - Avanti! Muoviti che hai l'occassione di parlargli!-. - Aspetta che mi metto il giacchetto!-. rispose innervosita Angelica. Le due ragazze camminavano e più si avvicinavano al cortile e più l'ansia in Angelica saliva. Se avesse potuto sarebbe diventata invisibile e avrebbe voluto scomparire in un semplice PUFF. - Eccolo è li!- le disse affannata Valeria che era ancora stanca dalla corsa che aveva fatto prima. Andrea era lì: dietro al laboratorio d'oreficeria. - Oh! Finalmente, che onore! E quanto ci vuole per parlare con te?!- le chiese Andrea facendo il finto arrabbiato e il finto offeso. - Che c'è? Che mi devi dire?- le disse irritata Angelica anche se dentro di se nascondeva il fatto che sentire la sua voce calda le riempisse il cuore di gioia. - Oh ma perchè sei nervosa? Volevo solo chiederti perchè sono giorni che mi eviti e perchè ieri sei andata via di corsa dopo aver parlato con Giacomo-. Ecco, ora cosa poteva inventarsi? Cosa poteva rispondergli?. - Niente, Andrè niente.- gli disse Angelica, poi preseguì: - Lascia stare.- e se ne andò. Andrea rimase lì, non mosse un muscolo. Fin di fumarsi la sigaretta che aveva in mano e poi rientrò in classe. Angelica salì le scale, era l'ora di scienze e stava per iniziare la lezione. Andrea e Angelica erano sullo stesso piano e prima di entrare, ognuno nella propria aula, si guardarono negli occhi. Uno sguardo che sicuramente valeva più di mille ricordi. Uno sguardo profondissimo, più di qualsiasi Oceano.