Teenage Drama
Lo ha fatto per me, certo!
Ma è lei che ha voluto al suo fianco in guerra.
Mi ha lasciato al sicuro, come no!
Non ero più al sicuro restando accanto a lui?
Mi ha messo da parte perché così doveva essere, un ritaglio della sua vita che serve solo a completarla.
Non c’è un momento della giornata che non pronunci il suo nome.
(Ha scelto me - Lights)
“Perfetto. Ci vediamo domani al lavoro, ok?”Ma è lei che ha voluto al suo fianco in guerra.
Mi ha lasciato al sicuro, come no!
Non ero più al sicuro restando accanto a lui?
Mi ha messo da parte perché così doveva essere, un ritaglio della sua vita che serve solo a completarla.
Non c’è un momento della giornata che non pronunci il suo nome.
(Ha scelto me - Lights)
“Sì, va bene.”
Harry si avvicinò alla porta, inserì le chiavi nella toppa.
Hermione rimase a fissarlo con il solito dolce sorriso.
“No, mi sono dimenticata di farti firmare..” borbottò iniziando a frugare nella sua borsa. “E' qui, giuro. Accio Autorizzazione.”
Dopo un rumore, che mi sembrò esagerato per le dimensioni della tracolla, Hermione riuscì ad estrarre una pergamena.
Harry rimase a fissarla per qualche secondo, poi gliela prese dalle mani.
“Basta una firma, non c'è bisogno che leggi tut..”
“No, non mi freghi. Io non ti faccio andare a..” fece scorrere il dito sul foglio. “Manchester da sola. Di notte. Per un furto di calderoni. No, scordatelo.”
“Harry..”
“Hermione.” disse deciso appoggiandole una mano sulla spalla. “No. E' pericoloso. Posso darti..” alzò un istante lo sguardo, meditabondo. “emm.. Greyson e Dallaway.”
“Non ho bisogno delle guardie del corpo, Harry. Dai.”
Silenzio.
Trattenni quasi il respiro, con la paura di rovinare tutto.
Hermione sfiorò la mano di Harry, sorrise.
Lui sorrise a sua volta, rimase immobile per qualche istante.
“Se ci vengo io, con te?”
“Harry. Davvero.. è solo un ladruncolo da niente. E poi ho la bacchetta. Sono un'Auror!”
Hermione parlava a scatti, continuando a guardarlo.
I suoi occhi, fissi su di lui, brillavano.
“Domani sera, alle 8.” tagliò corto Harry, scribacchiando qualcosa sulla pergamena. “Ecco fatto.”
“Posso andare adesso?”
Harry annuì, io sospirai.
Un sospiro di sollievo.
Poi la sfiorò.
Una carezza leggera, sulla guancia.
Lei arrossì come una ragazzina.
“Buona notte Hermione.”
“'notte Harry. Salutami tu Ginny, ok?”
Sentendo il mio nome, mi nascosi dietro alla porta, come una ladra.
E mentre dietro di me Harry riapriva la porta, corsi al piano di sopra, in camera.
Osservai Hermione andarsene, sperando che inciampasse, che ci facesse male.
Forse non era l'unica ragazzina, quella sera.
Forse non era cambiato molto nelle nostre vite.
Ero ancora la stessa Ginny che guardava Harry.
Che guardava Harry guardare Hermione.
Sfiorarla, sorriderle.
Quella notte, sdraiata accanto all'uomo della mia vita, mi sentii incredibilmente sola.
Per Lights, che c'è, eccome.
Accenni autobiografici, per sbaglio, sì.