Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: Beapot    10/10/2011    5 recensioni
Dopo la fine della battaglia di Hogwarts, mentre tutti festeggiano, Harry fa uno strano incontro in Sala Grande.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Narcissa Malfoy, Ron Weasley
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Incontri inaspettati

 

Un vibrante secondo di silenzio, lo stupore sospeso, poi il tumulto esplose attorno a Harry, le urla, l'esultanza e i ruggiti dei presenti lacerarono l'aria. L'ardente sole nuovo incendiò le finestre mentre tutti avanzavano verso di lui, e i primi a raggiungerlo furono Ron e Hermione, le loro braccia ad avvolgerlo, le loro urla incomprensibili ad assordarlo.”

(Harry Potter e i Doni della Morte, J.K. Rowling)

 

Harry stringeva ancora in mano la Bacchetta di Sambuco mentre mani sconosciute lo toccavano per ringraziarlo e mentre urla di gioia gli riempivano le orecchie. I volti dei suoi migliori amici furono i primi che riuscì a riconoscere nella folla: i capelli cespugliosi di Hermione gli oscurarono la vista per qualche secondo quando lei corse ad abbracciarlo, sorridendo come non faceva da mesi.
«Ce l'hai fatta, Harry! Ce l'hai fatta!» disse con lacrime di gioia, stringendolo a sé. Harry le sorrise e ricambiò l'abbraccio, mettendo in quel gesto tutto ciò che non riusciva a esprimere. Continuando a sorridere, Hermione si allontanò da lui lasciando spazio a quell'inconfondibile massa di capelli rossi che accompagnava Harry da sette anni ormai.
«Amico, non fingerti morto mai più o giuro che ti uccido!» disse Ron con un sorriso che gli illuminava il volto sporco e ferito. I due amici si guardarono e scoppiarono in una risata fragorosa e liberatoria, poi Ron sparì di nuovo tra la folla dandogli una pacca sulla spalla.
Quando la folla si dissolse, Harry si lasciò cadere sulla panca più vicina e si guardò intorno: la Sala era gremita di famiglie riunite, Madama Chips passava per i tavoli medicando i feriti e ogni tanto qualcuno usciva per andare nella stanza dove erano stati messi i corpi senza vita dei caduti. Harry ebbe una stretta allo stomaco quando le immagini dei loro volti gli affollarono la mente: Fred, Lupin, Tonks, il piccolo Colin Canon, e chissà quanti altri, avevano perso la vita quella notte.
Sentì un bruciore agli occhi e distolse lo sguardo dalla porta. Cercò con lo sguardo Hagrid tra le persone sedute agli altri tavoli e, quando non vide la sua sagoma gigante da nessuna parte, il suo cuore saltò un battito: non ebbe neanche il tempo di pensare, perché in quel momento uno dei pochi vetri ancora intatti crollò a pochi metri da lui. Harry si alzò di scatto stringendo la bacchetta, i sensi ancora all'erta, e si guardò intorno temendo che fosse ricominciata la battaglia, ma poi sentì una voce familiare che gli riempì il cuore di gioia.
«No, Groppino, benedetto ragazzo! Non si fa!»
Harry alzò lo sguardo e sorrise vedendo l'enorme testa deformata di Grop oscillare dietro la finestra, cercando di guardare dentro. Scuotendo la testa divertito, fece per alzarsi e andare fuori a salutare Hagrid ma, appena si mosse, una mano lo trattenne per la giacca. Harry si voltò e, solo in quel momento, si accorse di essersi seduto vicino ai tre Malfoy. La mano che lo aveva fermato apparteneva a Draco e quando i loro sguardi si incrociarono, Harry notò quanto terrore c'era negli occhi grigi del ragazzo. Continuarono a guardarsi e quando Draco aprì la bocca per dire qualcosa, Harry lo fermò con una mano e annuì. Non aveva bisogno di sentire le sue scuse.
«Va bene» disse in un sussurro, porgendogli la mano perché la stringesse. Lucius Malfoy distolse lo sguardo, mentre suo figlio rispondeva al gesto: era stato fedele a Voldemort fino alla fine e non riusciva a tornare sui suoi passi, nonostante la moglie e il figlio avessero preso posizione ben prima della sconfitta definitiva. Draco lo ignorò. Harry spostò lo sguardo sulla donna che ora si trovava in piedi vicino a loro. Narcissa Malfoy rispose allo sguardo e posò una mano sulla spalla del figlio.
«Grazie» disse piano Harry guardando il suo viso pallido: sapeva che, se non fosse stato per lei, Voldemort si sarebbe accorto che era ancora vivo e gli avrebbe dato il colpo di grazia quando era steso a terra e disarmato. La donna annuì impercettibilmente col capo e Harry si alzò. Prima di andarsene infilò una mano in tasta e tirò fuori la bacchetta. Madre e figlio si irrigidirono, temendo che Harry volesse attaccarli, ma il ragazzo la porse a Draco.
«Questa è tua» disse restituendogli la bacchetta che lo aveva aiutato a sconfiggere Voldemort.
«Sei un bravo ragazzo, Draco». Con un ultimo cenno del capo, Harry si allontanò e uscì dalla Sala, seguito da molti sguardi sorpresi che avevano assistito alla scena.

   
 
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Beapot