November Rain

Ronald Weasley si svegliò di soprassalto.
Negli occhi aveva ancora l'immagine della sua casa distrutta e della sua famiglia sterminata: quell'incubo lo tormentava da quando avevano lasciato la Tana per partire alla ricerca degli Horcrux, ma non lo disse mai a nessuno. Si girò sulla schiena e fissò il soffitto della tenda, concentrandosi sul rumore ritmico delle gocce di pioggia che cadevano.

Toc. Toc. Toc.

Non sarebbe riuscito a riaddormentarsi, lo sapeva. Strizzò gli occhi nel buio e vide che il letto di Hermione era vuoto: doveva essere il suo turno di guardia.
Il ragazzo si alzò e si infilò i jeans e la felpa sopra il pigiama, rabbrividendo per il freddo.
L'inverno era alle porte, la loro tenda era sempre più gelida, e neanche i fuochi portatili di Hermione riuscivano a riscaldare l'ambiente per renderlo più accogliente.
Ron tirò via la coperta dal suo letto e si avviò silenziosamente verso l'uscita della tenda, dove trovò Hermione intenta a leggere un libro alla luce della bacchetta. Restò a guardarla per un po', mentre il vento gelido le sferzava il viso e i capelli, poi si avvicinò a lei e la avvolse nella coperta che aveva in mano.
«Non ti avevo sentito arrivare,» bisbigliò lei spaventata «che ci fai qui?» gli chiese stringendosi nella coperta e arrossendo leggermente per quel gesto inaspettato.
Ron continuò a guardarla in silenzio per alcuni secondi.

“When I look into your eyes
I can see a love restrained
But darlin' when I hold you
Don't you know I feel the same?”

«Ron?» ripeté Hermione riscuotendolo dai suoi pensieri e riportandolo alla realtà.
«Eh? Ah sì... non riuscivo a dormire. Torna dentro e riposati, qui continuo io» rispose distogliendo lo sguardo dal suo viso per evitare di incantarsi di nuovo.
La ragazza non si mosse, ma lo invitò a sedersi con lei sotto la coperta e lui le passò un braccio intorno alle spalle, stringendola a sé per scaldarla.
«Mi sono comportato da deficiente prima, scusami» mormorò fissandosi le ginocchia.
Hermione posò la testa sulla sua spalla e sbuffò dolcemente.
«Tu sei un deficiente, Ronald Weasley» disse sorridendo.
“È per questo che voglio stare con te” pensò, ma quelle parole non uscirono dalle sue labbra.
Ron sorrise senza farsi vedere e la strinse ancora di più a sé.
Sarebbe rimasto così tutta la notte, annusando i suoi capelli e sentendo il profumo della sua pelle.
Sarebbe rimasto così tutta la vita, ma aveva paura.

“'Cause nothing lasts forever
And we both know hearts can change
And it's hard to hold a candle
In the cold November rain
We've been throught this such a long long time"
 

“Quante cose non ti ho detto perché non trovavo il coraggio, quante occasioni sprecate a bisticciare invece di dirti quello che provo per te. Avrei potuto farlo prima, avrei dovuto farlo prima. Ora quasi non c'è più tempo, c'è una guerra che ci distruggerà, là fuori. Vorrei stringerti per sempre a me, proteggerti da ogni cosa brutta, ma come faccio? Non ne sono capace. E poi, anche se lo fossi, me lo permetteresti? Mi permetteresti di amarti, Hermione?”

Pensieri silenziosi che affollavano i suoi pensieri, paure e insicurezze che lo opprimevano ogni giorno, troppo intime e sincere per essere pronunciate ad alta voce.
Hermione si addormentò serena tra le sue braccia, con la testa ancora sulla sua spalla, e lui la sollevò con delicatezza per non svegliarla, poi la portò sul letto tenendola avvolta nella sua coperta.

“And when your fears subside and shadows still remain, oh yeah
I know that you can love me when there's no one left to blame
So never mind the darkness we still can find a way
'Cause nothin' lasts forever even cold November rain“

Ron si chinò su di lei e restò così per qualche secondo, posando con leggerezza le labbra sulle sue.
Poteva sentire il suo respiro accarezzargli il viso e, in quel momento, due lacrime silenziose scivolarono dai suoi occhi azzurri sulla pelle candida della ragazza.
“Chissà se ci sarà tempo per noi, amore mio, o se questi baci, di cui neanche sospetti l'esistenza, sono tutto ciò che riuscirò a offrirti.” pensò asciugandole il viso col dorso della mano.
Le diede un ultimo bacio delicato e si allontanò, troppo in fretta per sentire quelle stesse labbra sussurrare “Grazie.”

***

Nota: la canzone da cui ho preso le strofe e il titolo del capitolo è "November Rain" dei Guns n Roses. Spero vi piaccia.