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Autore: raimoldatolda    10/10/2011    0 recensioni
Questa storia è il seguito di "un'estate al mare". (Quindi per capire qualcosa sarebbe bene leggere anche quella!!)
E' ora per Allyson di tornare in città e subire insieme alle sue fedelissime compagne Meg e Cassietutte le disavventure nel corso dell'anno scolastico al liceo di Princeton, tra finti ex, nuovi pretendenti, notizie sconvolgenti ecc. ecc.
dal 5°capitolo:
- Cassie, ma veramente non capisci niente di funzioni? – chiedo stupita.
- sì che le capisco, ma cercavo un modo per... – risponde Cassie ma non riesce a finire la frase che Meg spalanca gli occhi e comincia a farfugliare qualcosa tossendo:
- shhhh, che c’è Skkrchhrllrplyaassbicciasicc....
- chi? Secci? Chi è Secci? – chiede Cassie stranita. – cosa stai cercando di dire Megan?!
- ciao – sentiamo una voce dietro di noi.
che dire....LEGGETE!
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Surfin' USA'
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sarebbe bello se leggendo questo ultimo capitolo ascoltaste le due canzoni che mi hanno accompagnato nella scrittura:
Sweet disposition:
http://www.youtube.com/watch?v=Khktpa_NWzU
Feeling a moment: http://www.youtube.com/watch?v=AmvkRSFqygI


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C.6 So stay there cause i’ll be coming over and while our blood’s still young it’s so young, it runs and won’t stop til it’s over won’t stop to surrender



Camminiamo lungo la vecchia strada. Avrebbe un nome ma è così vecchia e malandata che ormai anche il cartello con la via non c’è più, probabilmente a forza di darci calci da ubriachi quel palo è caduto. È un’atmosfera diversa, l’alba, il vento, le foglie che volano. Non sembra Natale in questo posto. Però è caratteristico. Sembra la nostra ultima missione dell’anno. L’ultimo giorno di scuola prima delle vacanze di Natale. Finalmente da lontano si intravede un colosso nero. Siamo arrivate. Ecco la vecchia locomotiva. Dall’ultima volta che siamo state qui saranno passati almeno cinque anni. Sembra di tornare indietro nel tempo. A quando i nostri genitori ci avvertivano di non andarci mai, di non passarci neanche vicino. La vecchia locomotiva. Ricordo benissimo di averci dato il mio primo bacio. Lui si chiamava Garey ed era durante una gita scolastica alla vecchia locomotiva di Princeton. Subito dopo avevo provato ribrezzo in quel gesto. Avevamo sei anni. Mentre penso arriviamo al binario Princeton ovest. Abbandonato da circa vent’anni, è il simbolo della desolazione e del rifugio per i barboni della città. Due binari di legno, foglie ovunque, la locomotiva arrugginita, lo sbarramento che una volta era a strisce bianche e rosse, ora è pieno di scritte. Da qualche parte ci sono anche le nostre dei diversi anni. Saliamo in equilibrio sulle rotaie tenendoci per il palmo della mano.




- Comincio io. - No comincio io. - Vabbè dai, comincia tu. - Ok, ma non so cosa dire. -  Tu Meg hai in mente qualcosa? - vedi che dovevo iniziare io? - sei sempre la solita. – si gioca sempre al gioco del io non ho mai – è una trappola? – in un certo senso – ok, io non ho mai provato a studiare alle 6 del mattino – io non ho mai preso A quest’anno – ma sì che l’hai preso – allora non hai capito niente del gioco – in che senso? – devi dire quello che hai fatto in realtà – oh. allora io non ho mai fumato – io non ho mai baciato Chad – hey! e cosa aspettavi a dircelo? – aspettavo oggi – il mio "non ho mai" è stupido – rifallo allora – io non ho mai fatto un incidente in motorino – ok ora sei contenta? – realizzata direi – ok, le tre cose per cui ora vale la pena di vivere – la musica, Jimmy, la patente... no no ho bisogno di più cose io – allora facciamo cinque – la cioccolata e le amiche ovviamente – ah ecco, le mie cinque sono i Green Day, le patatine fritte, i motori, i militari, la pubblicità delle ciambelline, la parata di carnevale, la neve – ehi ehi. Questi sono più di cinque imbrogliona – ma per me valgono la pena tutte queste cose, mica come te che parli di Jimmy, ma chi è, chi lo vuole – state zitte voi due ora tocca a me, vale la pena di vivere per la musica, per le ciliegie, per l’aurora boreale, per l’alba dopo una nottata fuori casa, per le montagne russe – che insensibili, non mi avete neanche menzionata. – tu non vali abbastanza – io ti picchio – e io ti merlo.






Questo dovrebbe essere l’addio o chi lo sa, un arrivederci. Come andranno le cose, cosa abbiamo sognato di fare, di diventare, chi lo sa. Il futuro lo lascio al destino, così come viene lo accetterò, o almeno credo. Non che fermare il tempo per cambiare qualche cosa che non va non sia uno dei miei progetti segreti. Come va, come andrà, cosa ho tralasciato. Pochi giorni dopo il nostro tour alla vecchia locomotiva altri fatti altamente surreali sono accaduti: ho avuto un richiamo della Horses. Immaginavo per la festa (ammetto che quella mi ha dato parecchie ansie), pensavo che qualcosa fosse andato storto, invece no. Doveva dirmi che la mia rendita scolastica è calata da A ad A-, oh che tragedia. Inoltre doveva dirmi che se andrò avanti così sicuramente calerò ancora di più, e non potrò sostenere il discorso del diploma e non potrò neanche fare la tutor. Oh, la tutor. il mio primo giorno è stato tremendo. Si è presentato lo stesso strano tipo che aveva cercato di chiedermi come mi chiamo alla festa: un incubo proprio. Meg invece non l’aveva raccontata tanto giusta su Chad. Stavano già insieme, ancora prima che facessimo pace. Ma non c’era niente di ufficiale, niente di serio. Per confessarcelo abbiamo dovuto farle il solletico; e nonostante tutto non ci voleva raccontare niente, quella infame. La sua spiegazione è stata che doveva assicurarsi che Chad non fosse uno dei nostri ragazzi che volevamo presentarle. Ormai me l’ero dimenticata, questa storia è così vecchia che è passato un mese da quand’è successa. Ovviamente sono ironica. Questa storia non è così vecchia. La rivelazione più grande rimane comunque la storia di Cassie e Matt/Secci. A meno di sei mesi dal diploma lui, in una giornata qualsiasi, durante un discorso qualsiasi, se n’è uscito fuori parlando dei suoi progetti per il futuro, di come avesse pensato (in realtà aveva già deciso) che sarebbe andato a fare il militare. La scena migliore è stata la faccia di Cassie, che invece di dire che non voleva, che non era d’accordo ecc ecc, si è messa a saltellare e ad abbracciarlo e baciarlo dicendo che si sentiva la ragazza più felice del mondo e quello era sicuramente il suo regalo di Natale preferito. Se questo non si chiama Amore con la A maiuscola. Oggi è la vigilia di Natale, Jimmy è a Taurins dai suoi, Meg è in uno stato semiconfusionale dovuto al regalo di Chad, un panda gigante di peluche direttamente dal Mago di Oz, il negozio di giocattoli più bello di Princeton, io invece dopo aver completato accuratamente tutti i miei pensieri, accompagnata da Cassie, siamo in rotta verso l’ufficio postale, a bordo di Sandy e della sua marmitta cadente, per spedire a Jimmy il mio regalo: il fumetto A. & J. che racconta le vicende d’amore di due ragazzi di nome Allyson e James. INVENTATA DI SANA PIANTA direi. Non so da chi abbia preso spunto. Il vento tra i capelli e l’adrenalina di non portare il casco per una volta accompagnano la mia stessa felicità. Lo stesso fanno le braccia di Cassie che invece di tenersi al motorino si agitano in segno di libertà. Allora ciao eh.



How do you feel when there's no sun
And how will you be when the rain clouds come pull you down again
How will you feel when there's no one
Am I just like you
All the things you do

Allyson.



a presto, forse.

Ludo - is_my_life
   
 
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