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Autore: Lady Warrior    10/10/2011    2 recensioni
Katherine era una bambina normale. Viveva con la sua famiglia, sino a che lui, Will-occhi-di-ghiaccio, il capo dei vampiri, non la morse. Da quel giorno la sua vita cambiò. Costretta bad ubbidirgli, deve ora abitare coi vampiri e arrendersi all'idea di essere una di loro. Ma perchè hanno morso proprio lei quel giorno? Per fare un dispetto ai suoi genitori, dei cacciatori di vampiri? E sarà vero ciò che dice Will, che lei è la loro massima risorsa?
Il tempo scorre, e lei riuscirà a vedere Will, ma succederà una cosa che stravolgerà la sua già burrascosa relazione con Josh, un altro vampiro. Ma un'altra sorpresa sconvolgerà la sua vita. E questa volta dovrà fare una scelta che le cambierà decisamente la vita.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Guardai Will.
-    Vedrai che ritorneranno, prima o poi- gli dissi, per rassicurarlo.
-    Certo, certo- rispose.
-    Will, li hai offesi. Entrambi. Li hai traditi. Ma vedrai che ritorneranno. Capiranno.
-    Mi duole di averli offesi, ma dovevano capire prima. Ormai è troppo tardi- affermò Will.
-    Troppo tardi per cosa?- chiese una voce.
Ci voltammo. Liz. Era Liz, e dietro a lei c’etra Lotharius.
Will li guardò con un’espressione metà tra l’adirato e il sorpreso.
-    Cosa ci fate qui?- chiese.
-    Noi siamo venuti qui per appoggiarti e tu ci chiedi cosa ci facciamo qui?- chiese Lotharius.
-    Sì! Cioè, no … cioè …
-    Oh, Will! Siamo tornati. Ho convinto Lotharius. Comprendo la tua sorpresa, ma devi aiutarci.- disse Liz.
-    Liz, io … perdonami … quelle cose, non le pensavo veramente.
-    Lo so. Eri arrabbiato, ma ci tengo che tu sappia che io non ho fatto niente- affermò Liz.
-    Ti credo, Liz. Fra poco si riunirà il consiglio e cercherò ti convincerli della tua innocenza-
-    Grazie Will- lo ringraziò Liz.
Will le sorrise, ed io pure. Eravamo di nuovo amici, finalmente. Corsi da Liz e l’abbracciai, dicendole che aveva fatto bene a darmi ascolto.


Will salì in sala riunioni velocemente. Erano tutti lì, i membri del consiglio, a guardarlo in cagnesco.
Il ragazzo si sistemò un poco la camicia e si sedette.
-    Buongiorno- disse.
-    Sai cosa fare con quei traditori?- gli chiese Roderick, senza indugio.
-    Com’è che voi mi date del “tu” e io devo darvi del “lei”? non possiamo semplicemente darci tutti del “tu”?- chiese Will.
-    Non evadere il discorso- disse Roderick, che evidentemente aveva capito le intenzioni di Will.
-    Va bene, va bene. Cosa ne farò di Lotharius e Liz? Fatemi pensare …
-    WILL! Si tratta di due traditori! E di due generali, per giunta!- esclamò Garth, un altro membro del consiglio.
-    Sì, lo so- rispose Will – credo che li proteggerò
-    Li proteggerai? Ti sei bevuto il cervello?- esclamò Roderick.
-    Non se l’è bevuto- constatò Garth – perché non ce l’ha proprio- aggiunse.
L’espressione di Will assunse un’espressione adirata per l’offesa.
-    Giusto, non ci avevo pensato- commentò Roderick.
-    Li proteggerò, che voi vogliate o meno. Sono miei amici e so che sono innocenti. Io li ho offesi e loro hanno reagito. Solo questo.
-    Will, cerca di ragionare- si intromise Luise, un membro del consiglio molto importante e anziano. – so che sono tuoi amici ma non possiamo osare troppo, non ora. Non puoi disubbidire un’altra volta. Ti abbiamo già perdonato per quella ragazzina, ma non lo rifaremo un’altra volta-
Will sospirò.
-    Non farò loro del male, con o senza la vostra approvazione- disse, alzandosi. Guardò tutti e sputò in terra, prima di uscire.
Percorse il corridoio e salì in camera, sbattendo la porta dietro di sé.


A quell’ora la riunione doveva essere già terminata. Controllai meglio l’orario. Sì, doveva essere già terminata.
Decisi di salire da Will per sapere come era andata.
Bussai alla porta dorata, ma non rispose nessuno.
Tentai di nuovo. Dopo qualche secondo Will  mi aprì e mi fece entrare.
Pareva turbato.
-    Cosa è successo?- gli chiesi.
Will mi prese le mani.
-    Io ti amo, Katherine. Ho difeso Liz e Lotharius per quanto ho potuto, ma il consiglio vuole che li uccida. Me ne sono andato dicendo loro che non lo avrei fatto ma … non so quale sarà la loro reazione alla mie parole. Senti, ho bisogno che tu mi risponda ad alcune domande. Sarai con me, qualunque cosa accadrà?
-    Sì, tesoro. Sono con te e lo sarò con te. Ormai non è più un segreto, voglio stare accanto a te. Affronteremo insieme tutto, io e te.
-    E se accadrà qualcosa che metterà a repentaglio la nostra vita farai quello che ti dico?
-    Sì
-    Tutto?
-    Tutto
-    Senza obiettare?
-    Senza obiettare.
-    Allora vieni qui- disse Will, abbracciandomi.
Appoggiai la mia testa sulla sua spalla muscolosa.
Lui mi carezzò la testa, baciandomi. Le sue mani scesero lentamente lungo la mia schiena che provò un fremito di piacere.
Andammo lentamente verso la camera di Will e ci adagiammo sul letto.

Restai con lui tutta la notte. La mattina dopo ci illuminò l’alba, il sole, i raggi dorati di quella stella che noi siamo soliti chiamare con quel nome.
Già, il sole è una stella. Era la prima volta che ci pensavo. È straordinario: abbiamo  una stella a poca distanza da noi e ci interroghiamo su come sono fatte le stelle.
Scendemmo nella stanza di Liz, per narrarle tutto.
Will finì appena il discorso che Marius fece irruzione nella stanza, sconvolto.
-    Ehi, che è successo?- chiese Will, stranamente tranquillo. Era un po’ agitato, prima …
-    La … quelli …
-    Non balbettare, non capisco niente.
-    Sì, scusa. Aspetta. Il consiglio vuole vederti. Subito.
-    Perché?
Notai che Marius aveva posato per un attimo lo sguardo su di me.
-    Per parlarti- spiegò.
-    Qualcosa mi dice che stai mentendo. Dì la verità.
-    Davanti a tutti?
-    Sì
-    Ti vogliono giustiziare.
-    Che simpatici- commentò Will.
A quel punto mi alzai in piedi.
-    No, scusa, Marius ti ha appena detto che ti vogliono ammazzare e il tuo commento è “che simpatici”?
-    Calma, calma. Chi ha detto che vado da loro?- chiese Will.
Mi precipitai verso di lui, abbracciandolo.
Will mi tenne un poco tra le sue braccia.
-    Bene, bene, bene. Chi sta con me?
Tutti alzarono la mano.
-    Bene. Allora dovremmo fare un cosiddetto “colpo di stato”- disse Will.
-    Colpo di stato?- chiesi.
-    Sì, ma tu non parteciperai.
-    Come no?
-    È pericoloso
-    No, io vengo!
-    Ricordi la promessa?
-    Va bene, va bene. Rimango qui. Ma come lo fai, il colpo di stato?
-    Semplice. Uccido i membri del consiglio.
-    WILL!- lo rimproverai.
-    Che c’è? Fanno tutti così!- esclamò lui.
.lo guardai, arrabbiata.
-    Va bene, va bene. Ci limiteremo a ferirli e imprigionarli, ok?
-    Così va meglio. Ma ferirli è proprio necessario?
-    Oh, tesoro, guarda in faccia la realtà. Loro mi vogliono ammazzare. Se non ci difendiamo va a finire che crepiamo tutti. As tu compris?
Lo guardai, incrociando le braccia e voltando poi la testa da un’altra parte.
-    Kathe …- disse lui.
-    Sono offesa dalla tua stupida ironia
-    Va bene, scusa, scusa, scusa. Non lo farò più, prometto! Ma tu devi restare qui. Allora, dobbiamo sbrigarci. Dove hai detto che sono quelli ora, Marius?
-    In verità non l’ho detto. Ma li ho incontrati al terzo piano
-    Ok. Allora, l’ascensore porta per nostra fortuna nel corridoi etto del terzo piano. Liz e Lotharius si imbucheranno nella prima stanza a destra e noi due in quella a sinistra. Attenderemo che si distraggano e inizieremo la sparatoria.
-    Non mi sembra proprio un ottimo piano- si intromise Lotharius.
-    Perché, ne hai in mente uno migliore?- chiese Will, sarcasticamente.
-    Sì. Io e Liz staremo al piano superiore, e ci affacceremo al corridoio con la ringhiera che si affaccia all’interno, nascosti. Tu e Marius andrete al terzo piano, uno in una stanza, uno nell’altra. Quando saranno distratti inizierete la sparatoria. Noi ci allontaneremo dal nostro rifugio e spareremo dall’alto. Se ce ne sarà bisogno salteremo giù dalla ringhiera- propose Lotharius.
-    Che stratega … - commentò Will. – facciamo come dice- aggiunse poi.
Presero le armi e uscirono.
Will si avvicinò a me e mi baciò.
-    Torna presto- lo pregai.
-    Non ti accorgerai nemmeno che sono uscito- promise lui.
Gli sorrisi, mentre usciva. Non mi restava che pregare che andasse tutto bene.

   
 
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