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Autore: Orange Dream    10/10/2011    1 recensioni
La guerra è in corso ormai dda tempo... stanchezza e tristezza dilagano nel campo dei villaggi ninja, serve una nuova speranza e sarà Naruto ancora una volta a portarla.
Dedicato agli ultimi capitoli manga (540 e 558)e al Compleanno di Naruto, oggi 10/10/2011 (Tanti auguri caro!)
Genere: Guerra, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kiba Inuzuka, Shino Aburame | Coppie: Hinata/Naruto
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Naruto Shippuuden
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You are my Sun, Naruto.



Il cielo era livido anche quel giorno.

Erano settimana che l'alba si presentava cupa e tesa, un colore rossastro come il sangue rappreso che spesso si trovava a terra. L'odore della morte aleggiava pesante... era orribile.

Hinata non odiava la guerra, di questo ne era certa. Così tanto odio, così tanta rabbia e crudeltà la ferivano, scavando in lei un rovente marchio: non avrebbe mai dimenticato.

Erano giorni che combatteva.

-Hinata vieni dai, oggi abbiamo la seconda fila a nord!-

E ne aveva già abbastanza.

-Arrivo!-

La ragazza volse lo sguardo alle pareti spoglie della tenda che condivideva con altre 5 ragazze di Konoha, tra cui Tenten. Le armi e alcune bende erano state lasciate a terra... tanto ormai il caos non era solo intorno a loro, ma anche dentro.

Prese le sue cose e raggiunse il team che l'aspettava. Kiba si strofinava il naso infastidito dalla moltitudine di odori contrastanti che aleggiavano costantemente nell'aria. Shino invece si strinse di più nel suo lungo cappotto: faceva freddo. Un freddo gelido che si insinuava sotto la pelle, fino al cuore.

Con un gesto meccanico Hinata li salutò. I suoi occhi, di solito così lucidi e pieni di vita anche quando erano in risalto su delle guance rosse di imbarazzo, apparivano stanchi e appesantiti da tanti giorni di combattimento.

 

Da quando si era dichiarata certo non aveva parlato con Naruto. Riteneva che dovesse essere lui a risponderle ora... ma non voleva neanche ammettere di provare timore al pensiero del confronto.

Se mai ci sarebbe stato.

Strinse le mani involontariamente. Quel gesto l'aveva fatta sentire sicura di sé come non mai, viva, finalmente libera di agire secondo una sua volontà e di non nasconderlo.

Anche se poi i suoi amici l'avevano rimproverata per un gesto tanto audace nei loro occhi Hinata aveva scorto anche ammirazione. Era orgogliosa di ciò che aveva fatto.

-Hinata, Kiba, Shino! Finalmente siete arrivati, vari Zetsu e alcuni ninja ostili si riversano dal fianco nord su di noi, arginateli!-

Ordini.

Ordini di uccidere, ordini di combattere. La giornata era appena iniziata.

Hinata non se la cavava affatto male in battaglia. Il suo stile comportava l'uso di molto chakra e i nemici dovevano essere molto vicini, per questo Shino proteggeva le spalle al gruppo, mentre Kiba costringeva i nemici a presentarsi pochi per volta dritti tra le mani letali della ragazza.

Il mondo intorno a lei non era cambiato, byakugan o meno i morti si accumulavano sempre intorno a loro: un campo visivo scuro dove ogni immagine era trasparente come un fantasma, i bordi delineati da sottili condotti vitali del chakra. Bastava chiudere uno di quei canali principali, frenare la respirazione, bloccare il chakra che si andava accumulando per una tecnica... Hinata procedeva senza gioia nel piegare a terra nemici l'uno sull'altro.

I lunghi capelli le volavano leggeri intorno alla testa mentre con passi come di danza si faceva strada lasciando cadere a terra tutto ciò che toccava. Una sottile striscia di chakra azzurrino le scorreva sulla punta delle dita, una delle poche luci da quando il sole si ostinava a rimanere nascosto tra le nuvole. Il suo sole non c'era...

Ferita al ginocchio.

-Hinata non ti distrarre!- le gridò Kiba da sopra una spalla.

-Gomenasai Kiba kun...- Rispose lei a denti stretti, risollevandosi da terra giusto in tempo a bloccare lo slancio di un nemico.

Andarono avanti così tutta la mattina, finchè verso le due del pomeriggio non riuscirono a retrocedere ai rinforzi. Ancora il sole non usciva, ancora un vento freddo portava lamenti e urla per tutto il campo.

Hinata cadde a terra stremata, gli occhi chiusi dopo tanto lavoro. Le bruciavano.

Kiba medicava una zampa di Akamaru, mentre Shino era andato a prendere il rancio.

Hinata alzò lo sguardo al cielo plumbeo. Quelle nuvole grigie le sembravano così tristi da ricordarle i suoi occhi. Come sempre il pensiero tornò a lui... cosa stava facendo ora?

Un'idea improvvisa la riscosse. Forse... poteva provare.

Si inginocchiò oltre il parapetto dove si erano riparati e concentrò il suo sguardo sul campo di battaglia: ombre scure e grigie correvano e si alternavano, qua e là alcuni jutsu potenti mandavano lampi rossi o blu, il Byakugan serviva a distinguerli. Hinata si guardò ancora intorno, mentre gli occhi tornavano a bruciarle, stava per rinunciare quando lo vide. Un chakra rosso e giallo oro si muoveva veloce, sorpassandoli. Con un sorriso Hinata lo seguì, felice di poterlo osservare sempre, anche da così lontana.

Quando la sagoma si perse tra gli alberi chiuse gli occhi e tornò dai compagni rincuorata.

Provò a riposare, ma poi si riscosse.

-Ragazzi... non sentite nulla?

-Kiba troppo impegnato a mangiare non la sentì, ma Shino fece volare di soppiato un insetto sopra di loro a sorvegliarli. Appena in tempo.

Con un grido il ragazzo degli Aburame si lanciò sulla ragazza, appiattendola a terra sotto di sé mentre un nugolo di kunai si impiantava dove un secondo prima c'era la sua testa. Con uno scatto fu di nuovo in piedi e Kiba che nel frattempo era saltato indietro dalla sorpresa si lanciò sul dorso di Akamaru.

-Hinata tutto bene?!?-

-Sì! Grazie Shino... Kiba attento a destra!-

Il ragazzo si voltò di scatto, ma se non fosse stato per Neji un pugnale l'avrebbe colpito in pieno.

-I nemici che erano sulla nostra parte di campo si sono spostati qui... siete stanchi, andate via!

-No!- urlò Hinata, attirando su di sé gli sguardi sbigottiti di tutti – stiamo facendo questa guerra di merda per difendere Naruto Kun, non perderemo e io non mi ritiro.-

-Hinata, non c'è tempo per queste cose ora!- urlò Kiba stressato. E' tutta la mattina che combattiamo non siamo ing rado di resistere anco...-

Un altro pugnale interruppe le sue parole. I nemici si fecero sempre più vicini e dalla terra emerso degli ammassi bianco sporco che si agitavano e mutavano come larve. Uno Zetsu si lanciò su Hinata, sfiorandone la pelle con un arto. La ragazza si nascose dietro a un muro, e cominciò a combattere da sola, mentre senza che lei se ne accorgesse, lo Zetsu aveva preso le sue sembianze in tutto e per tutto.

Un nemico sfracellò la pseudo Hinata su un muro e Neji spventato per la cugina si spanventò finchè anche lui non vide un lampo dorato attraversargli la visuale. Seguendolo osservò sollevato una copia di Naruto che proteggeva la ragazza, facendole scudo con il proprio corpo. Era salva, avrebbe potuto chiederle scusa per lo stronzo che era stato con lei tempo prima.

 

Ma Hinata non era pronta psicologicamente a tutto ciò Lei aveva visto Naruto allontanarsi con Bee, per questo era impensabile ritirarsi, dovevano coprirlo!

Con un gesto istintivo si coprì gli occhi dalla forte luce che aveva davanti, ma tornando a vedere con occhi normali il suo cuore perse un battito. Davanti a lei, irradiato di una luce calda e accogliente stava Naruto, o meglio una sua copia, ma comunque parte di lui.

Hinata spalancò gli occhi chiari, illuminati dalla stessa luce che aveva davanti e che veniva irradiata dal ragazzo. Tre ninja avevano calato le spade contro di lui, ma Naruto ancora sorrideva... era una vera speranza quella che le riempì il cuore come una marea.

-Naruto Kun?-

-Scusa se ci ho messo così tanto. Ora è tutto ok.

 

Con uno slanciò la copia rispedì indietro i nemici stendendoli sul colpo.

Kiba e Shino si allontanarono vedendo che non c'era più pericolo.

 

Il vero Naruto invece a mole leghe da loro fece in modo che tutte le sue copie sparissero all'unisono. Solo una rimase più a lungo. E si avvicinò a Hinata.

-Va tutto bene ora... perdonami, ti prometto che parleremo davvero quando tutto questo sarà finito. Aspettami ancora per poco... resisti.-

Le accarezzò una guancia e Hinata sentiva ancora la pelle calda di lui quando questo era già scomparso nella solita nuvoletta.

Con il cuore che batteva fortissimo e la bocca semiaperta la giovane si tirò su lentamente, gli occhi

persi in un'immagine fissa nel suo cuore.

-Naruto, io ci sarò sempre ad aspettarti.

  
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