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Autore: Chambertin    10/10/2011    2 recensioni
● || Nuovo Personaggio | Dad!Dean | Dean Winchester x Nuovo Personaggio | What if? | Post!Season 2-3 | Incompiuta|| ●
Fosse stato per lui starebbe ancora in quell’albergo molto inglese, il Kensilgton Hotel, quello dove le cameriere ti servivano the di ogni gusto al posto del Wisky la sera alle undici. Ma non c’è neanche bisogno di dirlo, a Dean non gliene poteva fregare proprio niente del the.
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Nuovo personaggio, Sam Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Contesto generale/vago
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Note della Castagna:
Primo capitolo vero e proprio. Wow. Sono le 21:50 e ho finito il primo capitolo. Volevo - dovevo - finirlo entro oggi, me l'ero promessa. E per fortuna stasera riuscirò a dormire.
Diciamo subito che non è uno dei migliori capitoli che ho scritto, ma credo che non sarà neanche i lpeggiore; effettivamente è un po' corto, però hei, siamo solo all'inizio, quando poi scriverò i VERI capitoli, quelli che ho nella mia testa, lì sì che dirò "questo è figo".
Ovvio, non c'è neanche bisogno di dirlo, i personaggi non sono miei, eccezion fatta per Shiny e simili (:
Spero che almeno a questo capitolo lascerete una recensione anche minima, altrimenti muoio. :(
Buona Lettura!





Il cielo era coperto e le prime gocce di pioggia cadevano lente ma piene sul marciapiede e sugli ombrelli dei passanti che sapevano che quel giorno sarebbe piovuto.
Troppo semplice guardare alla TV un tipo in giacca e cravatta, davanti ad una cartina, che ti indica dove e quando ci sarebbe stato brutto tempo.
Così sanno fare tutti a prendere un ombrello dietro la porta d’ingresso, metterselo al braccio o in borsa ed uscire.
Se vuole piovere, piove. Altrimenti rimane solo il grigio.
Peccato che quella volta il metereologo aveva indovinato. Da segnare sul calendario.
Avanzava ad occhi chiusi, sentendo le gocce fredde percorrerle dal collo alla nuca, fin sotto la maglia bianca.
Le cuffie nelle orecchie, la canzone dei Linkin Park a palla ed era fuori dal mondo; solo lei e le parole.
Eppure nonostante non sentisse nulla al di fuori della musica aveva la sensazione di essere seguita. A volte apriva gli occhi e si controllava intorno, ma ogni volta non vedeva nessuno.
Arrivò sull’uscio di casa e proprio quando stava per aprire la porta sentì una mano poggiarsi sulla spalla. D’istinto afferrò il polso con forza, ma la figura che le stava dietro altro non era che la signora Tayler, la vicina di casa.
Subito la ragazza lasciò la presa e si scusò, lasciando ricadere le cuffie sulla maglietta.
«Shiny, cara! Che ti prende?» le domandò la donna.
« Mi scusi, davvero! È che con la musica alta non avevo capito che era lei, davvero!»
«Ma, ragazza mia, sapevo che Irma aveva cominciato a fare quell’arte marziale, per caso vuoi mandare la tua femminilità a farsi benedire come sta facendo mia nipote?» chiese mista fra l’ironico e il preoccupato quella, massaggiandosi il polso.
«Signora Tayler, primo la mia femminilità l’ho mandata a quel paese molto tempo fa, anche se non sembra; secondo, io non ho iniziato a fare box!» rispose Shiny prendendole le mani con fare tenero, sorridendo.
«Oh mia cara, io credo invece che hai molta grazia, sul serio!»
«Se lo dice lei, Signora Tayler...»
«A proposito, ero venuta a vedere come sta tua madre, posso entra…?»
«No» rispose secca Shiny, aprendo la porta di casa. « mi dispiace, Claire, ma proprio la mamma non è in condizioni di poter ricevere visite di alcun genere» e si richiuse la porta alle spalle
La vicina di casa rimase un po’ scossa dalla reazione e riprese a girare per il quartiere ad offrire biscotti dietetici al cioccolato – è ancora un mistero come facciano a contenere così poche calorie.
 
«Tesoro mio…»
«Non chiamarmi così, anzi non chiamarmi affatto.»
«Ma…»
«Ho detto, taci.» Shiny si voltò verso la donna e nel suo sguardo
era presente così tanta rabbia, così tanto astio, da farla sembrare quasi demoniaca.
I capelli biondo platino della donna erano spettinati e si aprivano a tendina sul volto pallido; si cingeva con una mano le ginocchia e con l’altra tastava la parete avendo quasi paura che potesse scomparire da un momento all’altro.
La ragazza la guardava dall’alto, la vedeva star male – o forse era quello che voleva far vedere?
 
«E che cazzo, Sam!»
«Scusa, Dean!» urlò di rimando l’altro alzandosi, tenendo ben in pugno quella sottospecie di aspirapolvere che avevano costruito.
Per la verità assomigliava un po’ a quegli aspira foglie che usano gli spazzini al parco in autunno, sì come nei film.
L’essere colpì ancora e un’onda d’urto colpì in pieno i due fratelli.
«Ora basta OGM!» urlò Dean con voce roca, finendo dietro un tavolo, rovesciandoselo addosso nella foga della caduta. Gemette appena e trattenne il respiro, scaraventando il tavolo da un’altra parte. Rimase a terra, mentre l’Argòrnia si avvicinava minacciosamente, pronta con le sue unghie spropositate a decapitare il povero Winchester.
«SAM! Ora!» il fratello sbucò da dietro ad una poltrona a terra e accese l’aggeggio; ci fu tanto rumore, urla, vetro disintegrato, stridii, e tutto riecheggiava nelle orecchie dei due, se Sam non fosse stato occupato ad aspirare tutto quel fuoco probabilmente si sarebbe accucciato a terra a tenersi la testa fra le mani.
Finì tutto com’era iniziato, velocemente.
La donna cadde a terra inerme e Dean poté rialzarsi per osservare la situazione da un altro punto di vista.
«Tu che ne pensi?» chiese al fratello, che ansimava per l’adrenalina che ogni volta che fai qualcosa del genere sale alle stelle.
«Credo che ora dovremmo bruciarla con questo» e agitò le fiamme intrappolate nella brocca di vetro.
«Come può del fuoco essere intrappolato? È una roba assurda!» concluse Dean scuotendo le spalle
«Dimmi cinque cose della nostra vita che non siano assurde» affermò Sam andando di fianco all’altro.
Da lontano non sembrava che ci fosse tutta questa grande differenza di altezza, ma vicini… era tutt’un'altra cosa!
Sam pigiò il bottone con la freccia e dopo un clack si accese una lucina gialla; spinse sul grilletto e il fuoco venne fuori, con un boato e andò ad incenerire – o forse divorare – la donna-mantide religiosa.
Assistettero allo spettacolo raccapricciante, la donna si divincolava come un pesce fuor d’acqua e dalla bocca le uscivano urli muti che avrebbero spaccato i vetri, se ancora ce ne fosse stato uno integro.
«Sei proprio un palo della luce, sai, Sam?» fece Dean alludendo all’altezza del fratello, avviandosi verso la porta, incurante di aver demolito mezzo palazzo, come al solito.
   
 
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