Non ci sono parole.

Poche, atroci parole, alle volte, riescono a creare delle profonde fratture nel cuore di uno o più individui.

Fredde, taglienti coltellate che, implacabili, lasciano scorrere fiumi di rovente liquido cremisi.

Da giorni, si ha l'impressione che una malefico, oscuro velo sia sceso sulle vite di ognuno di noi, avvolgendo esse in un' atmosfera di tragico dolore e malcelata sofferenza.

Il cielo, recentemente, ha iniziato a splendere della luce di un nuovo, magnifico astro.

In confronto alla sua assoluta e maniacale perfezione, la Luna sembra impallidire.

L'Umanità ha perso una delle più brillanti, grandi menti che mai siano esistite nel corso della storia.

Steve Jobs è morto. Una notizia velata di drammaticità, che nessuno avrebbe mai voluto udire.

Un nome, una leggenda. Perché Steve Jobs non era solamente un uomo mosso da sani e rispettabili principi, da grandiosi ed illuminati ideali, ma è stato, e sempre verrà riconosciuto, come il padre della Rivoluzione che ha cambiato il nostro modo di vivere, di relazionarci con la tecnologia e coi nostri simili.

Era il 1976, ed un ventunenne, hippy Jobs si apprestava ad ascoltare la cristallina voce interiore che lo avrebbe condotto a prendere la decisione di fondare la “ Apple Computers “.

Quello, signori, fu solamente il primo tassello di un immenso puzzle cui altri diedero il nome di Futuro.

Infinitesimale parte della catena di eventi che avrebbe determinato un' evoluzione senza precedenti nella vita di tutti i giorni.

Negli anni settanta, egli iniziava ad unire i puntini, a tracciare una strada chiara e definita che in parecchi, dopo di lui, avrebbero seguito.

Molti si interrogano su chi sarà “ il nuovo Steve Jobs “.

La crudele ed amara Verità, però, è questa : non ci sarà mai più un altra figura capace delle sue gesta e delle sue imprese, e non ci si deve crogiolare nell'illusione che, prima o poi, qualcuno sarà in grado di sostituirlo.

Semplicemente, non c'è bisogno di sostituzione alcuna.

Perché egli non ci ha abbandonati, e mai lo farà.

Steve era e sarà costantemente con noi, avvertiremo la sua presenza in ogni gesto quotidiano.

E, anche tenendo un paio di auricolari fra le mani, andremo col pensiero al ragazzaccio che, stipato nel vecchio garage dei suoi genitori, scriveva i preziosi capitoli di un roseo, glorioso avvenire.

Ricordate che la vita non la si vive e basta. La si cambia, la si forma e si cerca di lasciare un segno, disse, una volta.

E' indubbio che Steve abbia lasciato l'indelebile segno della sua esistenza nel mondo, le impronte del suo passaggio.

Col passare del tempo, egli ha scritto le inestimabili pagine di un Meraviglioso racconto.

E non a matita, i cui segni possono facilmente esser cancellati, ma con l'inchiostro, in modo che chiunque, un domani, abbia l'opportunità di leggerle..

Perché Jobs è Storia.

Grazie di tutto, Steve.

Un anonima quattordicenne che, nel Futuro da te costruito, spera di poter formare qualcosa di grande.

Che, in cuor suo, nutre il desiderio di essere ricordata e di poter ricoprire di Gloria ed orgoglio le persone cui tiene.