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Autore: Mudblood26    12/10/2011    1 recensioni
Eccomi qui, una ragazza come tante, che scrive la sua prima storia.
Sono sempre stata brava a scrivere: trovo sia un ottimo modo per sfogarsi.
Non voglio anticiparvi nulla, né dirvi se sia una storia vera, o semplicemente il frutto della fantasia di una quattordicenne.
Sono sicura che indovinerete da soli.
Buona lettura!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Quando tornai a casa, mi buttai sul letto e a quel punto «Ciao ciao mondo!» e mi immersi nei miei pensieri più assurdi.

Ero quel tipo di ragazzina che si fa subito i film in testa, e quindi cominciai già a pensare me e Principe Azzurro fidanzati.

Non sapevo esattamente cosa mi attirava di lui: non credo sia stato solo per quello che vedevo esternamente, ma anche per quella sua aria apparentemente dolce e timida.

Possibile che il mio fosse davvero uno di quei famosi “amore a prima vista”?

Tempo fa lo avrei creduto, ma ora non ne sono più così sicura...

Bé quella notte pensai solo a lui, e credo di non aver mai dormito così bene in vita mia.
La mattina dopo mi alzai di buon'ora (non era mia abitudine, specialmente in estate) , sperando di arrivare al lido il prima possibile, non sapendo se Principe Azzurro fosse un tipo puntuale o un pigrone come me.

Arrivai che c'erano circa sette persone: erano solo le 8 e 20!
Mi andai a sedere sotto il mio ombrellone e comincia a sistemare l'asciugamano sulla sdraio, tentando di distrarmi dal pensiero di Principe Azzurro.

A poco a poco cominciarono ad arrivare anche le mie amiche, e così l'ansia sparì.

Dopo un po' lo vidi: era arrivato con il fratello e alcuni amici.

«Pigrone!» dissi fra me e me, e senza accorgermene, un sorrisetto compiaciuto mi spuntò sulle labbra.

Andammo a fare il bagno. Notai con la coda dell'occhio che ogni tanto mi fissava: ero troppo timida per girarmi e ricambiare quello sguardo.

Rimasi tutto il tempo con le mie amiche, ma appena lui distoglieva lo sguardo, non perdevo tempo e lo ammiravo in segreto.

La mattinata trascorse lenta come non mai , e verso mezzogiorno mia nonna mi venne a prendere.

Non vi nascondo la mia delusione quando lui invece di salutarmi, rimase a giocare a ping pong con i suoi amici.

Non credo gli costava tanto dire un «Ciao!» o anche un gesto con la mano.

Che tutto ciò stava succedendo solamente nella mia testa?

  
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