Ti amo, punto.
13 novembre, lago nero
Spazzate via da un vento umido e tiepido, le nuvole correvano sul pallido azzurro coprendo ad ogni istante il sole di novembre.
Una ragazza era seduta ai piedi di un grosso salice vicino al lago nero e con le matite cercava di riprodurre quell’austero panorama che le si presenta davanti.
“Dovrei sfumare un po’ di più in questo punto” pensava, colorando con una matita blu quello spazio bianco del suo foglio che doveva essere il cielo .
Si fermò un attimo a guardare tutto ciò che la circondava: era una giornata splendida.
Per la maggior parte delle persone, immaginare una giornata “splendida”, era vedere il sole alto nel cielo o l’arcobaleno, per quella sedicenne invece
non era così: quella era una giornata perfetta proprio perché il sole non c’era e si sentiva cullata dal vento.
-Cosa disegni, Hermione?- la voce di qualcuno spezzò il flusso dei suoi pensieri.
Un ragazzo apparve da dietro un cespuglio: era alto, biondo ed aveva gli occhi color argento.
-Da quando sei così gentile da non chiamarmi per cognome, Malfoy?- gli rispose lei bruscamente con gli occhi fissi sul foglio colorato per metà.
-Da quando sono attratto da te…- disse e sedendosi al suo fianco.
Si aspettava una risposta altrettanto da te brusca ma non fu così.
In quel momento avrebbe voluto rispondergli ma dalla sua bocca non usciva nemmeno una sillaba.
Come poteva, proprio il bellissimo e gelido Draco innamorarsi di una come lei?
Il suo sguardo era gelido ma bisognava ammetterlo, era pur sempre bellissimo.
Dopo qualche istante di silenzio riuscì a prendere la parola.
- Che cosa ti fa credere che io ricambi?- gli chiese cercando di mostrarsi indifferente.
-Non c’è nulla da credere, mi piaci e basta-
La sua risposta fu immediata come se le avesse letto nel pensiero; la conosceva bene,come negarlo.
Le era sempre più vicino, ormai anche solo un movimento e l’avrebbe sfiorata.
-Ed io ti piaccio Hermione?- disse con voce sicura.
La fissava con i grandi occhi e il suo sorriso freddo.
Sinceramente aveva sperato di non ricevere mai una domanda simile né da lui né da altri e adesso che qualcuno le rivolgeva quella
domanda sempre temuta non aveva idea di come rispondere.
-Allora?- insisté lui.
Hermione si limitò ad annuire.
Draco fece una smorfia soddisfatta poi si alzò in piedi e le tese la mano fissandola più intensamente.
Lei si lasciò sollevare, Draco la strinse a se, ma non la baciò e con uno sguardo che non tradiva alcuna emozione si gettò con lei sull’erba
fredda trascinandola in un gioco infantile.
-Ma dai Draco!- gridò divertita la ragazza.
Entrambi scoppiarono a ridere.
-Sediamoci un po’, parliamo-
-Allora, ti piaccio ancora?- le chiese.
-Ancora di più-
Risero.
Poi Hermione si alzò.
-Ora devo proprio scappare, ci vediamo domani pomeriggio. Preferisci qui o a scuola?- gli chiese.
Draco si ripulì dai fili d’erba e con la sua solita aria indifferente le rispose.
-Sei così sicura di volermi rivedere?- le chiese con voce maliziosa.
Sul volto della ragazza apparve un sorriso imbarazzato.
-Aula di pozioni, alle quattro- disse con un tono che non ammetteva repliche.
L’altra annuì convinta e poi insieme si diressero verso il castello.
14 novembre, aula di pozioni
-Perché mi odiavi quando ci siamo conosciuti?- gli chiese Hermione mentre rimescolava una pozione.
-Ti odiavo… solo perché ti desideravo troppo- le rispose Draco cingendole la vita.
Hermione non lo respinse.
-Non ti credo…- gli sussurrò in un orecchio.
-Mi piacevi ma con te c’erano quei due “traditori del loro sangue” quindi non ci avevo mai pensato…-
Il sorriso di Hermione si spense.
Draco prese il volto della ragazza tra le mani e la guardò intensamente.
-Non smettere mai di sorridere, nemmeno quando sei triste perché non sai chi si potrebbe innamorare del tuo sorriso…
io ad esempio me ne sono innamorato…-
Le labbra del ragazzo si poggiarono delicatamente su quelle di Hermione adattandosi pian piano alla loro forma. Fu un bacio mozzafiato.
Dopo cadde un silenzio imbarazzante.
Hermione si ritrovò a giocherellare nervosamente con una fiala di Felix Felicis.
-Vuoi rubarla?- disse l’altro piuttosto stupito e divertito; era strano vedere una studiosa perfettina come Hermione portar
via qualcosa che appartenesse alla scuola.
-Assolutamente no, a che mi serve la felix felicis…quando ho te?-
Gli occhi del ragazzo s’illuminarono mentre Hermione lo fissava esterrefatta.
Improvvisamente Draco la spinse goffamente contro un muro, le prese il viso con le mani e la baciò.
Hermione gli si sedette sulle ginocchia e gli accarezzò il viso freddo .
-A cosa pensi?- la voce del ragazzo era un sussurro.
-Penso a quanto sia difficile vederci: sempre in posti diversi, nascondendoci da tutto e tutti. Perché non vuoi dire che stai con me?-
-E con i tuoi amichetti come fai? Come glielo spieghi?- la risposta di Draco arrivò tagliente come lama di rasoio.
La ragazza rifletté un attimo, poi ribatté.
-E tu come fai con i Serpi?-
Stavolta fu Draco a tacere.
-Per il momento è meglio non parlare- la voce di Draco era calma ma non ammetteva repliche.
Hermione annuì convinta.
-Però promettimi che nessuno riuscirà a far morire il nostro amore-
-Te lo prometto, tesoro-
Stavolta era davvero sincero.
15 Novembre, sotterranei,
-Hei Hermione che ci fai qui nei sotterranei a quest’ora?- la voce del Grifondoro rimbombò nel corridoio semibuio.
-Perché mi hai seguito Harry?- disse lei con voce imbarazzata.
Lui si strinse nelle spalle.
-Curiosità- disse con un tono calmo.
-Forza torna al dormitorio, non vorrei che incrociassi il professor Piton a causa mia, io ti raggiungo tra un po’-gli
disse cercando di mantenere la calma.
-Poi mi spiegherai perché sei qui quest’ora- le rispose lanciandole uno sguardo accusatorio.
L’altra annuì e continuò a camminare,poi si fermò in un angolo.
Ad aspettarla c’era Draco appoggiato alla parete fredda che la guardava inespressivo.
-Hermione, se ci amiamo davvero dobbiamo dirlo persino a loro, nonostante sia difficile .- le sussurrò piano, poi la baciò sulla fronte.
La ragazza annuì.
- Forse hai ragione, non possiamo vivere nel segreto per sempre.- disse, sbuffando.
-Seguimi…- fu l’unica parola che riuscì a dire Malfoy.
Poi s’ incamminò verso i corridoi dei sotterranei semibui.
La ragazza si limitò a seguirlo, in silenzio.
Si sentiva tesa.
Ad un tratto un vento freddo li investì.
Draco si fermò: erano all’aperto, proprio sotto le arcate della scuola.
Il ragazzo si mise a sedere su uno dei primi gradini ed Hermione gli si mise accanto.
Quella non era una notte qualunque: era una notte senza luna e il cielo era illuminato da minuscoli puntini
luccicanti: uno spettacolo magnifico.
Non c’era tensione. L’atmosfera era avvolta da un senso di pace.
I ragazzi lasciarono il cielo e si guardarono.
Hermione lo baciò dolcemente.
-Non eri arrabbiata perché non volevo più fingere?- sogghignò lui.
-Se questa è la tua reazione forse dovresti arrabbiarti più spesso-
-Si, ora che ci penso ero parecchio arrabbiata ma dammi un po’ di tempo per elaborare il mio piano di vendetta- scherzò
dando al ragazzo un altro bacio.
-Tutto il tempo che desideri.- ribatte lui mentre giocherellava con i suoi capelli.
-Ti amo Draco-
- Anch’io –
Rimasero così per un po’ poi Hermione poggiò la testa contro il suo petto mentre lui la avvolgeva e la cullava
dolcemente in quella notte senza luna.
22 novembre, Sala grande
Era arrivato il gran giorno: il giorno in cui finalmente tutti avrebbero saputo del loro fidanzamento.
Dopo settimane di compromessi avevano deciso che non sarebbe stato un vero e proprio annuncio.
Quel mattino si erano dati appuntamento nel corridoio che conduceva alla sala grande.
Erano circa le otto.
-Pronta?- chiese lui.
-Per niente- rispose lei, nervosa.
-Era proprio ciò che mi aspettavo di sentire…- disse lui e facendo una smorfia, divertito.
Hermione sbuffò.
-Mi piaci molto quando sei nervosa, continua così- la provocò, ma dal suo tono di voce si capiva che era una frase sarcastica.
-Andiamo-
Prese la ragazza delicatamente per mano e cominciò ad attraversare la sala grande.
-Sii te stessa- la incoraggiò.
Poi l’accompagnò al tavolo dei Grifoni, le baciò la mano sotto gli sguardi di tutti gli studenti e si diresse
al suo tavolo con aria indifferente.
-Draco ma che ti salta in mente? Perché ora corteggi una mezzosangue? Ti ha dato di volta il cervello?- lo aggredì
una Serpe appena il ragazzo prese posto.
-Non è affar tuo chi frequento, Pansy e adesso sta zitta: sei solamente gelosa- rispose Malfoy con tono aspro e sprezzante.
Dall’altra parte della sala i due Grifondoro guardavano interdetti Hermione ma lei cercò d’ignorarli e cominciò a sorseggiare il
suo tè con fare nervoso.
22 novembre,Torre dell’orologio.
Quando furono soli Hermione parlò.
- Draco, ma tu come fai a non tener conto di ciò che pensa la gente di noi?-
Era una domanda stupida, e lei lo sapeva, ma ora che gliel’aveva posta era curiosa della sua risposta.
-Amore, per te questo ed altro- disse lui sorridendole.
-Non capisco-
Lui sospirò.
-Vedi, comprendo lo stupore di tutti perché nessuno immaginava che ti saresti innamorata follemente di me…- disse
sorridendo maliziosamente.
-Piuttosto il contrario- ribatté Hermione divertita.
Poi diventando serio continuò.
- Il loro parere per me conta poco e niente. Se due persone diverse si amano le si dovrebbe assecondare, non
opprimerle come fanno quei cretini laggiù-
Ad Hermione scappò un sorriso; lo zittì posandogli un dito sulle labbra.
-Non sciupiamo questi momenti- disse allontanando il pensiero di ciò che era successo in sala Grande.
Non le interessava ciò che gli altri pensavano né chi fosse realmente quel ragazzo e cosa facesse ma di una cosa
era certa: lo amava, punto.
Spazio autrice
Eccomi qui!
Ho finalmente postato questa fan fiction che, anche se non molto apprezzata dalle giudice per gli strani comportamenti del serpeverde, mi piace!^^
Questa one-shot ha infatti partecipato al contest di Tefnut "CIACK SI GIRA" sia a quello di Alyssia 98 "Romione, Dramione, Fremione e Harmony Contest"
classificandosi rispettivamente 14° e 12°... le rigrazio entrambe per gli ottimi giudizi!^^
A presto!
Terry99