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Autore: Matteo87    13/03/2004    7 recensioni
Giorno di verità al Garden di Balamb, Due lupi solitari per natura capiscono che è arrivato il momento di parlare e di dire finalmente tutta, ma proprio tutta la verità
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Più bella cosa non c’è…

Matteo87’

Note: vorrei cominciare precisando subito che è la prima fict che scrivo su FF8, pur avendolo finito quattro volte, quindi non garantisco sull’autenticità dei personaggi. Inoltre vorrei aggiungere che di tutti i FF, secondo me, questo è quello con la maggior quantità di situazioni romantiche, anche grazie alla numerosa presenza di coppie diverse e spero che anche tutti gli altri estimatori di questo bellissimo gioco vogliano provare a scrivere qualcosa. Poi informo che questa, come molti di voi avranno già capito, è una fict ispirata alla bellissima canzone, che credo che tutti voi conosciate, di Eros Ramazzotti. E adesso:

Buona Lettura!!!!!!

"Com’è cominciata io non saprei

la storia infinita con te

che sei diventata la mia lei

di tutta una vita per me…"

Leggera, la brezza che gli solleticava il viso li in terrazza era veramente stupenda, quell’angoletto di paradiso nel Garden conosciuto per caso era l’unico posto dove poteva fuggire lontano dalle guerre, dai combattimenti, dai mostri, dalle questioni politiche che stavano rovinando un mondo già destinato a sprofondare nel caos totale. Lui e i suoi amici avevano già sconfitto la strega nel futuro, ma i fatti avvenuti precedentemente alla battaglia finale non possono essere cambiati. Tutte le generazioni future vivranno nel terrore e nel regno di distruzione di Aretemisia finché sei guerrieri non piomberanno in quel mondo dalle piaghe del tempo per ucciderla, ma fino a quel momento nessuno le impedirà di compiere stragi e altri crimini orribili, nessuno. Ormai tutti loro avevano imparato a convivere con questo pensiero, non potevano farci nulle, ma ripensarci faceva ancora male, la sensazione di impotenza non se ne andava così in fretta. Era stata una giornata tranquilla dopo tutto, non era arrivata nessuno richiesta d’aiuto, il che non succedeva ormai da un po’ di tempo; il Garden aveva riempito le sue casse dopo la disfatta dell’esercito Galbaldiano, i SeeD erano stati inviati ovunque per sedare le diverse rivolte e colpi di stato. Essendo l’unico Garden rimasto, poi, aveva costretto i guerrieri a lavorare a pieni ritmi, poi quando le acque si erano calmate definitivamente, gli unici compiti che venivano assegnati erano quelli di supervisionare i lavori di ricostruzione delle varie città, noioso, certo, ma sicuramente meno pericoloso di un’altra battaglia. Per quanto riguardava lui, aveva finalmente ottenuto il trasferimento ufficiale dal Garden di Galbaldia a quello di Balamb, dopotutto voleva restare assieme ai suoi amici, e soprattutto a Selphie che ormai considerava come sua ragazza; non lo aveva ancora detto a nessuno per non sciuparsi la sua fama di donnaiolo e sinceramente anche a lui piaceva considerarsi ancora single ogni tanto, ma c’erano dei momenti… in cui loro erano soli che… non sapeva spiegarlo nemmeno lui, semplicemente lei gli faceva passare la voglia di correre, vedendola tanto allegra e spensierate gli veniva voglia di rilassarsi anche per lei e dopo non riusciva più a separarsi da lei. Non sapeva quando aveva capito di esserne innamorato, forse quando ara sparito con lei prima dell’attacco al Lunatic Pandora, o forse quando, durante il primo viaggio in treno, l’aveva vista in tutta la sua allegria per la prima volta; in tuta sincerità non aveva proprio idea di quando fosse cominciata la sua storia con lei. Gli dava quel senso di familiarità e confidenza, come se per lei il mondo è ed è sempre stato tutto rose e fiori; per quanto lui sapesse falsa quest’ipotesi stare con lei gliela faceva sembrare vera, per questo gli piaceva, lei era l’unica che sapeva tranquillizzarlo, lei lo placava, lo rendeva inerme con il suo sorriso, lo scioglieva con un abbraccio e lo faceva sentire impotente con un bacio. In pratica lei lo rendeva debole, e stranamente a lui piaceva; sia chiaro, però, solo a lei era permesso di averla vinta, nessun altro avrebbe potuto fermarlo, beh, eccetto Squall, certo. Anche lui non amava essere battuto e anche lui si fermava solo per una persona, e se per il cowboy era Selphie quella persona, per lui era Rinoa. Irvine, però, non era il solo che amava rilassarsi lì, anche al comandante e a Quistis piaceva sentire il vento sulla pelle, ma in quel momento, solo Squall era lì appoggiato alla parete esterna che osservava i gabbiani volare. Non parlavano molto, sapevano che quello era l’angolo del silenzio e ne rispettavano le regole, se ne stavano lì in silenzio a riposarsi, lui appoggiato alla ringhiera, l’altro più indietro con la schiena contro la parete d’acciaio, in religioso silenzio. In quei giorni, però, c’era una domanda che Irvine desiderava fargli da molto tempo e quello gli sembrò il momento più adatto. Mise una mano in tasca e ne estrasse due catenine dove ad ognuna delle quali era appeso mezzo cuore: sulla parte sinistra c’era scritto Irvine e sulla destra Selphie

"Ehi, Squall, posso farti una domanda?" il comandante abbassò lo sguardo per guardarlo, ma l’altro non si era voltato, così rispose alla sua schiena

"Dimmi" il suo tono di voce non era cambiato molto, ma almeno lo si sentiva più spesso

"Glielo hai già detto a Rinoa?" chiese un po’ incerto continuando a rigirarsi i ciondoli tra le mani

"Cosa dovrei avergli detto?" chiese il comandante che non capiva di che stesse parlando l’amico

"Che l’ami" disse semplicemente "gli hai mai detto -io ti amo-?" Squall sgranò lentamente gli occhi, poi abbassò la testa e si esibì in uno dei suoi rari sorrisi, con una spinta si stacco dalla parete e andò vicino all’altro ragazzo che si girò per guardarlo in volto stupendosi che stesse sorridendo

"E tu, glielo hai mai detto a Selphie?" a quella domanda lui perse la voglia di parlare e abbasso di nuovo la testa. Squall si girò facendo per andarsene, ma prima dette un consiglio al suo amico, sapeva di non essere bravo a consolare la gente, tantomeno a fare discorsi seri, ma negli ultimi tempi aveva seriamente cercato di migliorare, con l’aiuto di Rinoa e di Edea ovviamente

"Ascolta… posso solo dirti, che quando l’avrai fatto ti sentirai leggero. Scusa, ma è tutto ciò che mi viene in mente" l’altro rialzò la testa e stavolta fu il suo turno di sorridere

"Grazie…" detto questo Squall si incamminò per rientrare nel Garden, ma Irvine lo fermò di nuovo e, dopo essersi rimesso in tasca le due catenine

"Stai migliorando sai!" detto questo si staccò dalla ringhiera per raggiungere il suo amico.

"…ci vuole passione con te

e un briciolo di pazzia,

ci vuole pensiero perciò

lavoro di fantasia…"

"Irvine!!" un gruppo di ragazze lo stava salutando e lui non riuscì a resistere alla tentazione di rispondere alzando il braccio agitandolo

"Ciao!" le saluto, ma il suo tono non era cordiale come sempre, aveva più che altro risposto per abitudine, in realtà la sua mente era altrove, i suoi occhi vagavano nel mezzo alla folla in cerca di una certa ragazza; purtroppo però non fu Selphie che trovò, bensì un ragazzo con un vistoso tribale vicino l’occhio sinistro

"Ehilà Irvine, come ti butta?" gli chiese l’amico

"Ciao Zell, per caso hai visto Selphie?" rispose il cowboy senza smettere di cercare la ragazza con gli occhi

"Lo sai anche tu che è introvabile durante i preparativi del festival, comunque puoi provare in giardino, forse sta finendo di controllare il palco" poteva essere una buona idea

"Non posso scartare nessuna ipotesi" detto questo il ragazzo si voltò e iniziò a correre verso il giardino del Garden. Accidenti, pensò, ma quella ragazza non si ferma mai; considerò la possibilità di essere diventato pazzo per essersi innamorato di una scalmanata come Selphie. Aveva la mentalità e si comportava più come una bambina che come un SeeD, e questo era forse il suo più grande pregio, era solo merito suo se durante le varie battagli, anche in quelle che sembravano le più disperate, loro riuscivano a mantenere il sorriso e la speranza. La vivacità e l’allegria di quella ragazza erano forse più utili di qualsiasi medicina conosciuta, poiché era una cura per la tristezza; dopotutto come si può essere tristi quando si vede un sorriso così raggiante e radioso come quello di Selphie, lei aveva la capacità di trovare il lato positivo di tutte le cose e di vivere con la spensieratezza di chi trova la vita un grande gioco dove chi si diverte sarà sicuramente il più felice e se potrà vincere un sorriso sarà la persona più fortunata del mondo. Voleva trovarla doveva trovarla subito, doveva vederla e poterla abbracciare. Durante il tragitto però incontro Rinoa che volle fermarlo a tutti i costi

"Che c’è, non posso fermarmi devo trovare Selphie" chiese il ragazzo desideroso di correre al più presto dalla sua ragazza

"Squall mi ha detto tutto" disse la ragazza facendo rimanere di sasso l’altro "non è diventato un pettegolo, ci mancherebbe, ma quando l’ho visto rientrare tutto sorridente ho capito subito che era successo qualcosa, e io so essere molto convincente con lui" disse quest’ultima frase con un sorriso compiaciuto stampato in faccia

"Giochi sporco, eh?" la prese in giro Irvine

"Mi è venuta una splendida idea per aiutarti" disse la ragazza con il suo solito sorriso allegro

"E come, tutto quello che vorrei è stare un po’ da solo con lei, come posso fare se di questi tempi il Garden è sempre affollato" disse lui facendo un gesto con la mano per indicare tutta la massa di persone che correvano in tutte le direzioni per i preparativi del festival

"A questo si può sempre rimediare…" l’ultimo sguardo della ragazza non convinse molto il cowboy a cui non era sfuggito il lieve luccichio diabolico negli occhi della strega.

Selphie ormai aveva finito di sistemare il palco e aveva anche controllato che tutti i cavi e i fili fossero collegati a dovere, e si era finalmente meritata un po’ di riposo; prima però doveva cercare Irvine, poi si sarebbe riposate, non lo aveva visto per tutto il giorno e si era spesso chiesta che stesse facendo, magari era in giro a fare il galletto con le altre ragazze aveva pensato e probabilmente era vero, ma lei sapeva che lui lo faceva solo per divertimento, era una specie di gioco anche se a lei sicuramente non faceva piacere. In ogni caso adesso aveva bisogno di stare un po’ con lui, dopo un’intera giornata di lavoro, aveva davvero bisogno di farsi fare due coccole dal cowboy; non vedeva l’ora di farsi avvolgere dal caldo torpore del suo abbraccio e sentire il suo lungo cappotto sulla pelle, voleva mettersi il suo cappello che la faceva sentire speciale solo per il fatto che solo a lei era concesso il piacere di indossarlo, a lei e a nessun’altra. Mentre si perdeva in questi pensieri però non si era accorta che stava succedendo qualcosa di strano all’interno del Garden, il quale si stava lentamente svuotando, c’erano sempre meno studenti nella hole e anche in tutte le altre sezioni sembravano diminuire. Stava succedendo qualcosa di strano davvero e la ragazza se ne rese conto solo quando fermo i suoi viaggi mentali e si guardò intorno; sgranò gli occhi quando si accorse di essere rimasta praticamente da sola in mezzo a quell’immenso Garden. Cominciò a guardarsi intorno chiedendosi che fine avesse fatto tutta quella gente che pochi attimi fa affollavano quel posto; per l’ennesima volta si ritrovò a considerare quanto fosse grande il Garden di Balamb, molto più grande di quello di Trabia, veramente immenso. Stava ancora girando su se stessa per avere una migliore panoramica delle strutture del posto, quando sentì un braccio che le cingeva la vita da dietro e qualcuno le posava qualcosa in testa; accorgendosi di avere indosso un cappello da cowboy, si voltò verso quello che considerava il suo ragazzo sorridendogli

"Ciao bellezza" la saluto Irvine, che sembrava essere rimasto l’unica persona oltre a lei lì dentro.

"…ci vuole passione con te

non deve mancare mai,

ci vuole mestiere perché

lavoro di cuore lo sai…"

"Ehilà!" lo salutò con la sua solita aria allegra; il ragazzo chinò leggermente la testa verso di lei per darle un lieve bacio a fior di labbra, Selphie, un po’ sorpresa, si irrigidì inizialmente, ma si rilassò subito sentendosi sciogliere dentro a quel contatto così dolce. Appena si furono divisi la ragazza chiese

"E questo per cos’era?" in effetti era strano, Irvine non era il tipo da lasciarsi andare a tali effusioni nel bel mezzo della hole, qualcuno avrebbe potuto vederli

"Beh, adesso mi serve un motivo per baciare una bella ragazza?" detto questo la lasciò e si incammino verso il giardino; Selphie restò un attimo ferma poi lo seguì per fermarlo e si piazzò davanti a lui

"Dipende chi è la bella ragazza" disse incrociando le braccia al petto e assumendo un’espressione leggermente corrucciata. Il cowboy la squadro sorridendo e indietreggiando di un po’ per osservarla meglio

"Io vedo solo te" poi ricordandosi che in quel momento non poteva davvero vedere che lei aggiunse "e non solo adesso" detto questo offrì il braccio alla ragazza, ma lei lo scostò e corse via, poi a metà strada si voltò e urlo al ragazzo

"Prima io! Prima io!" Irvine si incamminò lentamente sapendo che tanto l’avrebbe ritrovata subito, nel Garden adesso c’erano solo loro e lui aveva intenzione di approfittarne per dirle chiaro e tondo ciò che provava per lei. Durante il tragitto si mise una mano in testa per aggiustarsi il cappello, ma si accorse di non averlo più e si ricordò di averlo precedentemente poggiato in testa a Selphie; quel gesto così semplice e pure molto significativo era diventata una sua prerogativa, una specie di segno distintivo per far capire a tutti che lei era diversa, non era come tutte le altre ragazze che salutava nei corridoi, lei aveva una forza speciale, un’energia che difficilmente si sarebbe esaurita e che sapeva trasmettere alle persone che le stavano intorno. La ragazza intanto era già arrivata in giardino e stava aspettando pazientemente che l’altro arrivasse e sinceramente era eccitata di trovarsi da sola con lui dopo tanto tempo che non riuscivano a ritagliarsi un po’ di spazio per loro; in effetti anche il giardino era completamente deserto anche se pochi attimi fa c’erano ancora una quindicina di persone che gironzolavano lì intorno. Si tolse il cappello e lo rigirò tra le mano facendo passare le dita sulle cuciture sciupate dal tempo del vecchio copricapo e, mettendo una mano dentro trovò anche qualche lungo capello marrone chiarissimo, tracce del suo proprietario; un leggero sorriso salì sulle labbra della ragazza mentre osservava quei finissimi capelli. Arrivò veloce alla sua mente il ricordo dell’unica volta che lo aveva visto con i capelli sciolti; era entrata di nascosto in camera sua per svegliarlo e, quando lo vide dormire con i capelli sciolti disposti disordinatamente sulla sua faccia e sul cuscino, ebbe la tentazione di sdraiarsi lì con lui e accarezzarlo. Solo la voce del preside all’altoparlante l’aveva riportata alla realtà e aveva anche svegliato il ragazzo che la face uscire subito; non voleva essere visto da nessuno con i capelli sciolti, chissà perché?

"Che fai?" Irvine era arrivato

"Perché il Garden è così deserto?" chiese lei sperando che lui ne sapesse qualcosa

"Non so" rispose allargando le braccia e facendo spallucce, assumendo la faccia più innocente che riuscisse a fare. Quasi istintivamente mise una mano nella tasca destra del giaccone sperando di avere con se il regalo. Completato anche l’ultimo punto della lista adesso non gli rimaneva che l’improvvisazione. Intanto Selphie era andata a sedersi sulla panchina più vicina al bordo del Garden; da lì si poteva godere di un’ottima vista e in quel momento la ragazza stava osservando uno stormo di gabbiani che volava in lontananza. Aveva sempre invidiato gli uccelli, le davano un senso di libertà che lei immaginava di poter provare appieno solo potendo volare come loro, intanto si era seduto accanto a lei la persona che sapeva farle volare almeno il cuore. Lui la guardò per un po’, non voleva disturbarla quando aveva quell’espressione sognante, la faceva apparire molto più serena e lui la adorava quando aveva quell’espressione stampata sul volto

"Allora, raccontami che hai fatto oggi che non ti ho mai visto" gli chiese lei all’improvviso. In quel momento lui capì che era arrivato il momento di dire tutto, vide tutto il quadro perfetto comprensivo di cornice e faretto che lo illuminava; se aveva voluto aspettare il momento giusto era quello: erano soli in un Garden immenso, seduti su una panchina mentre osservavano l’enorme distesa dell’oceano e il silenzio era rotto solo dalle onde e dalle correnti che si muovevano in profondità. Decisamente quello era il momento giusto

"Oggi? Beh, mi sono messo d’accordo con Squall, Rinoa, Zell e Quistis per costringere tutti gli studenti e gli altri SeeD a rimanere nei rispettivi dormitori sotto svariate minaccia con il solo scopo di restare un po’ da solo con te" disse tutto d’un fiato, tanto che Selphie credette di non aver sentito bene

"Che cosa?!" chiese incredula la ragazza

"…saranno i momenti che ho

quegli attimi che mi dai,

saranno parole però

lavoro di voce lo sai…"

Vedendo la faccia stupita della ragazza, Irvine non riuscì a trattenere una risata

"Ha ha, avresti dovuto vederti, per poco non ti uscivano gli occhi dalle orbite" Silphie ebbe l’improvvisa, irresistibile tentazione di mollargli un sonoro pugno in testa e lasciarlo lì, ma si limitò a chiedersi sempre più incredula ‘ma come, mi dice che ha minacciato qualche centinaio di guerrieri scelti solo per stare insieme a me e poi mi prende in giro?’

"Non… non cambiare discorso, spiegami perché hai fatto tutto questo, scemo!" il cowboy smise di sghignazzare e si buttò all’indietro, poggiando la schiena sulla panchina e lasciando cadere la testa

"Beh, ecco… non c’è un motivo particolare, era già da un po’ di tempo che aveva questa idea in testa, ma non sapevo proprio come fare, e così… gli altri si sono offerti di aiutarmi" la ragazza però ancora non capiva cosa avesse in mente lui così si alzò, andò dietro la panchina e chinò la testa in modo da poterlo guardare negli occhi anche se capovolto

"Vuoi spiegarmi di che stai parlando?" chiese sempre più incuriosita. Irvine rialzò la testa, non sapeva perché, ma non riusciva a guardarla negli occhi in quel momento; per un attimo penso che c’era qualcosa di diverso e infatti si rese conto che questa volta c’era davvero qualcosa di diverso. Quante volte aveva detto ad una ragazza "Ti amo", quante volte lo aveva detto con il cuore sincero, quante volte lui si era veramente innamorato; una, sola e unica, e non lo aveva ancora detto apertamente. In ogni caso doveva farlo, doveva dirlo, non poteva continuare a tenersi dentro quel peso opprimente di una confessione repressa; soprattutto adesso che aveva avuto l’occasione di restare solo con lei, aveva tutto il tempo che voleva poteva scegliere con calme le parole, programmare e valutare qualsiasi possibile reazione della ragazza…

No, qualcosa non andava, lui non aveva mai seguito nessuno schema, e non avrebbe sicuramente cominciato in un momento come quello, decise di puntare sull’istinto come faceva sempre in battaglia e lì aveva sempre vinto

"Allora?" Silphie intanto si era spostata fino alla ringhiera e stava osservando l’orizzonte. Irvine fece forza sulle braccia e si alzò per andare a raggiungerla, mentre camminava si mise una mano in tasca per controllare di avere con se tutto l’occorrente; giocherellò con le catenine all’interno della tasca del cappotto per un po’ poi tolse le mani di tasca e appoggiò i gomiti sulla ringhiera, prese un bel respiro e si preparò e dire tutto, tutto quello che aveva da dire e che voleva dire da molto, moltissimo tempo

"C’è… c’è una cosa che desideravo dirti da molto tempo, e che purtroppo non ci sono mai riuscito; forse non avevo il coraggio, forse non trovavo mai il momento giusto, in ogni caso credo che adesso io sia pronto e abbastanza preparato per dirtelo" disse sorridendo dolcemente. Quel sorriso fece sciogliere Selphie che rimase per un attimo imbambolata, ma si riscosse subito, intanto Irvine aveva ripreso a parlare

"Se durante le guerre e le battaglie non mi sono mai sentito triste è perché sapevo che al mio ritorno potevo rivederti e questo mi ha sempre dato la forza di combattere. Quando combattevamo contro Galbaldia e poi contro Adele, Artemisia, Seifer e tutti gli altri… è stato solo merito tuo se non mi sono mai sentito triste, se ho sempre trovato il modo di sorridere dovunque mi trovassi; a F.H., a Estar, nello spazio o nella compressione temporale, così come nel Lunatic Pandora, all’orfanotrofio… dovunque. Dovunque tu hai sempre trovato il modo di sorridere e di farmi sorridere, averti incontrato mi ha fatto capire che essere dei lupi solitari può far apparire intriganti, ma solo con il sorriso si conquistano le persone. In effetti ripensandoci, incontrarti e stata la cosa migliore che ho fatto in vita mia, a parte salvare il mondo ovviamente" Selphie non aveva ancora ben capito dove volesse arrivare il cowboy, ma aveva capito che cercava di dirle qualcosa di veramente importante, così cercò di concentrarsi per non perdere nemmeno una parola del discorso che le stava facendo il ragazzo

"Oltretutto stare accanto a te è veramente strano, tutti ti sorridono e ti salutano educatamente, nessuno ti snobba o ti manca di rispetto, tu sei speciale perché con la tua spensieratezza riesci a farti voler bene da tutti. Per questo e molto altro ancora ho capito che volevo stare con te, che non volevo più stare solo, ma circondato da amici che mi volessero bene; mi è sempre piaciuto scherzare con gli altri, ma non avevo mai avuto dei veri amici come Zell, Rinoa, Squall e Quistis, e non avevo mai voluto veramente bene ad una persona come a te. C’è solo una cosa che non ho ancora fatto e che desidero fare da molto tempo, e cioè, dirti quella cosa per cui ti ho fatto venire qui e per la quale ho rischiato di far arrabbiare Cid e di mettere nei guai i nostri amici minacciando tutti i SeeD del Garden" era arrivato il momento, Irvine sentì che doveva dirlo ora, che se non l’avrebbe fatto lo avrebbe rimpianto tutta la vita poiché non avrebbe avuto altre occasioni come quella. Silphie invece aveva cominciato ad avere una certa paura di quello che stava per dire il ragazzo. Si poteva sentire il nervosismo del cowboy nell’aria e lui non era certo un tipo da innervosirsi tanto facilmente

"Silphie, io ti amo" l’aveva detto, ci era riuscito, tirando mentalmente un sorriso di sollievo si accorse che doveva ancora fare una cosa. La ragazza dal canto suo era da una parte rilassata che fosse quello e non qualcosa di negativo che voleva dirle, ma dall’altra era scioccata, credeva che non glielo avrebbe mai detto, che non ci sarebbe mai riuscito; un donnaiolo nato come lui che si dichiara seriamente ad una ragazza. Per lei era stato un fulmine a ciel sereno, ma sicuramente era un fulmine che aspettava e desiderava anche lei da moto tempo; prima che lui avesse il tempo di aggiungere altro lei gli saltò letteralmente al collo aggrappandosi a lui con le braccia

"Anch’io ti amo, scemo!" gli urlo addosso, mentre sentiva salire le lacrime, in quel momento era veramente troppo felice per controllare le sue emozioni, ma d’altra parte, quando mai lei controllava le sue emozioni. Irvine colto un po’ alla sprovvista si limitò a circondarla con le braccia poggiandole una mano sulla testa

"Aspetta, non ho ancora finito" disse lui

"Come?" chiese l’altra che credeva di non aver capito bene

"Beh, ho pensato che, visto che Rinoa e Squall hanno lo stesso anello in comune, anche io potevo farti un regalo del genere, così…" il cowboy si mise una mano in tasca ed estrasse i due ciondoli mostrandoli alla ragazza; lai lo guardò stupita di quel regalo e nemmeno si accorse di quando lui le passò dietro per agganciarle intorno al collo la parte sinistra del cuore. Sul ciondolo che la ragazza portava al collo c’era inciso il nome di Irvine, mentre su quello del ragazzo c’era inciso il suo

"Allora ti piace?" chiese lui, e Silphie non riuscendo più a trattenersi, si lanciò nuovamente tra le braccia del suo ragazzo lasciando cadere finalmente qualche lacrima di felicità

"E’ bellissima!! Grazie grazie!" urlava di felicità la ragazza e Irvine rispose dolcemente guardandola negli occhi finalmente con la pace e la serenità nel cuore

"Grazie a te Silphie, grazie di esistere…" e poi ripensò alle parole di Squall, in effetti adesso si sentiva molto più leggero.

"…più bella cosa non c’è

più bella cosa di te

unica come sei

immensa quando vuoi

grazie di esistere…"

Dalla terrazza del secondo piano, intanto qualcuna stava assistendo alla scena con un sorriso soddisfatto stampato sul volto, vedere due amici felici era per lei fonte di grande gioia, soprattutto se lei si era resa in qualche modo complice della loro felicità. Purtroppo spiare la gente non era molto educato e un altro ragazzo dietro di lei la redarguì

"Non ti hanno insegnato che spiare le persone è segno di maleducazione?" chiese alla sua fidanzata

"E dai Squall, non essere così pignolo, avanti, vieni a vedere come tubano i due piccioncini" scoraggiato, il ragazzo, le si avvicinò e, dopo averla presa per un orecchio, la riportò dentro il Garden

"Rinoa… ti prego, lasciali in pace" dopotutto il suo compito era mantenere l’ordine e, in qualità di comandante, doveva anche assicurarsi che le truppe fossero sempre in forma. Per questo sapeva che la cosa migliora era che ognuno si facesse, ovviamente nei limiti del possibile, i fatti propri, ma naturalmente Rinoa la pensava diversamente, lei voleva sempre sapere tutto di tutti e non gli rendeva la vita facile il fatto di dover anche preoccuparsi per lei.

"Uffa… che noia" disse imbronciandosi con Squall, il quale però, conoscendola, ormai non cadeva più in quella trappola; non era uno che regalava una caramella ad un bambino solo perché quello gli faceva il labbro tenero, sapeva bene che, oltre a far venire il mal di pancia al bambino, altri ne sarebbero venuti per lo stesso motivo. Così lui doveva trattare tutti alla stessa maniera, nessuna eccezione; Rinoa capì che non c’era proprio niente da fare quindi pensò a qualcosa che magari avrebbe potuto fare insieme al suo ragazzo

"Che ne dici, facciamo un giro, portami al posto segreto" il ragazzo la fissò per un attimo cercando di capire se lei avesse qualche secondo fine, ma si convinse che poteva fidarsi, così scrollò le spalle e si incamminò verso l’ascensore

"E va bene, andiamo, tanto abbiamo ancora una mezz’oretta prima che il tuo incantesimo si sciolga" disse il comandante; in effetti Rinoa aveva avuto un’idea piuttosto ingegnosa, invece di tenere a bada i SeeD con le minaccia li avevano rinchiusi nei dormitori con un incantesimo della strega. Ormai l’effetto della magia era agli sgoccioli, ma avevano ancora un po’ di tempo da passare insieme anche loro due, così Rinoa felice lo raggiunse nell’ascensore e, quando ne furono usciti, lo prese a braccetto sorridendogli, mentre lui si limitò a continuare ad andare avanti, dopotutto non era ancora abituato a manifestazioni troppo enfatiche e molte volte, non sapendo che fare se ne stava zitto. Alla ragazza comunque andava bene così, dopotutto lei amava anche questo di Squall, il fatto che fosse così deciso in battaglia e insicuro in amore era davvero divertente per lei, e per lei il sorriso era veramente importante, sia il suo che quello degli altri. Erano arrivati al centro d’addestramento, ma c’era ancora da superare un piccolo tratto, dove avrebbero potuto trovare dei mostriciattoli non proprio simpatici. Arrivarono comunque al posto segreto senza difficoltà, dopotutto cosa erano un paio di Grat per uno che aveva ucciso la strega più potente di tutti i tempi. Il posto segreto era deserto, meglio così, pensò Squall, non gli piaceva farsi vedere da altri quando era insieme a Rinoa, aveva pur sempre una reputazione da difendere; intanto la sua ragazza si era avvicinata al muretto e vi aveva appoggiato i gomiti; lui le era accanto, come sempre, d’altronde

"Ehi, Squall?" lo chiamo, senza distogliere lo sguardo dall’orizzonte

"Nh?" rispose il ragazzo anche lui tenendo lo sguardo fisso davanti

"Facciamo il gioco della verità?" stavolta voltandosi

"Cosa?!" chiese non capendo bene a cosa si riferisse la ragazza

"Il gioco della verità: io faccio un incantesimo e poi ci facciamo della domande una per uno, se dici la verità non succede nulla, ma se menti…" lasciò la frase in sospeso

"Che succede se mento?" chiese incuriosito

"Nessuno potrà toccare l’altro per una settimana" a queste parole Squall si irrigidì come un pezzo di legno, in effetti l’idea di non poter toccare Rinoa di poterla abbracciare o baciare per una settimana non gli sorrideva affatto

"Non mi sembra una buona idea" disse voltandosi di nuovo verso la terrazza

"E, dai, non mi dirai che mi nascondi qualcosa… per caso hai un’altra?" chiese stuzzicandolo, questo ebbe l’effetto sperato: il ragazzo si girò di scatto guardandola fisso negli occhi con un’aria incredula

"E va bene" disse poi allargando le braccia. Rinoa lo face sedere e così fece lei, quindi gli prese le mani e disse a bassa voce qualcosa di incomprensibile per Squall, le loro mani furono avvolte per un istante da un luccichio che poi sparì subito come spazzato dal vento

"Allora, se dici una bugia il mio corpo per te scotterà come dei carboni ardenti, e per me uguale; indi per cui vedi di dire sempre la verità, intesi?"

"Intesi" rispose lui

"Una domanda per uno allora, comincio io: hai mai avuto una ragazza prima di me?" chiese sperando di mettere un po’ di agitazione addosso al suo ragazzo, ma questi non si scompose

"No" rispose pacatamente "e tu?" chiese a sua volta

"Beh… in un certo senso, diciamo di si" stranamente credeva che Squall facesse una scenata, invece non disse nulla, ma aspettò pazientemente la prossima domanda

"Ok, allora" pensò la ragazza "come ti sentiresti se tutti i tuoi amici se ne andassero dal Garden per andare a vivere da soli?"

"Intendi Irvine, Selphie e gli altri?" Rinoa scosse la testa in segno di assenso, prima di rispondere ci pensò sopra un attimo poi rispose "Beh, sarei felice per loro, almeno non dovrei stare in pensiero durante le battaglia, ma sinceramente… non vorrei restare nuovamente senza amici" la ragazza ascoltò attentamente quelle parole e poi gli sorrise dolcemente

"Il fatto che tu mi risponda così schiettamente significa che proprio non ti va ti starmi lontano per una settimana eh?" chiese divertita, lui la guardò un attimo negli occhi poi parlò

"Quando eri dentro Adele e ti abbiamo combattuto, non avevi paura che ti facessimo del male?"

"Non ho avuto paura nemmeno per un momento, sapevo che tu non mi avresti mai fatto del male, e sapevo che eri lì per salvarmi" nel dire questo gli strinse ancora di più le mani come per fargli sentire che si fidava di lui. Ad un certo punto però, sul volto di Rinoa apparve un sogghigno malefico che a Squall non piacque per niente

"Sei mai stato attratto fisicamente da una ragazza che non fossi io?" il ragazzo divenne color porpora

"Ma come ti vengono in mente certe idee?!" ma la ragazza gli scosse l’indice davanti agli occhi

"La verità…" lui si mise una mano sulla fronte distogliendo lo sguardo, ma la sua risposta fu impercettibile

"Come?" chiese Rinoa che stava a fatica trattenendo le risate

"E va bene, si, sono un essere umano anch’io dopotutto" poi continuò sconsolato "quanto dura quest’incantesimo?"

"Abbiamo ancora due domande a testa tesoro, e tu hai sprecato questo turno, quindi ritocca a me, dunque: e da me sei attratto fisicamente?" il ragazzo sgranò gli occhi e per un istante a Rinoa parve di vedere un luccichio di follia omicida farsi strada nei suoi occhi, ma lei ripeté il gesto di prima puntando l’indice sul suo naso

"Verità…" Squall, stavolta divenne di tutti i colori dell’arcobaleno e sentì un dolore sordo provenire dalla bocca dello stomaco, probabilmente i panini del pomeriggio avevano deciso di prendere una boccata d’aria. Soffocò il conato di vomito e tornò a guardare la sua ragazza, adesso non stava sogghignando, stava sorridendo, e davanti a quel sorriso lui si sciolse come neve al sole. Rinoa gli si avvicinò e gli chiese nuovamente a bassa voce

"Allora, sei attratto fisicamente da me?" gli chiese nuovamente appoggiando la sua fronte a quella del ragazzo

"Si" la sua risposta fu solo un lieve sospiro prima di baciarla, e in quel bacio c’era la risposta, non nelle parole, ma in quel bacio dove aveva riversato tutto il desiderio di abbracciarla, di toccarla, di… averla. Quando il bacio si ruppe, però, Squall si ricordò che aveva ancora una domanda a disposizione

"Senti, tu a che età intendi sposarti?" la domanda la lasciò letteralmente di sasso, in effetti non sapeva proprio che rispondere, era uno di quei rari casi che rimaneva senza parole, e non le piaceva, si sentiva indifesa così, soprattutto se era Squall a farla sentire così

"Ti ho solo chiesto a che età tranquilla…" puntualizzò lui leggendo un po’ di paura nei suoi occhi

"Beh, in verità, non mi importa a che età, basta che sia con la persona che amo" Squall si esibì in un altro dei suoi sorrisi, accidenti, era già il secondo quel giorno doveva darsi una calmata o qualcuno avrebbe potuto azzardare che si stava rammollendo. Il luccichio riavvolse le loro mani e nuovamente se andò, segno che l’incantesimo era sciolto. Il ragazzo si alzò da terra e tese la mano a Rinoa

"Sarà meglio rientrare, qui comincia a fare freddo" la ragazza, ancora un po’ scombussolata gli prese distrattamente la mano e si alzò anche lei. Anche l’incantesimo del Garden era sciolto, ma adesso non c’era più nessuno perché tutti erano andati a dormire, le vetrate facevano intravedere il cielo stellato e l’unica fonte di luce era la luna piena che risplendeva alta nel cielo

"Ricordi, anche quella sera c’era la luna piena" disse Squall alzando lo sguardo

"Già" gli rispose lei facendo lo stesso, senza accorgersene, intanto, avevano intrecciato le mani e si dirigevano a passo lento nei dormitori. Giunti davanti alla porta della camera di Rinoa, questa si girò verso il suo ragazzo, che prima di lasciarla aveva in mante di chiederle ancora una cosa

"Volevo farti un’altra domanda…" lei lo guardò con aria interrogativa

"Dimmi" lo incitò

"Tu sei attratta fisicamente da me" come aveva fatto Squall prima di lei, Rinoa sgranò gli occhi e si irrigidì appena comprese la domanda. Che doveva dirgli, che poteva rispondergli

"Non hai bisogno di un incantesimo per dirmi la verità" non sapeva nemmeno lui perché le aveva rivolto quella domanda, forse era solo curiosità, o forse voleva solo placare quel costante dubbio che lo tormentava sempre, se lui fosse più o meno fisicamente attraente per lei. Voleva saperlo, anzi, doveva saperlo a tutti i costi, ma sperava che non ci fosse bisogno di un altro incantesimo. La ragazza lo guardò e capì subito che lui glielo avrebbe voluto chiedere già da molto tempo

"Bene, se vuoi saperlo allora significa che non devo trattenermi" detto questo lo afferrò per il colletto della giacca e lo baciò appassionatamente, lui stupito non poté fare altro che rispondere al suo bacio, conscio che in fondo era quello che voleva anche lui. La ragazza lo trascinò dentro la propria camera e la porta si richiuse alle loro spalle, lasciandoli liberi di dirsi tutta la verità possibile e isolandoli dal resto del mondo che per loro poteva anche correre il rischio di venire distrutto per l’ennesima volta. E così al Garden di Balamb era trascorsa un’altra piacevole giornata, una giornata come tante, fatta di amori, amicizie, guerre, mostri e altro ancora; perché quello era il loro mondo, e sempre sarebbe stato, loro lo avrebbero difeso con tutte le loro forze: Squall, Rinoa, Zell, Irvine, Selphie, Quistis e tutti gli altri non avrebbero permesso a nessuno di rovinarlo e avrebbero insegnato ai loro figli a combattere con lo stesso amore per la vita che avevano già dimostrato loro, preparandoli alla venuta della strega e a qualsiasi altro nemico si sarebbe presentato, raccomandandoli di affrontare sempre tutto con il sorriso sulle labbra e con il sostegno degli amici, perché per quanto buia possa essere la notte, il sole continuerà a sorgere.

FINE

Note: Ecco qua, è finita. Vi siete divertiti, vi siete annoiati, non vi ha fatto nessun effetto, non importa, basta che mi lasciate qualche recensione; personalmente spero che vi sia piaciuta e vi assicura che se mai scriverò ancora qualcosa su qualsiasi FF ci metterò anche un’infarinatura di avventura. Bene, alla prossima!!!

  
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