You love forgetting.
In un attimo sono polvere che cammina.
( M. Mazzantini, Non
ti muovere.)
Sorridi, ti dicono. Sorridi e guarda
avanti senza fermarti, senza rimuginare un minuto di più su ciò che è stato.
Fosse facile, vorresti rispondere tu.
Non è facile, lo sanno tutti, eppure
continuano a dirti sempre le stesse cose. Hai appena perso il tuo migliore
amico, l’unico solido legame che ti riuniva agli anni più belli della tua vita.
È scomparso, celato da un maledetto velo
trasparente che non te lo riporterà mai indietro.
Sorridi, ti dicono.
Mentre tu vorresti solo morire.
La tua vita ti sfugge dalle mani come un
gattino dispettoso, che ti graffia le dita con i suoi piccoli e lucenti
artigli. Vorresti combatterlo, vorresti riuscire a vincerlo, a farlo tornare
docile e mite come prima, ma non ci riesci.
E quando tutti ti guardano, ti incitano a
non arrenderti e anche tu sorridi, sperando che la smettano, lasci solo che
vedano una maschera.
Sei un corpo polveroso che mostra agli
altri ciò che vogliono vedere.
- Questa notte ho fatto un sogno.-
Ti volti. La voce è la sua, quella
ragazzina che conosci da meno di un anno, la cugina ritrovata di Sirius. Ha i
capelli neri, il viso abbacchiato, gli occhi cupi. Non sorride come fa di
solito. È rintanata in un angolo, le mani strette in grembo, un vestito nero
troppo elegante per lei addosso.
- Era strano, ma bello. C’eri anche tu,
nel sogno, Remus.-
Non muovi un muscolo, non riesci a farlo.
Perché continua a parlare? Cosa vuole da te? Non lo sai.
Ma non te la senti di mandarla via. Infondo
anche lei ha perso qualcuno che amava.
Quante volte l’hai vista arrossire quanto
Sirius era nella stanza con lei? Tante, a volte ne eri persino geloso.
Continui a non parlare, a guardarla
solamente.
- C’era anche Sirius.-
Un sussulto. Leggero, invisibile, ti
scuote l’animo. Non sei pronto. Non puoi affrontare un discorso con lei, su di
lui. Vorresti continuare a crogiolarti nel dolore, lasciato in pace da tutto e
da tutti.
- Era accanto a me, mi stringeva la mano.
Tu eri seduto lì, proprio dove sei adesso. Sirius rideva e tu con lui. Eravate così
belli … e mentre ridevate, Sirius mi ha detto … mi ha detto …-
Scoppia in lacrime.
Vorresti avvicinarla, dirle di non
piangere, che è inutile farlo perché le rovina solamente quel visino sempre
allegro e bellissimo. E lo fai.
La stringi tra le tue braccia magre,
degne della maledizione che ti trascini dietro. Lei si stringe a te,
singhiozzando, incapace di smettere. Non si calma se non dopo dieci minuti.
Quando solleva il viso, ha gli occhi
rossi, il naso gonfio. Sulle labbra screpolate si riescono a vedere piccole
goccioline di sangue.
- Mi ha detto di starti vicina. Di farti
capire che non c’è bisogno di essere tristi perché lui è sempre qui.-
Ti sfiora il petto, in corrispondenza del
cuore. Lo fa delicatamente, come se stesse sfiorando qualcosa di prezioso. Come
se fosse una ferita della quale avere cura.
E in effetti il tuo cuore sanguina,
divelto in mille pezzi.
Non ce la fai più a trattenerti. L’hai
fatto per giorni, in presenza di tutti coloro che ti parlavano.
Piangi. Lasci che le lacrime bagnino il
tuo viso, le lasci scivolare sul suo, lasci che i singhiozzi ti sconquassino il
petto.
Piangi lacrime amare, frutto dell’amore.
Tonks ti stringe forte, adesso è lei a
doverti consolare. È amore quello che il suo abbraccio ti trasmette?
Sì.
La baci.
Un bacio pieno di paura, dolore. Un bacio
che ti serve da àncora, che non ti faccia affondare.
Ricambia il tuo bacio con la stessa
impazienza, con la stessa paura.
Vi amate, sentendo il temporale che
dirompe fuori dalle finestre, come se uno specchio stesse riflettendo il vostro
cuore.
Vi amate come se fosse l’ultima cosa che
potete fare prima di lasciarvi andare al destino.
Vi amate, soffrendo insieme.
Vi amate dimenticando.
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No, non
avete le allucinazioni. Sono davvero io … o meglio, siamo davvero noi: io, Rem
e Dora.
Siamo
tornati, sì sì! E anche il quadernetto delle
citazioni è con noi!
L’ultima
volta che ho scritto e postato qualcosa sui miei due fanciulli (miei per modo
di dire, è naturale … sia sempre resa grazia a quella genia della Row), è stato un mese fa esatto esatto.
Il dodici
settembre ero parecchio esaurita per via del traumatico rientro a scuola e,
dopo aver passato un mese con la cattedra a meno di cinquanta centimetri dai
miei piedi, posso annunciare con gioia di essere finalmente felice nell’ultima
fila. Lo so che è una cosa infantile, ma mai come in questo mese ho avuto
addosso un’oppressione tale.
Tralasciando
queste quisquiglie scolastiche perché altrimenti rischio di inveire contro chi
non centra un tubo con la shot, passiamo a questa.
Non so
da dove è uscita. Ormai è una frase canon no? xD
Avevo voglia
di scrivere, mio fratello non si sbrigava a terminare i suoi compiti per
guardare un film, mi stavo annoiando terribilmente, ho pensato a Remus e BUM! È
arrivata lei! La tanto invocata ispirazione …
Lo so
che è parecchio diversa da quelle che ho scritto fin’ora, per quanto riguarda
lo stile, ma oggi m’è presa così, e non me la sento di lamentarmi perché è gia una soddisfazione essere riuscita a scrivere …
Per
tanto adesso vi lascio, e vado a guardare Doctor Who.
Spero vi
sia piaciuta!
SMACK!