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Autore: Ali93    12/10/2011    2 recensioni
-Che ha detto? Sta bene?- chiese subito Aiba, che era decisamente preoccupato per il mancato appuntamento del senpai, ma la cosa che aveva preoccupato di più era che non rispondeva ai messaggi e alle chiamate dalle 10.00, cosa non da Riida.
-Sì- rispose Sho, e sentì sospirare Aiba e Jun, mentre Nino aveva finalmente smesso di massacrare il povero omino della Wii.
-Sta solo facendo le prove generali per Il Bel Addormentato nel Salotto di Non-so-chi-
[Dal 2° capitolo]
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Kazunari Ninomiya , Quasi tutti, Satoshi Ohno
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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TITOLO: Take me Faraway!
FANDOM: Arashi
GENERE: ci devo pensare...mmmh romantico(?) XD Introspettivo
PARING: Ohmiya, Sakumoto
RATING: Pg 15
DESCLAIMER: Io non voglio conquistare il mondo, ma la Jhonny Entertainment. Avverto che contiene aspetti abbastanza espliciti di rapporti BoyXBoy






Take me Faraway!

Terzo capitolo

-Di strade, sentieri e vicoli nascosti-









Ohno si ritrovò a guardare per l'ultima volta il cellulare prima di buttarlo in malo modo sui sedili posteriori della sua macchina. Scese irritato con se stesso perchè non riusciva a togliersi dalla mente la telefonata di Nino e il modo in cui gli aveva risposto.

Esasperato, perchè nemmeno dopo tanta strada era riuscito a accantonare il pensiero dell'amico, prese la sua fedele canna da pesca che aveva imparato a lasciare nel bagagliaio dell'auto in caso di necessità o emergenza.

Questa era sicuramente classificabile come un'emergenza. Aveva bisogno di staccare da tutto quello che lo stava circondando.

Dopo aver preso tutto si diresse oltre un piccolo cancello e arrivò dopo una decina di minuti nei pressi di un fiume.

Si sistemò sotto un albero e cominciò la sua attività preferita: la pesca!

Adorava quel posto, il profumo dell'erba e di fiori, il suono del fiume, il vento che accarezzava tutto quanto producendo un rumore dolce tra gli alberi.

Sì, cominciava a sentirsi già meglio.

Chiuse gli occhi e si lasciò cadere nel tepore del dormiveglia. Cominciava veramente a sentirsi meglio.

Si promise di lasciarsi tutto alle spalle e di non concentrarsi troppo su determinati pensieri, la soluzione sicuramente gli sarebbe parsa davanti proprio quando meno se lo sarebbe aspettato, di questo ne era sicuro.

Sospirò soddisfatto, sereno finalmente per la prima volta dopo settimane.


Tokyo


“Juuuun perchè mi tradisci così?” chiese con il broncio Sho che se ne stava accovacciato davanti alla porta del bagno.

“Sei tu che mi tradisci” rispose quello dall'altra parte del bagno.

“Ma che ho fatto di male questa volta?” chiese Sho con gli occhi da cucciolo, a cui Jun sapeva di non poter resistere, ecco spiegato il perchè della sua 'fuga' in bagno.

“Semplicemente non mi rendi partecipe dei tuoi pensieri”

“ma..”

“Niente ma Sakurai, ora mi spieghi che aveva Nino di così urgente da spingerti a interrompere le nostre attività” fece Jun uscendo dal bagno, con i bigodini, e armato.

“Ho promesso di non dir” ma non finì la frase perchè gli venne 'puntata' contro una spazzola.

“Parla o giuro che ti faccio andare in bianco per i prossimi due mesi”

“Okokok..Nino voleva solo sapere se Ohno mi aveva detto altro, o se avessi qualche idea di dove fosse andato”

“E...” lo incitò l'altro

“E gli ho detto che non sapevo niente, ma che comunque è strano che si comporti così e soprattutto che con lui non ne abbia parlato. È abbastanza evidente che abbia qualche problema”

“Mmmmh”

“è tutto!” disse Sho avvicinandosi cautamente a Jun circondandogli la vita.

“Amore”

“Sii?” gli rispose il più grande iniziando a baciargli il collo e ad allontanare da se la 'spazzola' malefica.

“E se il problema fosse Nino?”

“Mh può essere” disse continuando a baciarlo

“Amore” Sho intanto aveva preso a salire fino alla guancia, deciso a baciare ogni piccola parte di quella perfetta creatura. Come poteva un uomo, con i bigodini per lo tutto, essere così attraente?

“Dimmi tutto” sospirò oramai pervaso dal piacere

“Devo finire di sistemarmi i capelli” detto ciò richiuse la porta e lasciò uno Sho frustrato e disperato a chiedersi che avesse fatto di male per meritarsi di venire sempre dopo i capelli del suo uomo.

“E chiama Aiba, domani mattina riunione speciale” urlò dal bagno

“E gli altri?” chiese dirigendosi verso lo studio

“Gli altri no”

Il povero giornalista prese quindi il cellulare pronto a fare un lungo discorso ad Aiba sul perchè il domani mattina si sarebbero trovati solo loro tre, cosa che tra l'altro sfuggiva anche alla sua comprensione ma questo era un altro problema di cui era meglio non rendere partecipe Jun, almeno che non desiderasse andare veramente in bianco per i prossimi due mesi.


Nei pressi del fiume


“Mi vuoi spiegare perchè ti sei messo a pescare a quest'ora indecente?”

Subito Ohno si ridestò dal suo sonno, che non era più classificabile come dormiveglia.

“Eh?”

“Mh? Allora?”

“Oddio un incubo!”

“Ma che incubo e incubo, cretino!”

“Ah, allora cosa ci fai qui?” Ohno ci sperava che fosse un incubo.

“Semplice, dobbiamo parlare Toshi, e questa volta non scappi!”

“Kazu, a dire la verità...” cercò di controbattere ma lo sguardo omicida dell''amico' l'aveva fermato sul nascere.

Mentre lo vedeva sedersi vicino a lui, si guardò un po' attorno e notò che oramai si era fatto buio, di sicuro erano le 21.00 passate.

Osservò di sbieco Kazu, mentre lui cercava di rimettere a posto la sua attrezzatura il più velocemente possibile.

Altro sguardo omicida. Sì era proprio un nano-malefico, doveva dirglielo.

Finito di sistemare il tutto, prese nuovamente postazione sotto l'albero vicino a Ninomiya.

Silenzio.

“Come hai fatto a sapere che ero qui?”

“Intuito”

“Mh...intuito”

la situazione era a dir poco strana.

“Saresti dovuto usc” ma Ohno non fece in tempo a finire la frase che Nino lo fulminò, per l'ennesima volta, dicendogli a denti di stare zitto.

“Non sono venuto qua per parlare di altre persone, e tanto meno per sentirmi dire che dovrei essere in altri posti”

“Allora cosa fai qui?” replicò il pescatore

“Te”

“Me?”

“Sì esattamente, te. Proprio te, Toshi”

“E perchè?”

“Perchè sei distante” sospirò Nino affranto.

Ohno intanto si sentiva sempre più a disagio, mai una volta che potesse starsene tranquillo.

“Non ha il minimo senso”

“Cosa?” praticamente urlò Nino, che cominciava a credere che parlare con i pesci fossi decisamente più semplice in quel momento.

“Non ha senso che tu mi senta distante, io sono sempre qui. Non sono mai scappato, o se l'ho fatto accidentalmente mi spiace, ma sai anche bene che a volte ho bisogno di starmene per i fatti miei. Quindi non ha senso che tu dica che mi senti distante perchè io non mi sono allontanato”

“E allora mi spieghi perchè non parliamo più? Perchè ci comportiamo come dei semplici colleghi di lavoro che a volte fanno un po' di fanservice? Me lo vuoi spiegare eh?” sbottò arrabbiato il piccoletto.

Si fissarono per diversi secondi.

“Non è colpa mia se ora che ti sei trovato la ragazza sei più impegnato” ecco, gliela aveva messa giù brutta.

“Non ci provare, ti ho detto di non tirare in causa terze parti” sputò velenoso Nino, che odiava ripetere le cose più volte.

Intanto Ohno aveva ripreso a guardare il fiume perchè trovava l'amico snervante.

“Non puoi pretendere che le persone siano sempre disponibili a un dialogo o comunque a confidarsi con te. Impara a rispettare gli spazi altrui” oramai Ohno sentiva che stava perdendo il controllo della situazione.

“Mi aspettavo che invece ti confidavi con me, che parlassi con me almeno un poco. Dal mio migliore amico me lo aspettavo”.

Detto questo Nino si alzò e si avvicinò alla sponda del fiume, così da dare le spalle al compagno.

Guardando l'amico di spalle, Ohno si sentì pervadere dalla tristezza. Da quanto tempo non vedeva più in Nino un amico ma un uomo?

Perchè la figura che si stagliava ora davanti a lui era così perfetta e allo stesso tempo fragile? Perchè non riusciva ad essere sincero?

Eppure nello stesso momento in cui stava contemplando la fine di un rapporto così importante, non sapeva reagire. Si stava comportando da codardo.

Non riusciva nemmeno a trovare la forza dentro di se per alzarsi e avvicinarsi di nuovo all'uomo che Nino era diventato. Tutto quello che diceva sembrava avere solo lo scopo di distruggere quel poco che era rimasto.

“Forse non siamo più amici, o almeno non da parte mia” con questa frase Ohno prese le sue cose e imboccò il sentiero.


Effettivamente poteva considerare tutto sbagliato di quella giornata, o semplicemente fuori dall'ordinario.

Non aveva immaginato che avrebbe affrontato Nino o almeno non così presto. Sconsolato aprì il bagagliaio della sua auto sistemando l'attrezzatura.

Cercò di sistemare tutto in modo meticoloso, lui che di ordine proprio non ne sapeva nulla ma in qualche modo speravo così di poter dare ordine anche alla conversazione di poco prima.

Chiuse tutto e salì accendendo la radio ma appena sentì che non trasmettevano nulla di buono andò alla ricerca di un cd da poter ascoltare, e subito dopo si diffuse una dolce melodia nell'abitacolo.[1]

Accese l'auto e...

“CHE CAZZO SIGNIFICA CHE NON SIAMO PIÙ AMICI EH?”

Nino gli si era piazzato davanti urlando come un dannato sovrastando anche il ritornello della canzone.

Ohno in un primo momento si chiese da dove tirasse fuori tutta quella voce quel corpo così piccolo, in un secondo momento invece realizzò cosa stava per succedere e corse fuori dalla macchina.

“Ma ti sei ammattito di colpo? Metti caso che non ti vedevo potevo prenderti sotto, baka!” oramai sentiva che la collera stava prendendo posto dei buoni propositi di starsene calmo e non discutere ulteriormente con il stupido nano che si trovava difronte.

“ E allora la prossima volta volta evita di andare via in quel modo, e spiegami che cazzo significa la stupida frase che hai detto prima” urlò, nuovamente, Nino.

Tutta la pazienza e la buona volontà di andarsene prima erano svaniti come i fiocchi di neve in piena estate.

“Allora? Mi vuoi spiegare?”

Ohno stanco afferrò Nino per le spalle scaraventandolo in malo modo addosso alla fiancata della macchina, ma poco importava al leader del respirò mozzato di Nino per via della forza d'impatto e tanto meno gli importava del luogo dov'erano.

Prima che quello potesse anche solo fiatare lo baciò, non un bacio dolce come aveva sognato poche ore prima ma irruento, che esprimeva esattamente come si sentiva lui in quel momento.

Agitazione, impazienza, rabbia, dubbi vennero però sostituiti subito dalla sorpresa di vedere che Nino ricambiava.

Senza rendersene conto, Ohno si era ritrovato nei sedili posteriori della propria auto con sotto Nino che oramai era più svestito che altro.

Non si chiese cosa stesse facendo, non si chiese nemmeno se fosse giusto o meno quello che effettivamente stava facendo al corpo sotto di sé.

Oramai i sospiri di entrambi stavano riempiendo l'abitacolo. Non si erano scambiati una sola parola dall'inizio di quel turbine infinito di libidine a cui avevano dato inizio senza rendersene, forse, veramente conto.

Mentre Nino l'aiutava a liberarsi dei suoi ultimi indumenti che gli stavano fin troppo stretti, e la cosa era assai evidente, Ohno si prese a guardare il corpo che aveva tra le braccia.

Affascinato che tutto quel ben di dio fosse suo e definendosi stupido per non aver mai visto veramente in tutti quegli anni cos'era quel piccoletto per lui.

Allungò due dita verso la bocca del più piccolo per dopo poterlo aiutare nell' intrusione immanente.

Prima di entrare dentro di Nino si perse a guardarlo, così come non l'aveva visto mai. Maledì per un momento, e forse anche due, di aver permesso ad altre persone di vedere quello che lui stava ammirando in quel momento.

Ad un cenno d'impazienza del moretto, Ohno si spinse dentro di lui. In quell'esatto momento scordò ogni cosa, l'unica cosa che vedeva era la passione mista a dolore di Nino.

Cercò di fare piano finché Nino non cominciò a dimostrarsi desideroso di più attenzioni, e chi era lui per non dargliele?

Quando sentì che stava per venire, che era all'apice del piacere, Ohno abbracciò il corpo sotto di sé imprigionando le loro labbra in un lungo bacio.

L'ultima cosa che sentì prima di lasciarsi cadere sopra Nino fu la canzone di quest'ultimo che continuava ad andare da quando aveva inserito il CD oramai.

L'ultima cosa che vide prima di chiudere gli occhi esausti, dopo aver ricoperto alla ben e meglio entrambi con una coperta proveniente da chissà dove, furono le lacrime di Nino. Ma in quel momento non seppe spiegarsi se fossero lacrime di felicità o altro.


Al suo risveglio Nino era già bello che vestito e con un'espressione tra l'ebete e il riflessivo, espressione che non gli si apparteneva affatto, ma che fece ridere di gusto il Leader.

“Eh? Da quanto sei sveglio?” chiese quello cercando di assumere un'espressione 'intelligente'.

“Da un po'”

“Eeeeh? E perchè non me l'hai detto?” fece abbattuto il nano-malefico.

“Così..” come sempre di molte parole. La verità è che si stava godendo appieno quel momento, avendo paura che finisse troppo presto.

“Toshi...”

“Mh?”

“La tua radio è rotta!”

Ok forse era troppo aspettarsi qualche altra frase da Nino.

“No, non lo è” disse alzandosi e prendendo a vestirsi pure lui, trovando assai scomoda la macchina come improvviso camerino.

“Ma allora come mai continua a riprodurre la stessa canzone da...beh da un bel po'?” 

Rassegnato Ohno si avvicinò al viso dell'amico soffiandogli sulle labbra un “perchè è il mio cantante preferito e perchè voglio credere che quelle due canzoni siano dedicate a me” detto ciò lo baciò.

Nino da parte sua era rimasto spiazzato da quella frase, per non dire che era diventato rosso come un semaforo.

“Devo andare a casa” gli disse poi Ohno che guardando il display della radio si accorse che quando sarebbe tornato a casa sarebbe stata mattina.

“Dobbiamo parlare” replicò l'altro.

“Lo so, ma non ora. Non roviniamo questo” fece il Leader indicando in generale entrambi “Domani pomeriggio ci troviamo a casa mia ok?”

Nino annuì, baciò a fior di labbra Ohno prima di scappare fuori dall'auto per dirigersi verso il suo mezzo.

Ohno finalmente tornò al posto di guida e imboccò la strada di casa.


Appena rientrato in città vide Nino prendere la via opposta alla sua ma prima di vederlo scomparire sentì due volte suonare il clacson e sorrise tra sé.

Proprio non gli interessava niente della povera gente che dormiva, ma gli fece piacere il gesto tanto da ricambiare anche lui una volta.

Poi quando non lo vide sul specchietto retrovisore si abbandonò sul sedile perdendosi ad ogni semaforo in cui inceppava a mirare il cielo che stava radicalmente cambiando i suoi colori andando su tonalità di blu-azzurro via via più chiare.

Si immaginò di vedere il sole sorgere in riva al mare dopo una notte come quella.

'un'emozione che deve togliere il fiato' si disse.

Arrivato finalmente fino a casa sua, salì le scale svogliatamente, aprì la porta e andò nel piano cottura per prepararsi qualcosa da bere di caldo.

Finché attendeva che l'acqua del The bollisse, scrisse un messaggio a Nino.

Quando finalmente anche il bollitore si decise a collaborare andò alla ricerca disperata di zucchero all'interno delle varie dispense.

Versò il contenuto bollente dentro una tazza, la prese tra le mani e si diresse verso la grande porta-finestra che dava su Tokyo.

Le luci del mattino erano veramente fantastiche. Rilesse per l'ennesima volta il messaggio che aveva inviato a Nino pochi minuti prima e poi sorridendo tra sé e sé andò a distendersi sul divano continuando a contemplare quella piccola porzione di cielo che gli offriva la sua attuale postazione.

E senza pensieri tristi o opprimenti si addormentò.


From: Ohno

To: Kazu


Non voglio fare troppo il sentimentale ma grazie.

So che ci sono troppe cose non dette tra noi ma spero che non ci saranno più.

Grazie per questa notte.

Grazie per avermi cercato.

Grazie per avermi capito.

Grazie per tutto quello che è stato.

Grazie per avermi accettato così come sono, senza esitazioni.

Grazie per ogni momento nostro.

Neh ti andrebbe di andare al mare una sera?Giuro la pesca non c'entra..anche se..

Ja ne 






[1] Il CD che Ohno inserisce è stato fatto da lui e contiene solo due canzoni, ossi Niji e Konseki. La prima l'ho scelta perchè Ohno continua a provare a suonarla appena vede un piano e lo adoro per questo e poi anche per il significato. La seconda principalmente è per il significato! La trovo azzeccata soprattutto perchè riprende il discorso del "Fiume, Tramonto, Di un'amore che non c'è ma che rimane ecc" e anche per la bellissima frase: "Anche se arrivassi ad amare un'altra, non sarebbe nessuno. Solo "qualcun'altro" L'ho trovata perfetta.

[2] Qui sta a vostro piacere scegliere quale delle due canzoni trovate più adatte al momento, io non so ancora decidermi! XD






__Nel mio mondo immaginario__

Parto subito chiedendo scusa per il ritardo di due settimane abbondanti. In compenso mi sono rifatta con un capitolo più lungo dei precedenti, spero sia cosa gradita u___u

Ho avuto varie difficoltà nel scrivere questo capitolo, in particolare perchè due settimane fa l'avevo completato però era, in gran parte, totalmente diverso dato che era dal punto di vista di Nino...credo che vedremo la storia dal suo punto di vista più avanti (o forse nel prossimo capitolo mmmh ).

Vi avviso, con sollievo, che ho già scritto due pagine del prossimo capitolo (e sono contenta di come è partito) e vi aspetterà una sorpresa per certi versi..che comunque potrete intuire dopo la lettura di questo capitolo u.u E non riguarda gli Ohmiya, almeno non direttamente XD

Chiedo scusa se avete riscontrato durante la lettura degli errori grammaticali ma non ho avuto il tempo di rileggere il tutto...o lo rileggevo e perdevo altro tempo o postavo (ok era meglio rileggerlo ç___ç)

In fine un grazie enorme a Sefora5, la mia fedelissima, a cui dedico questo capitolo perchè è solo grazie a te se oggi mi sono messa d'avanti al pc per re-iniziare questo capitolo. Spero che mi perdonerai per il ritardo *si rifugia sotto la scrivania*

Un grazie mille anche ai numerosi lettori silenziosi che leggono questa storia..grazie di cuore (se vi fate sentire ancora meglio ehXD). A presto e statemi bene!

  
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