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Autore: AngelOfLove    12/10/2011    3 recensioni
Che succederebbe se un giorno scoprissi che la favola che stai vivendo è solo apparente? Come potresti tornare alla realtà di sempre dopo quello che hai vissuto? Si puo' dimenticare una persona indimenticabile?
Ci sono dei limiti nell'amore?
Dal capitolo 5: “Non ti scaldare ragazzina: tieni dentro questo tuo calore per qualcun altro, magari sarai più fortunata” e poi mentre si gira dal lato opposto dice sottovoce, come se non volesse che io lo sentissi “E ti aiuterebbe anche baciare un po’ meglio”. Ma come osa!
Stavolta sono io a fermarlo facendolo girare verso di me, alzando il tono della voce “Io non so baciare? Sei tu che sei rimasto fermo come uno stoccafisso!”.
“Forse perché non sono attratto da delle ragazzine pestifere e viziate come te. Ti servirebbe un insegnante”.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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But he is there in the dark,
He is there in my heart,
He waits in the winds,
He is gonna play a part.
Trouble is a friend, yeah
Trouble is a friend of mine.
¹



Venerdì, ore 8.30
Questi due giorni sono davvero passati in fretta, come se in realtà fossero trascorse solo poche ore, le poche cioè che abbiamo potuto dormire.
Non appena Will e Alice sono usciti dal parlatorio in carcere, ci siamo ritrovati a guardarci negli occhi e a renderci conto di quello che sarebbe successo di lì a due giorni. Una nostra amica sarebbe stata processata, un’altra sarebbe diventata il suo avvocato e noi?
Sapevo che Will avrebbe dato una mano, pur non dicendoci niente (la sua fidanzata però ci aveva detto che avrebbe passato quegli ultimi giorni in ufficio con quel collega che avrebbe aiutato Jess in aula), ma anche noi dovevamo fare la nostra parte. Così ci siamo ritrovati tutti a casa Dawson: io, Eric, Alice, Nicole e l’immancabile AllyMcBeal della situazione. Armati di buona volontà e soprattutto con un frigo pieno, abbiamo provato a mettere insieme le nostre idee, pur non conoscendo la giurisprudenza o i cavilli giudiziari a cui avrebbe potuto appigliarsi il giudice, ma in fin dei conti per quello c’era Jess.
Siamo stati lì negli ultimi due giorni a cercare ogni modo per scagionare Yuki; abbiamo dormito solo poche ore per aiutare Jess a preparare la sua prima e vera arringa che avrebbe tenuto oggi e, benché non lo dica spesso, mi sento ottimista.
Sono sicura che andrà tutto per il meglio e che ci ritroveremo presto a festeggiare finalmente e, come ha detto Will, senza quei muffin, le bellissime novità degli ultimi giorni.

Ora sono in macchina con Eric: è passato a prendermi per andare insieme in tribunale. Ero tornata a casa per farmi una doccia e cambiarmi. Alice e Will porteranno Nicole, mentre Jess si trova già lì.
Sono tranquilla per come andrà oggi, ma non posso dire la stessa cosa per il mio autista. Eric continua a cambiare stazione radio ed è la prima volta che non lo vedo cantare a squarciagola mentre guida.
Mi è sembrato abbastanza nervoso nelle ultime ore e poche volte l’ho visto così agitato. Ricordo una volta al liceo: aveva litigato furiosamente con il professore di biologia perché aveva preso le difese di alcuni ragazzi che, benché il loro compito non fosse così errato, non avevano passato il suo ultimo esame.
Lo sapevamo tutti che faceva favoritismi, ma sapevamo anche che metterselo contro significava avere un nemico tra i professori e non è mai un bene avere un insegnante contro, soprattutto se dalla parte di questo ci sono anche altri docenti. La situazione era degenerata con insulti da entrambe le parti e chiamarono così il preside che decise la sospensione per entrambi per una settimana.
Non avevo mai visto Eric così arrabbiato e deluso: non riusciva a credere di aver fatto una cosa giusta, aver preso le difese di altri nonostante lui avesse passato, benché con il minimo, quell’esame e poi essersi ritrovato sospeso.
Così fece una cosa di cui certo non ne vado molto fiera, ma sicuramente molto divertente.
Andò sotto casa del professore in questione e, in una sola notte, smontò completamente la sua amata Audi, pezzo per pezzo. Suo zio è un meccanico e gli aveva quindi insegnato sin da piccolo i segreti del mestiere, compreso come costruire un’automobile: di sicuro però non si aspettava che il nipote potesse fare il processo inverso, soprattutto sulla macchina di un estraneo.
Il professore la mattina dopo trovò sì l’automobile, ma non come l’aveva lasciata. Il bello fu che Eric si appostò anche dietro un palazzo vicino per scattare una foto alla faccia che avrebbe fatto l’insegnante quando avrebbe visto la sua adorata Audi.
Ridemmo per giorni per quella sua bravata e per la faccia scioccata del professore, ma, finita la sospensione, Eric ebbe la brillante idea di portare in classe quella foto per farla vedere anche agli altri compagni.
Quella foto però sparì durante l’intervallo e Eric iniziò ad essere davvero preoccupato che potesse essere arrivata nelle mani del professore. Quest’ultimo di sicuro immaginava chi fosse l’artefice di quello scherzo ma non poteva accusarlo senza prove: quella foto però lo avrebbe incastrato e di sicuro avrebbe avuto problemi ben più gravi di una semplice sospensione.
Passò interi giorni a tormentarsi, a passeggiare su e giù per la casa e la scuola senza fermarsi, come un’anima in pena, almeno fino a quando la foto non scappò fuori inspiegabilmente da un libro, che aveva comunque controllato centinaia di volte. Ma lui non ci badò più di tanto, preso com’era dall’euforia di aver ritrovato quella foto e la conservò da allora gelosamente in camera sua.
Non gli dissi mai che l’artefice di quello scherzo era in realtà sua sorella, che voleva divertirsi alle sue spalle e vendicarsi dello scambio di tinta per capelli che le aveva fatto lui un giorno e che aveva portato i capelli di Jessica dal tanto agognato castano chiaro al rosso semaforo. Era andata in giro per giorni con una specie di turbante sulla testa per non farli vedere e non aspettava altro che una buona occasione per vendicarsi.
In questo momento mi sembra nervoso come in quei giorni.
Lo conosco bene e so che se continua a grattarsi continuamente il capo e poi massaggiarsi il collo significa che è preoccupato e qualcosa lo turba: o forse ha le pulci, ma non credo.
È appena passata alla radio She’s Madonna di Robbie Williams e lui non l’ha cantata e anzi, ha cambiato stazione: è un problema serio!
“Hey Eric” inizio “sicuro di stare bene?”.
Lui sembra scendere dalle nuvole, infatti mi guarda solo dopo qualche istante per un attimo e poi ritorna a fissare la strada davanti a se. “ Sì, sto bene. Perché?”.
“Perché hanno appena dato una canzone di Robbie Williams alla radio e tu hai cambiato stazione”. Lui adora Robbie Williams, come me del resto.
“Ah, non ci ho nemmeno fatto caso”.
“Questo non è normale!” per niente oserei dire. “Forse sei preoccupato per Jess? Pensi che non ce la farà oggi?”.
“Sono certo che spaccherà oggi in aula, mai stato così sicuro di lei” mi risponde.
“Allora cos’hai? Sai che ti puoi fidare di me. Se hai un problema puoi dirmelo” gli dico guardandolo.
Intanto siamo arrivati davanti al tribunale e lui sta terminando la manovra di parcheggio. Spegne la macchina e inizia a guardarmi.
Ci fissiamo per qualche secondo e poi prende parola. “Devo dirti una cosa in effetti”.
“Ti ascolto” e gli sorrido.
Lui sembra di nuovo nervoso e ricomincia a massaggiarsi il collo fissando in basso il suo sedile.
“Dai forza, mica ti mangio” e gli do un pugnetto sul braccio per scuoterlo.
“È solo che non so come la prenderai” mi dice continuando a evitare di guardarmi.
“Non sono abituata a vederti così, non hai nemmeno fatto una delle tue solite battute stamattina”. È veramente strano e mi dispiace vederlo così.
“C’è poco da scherzare” e mi riguarda di nuovo negli occhi, più serio stavolta.
“Ora mi fai preoccupare. È una cosa grave?”.
“Sì, cioè, no, non grave”.
“Qualcosa che hai combinato?”. Sembra di giocare a Indovina Chi.
“Non la metterei così” fa una pausa e riprende. “Diciamo che è qualcosa che non posso controllare: ci ho provato, ma non ci riesco. Qualcosa che sento, che provo appunto”.
Il suo sguardo sembra trafiggermi.
“Che provi?”. Forse ho capito. “Oddio, ti sei innamorato!”. Si può dire che abbia appena urlato questa frase. Inizio a battere le mani e se fossi per strada di sicuro starei saltando in questo momento.
“Non so se sia proprio amore, ma penso sia una cosa simile” e mi sorride finalmente anche se timidamente.
“Sono davvero felice per te” e mi slancio per abbracciarlo. Lui rimane per qualche istante immobile e dopo mi stringe a se con forza.
Rimaniamo così, stretti l’uno all’altro, fino a quando mi scosto leggermente da lui e prendo parola.
“Ma adesso mi devi raccontare tutto!” e inizio a parlare senza sosta, come se non dovessimo andare ad assistere a un processo tra poco. “Quando l’hai conosciuta, cosa ti piace di lei, il suo nome ed io la conosco??”.
Fa un respiro profondo e comincia a raccontare.
“Lo conosco già da un po’ di tempo, siamo amici di vecchia data. Soltanto che non avrei mai pensato che potesse esserci qualcosa di più tra noi della semplice amicizia … ultimamente però sono cambiate molte cose, sono cambiato io. O, per meglio dire, ho iniziato a capirmi realmente e anche per merito suo”. Si interrompe, porta una mano sul capo e tira indietro i capelli. Si sta agitando di nuovo e non capisco il perché.
Forse si sente a disagio a raccontarmi di questa ragazza, non voglio quindi forzarlo. “Dai Eric, non importa. Puoi parlarmene un’altra volta, magari quando sarai meno teso” e gli sorrido.
Sembra riscuotersi alle mie parole. “Voglio parlartene da tempo ormai e non ne ho mai avuto il coraggio. Meglio approfittare di questa occasione”. Mi sorride e, anche se continuo a notare il suo nervosismo, riprende. “Questa persona si chiama Ca…”.
“Hey ragazzi. Che combinate là dentro?” e la voce di Will sovrasta quella di Eric.
“Fanculo Tuner!” e dicendolo Eric appoggia la testa sullo sterzo. “Puoi togliere il mio nome dalla tua Death Note, ti sei appena vendicato di me”.
Will ci guarda un po’ stralunato dal finestrino accanto a me e in effetti non ha tutti i torti.
Scendiamo dall’auto e salutiamo Will, Alice e Nicole.
Il tempo che Nicole chieda ancora informazioni sul caso al nostro avvocato, io mi accosto ad Eric bisbigliando “Scusami, ma Will ha sovrastato la tua voce e non ho capito. Qual è il suo nome?”.
“Non importa” mi risponde sgarbatamente e con passo veloce si discosta da noi e raggiunge l’entrata del tribunale.
Non capisco davvero cosa diavolo gli stia prendendo oggi. Will non poteva scegliere un momento peggiore per interromperlo. Già ci era voluto non si sa cosa per convincerlo a parlare, poi inizia a raccontare e viene pure interrotto.
Non riesco però a capire perché se la sia presa tanto ed anche il motivo del suo disagio. Forse è una tizia che non sopporto e pensa che non sarei felice per lui. Magari è la commessa da poco arrivata alla mia libreria preferita con la quale ho discusso per un libro solo pochi giorni fa. O forse è la sua ex, quella psicopatica che lo tartassava di messaggi ogni ora per sapere cosa facesse o con chi fosse e che un giorno arrivò persino a minacciarmi di non avvicinarmi più ad Eric perché pensava ci fosse qualcosa tra noi. Oppure non sarà per caso Danielle? No, non è possibile. Da anni la prendiamo in giro insieme e non può nascere l’amore così all’improvviso, soprattutto per quella vipera … o forse no?
Basta pensarci!
Eric si è volatilizzato, quindi dovrò aspettare la fine del processo per metterlo sotto torchio e tartassarlo fino a farmi dire quel nome. Fino ad allora non pensiamoci più e soprattutto non pensiamo al peggio.

Non ero mai stata in un’aula di tribunale. Ne ho viste molte in Perry Mason o in AllyMcBeal ma non vi ero mai entrata. Quando eravamo piccoli io e i Dawson facevamo finta di prendere parte ad un processo: io ero sempre il giudice, Eric ovviamente l’imputato e Jess l’avvocato. Probabilmente sin da allora aveva in mente di partecipare a processi, fare arringhe, difendere o accusare qualcuno.
Non mi ero mai resa conto di quanto questo mestiere si addica a Jessica.
Quando si iscrisse a giurisprudenza non ci credevo: non riuscivo ad immaginarla seria e professionale in un’aula, quando con noi era sempre fra le nuvole e pronta a scherzare e perdere tempo.
Ma in questo momento vederla lì, dietro al bancone, a parlare con Yuki e quello che dovrebbe essere il suo collega per questa causa, mi fa capire che non è una semplice professione per lei, ma quasi una vocazione.
Sono sicura che oggi darà il meglio di se, ne ero convinta stamani e adesso ne sono più che certa.
“Ciao. Come procede?” domanda banale, ma è l’unica che mi viene in mente mentre saluto Yuki e Jess.
“Siamo fiduciosi. Will ha fatto molto le scorse settimane e anche in questi ultimi giorni si è dato da fare. Ho sentito poi che il giudice è abbastanza indulgente con chi si trova di fronte alla legge per la prima volta. Non ci resta che aspettare il suo arrivo per iniziare” ci informa Jess.
“Anch’io sono più serena si può dire. I miei avvocati” ci dice Yuki con un sorriso e indica Jess e Will “mi hanno detto quanto vi siete dati da fare anche voi in questi giorni. Ve ne sono davvero grata, cercherò di sdebitarmi un giorno ve lo assicuro”. È quasi commossa.
“Era il solo modo per dare una mano. Aspetta comunque la fine del processo per ringraziarci” e solo mentre pronuncio queste parole mi rendo conto che, nel peggiore dei casi, Yuki potrebbe ritornare in quella cavolo di prigione.
Will sembra essersi accorto di questi miei pensieri, infatti inizia a parlare distraendomi da questo brutto pensiero. “Ragazzi, vi vorrei comunque presentare il mio collega dello studio legale che aiuterà Jessica nella causa. Cameron Gale” e indica l’uomo di fianco a lui e Yuki.
Un bel tipo lo devo ammettere. Non molto alto ma compensa l’altezza con il fisico che si intravede ed il fascino che emana: circa sulla trentina, capelli corti biondi, occhi castani e un sorriso da lasciare qualsiasi procuratore senza fiato. Lui e Jess potrebbero puntare sulla loro bellezza in questa causa, non c’è che dire.
“In realtà io ed Eric conosciamo Cameron da diversi anni. È il figlio di amici dei nostri genitori, quindi è stata una sorpresa ritrovarci colleghi in questo caso” ci informa Jess e poi rivolgendosi a questo, “ti ricordi mio fratello?”.
“Si, certo. Come va Eric?” gli chiede Cameron sorridendo.
“Bene grazie” gli risponde semplicemente questo, tornando poi a parlare con Alice.
“Ecco, sta per entrare il giudice. Mettiamoci seduti” ci avvisa Will e prendiamo posto proprio dietro il bancone dove si trovano Jess, Yuki e Cameron.
Vedo entrare così un uomo che dovrebbe essere il giudice di questa causa, ma c’è qualcosa in lui che non mi convince. Mi sembra di averlo già visto da qualche parte e sembra che non sia la sola a pensarlo. La sua entrata infatti è accompagnata da una serie di imprecazioni da parte di Jessica.
“Jeeeess, hey Jess” bisbiglio sottovoce per chiamarla.
Quest’ultima così si volta verso me dicendo solamente “cazzo, cazzo, cazzo”.
“Possibile che io conosca il giudice?” le chiedo.
“Qua il brutto Cathy è che IO lo conosco, non tanto tu” mi risponde agitata.
“Che intendi dire?”.
“Ma che cavolo vi prende?” ci chiede Alice che, di fianco a me, aveva notato questo nostro scambio di battute.
Ci rimettiamo seduti non appena fa la stessa cosa anche il giudice e Jess ci risponde sottovoce. “Quello è Matthew Gilbert. Te lo ricordi perché ci sono uscita qualche mese fa e continuavo a lamentarmi di quanto fosse noioso fuori e dentro il letto. Così l’ho scaricato con una telefonata e non l’ho più rivisto, fino ad ora almeno. Cazzo”. Si mette male la situazione.
Le nostre chiacchiere avevano attirato anche l’attenzione di Yuki e gli altri che si voltano verso di noi. “Che succede?” ci chiede la prima.
“Niente di preoccupante: il tuo avvocato si è fatto il giudice e l’ha scaricato con il telefonino” rispondo semplicemente.
“Che hai fatto??” domanda stupefatto Eric.
“Oh, in quel momento non immaginavo di certo che me lo risarei trovata di fronte in aula!” ci dice tesa.
“Ma almeno come sono rimaste le cose tra voi? Vi siete chiariti?” le chiede Nicole.
“Dopo quella telefonata non ho più risposto alle sue chiamate e ai suoi messaggi” le risponde Jess dandoci le spalle e tornando a fissare quella sua specie di ex.
“Sono nei guai” dice Yuki portandosi le mani al volto.
“Ma non puoi ritirarti da questa causa?” le chiedo.
La risposta però ci arriva direttamente dal giudice. “Ci sono problemi lì dietro avvocato Dawson?”. Sono l’unica ad aver notato sarcasmo nella sua voce? “Se continuate con questa confusione sarò costretto a chiedere ai vostri amici di lasciare l’aula”.
Si ricorda di lei, dunque, potrebbe decidere di vendicarsi comunque su Yuki sia in sua presenza che senza.
Il processo ha comunque inizio: il procuratore si alza e si rivolge verso l’ultimo testimone della causa e inizia a tempestarlo di domande. Sarà il turno poi dell’avvocato Gale con il teste e ci saranno infine le arringhe di entrambe le parti, con la vera entrata in scena di Jessica.
Certo che lo sguardo del giudice non promette niente di buono.

Ci ritroviamo quindi fuori dall’aula qualche ora dopo.
Jessica con la sua arringa se l’è cavata davvero egregiamente e anche Will si è complimentato con lei. Nessuno avrebbe detto che quella fosse la sua prima difesa e sono davvero orgogliosa di lei, lo siamo tutti.
Yuki sembra essersi tranquillizzata dopo la storia della tresca col giudice uscita fuori prima del processo e adesso si trova con Nicole: spero davvero che possano tornare insieme il più presto possibile.
Noi invece siamo seduti uno accanto all’altro su queste scomodissime sedie fuori dall’aula. Aspettiamo la decisione del giudice Matthew Gilbert, alias l’ex che Jess non avrebbe mai voluto avere.
Eric sta parlando invece con Cameron, probabilmente di tutti questi anni passati senza vedersi. Non ho più potuto parlare con lui da quando siamo usciti dall’auto e non vedo l’ora anche di chiarire con lui.
Una guardia giurata ci avvisa di rientrare. Prima di farlo ci guardiamo tutti negli occhi e cerchiamo di infonderci coraggio l’uno con l’altro.
Dopo poco rientra il giudice in aula e inizia a emettere la sua sentenza.
Mi perdo quando inizia a nominare le leggi una di seguito all’altra, ma colgo chiaramente quel “prove che scagionano l’imputata”. Stringo così la mano di Eric di fianco a me automaticamente, quasi a darmi il coraggio di ascoltare il resto e sono contenta di sentire la sua stretta di risposta.
Arriviamo così al verdetto finale. “L’imputata qui presente si è trovata quindi in una situazione di inganno messa in atto dal vero spacciatore, che per giunta si è scoperto fosse minorenne. Potrebbe dunque sembrare una vittima, ma in realtà non lo è”. La mia stretta continua ad aumentare: di questo passo potrei fargli male. “Questa corte non è indulgente con il traffico di droga e, benché la posizione della signorina Tenoh sia migliorata dall’inizio della causa, resta comunque il fatto che sia stata sorpresa a comprarla un minorenne per giunta da degli agenti e abbia avuto anche un comportamento non consono e rispettoso verso questi ultimi”.
A queste ultime parole vedo Yuki muoversi sulla sedia concitatamente: probabilmente è ancora risentita per l’atteggiamento razzista di quel poliziotto nei suoi confronti.
Il giudice si appresta poi a concludere la sua sentenza. “Dichiaro quindi l’imputata qui presente scagionata dalle accuse più gravi di traffico di sostanze stupefacenti, ma la condanno a 300 ore di lavori socialmente utili da svolgere per la comunità. Prenda questa pena come la giusta punizione per ciò che ha fatto e, senza offesa, spero per lei di non rivederla più: lei e il suo avvocato”. E detto questo si alza ed esce dall’aula. Non poteva essere più chiaro né con Yuki, né soprattutto con Jess.
L’abbraccio spontaneo di Nicole e Yuki ci fa capire che finalmente questa brutta esperienza è conclusa. Ha avuto 300 ore di lavori socialmente utili, ma potrà tornare finalmente a casa e dopo tutto le serviranno per evitare di ricascarci un’altra volta.
Continuiamo ad abbracciarci, a complimentarci con Jess, Will e il suo collega che neanche ci accorgiamo del tempo che sta passando. Siamo rimasti praticamente solo noi in quell’aula e se non ci sbrighiamo ci chiuderanno anche dentro. Noi invece abbiamo una festa da organizzare!
Ci avviamo così verso l’uscita, ma Will ci ferma. “Aspettate, dobbiamo prima lasciare queste deposizioni e il materiale in quell’altra stanza. Venite con me?”.
Lo accompagniamo quindi tutti insieme in un’altra ala del tribunale. Ci fermiamo così davanti a questa stanza aspettando che entri Will.
Non appena la porta si apre ci ritroviamo però di fronte a qualcosa che non mi sarei mai aspettata di vedere.
Eric sta baciando qualcuno. Si esatto, UNO. E precisamente l’avvocato Cameron Gale.
Nessuno di noi riesce ad aprir bocca, troppo impegnati a fissare i loro vestiti sgualciti, i capelli in disordine e i segni lampanti sul loro volto dell’essere stati sorpresi nell’approfondimento di un bacio,se non di più.
E dire che dopo avergli lasciato la mano in aula avevo iniziato a chiacchierare così tanto con gli altri che neanche mi ero accorta della sua assenza.
Will poi continua a tenere in mano la maniglia della porta e a fissarlo, incredulo quanto noi.
La prima ad aprir bocca è però Yuki. “Io l’ho sempre detto che eri gay” e scoppia a ridere.
“Come ti ho detto stamani Will, la tua vendetta è ormai terminata, anche se indirettamente”. Non sembra arrabbiato o sconvolto per essere stato colto in fragrante, anzi, sembra quasi sollevato.
“Era quindi questo che mi volevi dire e che non ci riuscivi?” gli chiedo io, iniziando finalmente a collegare le cose, ma comunque incredula quanto gli altri che continuano a fissarlo a bocca aperta.
“Già. Ormai mi vedo con Cameron da diversi mesi ma non ho mai avuto il coraggio di dirvelo, soprattutto a te Cathy. Non sapevo come l’avreste presa, ma ormai siete stati messi davanti al fatto compiuto e forse è pure meglio” e inizia a ridere anche lui. “Comunque Yuki non mi vedo proprio come gay, preferisco bisex”.
Jess si avvicina quindi a lui e lo abbraccia. “E bravo il mio fratellino, che inizia a far breccia anche nel cuore degli uomini e che uomini! Fattelo dire da un’esperta, ti sei scelto proprio un partito affascinante, per non dire uno strafico!” e dà una pacca sul sedere anche a Cameron che si unisce alle risate generali.
Mi avvicino anch’io ad Eric. “Ammetto di essere alquanto stupita, ma rimani sempre il mio Eric, il mio migliore amico, ricordatelo sempre” e lo abbraccio di slancio. “Sono contenta che tu abbia trovato finalmente qualcuno e non mi interessa sapere di che sesso sia, sono soltanto felice per te”.
“Non sai quanto mi faccia piacere sentirtelo dire. Sei come una sorella per me” mi dice continuando ad abbracciarmi.
Mi sto per emozionare e gli sussurro all’orecchio “ti voglio davvero bene Eric”.
Il momento strappalacrime viene però interrotto da Jessica. “Fratellone, ora che noi tutti conosciamo le tue conquiste ed approviamo senza ombra di dubbio, toglimi una curiosità” si porta una mano al mento e assume la posa da pensatore. “Chi tra voi due fa il passivo? No perché avrei una certa idea ma…”.
“Jeeeeess!!” sbottiamo tutti insieme.
“Che c’è?” chiede innocentemente lei.
Sempre la solita.







¹ Trouble is a friend - Lenka




*L’Angolo dell’Autrice*

Tornataaaaaaa! Finalmente sono riuscita a prendere in mano questa storia e pubblicare un nuovo capitolo. Forse ho aspettato un po’ troppo ma almeno ho terminato la sessione autunnale degli esami e sono finalmente libera!!! Eccoci qua con la seconda parte del capitolo “Trouble is a friend”. Stavolta abbiamo avuto diversi colpi di scena e mi immaginavo già da tempo le vostre reazioni. Molte di voi si erano interessate alla possibile storia tra Eric e Cathy ma a quanto pare il primo era già impegnato con l’avvocato, e che avvocato a detta di Jess xD! Yuki è stata scagionata dalle accuse ma dovrà comunque svolgere le ore assegnatele e Jess finalmente ha dato prova della sua bravura, anche se non si smentisce mai Xd. Prima di lasciarvi ai ringraziamenti e al solito spoiler voglio però anticiparvi una cosa: la storia è stata concepita come un unico blocco, niente divisioni o altro, ma dal prossimo capitolo ci saranno delle novità che ci faranno entrare per così dire nella sezione della storia che preferisco, quindi continuate a leggere mi raccomando!!!
Anna_Asia: hai avuto finalmente la tua Jess in azione e se l’è cavata alla grande e anche Will non se n’è proprio stato in disparte. Ti ringrazio e continua a seguire mi raccomando :)
Lucyspice : ti ringrazio per i complimenti e mi fa piacere averti stupito nello scorso capitolo e spero anche in questo. Yuki alla fine se n’è cavata, ma non è nato niente tra Eric e Cathy sorry … ma spero continuerà a piacerti questa storia xd.
Space Pirate Ryoko : Yuki è finalmente uscita dalla prigione e Eric diciamo che non ha subito proprio direttamente la vendetta di Will ma quest’ultimo ha fatto un po’ il rompiscatole stavolta :D Chissà se finirà così… vedremo xD

Ringrazio chi ha inserito la storia tra quelle da ricordare:
1 - fresita93

Ringrazio chi ha inserito la storia tra le preferite:
1 - Anna_Asia
2 - cupidina 4ever
3 - fatima_95
4 - gismy88
5 - Lucyspice
6 - Music_Is_You
7 -SmileYou
8 - Space Pirate Ryoko
9 - Vagnona94
10 - VeroSD

Ringrazio chi ha inserito la storia tra le seguite:
1 - Carocimi
2 - Eli12
3 - FioccoDiNeve
4 - fresita93
5 - giulimpire
6 - kitty0890
7 - Lady Sognatrice
8 - lety91
9 - love_3
10 - maylea85
11 - MBDB
12 - NexiRain
13 - Rocket Girl
14 - roxi
15 - Selly_y
16 - Veronica91
17 - WifeOfL
18 - wilma
19 - YouGotWires
20 - Yuuki_Shinsengumi
21 - _Bonnie_
22 - _Love_
23 - __bea__

E ringrazio ovviamente anche i lettori silenziosi.

E con questo ora vi saluto e vi aspetto al prossimo capitolo che spero venga pubblicato con mooooolto meno ritardo rispetto a questo!!! Grazie a tutti voi :)

Spoiler


Lo fisso incredula ancora per qualche attimo senza muovermi o aprire bocca, o, per meglio dire, senza chiudere la bocca che è rimasta spalancata per lo stupore, fino a quando non esordisco col mio marchio di fabbrica. “Cazzo”. Una semplice parola che racchiude tutto quello che provo in questo momento.
  
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