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Autore: Luna_Love    12/10/2011    3 recensioni
e se Rupert Grint avesse una migliore amica?
e se a Tom Felton piacesse questa ragazza?
una storia carina ma anche romantica! dove vedremo tutto il cast di Harry Potter alle prese con una vita "normale" tutto visto dagli occhi di una ragazza di diciannove anni che aveva abbandonato le speranze prima di venire salvata dall'amicizia e dall'amore
Genere: Comico, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Rupert Grint, Tom Felton, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                                        Capitolo 3
                                                                                               L’assurdità delle cose
piacere Amy- dico stringendo la mano a Daniel ed Emma entrambi mi sorridono, non dicono il loro nome, sanno che non c’è bisogno.
Non ci credo sono in un set e stringo la mano a gente vista solo su uno schermo televisivo, qualcuno mi mette un braccio intorno alle spalle è James –ciao Amy- mi dice sorridendo, mentre Oliver va a dare un bacio sulle labbra a Emma. Li guardo a bocca spalancata, Emma lo spinge e fa un cenno con la testa verso di me –tranquilla tesoro Amy non dirà mai niente sulla nostra storia- io annuisco vigorosamente, -non ne avrei motivo- dico sinceramente, il sorriso sulle labbra di Oliver si allarga ancora di più.
Rupert torna tutto rosso in faccia e saluta i suoi amici, e guarda male James che mi continua a stringere le spalle io sento le guance in fiamme per l’assurdità della cosa, poi leva il braccio e si prende un caffè.
Il regista fa un discorso di incoraggiamento, Emma ha le lacrime agli occhi, e ci credo questo è l’ultimo film viene da piangere pure a me quasi, e io non piango mai, sono seduta tra Tom e Rup che annuiscono come quei cagnolini ciondolanti che si mettono nei cruscotti delle macchine, poi si apre la porta è una ritardataria Evanna, tutti la guardano sorridendo, il regista un po’ meno, si siede dietro di noi, e Tom gli fa un riepilogo molto semplice e conciso –dobbiamo stare concentrati, non dobbiamo rompere le palle, non dobbiamo fare troppe cazzate!- Evanna ride –certo Tom soprattutto tu cazzate non ne fai mai!- ridono entrambi, Tom sta sempre sui giornali People, Vanity Fair, Hannah è abbonata a tutte queste riviste e in momenti di noia le sfoglio c’è anche Rup spesso, negli ultimi anni l’ho visto solo al cinema e sui giornali praticamente.
-una nuova comparsa?- chiede Evanna, Rup nega con un cenno del capo e io mi giro verso di lei, -no lei è Amy la mia migliore amica- ci stringiamo la mano è fredda e molto magra.
Finiscono le riprese che sono più lunghe e divertenti di quanto pensassi. C’era stata una scena divertentissima quella dove Helena doveva camminare come Hermione sui tacchi, e non ci riusciva e non non smetteva di ridere. Oppure è troppo strano vedere Piton cioè Alan però versione Piton che ride, fa uno strano effetto.
Finalmente alle 17 finiscono e io esco fuori con Rup mentre ci fumiamo una sigaretta arrivano tutti i ragazzi, Tom, Evanna, Bonny, Emma, Oliver, James, Matt ecc. stiamo un po’ fuori a scherzare, e loro si stanno organizzando per uscire la sera stessa, poi Tom si gira verso di me –dai vieni pure tu ci divertiamo- resto un  po’ indecisa, uscire con tutto il cast di Harry Potter, annuisco ancora sconvolta dall’assurdità di questa situazione, Rup mi cinge le spalle, -dai ti accompagno a casa- poi sembra avere un’illuminazione, anche lui come me è senza macchina –cioè Tom ci lascia da me e poi io lascio te- Tom scoppia a ridere –dove abiti?- mi chiede –Magnolia Crescent- -lascio te e poi lascio Rupert viene meglio idiota- dice facendo finta di dare una testata a Rup, quest’ultimo ride, e rido anche io, sto bene con questi due anche se Tom ha un lato veramente stronzo. L’attrice che interpreta Cho Chang (non so come si chiama e non mi interessa mi sta sulle palle) arriva di corsa e prende Tom per una manica, portandoselo  in un angolo gridano e lei prima di andarsene gli molla uno schiaffo guardo Rup, nella mia faccia c’è un enorme punto interrogativo –lui se l’è fatta, lei si è innamorata  e adesso litigano ogni giorno- annuisco –lo fa spesso?- domando curiosa, senza riuscire a distogliere lo sguardo dalla cinese e dal biondo che urlano Rup non mi risponde non ce n’è bisogno, ennesimo schiaffo di Cho come si chiama, Tom ciondolando e sorridendo come un idiota ci raggiunge, salta dentro la macchina –allora! Andiamo?- chiede mentre sistema i biondi capelli tornati ossigenati per girare il film, annuisco e salgo nel sedile posteriore mentre Rup si mette davanti, accendo una sigaretta sono stanca, non so se mi và di uscire stasera. Glielo faccio presente lo sguardo di Tom è assassino, mi sa che è troppo abituato ad avere tutto ciò che vuole, in quello stesso momento una suoneria troppo allegra per quel momento, i due mi guardano –guarda che è il tuo- dice Tom mentre fa manovra, nella borsa in effetti c’è il mio cellulare che suona, uno dei due non vedo chi abbassa la musica, sul display brilla la foto di Gin e ovviamente il suo nome, rispondo
-mmh?-
-è il nuovo pronto?- chiede con la sua voce squillante
-si il pronto alternativo- dico io e lei scoppia a ridere
-senti ho una notizia buona e una cattiva, quale vuoi prima?-
-mmm quella cattiva- rispondo io dubbiosa
-ma se ti do quella cattiva non è la stessa cosa, vabè però è stasera- non capisco assolutamente quello che vuole dire
-che cazzo significa?- chiedo stranita
-allora la notizia buona è CI HANNO PRESO PER SUONARE ALL’EMPIRE- resto a bocca spalancata, non mi fluisce più il sangue al cervello sono morta, -emh Amy?-
-ALL’EMPIRE??? STASERA??? MERDA!- no ok non sono morta ho reagito
-emh si stasera, dice lei con calma, ci vediamo la alle nove ciao-
Forse per paura di un altro mio sfogo chiude la conversazione, nel frattempo siamo arrivati a casa mia, -che è successo?- chiede Rup, -non c’è tempo per spiegare- prendo la borsa e gli faccio cenno di seguirmi, mentre sto per aprire il portone esce fuori una ragazzina di circa quindici anni con le sue amiche, che vanno a sbattere contro Tom, stanno per offenderlo (non abito proprio a Oxford) ma appena si rendono conto di chi hanno davanti, si trasformano in tocchi di burro al sole, che ridacchiano e mi guardano. Non mi hanno mai guardato in tutto l’anno e mezzo che vivo qua –ciao Alice- mi dicono io le guardo malissimo –mi chiamo Amy ignoranti, oche stupide- prendo tutti e due i ragazzi e li faccio entrare.  Rup apre subito il frigorifero e si fa un panino, Tom si siede sul piano di marmo, e io bevo del succo direttamente dal cartone. –allora?- mi seggo –stasera io e il mio gruppo, le bambole di pezza, suoniamo all’Empire, non potrò venire con voi- Tom scoppia a ridere, io lo fulmino, -che cazzo ti ridi?- lui smette di ridere ma continua a sorridere beffardo –e allora? Semplice veniamo noi- lo guardo negli occhi mi ci avvicino –non ci provate minimamene- corro in lavanderia, e apro l’asciugatrice, porto tutti i vestiti nella mia stanza e cerco di decidere che mettere. I due entrano nella mia stanza e si siedono sul letto, io levo il gilè e comincio a stirare (è questa la pecca di vivere da sola).
I due mi aprono cassetti, armadi, guardano le foto finchè Tom scoppia a ridere (ride un po’ troppo sto ragazzo), io lo guardo con un sopracciglio alzato –si?- tiene nelle mani una foto di me e Ruper da piccoli, in effetti Rup era un po’ cesso, io avevo circa 6 anni, era ricciolino, carino e un sorriso sdentato, io sono in tutù era la fine del mio primo saggio, avevo appena smesso di piangere –sei carina in questa foto- dice divento rossa –cazzo Amy chi è sta maialona?- stavolta è Rup a parlare.
C’è una foto dove ci siamo io Hannah e Gin, abbiamo finito un musical io indosso dei pantaloncini, una camicia legata che lascia scoperto l’ombelico e degli stivali, facevo la cow- girl, Hannah è vestita da donna di alta classe, mentre Gin è vestita da hawaiana, era stato uno spettacolo strano e divertente. –di chi parli?- lui indica Ginevra, con delle noci di cocco al posto del reggiseno e un gonnellino di paia, sorride ammiccante all’obiettivo –è Gin una mia amica, viene a scuola con me, è anche nel mio gruppo è la bassista- -me la fai conoscere?- chiede Rup, sorrido –si perché no- -wow che figa!- guardo Tom –che c’è vuoi presentata Hannah? – lui alza le spalle –veramente parlavo di te- divento rossa –bene adesso andatevene mi devo preparare!- li butto fuori di casa e vado alla ricerca di qualcosa di decente da mettermi.
Bene sono le 20 e 30, mi guardo allo specchio ho messo una gonna do pelle stretta, calze a rete e anfibi, un top nero coperto da una maglietta bucherellata viola scuro, i capelli li farò direttamente al locale.
Mentre guido sono nervosa lo spettacolo comincerà alle 23.00 quindi avremo un po’ di tempo, per finire di prepararci e provare, che bello un po’ di soldi in più che entrano.
Arrivo davanti il locale che strano vederlo vuoto, solitamente c’è una fila che non può finire, il buttafuori un enorme uomo nero con una targhetta con scritto Kevin mi squadra –che vuoi è presto ancora!- lo guardo –sono del gruppo di stasera, le bambole di pezza!-  lui guarda la lista –nome?- chiede annoiata –AmilyRose William- lui fa un cenno e apre la porta –arrivederci- borbotto io, lui fa un cenno con la testa, il locale è illuminato, il che è strano dato che solitamente è buio e pieno di fumogeni, sedute al bancone a bere una birra ci sono Hannah la chitarrista, Gin la bassista, Jenny la batterista e Selena la tastierista.
Jenny e Sele sono due gemelle adorabili, solo che una ha i capelli fuxia e l’altra blu notte, entrambe hanno gli occhi color miele, caldi e dolci, sorrido a tutte –ei bambole!- ci abbracciamo sincere –tieni Amy!- Sele che è quella con i capelli fuxia mi passa una birra, che praticamente bevo in un unico sorso. –non dovresti bere così tanto prima di cantare!- io conosco quella voce, le ragazze sono a bocca spalancata –emh Tom, Rupert. E tutti voi che ci fate qua?- ci sono proprio tutti, Evanna viene ad abbracciarmi, le sento le ossa della schiena –come che ci facciamo qua tesoro! Siamo venuti ad ascoltarti Tom ha detto che ci avevi invitato- Emma mi sorride, mentre rimane a debita distanza di Oliver che le manda sguardi di desiderio,  io sorrido a tutti poi poso il mio sguardo su Tom gli prendo il polso ne lo porto di lato – che cosa avrei detto io??- lui ride –avanti non sei contenta?- -no per niente perché adesso tutti saranno attratti da voi e non faranno per niente caso al concerto, e noi non faremo colpo per la nostra bravura!- ho quasi le lacrime agli occhi ma le rimangio subito –oh… perdonami- dice i suoi occhi si abbassano –no vabè ho una soluzione venite tutti quanti.
Li porto nello sgabuzzino dei vestiti, c’è di tutto parrucche e vestiti strani, quando ho finito con loro sono irriconoscibili, mi giro verso Emma e Oliver –cosi potete passare la serata insieme- si abbracciano felici torniamo di là e le ragazze sono sul palco che mi aspettano per provare, abbiamo un’ora e mezza scarsa.
Vado in bagno e sistemo i capelli faccio una coda altissima, e sistemo la frangia al centro, mi trucco velocemente di nero e viola, esco fuori salgo sul palco e afferro il microfono, i ragazzi del cast sono tutti li e sembrano delle persone normalissime mi sorridono incoraggianti.
-un, due tre- urla Jenny, battendo il tempo con la batteria, parte la chitarra e il basso, poi comincia una melodia lenta completamente diversa dal resto fatta con la tastiera, io comincio a cantare, una canzone che parla di ribellione, amore e sesso.
Questa canzone l’abbiamo scritta noi e si chiama “fumo rosso”, io mentre canto salto poi la canzone finisce.
E i ragazzi battono le mani, arriva la gente e comincia lo spettacolo vero e proprio, sudo e sono contenta. Mentre ci sono gli assoli o altro bevo birra, insomma alla fine sono alquanto brilla e quando Tom e Rup mi vengono a fare i complimenti, cado tra le braccia del biondo che adesso grazie alla parrucca ha i capelli verde acido, il locale piano, piano si svuota, anche le altre ragazze scendono dal palco e ci mettiamo al bancone ad aspettare il proprietario per i soldi, Rup ci prova spudoratamente con Gin che sorride come una deficiente, io mi giro e mi ritrovo a due millimetri dal viso di Tom, scoppiamo a ridere entrambi e facciamo cin cin con un drink rosso che sa di rum e fragola, insomma alla fine siamo tutti altamente ubriachi, Rup se ne va con Gin, e Tom si ritrova a piedi. Tutti vanno via nessuno si rende conto che Tom è rimasto solo. Io esco dal locale (ero in bagno a incipriarmi il naso), trovo nello spiazzale un Tom biondo, senza parrucca verde, alquanto spaesato che cerca un taxi –emh che fai?- si spaventa e mi guarda stranito, lo sguardo annebbiato dall’alcool –io…mi sono trovato a piedi, Rupert è andato a casa con la tua amica e io ero dietro l’angolo a fare pipì e mi sono ritrovato solo- io scoppio a ridere, e cado su di lui –dai biondo ti accompagno a casa- lui mi mette un braccio intorno le spalle e io intorno la vita, arriviamo alla macchina io nemmeno riesco a vedere la toppa, lui mi fa salire dalla parte del passeggero e guida lui, io dormo arriviamo davanti casa sua –ce la fai a guidare?- mi chiede, io faccio cenno di no con la testa –dai saliamo da me e ti prendi un caffè- annuisco, mi alzo in piedi e saliamo delle enormi scale di marmo, entriamo in un soggiorno enorme, pulito e perfetto –che casa stupenda- sbiascico, lui sorride e và in cucina io lo seguo e mi seggo su uno sgabello, mi porge una tazza di caffè solubile, lo bevo, ma non aiuta molto, corro verso il lavandino e provo a vomitare ma non ci riesco, lui va nel bagno (la casa è tutta su un piano) e mi prende uno spazzolino mi lavo i denti e mi butto sul divano –posso rimanere qui stanotte?- lui mi prende la mano e mi porta nella camera da letto, mi fa distendere, mi leva le scarpe e la maglietta, resto in top e gonna.
Mi sciolgo i capelli e metto la testa sul cuscino tutto gira, e mi metto a ridere –che c’è?- chiede lui che è seduto accanto a me e si fuma una sigarette, ne prendo una pure io e l’accendo –nulla e che non sei come Malfoy, tu sei dolce-
Lui si abbassa e poggia le sue labbra sulle mie,  mi abbraccia e ci addormentiamo così abbracciati, con le dita intrecciate.   
  
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