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Autore: Slytherin Nikla    19/06/2006    4 recensioni
Pensieri che si incrociano nella notte, dopo la morte di Silente. one-shot <500parole
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Minerva McGranitt, Severus Piton
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: Spoiler!
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Da settimane ormai non dormiva, il pensiero sempre fisso su Silente.

Non dovevi lasciarmi sola. Non sono in grado di prendere il tuo posto, né ad Hogwarts né per l’Ordine… Come hai potuto esporre tutto ciò che ami ad un rischio simile? Anche Potter… Non posso difenderlo, Albus, non come facevi tu. Il tuo assurdo desiderio di salvare tutti, anche gli assassini…E adesso noi non sappiamo come fare. Mi fidavo di Severus, Albus, anche se forse in modo diverso da come lo facevi tu. No, sarò sincera. Sicuramente, in modo diverso.

La morte di Silente aveva messo in discussione tutto: Severus ne era responsabile, e lei non poteva in alcun modo accettarlo… Le aveva scritto almeno dieci lettere, negli ultimi tre giorni, ma si era rifiutata di aprirle. Non voleva avere niente a che fare con lui; adesso non più.

« Che cosa succede, professore? Sembra turbato…» Il ruggito sommesso di Piton smorzò ogni tentativo di insistenza; Draco Malfoy tornò tra le quattro pareti che in quel nascondiglio di fortuna avrebbero voluto essere una stanza, ben deciso a non domandare più nulla.

E cosa vorresti che ti dicessi, Draco? Che la figura dell’unica donna che ti abbia mai punito ad Hogwarts mi perseguita, anima le mie notti e tormenta le mie giornate? Chissà cosa penseresti di me… La stessa cosa che penserebbe tuo padre, probabilmente, mi guarderesti con disprezzo, mi crederesti pazzo. Ma Minerva è nel mio cuore e nella mia mente in ogni istante, da quando la tua dannata cocciutaggine mi ha costretto a fare ciò che ho fatto. Se tu potessi anche solo immaginare il modo in cui l’ho ferita, Draco… Non mi perdonerà, lo so, lo sento. Ho macchiato le mie mani con il sangue della persona più importante della sua vita, e ho ucciso per sempre il sentimento che ci legava.

Minerva si guardò allo specchio. Gli occhi cerchiati e spenti, il dolore indelebilmente scolpito sul suo volto… Una ciocca di capelli sfuggì dalla rigorosa e sempre impeccabile pettinatura; rapida la sua mano si mosse per rimetterla a posto ma si bloccò a metà strada, sospesa, ripensando ad un’altra mano che qualche tempo prima le aveva impedito quel movimento.

« Lasciali respirare, ogni tanto, li tormenti per tutto l’anno…»

Le dita di Severus Piton avevano per un rapido istante sfiorato le sue, e lei si era ritrovata a lasciar scivolare quel morbido boccolo lungo il collo, senza proteste. Sembrava passato un secolo, eppure quell’unica visita di Severus nella sua stanza era impressa come a fuoco nella mente di entrambi.

Da quando Silente era morto, anche Piton pensava continuamente a quell’episodio domandandosi che cosa lo avesse spinto, quel giorno, a prendere con tanta goffa tenerezza la mano di Minerva… Il gufo picchiettò alla finestra, e lasciò cadere l’ennesima lettera di spiegazioni respinta al mittente. Severus scosse la testa, distrutto. L’amicizia di Minerva McGranitt ormai poteva essere solo un ricordo. Era riuscito di nuovo a rovinare l’unica cosa bella della sua vita.

  
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