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Autore: Giulz95    13/10/2011    1 recensioni
Una storia che inizia come tante altre.
Lei, cinica, fredda e distaccata, intollerante alla vita. Lei che si rifugia nei libri, lei che sorride poco, lei che i ragazzi servono solo al sesso. Perché lei, con l'amore, ci ha già avuto a che fare. E non le piace per niente il modo in cui l'amore cambia le persone.
Lui, lui che sogna, che vive con la testa fra le nuvole, che va dritto per la sua strada ma che inciampa spesso. Lui che ha bisogno di lei, lui che la vuole ad ogni costo.
Lui che ama l'amore.
Cosa succede quando due mondi opposti collidono, creando un vortice di passione e lacrime?
Cosa succede quando due giovani cuori scoprono di essere uno complementare all'altro?
Cosa succede quando dopo tanto tempo ritorni a vivere?
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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I Saliva nelle cuffie del mio iPod mentre i negozi mi passano davanti agli occhi. Occhi distratti, che ancora ripensano a ieri sera, mentre fissano fuori dal finestrino del pullman. Occhi nascosti dietro un paio di occhiali da sole alle sette del mattino. Un sole che spacca le pietre, proprio. Ma infondo, dietro agli occhiali la gente non può vederti. 
-Ginnie? Ci sei?- Roberta mi agita una mano davanti al viso, costringendomi a spegnere l'iPod e a tornare alla realtà.
-Sì, scusami. Dicevi?-
-A cosa pensi?-
-A nulla. Ho un sonno tremendo.-
-Hai fatto chimica?-
-Ho tentato.-
-Me la passi?-
-Guarda che è sbagliata.-
-Sai che me ne frega. Me la passi o no?-
Sbuffo, tirando fuori il libro di chimica alla mia amica, che sembra aver appena visto l'ottava meraviglia del mondo. Chimica è sbagliata, ma infondo basta avere qualcosa da dire alla professoressa e le giuste capacità recitative per filarla liscia come l'olio. E se c'è qualcosa che non manca a Bobbie, quella è la faccia di tolla. La guardo copiare tutta presa le risposte dal mio libro al suo, e istintivamente sorrido.  
-Come va con Damo?-
-Ssssh. Sono impegnata.-
-Non sei in grado di copiare e parlare contemporaneamente?-
-No.-
-Cercavo solo di fare conversazione. Avete litigato di brutto la sera scorsa. Avete sistemato le cose?-
-Non ci ho ancora parlato.- Alza lo sguardo dal libro per un paio di secondi, riportandolo su di esso quasi subito. -Non credo di volerlo fare.-
-Dai, Bobbie, sai anche tu che non è vero.-
-Forse. Non oggi, comunque.-
-Siete insieme da due anni. Non potete mandare tutto a quel paese per una palpata.-
-Dovrebbe mettersele in culo quelle mani.-
-Complimenti per la finezza, milady.-
-Complimenti per la calligrafia, tutankhamon. Cosa diamine hai scritto qua?- Mi chiede, avvicinandomi il quaderno.
-Atomi. Sei cieca? La mia calligrafia è perfetta.-
-E tu? Sabato sera ti ho vista sparire con un tizio carino. Chi era? Mi è sfuggito qualcosa?-
-Nulla di importante.-
-Sicura?-
-Bobbie mi conosci.- Le dico, reincastrando il libro nella borsa. -Credo si chiami Marco.-
-...E?-
-E cosa?-
-Come sarebbe a dire "e cosa"?!-
-Cosa vuoi che ti dica? Tipo carino, tutto qui.-
-Hai concluso qualcosa?-
-Beh, diciamo che i sedili posteriori della sua macchina sono comodi.-
-Wow. Speranze per qualcos'altro?-
-Non mi ricordo nemmeno che faccia ha.-
Si mette a ridere. Robi mi conosce dalle scuole medie, e sa come sono fatta, quindi non mi chiederà altri dettagli. Anche perché non glieli saprei dare. Dopo un paio di Vodka Lemon e due o tre Caipiroska inizi a non riconoscere il colore delle tue stesse scarpe, figurati i lineamenti di un tipo che ti si avvicina nel casino di una pista da ballo. Gli sorridi, lui sorride a te, ballate per un po', e nel giro di un'ora sei nella sua auto.  
Dio mio, che sonno.
-Yuhu! Bella addormentata? Dobbiamo scendere!-
-No, non credo proprio. Tu scendi, io rimango qui e torno a casa.-
-Dai Gin. Su con la vita, sono solo sei ore di inferno! Pensa che un giorno ci starai per l'eternità.-
-Credi davvero che l'inferno sia come la scuola?- Ecco che parte uno dei nostri discorsi filosofici da sette e mezzo del mattino.
-Oh, ne sono certa. E ti dirò di più: sicuramente è un liceo classico.-
-E si fa solo greco. Greco e filosofia.-
-Dizionari che ti vengono lanciati in testa dal diavolo in persona...-
-...Dalla Gaber, vorrai dire!-
-Appunto, io che ho detto!-
-Ginnie! Vieni un secondo? Ti devo dire troppo una cosa!- Sam si avvicina quasi di corsa, con il suo fare da barbie mancata. Ecco, se potessi fare a meno di parlarle, lo farei. E credetemi, se non fosse la ragazza di mio fratello lo farei ancora più volentieri. -Tuo fratello?-
-Chiediglielo tu.-
-Doveva essere qui dieci minuti fà.-
-Si è svegliato tardi.- La campanella mi suona stridula nelle orecchie. -Non entri?-
-No, tagliamo. Comunque, Gianni mi ha chiesto il tuo numero.-
Gianni.. No, niente. Chi è Gianni?
-Gliel'hai dato?-
-Certo che no!- Sorride. Conosco quel sorriso. Okay, gliel'ha dato. -Lo farei mai?-
-Sì, Samantha, lo faresti. Entro, ho greco.-
-Che devo dirgli allora? Posso dargli il tuo numero?-
-Fai come ti pare.- Le urlo, già nell'atrio del liceo, prima di aggiungere mentalmente un "tanto lo farai comunque.". Entro in classe, posando la borsa a terra e cadendo in una profonda catalessi da sonno. Classe 2B. Greco. Voglio morire ora.
  
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