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Autore: Bloodlily    14/10/2011    1 recensioni
I nostri eroi galleggiano in mezzo al mare senza cibo... Una vera tragedia, soprattutto per il capitano! E quando approdano a Starvig Island... già il nome non è molto rassicurante...[to starve, in inglese, vuol dire "morire di fame" nda] Per (s)fortuna pare ci sia qualcuno disposto ad aiutarli... sì, ma quale prezzo?
Dopo molto tempo, la sto postando di nuovo da capo, infatti sono avvenuti cambiamenti piuttosto radicali ^^' Auguro una buona lettura a tutti! Bloodlily
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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 VIth Chapter: Convincere Il Cacciatore A Mollare La Preda...

 

 

La ragazza si voltò verso il mare, osservando la nave della marina decisamente troppo vicina per i suoi gusti.

- Dobbiamo sbrigarci... - mormorò appena, stando ben attenta a non perdere il contatto con Smoker, per il momento ignorandolo.

Fece qualche passo di lato, palesandosi al resto della ciurma, e Zoro spalancò gli occhi, non riconoscendola affatto. Anche se la voce era la medesima, quella ragazza non poteva essere la stessa che aveva incontrato al promontorio.

Quella Shiratsuki non poteva essere Asa.

La ragazza che stava rendendo inoffensivo colui che loro non erano nemmeno riusciti a sfiorare aveva i capelli lisci e bianchi, e profondi occhi viola. Non indossava occhiali, e l'abbigliamento era completamente diverso nello stile, con quei lunghi pantaloni bianchi che le coprivano le gambe, i sandali ai piedi ed una semplice canottiera blu scuro.

Ma non poté fare a meno di notare la benda intorno al suo collo, alla stessa altezza in cui lui stesso aveva ferito Asa.

E si ricordò delle parole di Robin, quando fecero la loro riunione in cambusa.

"- Io la conosco con il nome di Asa. Di lei si sa poco o nulla, non so nemmeno se quello sia il suo reale aspetto, visto che cambia spesso identità e nome a seconda di con chi deve trattare... -”

E questo gli bastava per provare la sua identità.

- Dobbiamo sbrigarci a ribaltare a nostro favore la situazione se vogliamo uscirne in qualche modo - spiegò la ragazza, andando a osservare ogni membro della ciurma. Si trattenne dal sorridere. Non aveva mai trovato così tante persone che la volessero uccidere riunite tutte insieme nello stesso momento e nello stesso luogo.

Beh, a parte qualcuno.

Uno in particolare.

- Tutto quello che vuoi, bellissima creatura che cammini su questa terra - Sanji la osservava completamente rapito, l'unico occhio visibile irrimediabilmente a forma di cuore.

"No... non un altro, me ne basta già uno che fa così...” si ritrovò a pensare lei, mentre l'immagine del suo informatore le attraversava la mente. Tuttavia non ci credeva ancora completamente a quello che vedeva, e il ciarlare che si faceva più vicino dei marine la convinse a rimandare la questione a più tardi.

- Bene. Roronoa, mi serve la tua spada contro la gola del nostro adorabile marine campione di simpatia - e dopo aver dato quella disposizione, Shiratsuki attese, per vedere se quella ciurma si sarebbe fidata abbastanza di lei.

Smoker si mosse appena in avanti sotto le sue mani, tentando di sottrarsi al suo tocco, ma lei lo afferrò con la mano libera, premendo al contempo l'altra contro la sua schiena.

- Dannata ragazzina... Ringrazia quel tuo pezzo di algamatolite, perché altrimenti saresti insieme a loro in qualche prigione dimenticata dal resto del mondo - sibilò Smoker, lasciando cadere sul pavimento della nave i mozziconi dei sigari consunti.

- Fidati, non sai quanto lo sto già facendo - gli rispose lei, ridacchiando appena, notando gli sguardi che si lanciavano gli altri componenti della ciurma tra di loro, per decidere il da farsi.

Un nuovo lamento di Rufy convinse Zoro a muoversi, fregandosene di quello che avrebbero potuto dire gli altri. Sfoderò la Wado Ichimonji, ponendo il filo della lama a poca distanza dalla gola del marine. Gli bastò un calcio per levargli dalle mani l'arma che ancora teneva inchiodato il ragazzo di gomma al pavimento, facendola rotolare qualche metro più in là.

- Uff, grazie Zoro - la voce di Rufy, e il tono così leggero anche se affaticato stonò tantissimo con la situazione tesa che pesava su tutti quanti.

- Non lo sto facendo per te, ragazzina - Zoro nel dire quelle parole si voltò appena verso di lei, per incontrarne gli occhi.

- La cosa è reciproca, nemmeno io lo sto facendo per voi. Siete solo fortunati che ora mi siete utili, Roronoa - sibilò lei di rimando, ricambiando quello sguardo sbieco, provocando nello spadaccino un moto di ira.

E un'altra volta intimamente si chiese che cosa gli impedisse di puntare la sua spada contro di lei, invece che sul marine. O perché non l'avesse fatto prima.

Ma adesso si trovava costretto a collaborare, per salvare e proteggere i suoi nakama. Questo non cambiava il fatto che non la sopportasse, e che non approvava per nulla il suo modo di fare.

Almeno, non più... In passato anche lui avrebbe fatto la stessa cosa.

- Commodoro Smoker! - una voce femminile giunse dal mare, carica di preoccupazione e ira mal celata, ad osservare come la situazione si fosse radicalmente trasformata su quella nave pirata.

Smoker sbuffò, mentalmente immaginandosi il volto del suo sottoposto.

Sicuramente adesso quella sbadata avrebbe ceduto ad una qualsiasi trattativa, pur di non vederlo morire sotto i suoi occhi.

- Adesso io e Smoker facciamo due chiacchiere, Sergente Maggiore, nel frattempo ti pregherei di non ordinare alcun arrembaggio, o potrei accidentalmente spingerlo contro una katana -

- Shiratsuki... - mormorò piano Tashigi, stringendo tra le mani la sua spada. Non aveva dubbi che quella odiosa ragazza lo avrebbe fatto senza alcuna esitazione.

La conosceva anche lei, l'aveva anche già vista, anche se solamente una volta. Li aveva aiutati a catturare un pericoloso criminale, vendendo la sua informazione. Ma lei non era meno criminale di qualsiasi altro farabutto che solcasse quelle acque.

Con un'unica differenza.

Lei era intoccabile, per ordine dello stesso Governo.

Si limitò a digrignare i denti, Tashigi, senza staccare gli occhi dall'orribile scena che le si parava dinanzi.

La faceva impazzire il fatto che una delle ventuno Owazamono ora premesse contro la gola del suo superiore. Ancora di più, la faceva uscire di senno il fatto che fosse proprio Roronoa Zoro a reggere quella lama.

I loro sguardi si incrociarono, e si incontrarono di nuovo, sapendo perfettamente di essere entrambi manovrati da quella ragazza.

- Le spade stanno piangendo... - sussurrò lei piano, e lui socchiuse gli occhi. Non gli servì sentire effettivamente quelle parole, gliele lesse sulle labbra, prima di distogliere definitivamente lo sguardo.

Nemmeno a lui piaceva quel modo di agire.

Gli ricordava fin troppo il suo modo di fare da cacciatore di taglie, quando gli serviva un ostaggio per entrare in qualche covo di briganti e tagliagole. E quella parte della sua vita se la era lasciata alle spalle, nel momento in cui accettò Rufy come proprio capitano.

- Smettiamola con questa pagliacciata e dimmi cosa vuoi - disse Smoker impaziente, anche perché iniziava a sentire la mancanza del sapore dei suoi sigari tra le labbra. Quanto avrebbe voluto fumare in quel momento.

- Come ti ho già detto prima, voglio che lasci andare la ciurma di Mugiwara - rispose lei velocemente, assumendo un tono da trattativa, senza fare nessun giro di parole - Credo che tu non abbia molta scelta, Smoker, anche perché lo spadaccino qui mi serve solamente per fare scena e inchiodare i tuoi sottoposti dove stanno, sai benissimo che se necessario ti ucciderei io stessa -

- Credi davvero che mi importi di morire, ragazzina? Sono un marine, il mio compito è quello di consegnare i criminali alla giustizia, e sapevo fin dall'inizio a cosa sarei andato incontro -

Lei chiuse gli occhi, scuotendo la testa.

Imprecò mentalmente.

"Maledetta testa quadra, lo sapevo che mi avresti reso la vita difficile...”

Prese un respiro profondo prima di continuare, consapevole di essere l'ago della bilancia che avrebbe decretato il tutto.

Bastava un errore.

Un solo piccolo errore, e avrebbe gettato alle ortiche il lavoro di anni.

Non se lo poteva assolutamente permettere.

Riaprì gli occhi, andando a posare le iridi innaturalmente viola sul marine, che iniziava a dare i primi segni di cedimento sotto quel fin troppo prolungato contatto con l'algamatolite.

- E che mi dici della vita dei tuoi sottoposti, Smoker? -

Lo sentì irrigidirsi sotto la sua mano, e nulla cambiò nella sua espressione, anche perché parlava realmente sul serio.

- Non oseresti, Shiratsuki - replicò Smoker, ma intimamente sapeva di non esserne affatto certo.

Sentì una mano venire meno dal suo corpo, quella senza il guanto, sentendola trafficare con la sua borsa. Ancora non poteva vederla, e se si fosse voltato a guardare avrebbe solamente rischiato di fare un incontro troppo ravvicinato con una katana.

Ma ben presto udì uno sparo, subito seguito dalle urla agonizzanti di uno dei suoi uomini. Davanti a lui, la navigatrice dei Mugiwara si portò una mano alla bocca, cadendo a terra.

Strinse i pugni, sentendo l'odio che già provava per quella maledetta informatrice accrescersi solamente. Nonostante la debolezza, questa non gliela avrebbe fatta passare. Stava già per agire, ma una voce lo trattenne.

- Non osare più fare una cosa simile -

Rufy, finalmente ripresosi, stava in piedi accanto a quella ragazza, tenendole il polso della mano che serrava la pistola. Zoro si lasciò sfuggire un ghigno, finalmente trovando in quella situazione assurda uno spiraglio di speranza.

- Non l'ho colpito in alcun punto vitale - disse lei tranquilla, con la stessa naturalezza di chi esprime una sua opinione sul tempo che fa.

- Ma non è così che facciamo noi le cose - le rispose Rufy, aumentando la forza alla sua presa.

Ed in quel momento Zoro allargò il suo ghigno, andando a rinfoderare la sua spada, allontanandosi silenzioso da Smoker di qualche passo.

Anche Sanji, taciturno, era tornato serio, per raggiungere il fianco di Nami e aiutarla a rialzarsi in piedi.

Shiratsuki non parlò subito, soppesando tutte le possibilità che gli si paravano davanti. In quel momento desiderò ardentemente che Rufy fosse ancora sotto gli effetti del raro minerale, per evitare appunto quella situazione così scomoda.

Come se le cose non fossero già complicate di per sé.

Anche Smoker era immerso nei suoi pensieri, in quegli attimi, perfettamente consapevole di dovere la vita di uno, o forse più dei suoi uomini grazie al gesto di quel dannato ragazzino di gomma.

Sbuffò tra i denti, stizzito, rendendosi conto che ancora una volta lo doveva lasciare andare, per non ritrovarsi in debito con lui un'altra stupida volta.

Il silenzio si protrasse ancora per un poco, e finalmente la ragazza dai capelli bianchi schiuse le labbra per parlare, la decisione dettata dalla necessità.

- D'accordo, si farà a modo tuo, Cappello di Paglia. Lasciami la mano, metterò via la pistola -

Quelle parole dell'informatrice convinsero solamente di più il marine della giustizia della sua decisione, e si decise a fare qualche passo in avanti per sottrarsi al tocco di quella dannata mocciosa, che agitata non poté seguirlo perché ancora intrappolata dalla presa di Rufy.

- Mi sono stancato di voi piratucoli da strapazzo - disse sbuffando, andando a recuperare e ad accendersi finalmente i suoi due sigari, inspirando a fondo per assaporarne l'aroma.

Senza mollare la ragazza, Rufy si voltò a guardare Smoker, serio in volto, attendendo una qualsiasi reazione da parte del Commodoro.

Tutti erano in attesa della sua decisione, su entrambe le navi.

La tensione la si poteva pizzicare come le corde troppo tese di un violino, pronte a saltare alla minima pressione.

- Vi serve quella ragazzina? -

Shiratsuki sussultò, improvvisamente e giustamente in preda al terrore. Istintivamente tirò con forza a sé Rufy, in un vano tentativo di liberarsi. La prospettiva di Impel Down le sembrò così terribilmente vicina, adesso che la possibilità le si parava realmente davanti smettendo di essere una supposizione.

I suoi occhi viola erano fissi sulla schiena del marine, mentre ancora tendeva la mano guantata verso di lui, come se potesse allungarsi come quel ragazzo di gomma per ritornare a toccarlo, assumendo così di nuovo il controllo della situazione.

Controllo che non aveva più.

Odiava, odiava profondamente non avere il controllo, lei, che passava la sua vita a vagliare ogni singola possibilità per ritrovarsi a percorrere le strade più sicure e per non ritrovarsi mai impreparata o colta alla sprovvista.

Odiava profondamente pensare che adesso la sua vita era affidata alla decisione di un'altra persona diversa da sé stessa, e non ad una persona qualsiasi, ma a Rufy Cappello di Paglia, uno dei pirati più imprevedibili che lei avesse mai incrociato sulla sua strada.

Ma soprattutto, odiava profondamente sé stessa in quel momento, per essersi catapultata senza pensare a nessuna conseguenza fuori dal suo rifugio, solo per aiutare un branco di pirati qualsiasi quando avrebbe semplicemente potuto aspettare la nave di passaggio dopo.

Anzi, in realtà doveva assolutamente farlo.

Doveva difendere Robin.

Si morse il labbro inferiore, ma indurì improvvisamente lo sguardo, quando Smoker si voltò verso di lei per osservarla, non volendo in nessun modo dargli la soddisfazione di fargli credere di averla incastrata.

- Rufy... - chiamò titubante Sanji.

Per quanto avesse fatto quella ragazza davanti ai suoi stessi occhi, era pur sempre un esponente del gentil sesso. Sicuramente avrà avuto un buon motivo per arrivare a compiere quelle azioni, e di questo il cuoco ne era profondamente convinto. Non poteva credere, si rifiutava di credere che una qualsiasi donna potesse essere realmente capace di compiere una qualsiasi sorta di atti malvagi.

E Rufy, con enorme sorpresa di tutti quanti, tirò a sé Shiratsuki, abbracciandola, un sorriso enorme stampato sulla faccia.

- Eccome se mi serve! Lei ha da mangiare! -

Il marine lo osservò interdetto, mentre lei strabuzzava gli occhi incredula contro il petto di Cappello di Paglia.

- Tsk - sbottò Smoker, riprendendosi per primo, trovando più che normale una risposta del genere da parte di quel capitano spostato di cervello, - Shiratsuki, faresti meglio a ringraziare quel ragazzino di gomma. Sei solo fortunata ad essere utile per loro - aggiunse di dire subito dopo senza interruzioni, riprendendo le stesse parole che lei aveva utilizzato poco prima, provocando un brivido lungo la schiena della ragazza.

E senza nemmeno aspettare una risposta, avendo recuperato abbastanza forza per tornare ad usufruire dei suoi poteri, si trasformò di nuovo in fumo per tornare sulla sua nave dopo aver recuperato la sua arma.

Lei digrignò i denti, serrando gli occhi, avvertendo perfettamente come il suo corpo tremasse, mentre le voci dei marines si accalcavano sulle sue orecchie, caotiche, soverchiandosi a vicenda.

- Commodoro Smoker! Sta bene? -

- Che razza di domande sono, piuttosto dov'è il marine ferito? -

- E' già stato portato in infermeria, Signore, non è in pericolo di vita -

- Cosa ne facciamo dei Mugiwara, Signore? -

- Davvero li lasciamo andare via così? -

- Adesso sono stanco, vado a riposarmi -

- M-Ma Signore...!! -

- Ho detto che sono stanco! Levate le ancore, marinai! -

E lasciando i suoi sottoposti completamente sconvolti, Smoker sparì sottocoperta, lasciando il resto a Tashigi, che sorrise appena, aspettandosi quella reazione da parte sua.

Lanciò un'ultima occhiata verso la nave di quei pirati che li hanno spinti ad abbandonare Rogue Town per affrontare la Rotta Maggiore, pirati che sembrano continuamente a sfuggire, in un modo o nell'altro, alla cattura da parte loro.

Quindi si voltò, coordinando senza guardarsi indietro gli ordini per salpare. Ben presto la nave della marina si allontanò lasciandosi dietro una Going Merry più silenziosa del solito.

Shiratsuki si trovava ancora intrappolata senza possibilità di muoversi tra le braccia del capitano, anche se ormai da un po' era riuscita a recuperare il suo autocontrollo, smettendo di tremare.

- Grazie... davvero... - si ritrovò a sussurrare, e per una delle rare volte della sua vita diede un reale peso a quelle parole.

Rufy si staccò da lei quel che basta per guardarla negli occhi, completamente raggiante, spiazzando con quella palese sincerità la ragazza, che si ritrovò ad incassare un pochettino la testa tra le spalle.

- Adesso però ci riempi la dispensa come promesso! - esclamò lui.

Lei lo fissò, chiedendosi se quel ragazzo di fronte a sé stesse realmente parlando sul serio. L'idea che quello che l'avesse salvata fosse in fin dei conti del cibo, era una cosa che semplicemente andava molto oltre ogni sua immaginazione. Annuì, incerta, rendendosi conto che lui non aveva nessuna intenzione di mollarla dall'abbraccio.

- Ehm... Sì, la cosa più veloce è raggiungere l'altro capo dell'isola con la nave, nei pressi ho il mio rifugio - disse lei, iniziando anche a rendersi conto dell'atmosfera che la circondava, che fino a quel momento aveva completamente dimenticato travolta dall'entusiasmo esagerato del capitano.

- Bene, avete sentito, ciurma? Salpiamo! - urlò Rufy in preda alla gioia, finalmente lasciando la presa da Shiratsuki portando le braccia verso l'alto. Lei ne approfittò subito per fare qualche passo indietro, intenzionata a prevenire un qualsiasi altro contatto con lui.

Beh, alla fine le cose si erano sistemate per il meglio per Shiratsuki, anche se aveva rischiato fin troppo in prima persona.

Era ufficialmente passeggera di quella nave.

E mentre osservava la ciurma eseguire gli ordini del capitano, si rese conto di quanto la sua presenza su quella caravella fosse sgradita.

Scrollò le spalle.

Infondo, da quando lei veniva accettata da qualcuno...

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Potrò sembrarvi molto stupida, ma a rileggere il capitolo per scovare e correggere errori, mi sono emozionata da sola u_u' (a proposito, se mi trovate degli orrori ortografici e/o grammaticali, non esitate a segnalarmeli! >.<)
Sparare così ad una persona a caso, a sangue freddo... Sicuramente non ha contribuito molto a farsi accettare sulla Going Merry, però io l'adoro lo stesso, sono così terribilmente di parte :P

Un grazie a chi legge, segue e commenta la mia storia. Se vi piace, o se vi fa totalmente schifo, o se mi volete consigliare di darmi all'ippica, lasciatemelo sapere, che vedrò di rimediare. I commenti di voi lettori sono quelli che convincono gli autori a mandare avanti le loro storie!!
Alla prossima!
S t a y T u n e d !
Bloodlily

  
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