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Autore: ReneesmeCullen    14/10/2011    0 recensioni
Parla di Eleonor, ceerleader anoressica che nasconde a tutti il suo problema con il cibo, finché non scopre di aspettare un figlio, dal suo fidanzato Kevin.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 1
Frequentavo la High School del South Carolina con il mio ragazzo Kevin. Io ero la cheerleader più famosa della scuola, e lui il capitano della squadra di Basket. Io e Kevin stavamo assieme da una vita, andavamo alle elementari assieme. Era il classico bambino, che ti mostrava un sorriso e per te era già il tuo fidanzato. Avevamo entrambi cinque anni. All’epoca Kevin, era biondo con gli occhiali, e un po’ goffo. Ora era palestrato, sempre biondo, e ora portava le lenti a contatto. Io non ero molto cambiata, solamente nel peso. Alle elementari ero un po’ grassa, ma a Kevin piacevo come ero dentro, non per come ero fuori. Ora sono magra per alcuni dei miei amici anche troppo, ma a me va bene così. Non mi è mai piaciuto sentirmi dire cosa dovevo o non dovevo fare del mio corpo. A scuola oltre a essere cheerleader, facevo parto del comitato scolastico, che mi portava via un sacco di tempo. I miei voti comunque non ne risentivano, quindi non mi lamentavo. Riuscivo anche a passare tutte le sere dopo i compiti con Kevin. I miei genitori pretendevano prima il dovere e poi il piacere, e io non volevo deluderli. Mia madre mi aveva sempre visto come la principessa di casa, essendo figlia unica, forse mi viziavano un po’ ma io non ero mai stata una che se la tirava. Non era nella mia indole. Papà era sempre fiero di me, e mi lasciava libertà con Kevin. Anzi molto spesso gli permetteva di dormire nella camera degli ospiti, non voleva solo che dormisse con me, sotto allo stesso tetto di mio padre. Non mi piaceva molto come idea, ma pur di averlo a casa con me, accettavo le condizioni di mio padre. Dopo il college, io e Kevin molto probabilmente ci saremmo sposati. Ne parlava proprio oggi con le mie amiche, nonché cheerleader. Isabel la mia migliore amica, anche lei dalle elementari, mi stava dicendo mentre prendevamo i nostri vassoi in mensa che mi avrebbe fatto vedere riviste di abiti da sposa per farmi un idea. Anche se alla fine del collage mancavano ancora due anni e mezzo, ma ero meglio essere preparati. Lei si sarebbe sposata anche lei dopo il collage con Mark, il suo ragazzo da quando aveva undici anni. Isabel sul vassoio aveva preso un piatto di pasta al pomodoro, e carne di pollo, io avevo preso solo un succo di frutta e una mela. Non mangiavo mai tanto a scuola, per non sentirmi piena tutto il giorno, con gli allenamenti era dura mangiare tanto. "Isabel dovresti mangiare meno, dopo abbiamo due ore di allenamenti." "Non ti preoccupare, tu al contrario dovresti mangiare un po’ di più. Come fai a concentrarti mangiando solo una mela?" "Non ti preoccupare c’è la faccio." "Lo so che sei brava puzza". Isabel si abbuffo sul suo piatto di pasta, e io mangiai la mia mela. Mangiavo tutti gli alimenti con calma, non mi abbuffo di certo come Isabel. Anche se non era grassa per niente. Io mi ero sempre abituata a mangiare con calma. Avevo letto sulle riviste, che mangiare in modo lento, non fa aumentare di peso. Bere un bicchiere d’acqua appena svegli, serve per depurare l’organismo. Fare attività fisica prima di fare colazione, serve per fare perdere peso,e mantenere più in forma. Fare cinque pasti al giorno, sani e salutari aiuta ad avere un alimentazione sana. Mangiare frutta e verdura mantiene in forma. In casa mia mangiavamo sempre in modo salutare e mai cibi grassi, come patatine fritte o hamburger. Io mangiava quasi sempre in modo vegetariano e pesce. Non mi piaceva la carne, di nessun tipo. Quindi mangiavo spesso pesce, due volte alla settimana. Per il resto verdura e frutta ne mangiavo sempre ogni giorno. Ero stata anche dalla dietologa, per farmi fare una dieta per atleti, l’aveva chiamata. Si forse ero esagerata con la linea ma a me andava bene così. "A me piace questo e a te?" Isabel mi interrupe dai miei pensieri, per farmi vedere un abito da sposa. Era bianco, senza spalline e dei ricami in pizzo in fondo all’abito. "E’ stupendo, ma è largo in fondo, a me piacciono quelli stretti>". "Allora questo è mio". Scoppiamo a ridere. Mancavano ancora due anni e decidevamo quale era mio o il suo abito. Che pazze!. Appena chiudemmo la rivista arrivarono Kevin e Mark. Io mi alzai e strinsi a me Kevin. Era più alto di me, quindi per baciarlo dovevo sempre sollevarmi un sacco. Lui mi solleva e così potevamo baciarci tranquillamente. "Che cosa stavate guardando amore?". Io e Isabel ci guardammo e scoppiamo a ridere. "Oh nulla tesoro. Dai andiamo sta per suonare la campanella". Scesi da Kevin, e lo presi per mano. "Ti amo Eleonor". "Anche io amore". Raggiungemmo la classe giusto in tempo. Avevamo chimica tutte e quattro assieme. Poi ci saremmo all’uscita, per svolgere i rispettivi sport. Oltre all’allenamento con le cheerleader, io e Isabel avevamo anche ginnastica artistica. Appena seduta l’insegnante Brown mi chiamò alla cattedra. Dovevo andare nella aula dove si teneva le assemblea del comitato scolastico. A breve si sarebbe svolto il ballo di primavera, quindi tutti gli alunni che facevano parte del comitato scolastico. Salutai Kevin e andai in aula. Uffa era l’ultima ora che potevamo passare assieme, e invece dovevamo organizzare il ballo. Va beh sta sera dormiva da me. Raggiunta l’aula incontrai due ragazze nuove. Erano del primo anno. Carini entrambe, vestite alla moda. Una era bionda, con lunghe trecce e gli occhiali. Indossava una mini gonna rosa e lunghi stivali neri. L’altra ragazza, era mora con i capelli raccolti in una coda da cavallo e anche lei indossava un paio di occhiali grandi quadrati. Sembravano sorelle. La ragazza indossava un paio di pantacalze bianche e un vestito lungo nero. Gli sorrisi ma loro mi guardarono sconcertate dalla testa ai piedi.  Le ignorai e andai a sedermi accanto a Katia, l’altra mia migliore amica. Gli abbracciamo come facevamo ogni volta che ci vedevamo e cominciammo la riunione. Finita la riunione le due ragazze mi si avvicinarono. "Scusaci, sei tu il capitano delle cheerleader?". "Si sono io. Avete bisogno?". "Vorremmo fare parte del vostro gruppo". "Ok. Firmate questo e consegnatemelo domani firmato dai vostri genitori. Poi faremo un provino." Tirai fuori il modulo e ne consegnai uno a entrambe. "Grazie mille. Comunque io sono Emma e lei è mia sorella Lauren". "Piacere mio. Io sono Eleonor. Ora dobbiamo andare a lezione a domani allora.". "Certo". Avevamo finito tardi, la lezione quindi fui costretta a correre in palestra. "Eccomi ragazze, due ragazze mi hanno fermato per chiedermi, se possono fare parte del nostro gruppo". "Ancora? Ma siamo già in otto" disse Ellen. Lei si lamentava di ogni cosa. "Dai Ellen, domani fanno il provino non è detto che entrino nella nostra squadra. Dai ora mettiamoci all’opera". L’allenamento oggi fu durò, fra piegamenti e piroette mi girava la testa, ma non ci pensavo, fra pochi giorni avremmo avuto il saggio per la festa di primavera. Ero sulla trave, quando mi sentì male. Il nostro allenatore l’insegnante Mc Dawn era impegnato con Ellen, quando mi vide cadere dalla trave. Ero svenuta e avevo sbattuto la testa. L’ultimo suono che senti erano le sirene dell’ambulanza che mi portavano in ospedale.

***

Non so quante ore avevo dormito, ma mi svegliai con Kevin che dormiva sulla sedia accanto al mio letto. Mi girava ancora la testa, ma mi sentivo molto meglio. Allungai il braccio e chiamai Kevin. Si sveglio di soprassalto e mi sorrise. "Amore ci hai fatto spaventare". "Che cosa è successo?". "Sei svenuta durante l’allenamento. I dottori dicono che eri disidratata. Hai mangiato amore?". Non lo guardai, non volevo farlo preoccupare. Avevo mangiato solo una mela e bevuto un succo di frutta, e avevo saltato la colazione. "Non hai mangiato. Eleonor mi stai faccendo preoccupare. Devi mangiare di più. Sei sempre impegnata in più mettici lo sport. Il tuo fisico ha bisogno di mangiare.". "Mangerò di più ok?". "Promettilo però. Stai diventando pelle ossa.".  "Ok amore. Posso andare a casa?". "Vado a chiamare i tuoi e il dottore." e usci dalla porta. Dopo poco entrarono i miei genitori e il dottore. Il medico aveva acconsentito che ritornassi a casa. I miei stranamente non mi avevano detto nulla. Kevin mi aiuto a salire in macchina e si mise dietro con me e io mi rilassai su di lui. Arrivati a casa, i miei chiesero a Kevin di lasciarmi sola con loro. Ed ecco arrivare i guai. "Eleonor siamo preoccupati per te." "Sto bene mamma, non ti devi preoccupare. Oggi avevo mangiato poco, per quello che sono stata poco bene.". Mia mamma mi continuava a guardare preoccupata. "Dai mamma me lo dici anche te che sono sempre impegnata, avevo finito le energie e sono svenuta per quello. Come ti ripeto avevo mangiato poco, e sono stata male, ma ti prometto che mangerò di più.". "Ah si? Sei proprio sicura". "Si ne sono sicura". Mamma si alzo e uscì dalla sala, mi voltai per guardare papà. "Papà tu mi credi. Sto bene e mangerò di più. Mi credi?". Sospiro e passò lo sguardo su mia madre che era rientrata con la mia borsa della palestra. La svuotò e cederò tutti i sacchetti del pranzo che mi aveva preparato nell’ultima settimana. Non avevo il coraggio di guardarli, lì avevo delusi. "Tesoro che ti succede? Perché non mangi? Ci sono problemi a scuola? Con Kevin?" L’unica risposta che ero riuscita a dargli fu un mangerò. "Lo spero tesoro. Da domani farai colazione con noi, e cenerai con noi o con Kevin. A scuola chiederò a qualcuno di controllarti". "Non c’è ne è bisogno, vi prometto che mangerò. Posso andare ora? Sono stanca". "Ci fidiamo di te, basta che mangi, e ora puoi andare". Li baciai entrambi sulle guance, e augurai buonanotte entrambi e poi andai di sopra da Kevin. Era sul mio letto che mi aspettava a braccia aperte. "Scusami non volevo farti preoccupare". "Non ti preoccupare!". "Vado al bagno e torno". Andai al bagno, e mi spogliai. Piegai la divisa e la misi sul mobile come facevo ogni giorno. Mi tolsi il reggiseno e le mutande e mi infilai sotto alla doccia. Finita la doccia, indossai un nuovo paio di mutande e presi il metro dal cassetto, che avevo nascosto sotto al intimo. Misurai la circonferenza della mia pancia. Ero calata un altro centimetro. Oggi l’allenamento aveva dato i suoi frutti. Misuravo 60 centimetri i miei fianchi erano 70. Pesavo 47 kg. Ero fiera di me. Scrissi tutto sul mio diario, e indossai il pigiama.  Nascosto il diario andai da Kevin. Lo baciai e mi misi sotto alle coperte con lui. "Non andare di là rimani qui sta notte ho bisogno di te". "Lo sai che tuo padre ci viene a controllare durante la notte". "Beh gli diciamo che ci siamo addormentati". "Um… ok". Si alzò e inizio a spogliarsi dalla sua divisa, stava per indossare il pigiama quando lo fermai. "Vieni qui ho bisogno di te anche fisicamente". Lo tirai a letto e andai in braccio a lui, e lo inizia a baciare. "Amore mio". Lui mise le mani sotto al mio pigiama, e mi iniziò a toccare il seno. Io sfilai la maglia e lo continuai a baciare nel collo. Lui mi stese sul letto e mi iniziò a succhiare il seno. Inizia a ansimare e cercavo di togliergli via i pantaloni. Kevin fu più veloce, e se li tolse, e mi levò anche i miei. Non ci preoccupavamo di niente io prendevo la pillola dalla prima superiore. Ogni mattina alle 8 prima di entrare a scuola, prendevo la pillola, non la scordavo mai. "Ti voglio" gli dissi. "Anche io". Si inserì dentro di me. Lo baciai per non urlare, e non farci sentire dai miei. "Amore". Continuò prima lentamente e poi frettoloso. Venuti entrambi ci addormentammo. Era stata una serata bellissima. 

   
 
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