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Autore: lynn12    22/06/2006    1 recensioni
Impossibile fuggire dall'amore, perchè è dentro di te...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kaori/Greta, Ryo Saeba/Hunter
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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IF-cap 12

CAPITOLO 12  

-Vedo che hai fatto presto a sostituirmi, Kaori...- le disse Keichi con sarcasmo -Del resto, il ricco e famoso Ryo Saeba, presidente di un’immensa società, è un partito migliore di me, vero?-

-Keichi, smettila. Stai decisamente superando il limite- replicò Kaori

-Farebbe meglio ad andarsene, signor Nishioka-

Anche Ryo era sceso dalla macchina e si era messo di fronte a Kaori con fare protettivo.

-Signor Nishioka...L’ultima volta che ci siamo incontrati non sei stato così educato, Saeba. In ogni caso, questi non sono affari che ti riguardano, perciò sali sulla tua bella auto e sparisci!-

-Invece mi riguarda eccome. Ti do un consiglio: se non vuoi avere problemi, vattene e non avvicinarti mai più a lei, hai capito?-

A quelle parole Keichi perse la calma. Si avventò su Ryo cercando di sferrargli un pugno, ma questi lo schivò senza problemi e colpì a sua volta l’avversario con un poderoso destro. Keichi finì a terra con un labbro sanguinante.

-Ti avevo avvertito-

Detto questo, Ryo prese per mano Kaori e la accompagnò fino al suo appartamento. Arrivati davanti alla porta, le tolse le chiavi di mano e l’aprì. Di norma lei avrebbe protestato, ma in quel momento era troppo sconvolta da quello che era appena successo per farlo.

-Ti preparo del latte caldo, ti farà bene- le disse facendola sedere sul divano e sparendo poi in cucina

Poco dopo, tornò con in mano una tazza fumante.

-Tieni, ci ho aggiunto anche un po’ di brandy, ti aiuterà a calmarti-

Kaori lo ringraziò e ne bevve qualche sorso, sentendo che il suo corpo un po’ alla volta si rilassava.

-Kaori, dovresti denunciare quel tipo, è pericoloso. Anzi, a dire la verità dovresti averlo già fatto-

-Non si era mai comportato così prima...- mentì lei

-Balle. Ti ha già messo le mano addosso prima, non è vero? È per questo che l’hai lasciato...-

Era più un’affermazione che una domanda. Kaori distolse lo sguardo da quegli occhi indagatori, che sapevano leggerle l’anima.

-Kaori...- Ryo le prese delicatamente il viso e lo voltò nuovamente verso di se –Parlarne ti farà bene, non puoi tenerti tutto dentro. Permettimi di aiutarti-

Il suo tono di voce era così dolce e carezzevole, che lei alla fine si arrese e gli raccontò tutto:

-Keichi è un architetto, lavora per uno studio con cui io e le mie socie collaboriamo spesso. Poco più di un anno fa abbiamo iniziato a frequentarci. Inizialmente la nostra storia andava a gonfie vele, stavo bene con lui, però negli ultimi tempi era cambiato. Era diventato eccessivamente geloso, possessivo, mi chiamava dieci volte al giorno per sapere dov’ero e con chi ero e, se per un motivo o per un altro non mi trovava, aveva degli scatti d’ira terribili. Poi una sera ha suonato alla mia porta infuriato e ubriaco fradicio, diceva che mi aveva visto abbracciare un altro e credeva che lo tradissi. In realtà, l’uomo che mi aveva visto abbracciare non era altro che un collega di mio fratello e in quel momento gli stavo facendo le congratulazioni perchè mi aveva appena annunciato che si sposava. Ho provato a spiegarlo a Keichi, ma non ha voluto sentire ragioni- la voce di Kaori cominciò a tremare –Non l’avevo mai visto in quello stato... All’improvviso ha perso le staffe e...ha cominciato a picchiarmi. Da quel momento non ho più voluto vederlo, ma lui non mi lascia in pace-

-E tuo fratello non ha fatto niente?- le chiese Ryo

-Mio fratello non sa niente di questa storia. In quei giorni era fuori città per lavoro e io mi sono chiusa in casa finché i lividi non sono spariti, dandomi malata anche al lavoro. L’unica che è a conoscenza di tutto questo è Eriko-

-Avresti dovuto parlarne con Maki-

-No. Sai bene com’è mio fratello, avrebbe perso la calma e magari avrebbe fatto qualcosa di stupido. E poi aveva appena chiesto a Saeko di sposarla, era felice...Non volevo guastare tutto con i miei problemi-

Ryo la prese tra le braccia e la strinse a se. La sua Kaori...Metteva sempre il bene degli altri al primo posto, persino prima del suo. In quel momento gli sembrava così fragile e impaurita...Se in quel momento avesse avuto quel Keichi ancora tra le mani lo avrebbe sicuramente ammazzato.

-Kaori, devi denunciare Keichi- le disse poi staccandosi leggermente da lei per guardarla negli occhi –E sarebbe meglio che venissi a dormire da me stanotte, in caso lui tornasse-

-Neanche per sogno!- Kaori si liberò della sua stretta –Domani andrò a parlare con uno dei colleghi di mio fratello, ma è fuori discussione che io venga a dormire da te!-

-Maledizione, Kaori, non lo dico per portarti a letto! Sono preoccupato per te- esclamò Ryo con enfasi

Lei fu colpita dalla sincera preoccupazione che leggeva nei suoi occhi, perciò addolcì il suo tono di voce.

-Ryo, ti ringrazio veramente per tutto quello che hai fatto per me, ma questa è una faccenda che riguarda solo me-

Il volto di lui si adombrò.

-Allora quello che ti ho detto qualche giorno fa non ha significato niente? Ti ho detto che ti amo, Kaori-

-No, tu non mi ami. La tua è solo attrazione fisica, niente di più-

-Questo è quello che vorresti credere...È vero, tra noi c’è una forte attrazione, ma quello che ci lega va molto al di là di questo e tu lo sai bene-

Lui spostò il pollice alla base della sua gola e lo premette sulla vena per sentirne le pulsazioni.

-Non...non so di cosa tu stai parlando- balbettò lei –Io non provo nulla per te-

Lo sguardo di lui le accarezzò il viso, poi scese sul collo e infine si fermò sull’attaccatura dei seni lasciata scoperta dalla maglia che indossava. I capezzoli cominciarono visibilmente a premere contro il tessuto leggero, mentre lui continuava a tormentarla con tocchi sensuali delle dita alla base del collo.

-Ne sei sicura?- mormorò –Non negarlo. Sai bene di cosa parlo-

Con un sospiro frustrato, lei incrociò le braccia sul petto.

-E allora? Non riesco a impedirmelo- confessò

-Ne sono contento- mormorò lui di nuovo incatenandole gli occhi ai propri –Sono contento che tu non riesca a controllare la passione che ci unisce. Per adesso è l’unico modo che ho per raggiungerti-

Al diavolo l’eleganza e il controllo. Ryo doveva andarsene via di lì. Subito. Prima che lei si rendesse una completa idiota agli occhi di lui, levandosi i vestiti...o magari strappandogli via i suoi. Perciò, si avviò con passo marziale verso la porta.

-Buonanotte, Ryo-

Lui si accigliò, non sapeva se per quella voce roca e vibrante o per il modo brusco con cui lo stava congedando. Ryo fu davanti a lei con una sola falcata, la costrinse a guardarlo negli occhi.

-Detesto vederti fuggire da me, da quello che senti per me- le disse con voce intensa

Lei deglutì a fatica, scorgendo il fuoco che bruciava in quegli occhi profondi.

-Non provo niente per te- mentì Kaori in tono incerto

-Bugiarda-

-Buonanotte, Ryo-

Restò a fissarla per un altro lungo momento, poi si incamminò verso la porta. Una vocina dentro di lei le suggerì che lui aveva ragione. Era una bugiarda. Perchè in realtà lei avrebbe desiderato che lui restasse. E che la seducesse.

-Mi sognerai- le preannunciò lui

Kaori ebbe il sentore che avesse ragione, ma chiuse lo stesso la porta e rimase a fissarla per qualche minuto. Il suo corpo tremava e languiva di desiderio e poco ci mancò che spalancasse di nuovo quella porta e si mettesse a chiamare Ryo per le scale.

 

Il giorno dopo, Kaori si sentiva un po’ a disagio mentre, a bordo della sua Mini, si recava al palazzo di Ryo per controllare che l’inizio dei lavori si svolgesse regolarmente. Si fermò ai primi piani, dove trovò Kasumi e Sayaka, e vide che gli operai erano già al lavoro per dipingere le pareti e stendere il parquet. Salì poi all’ultimo piano, sperando di non trovarvi Ryo. In effetti, le sue preghiere furono esaudite, poiché, a parte la squadra di operai scelta da lei stessa, non c’era nessun’altro. Anche qui, come negli altri piani, stavano dando il colore alle pareti. Kaori aveva scelto un caldo color panna, lo trovava adatto per un ufficio, poiché non era freddo e impersonale come il bianco puro, ma neanche troppo forte o appariscente come un qualsiasi altro colore. Aveva anche già scelto i mobili con cui arredare le varie stanze, però mancava ancora l’ufficio di Ryo. Non aveva ancora trovato qualcosa che la soddisfacesse. Per lui voleva dei mobili che denotassero forza, carattere, potenza...Proprio come lui. Iniziò a buttare giù qualche schizzo sul suo blocco di appunti ed era così assorta in quello che faceva che la voce di Mick la fece sobbalzare:

-Ciao, bellissima-

-Oh, Mick, ciao! Sei venuto a vedere come procedono i lavori?-

-Già. E da quello che vedo vanno a meraviglia. Mi piace il colore che hai scelto per le pareti-

-Ti ringrazio. Vuoi vedere i mobili che ho scelto per il tuo ufficio?-

-Certo-

Kaori estrasse dalla sua borsa un catalogo di mobili per l’ufficio e lo aprì alla pagina su cui erano raffigurati quelli che aveva scelto per lui.

-Ecco. Anche se ti conosco solo da poco, ho immaginato che ti piacesse qualcosa di moderno- gli disse porgendogli il catalogo

Per il suo ufficio Kaori aveva scelto una scrivania in vetro, con delle poltrone in pelle bianca e una libreria in acciaio.

-Poi avevo pensato di aggiungere vicino alla vetrata un divano in pelle bianca, sullo stesso stile delle poltrone. Cosa ne dici?-

-Dico che Ryo ha fatto bene a scegliere te- le rispose Mick con un sorriso –Mi piace molto quello che hai scelto, è proprio l’ufficio che fa per me-

-Grazie. Sono contenta che ti piaccia-

Discussero ancora per qualche minuto di quello che Kaori aveva in mente per il suo ufficio e per tutto il piano in generale, ma ad un certo punto Mick le disse:

-Kaori, lo so che questi non sono affari miei, ma Ryo è il mio migliore amico e voglio vederlo felice. Lo so che ce l’hai con  lui per il modo in cui se n’è andato sei anni fa, ma ti assicuro che non poteva fare altrimenti e che non è trascorso un solo giorno in cui non si sia pentito, in cui non ti abbia pensato. Lui ti ama veramente. E credo che anche tu senta qualcosa per lui, perciò non avere paura di lasciarti andare-

Lei lo guardò, sorpresa ma anche colpita dalle sue parole.

-E chi mi dice che non se ne andrà anche stavolta?- gli chiese seria

-Non succederà. La situazione è molto diversa, ora. Inoltre, Ryo è deciso a rimanere qui a Tokyo per sempre...con te-

Rimase qualche secondo in silenzio, lasciando che Kaori assimilasse le sue parole, poi disse:

-Bene, è meglio che vada ora. Ci vediamo-

Si avviò verso la porta, ma lei lo richiamò:

-Hey Mick, sbrigati a chiedere a Kazue di uscire, lei non aspetta altro. Di solito pranza con me ed Eriko al Cat’s Eye, se può interessarti- gli disse con un sorriso

-Non preoccuparti, non la farò aspettare molto- replicò lui ricambiando il sorriso e facendole l’occhiolino complice

 

 

  
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