Libri > Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volar
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Autore: Kooskia    14/10/2011    1 recensioni
Fanfiction-crossover dedicata alla saga di Felidae, dell'autore Akif Pirincci, scarsamente nota in Italia. Ho scritto questa storia cercando di mantenere il più possibile lo stile di scrittura e i temi dell'autore, che sono caratterizzati da un uso della prima persona insieme a toni e tematiche complesse ed oscure in quella che è uno dei pochi libri con animali protagonisti al mondo a dare mostra di un thriller con dosi di horror ed eros. In questa storia ho realizzato una crossover con la ben più famosa Storia di una Gabbianella e del Gatto che le insegnò a volare di Luis Sepulveda. La trama si sviluppa in un periodo successivo a quello del libro di Sepulveda e la scena e le tematiche sono comunque incentrate su Francis, protagonista felino della saga di Felidae, che si ritrova costretto ad aiutare i gatti di Amburgo alle prese con una serie di misteriosi omicidi tra gatti.
Genere: Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 5 - La tomba

Per alcuni minuti rimasi lì ad osservare i corpi delle tre martore.
Non nego che il mio cuore fosse gonfio di amarezza, magari molti umani immaginano la natura come un qualcosa di benevolo o di amichevole.
Si sbagliano, la natura è feroce, violenta, brutale. E così deve essere, non esiste alternativa, la lotta per la sopravvivenza non concede tregua, giorno dopo giorno.
Quelle tre martore dovettero morire per salvaguardare la mia esistenza, altrimenti io sarei dovuto morire per salvaguardare la loro.
Ma a sua volta la loro morte avrebbe significato vita per tutti coloro che si sarebbero nutriti dei loro cadaveri nei prossimi giorni.
Volsi lo sguardo verso la gatta dorata, per la quale avevo oramai un debito di vita.
-Ti ringrazio straniera, sarei morto se tu non fossi intervenuta.. –
Sollevai lo sguardo verso Fortunata, ed ebbi la netta sensazione che lei non fosse del tutto estranea all'intervento dell'affascinante felina.
- E' mio compito mantenerti in vita e guidarti Francis, come lo è stato per Fortunata fino ad oggi. So chi sei e so qual è la tua missione, e la mia consiste nel non vederti fallire. Puoi chiamarmi Niya-
Ad ogni secondo che passava ero sempre più affascinato da lei.
Era indubbiamente una femmina attraente, ma vi era qualcosa di esotico, di selvatico in lei.
Il suo stesso modo di parlare era assolutamente peculiare, aveva una tonalità diversa da molte altre.
Ero sinceramente in dubbio sulla sua classificazione scientifica, sicuramente non era un gatto domestico, doveva far parte di una qualche razza selvatica, ma non l'usuale razza di Gatti Selvatici Europei.
La strana femmina non aggiunse altro limitandosi a voltarmi le spalle e ad incamminarsi.
Io feci in tempo a lanciare un'occhiataccia a Fortunata, avevo la netta sensazione che sapesse benissimo in che guaio mi sarei cacciato e che l'incontro con Niya dovesse avvenire in contemporanea al nostro passaggio nel territorio di quel trio di martore.
Trascorremmo altri due giorni in quelle foreste.
Nonostante l'arrivo di Niya il viaggio divenne forse ancora più silenzioso. La gatta dorata parlava pochissimo, quasi come se la sua mente fosse costantemente concentrata su qualcos'altro.
Indubbiamente era una creatura avvezza alla vita nelle foreste, però vi doveva essere in lei un motivo per la sua partecipazione a quella strana missione.
Mi guardai bene dal chiederglielo, comunque. Feci un rapido calcolo e constatai che erano oramai sette giorni che mancavo da casa.
Però forse non ci sarebbero stati problemi col mio padrone dopotutto. Sapete, da qualche tempo è venuto a vivere nel mio quartiere Junior, uno dei miei figli ed in effetti l'unico che io conosca bene.
E' fisicamente molto simile a me, e sebbene sia un po' una giovane testa calda già in un'occasione si è volontariamente prestato come mio sosia.
Seppi solo in seguito, alla fine di questa strana avventura,  che pur chiedendosi che fine avessi fatto Junior si era effettivamente dedicato di buon grado a impersonare me stesso agli occhi del mio padrone ventiquattrore su ventiquattro come già aveva fatto in passato.
Già me lo vedevo quel giovinastro ad ingozzarsi con le mie scatolette di salmone e a camminare con scarso rispetto e con le zampe sporche su qualche libro vecchio di secoli.
Un pensiero decisamente poco confortante.
All'alba dell'ottavo giorno finalmente la foresta si aprì.
Davanti a noi si estendeva un ampio prato verde, costellato da collinette e alberi solitari, più in lontananza notai un'abitazione umana.
Niya continuava a camminare con decisione, mentre io decisi di mantenere un'andatura più guardinga.
Sollevai gli occhi al cielo e notai Fortunata puntare dritta contro un grande albero che si stagliava su di una piccola collinetta.
Era un albero magnifico,  e il panorama trasmetteva una naturale sensazione di quiete.
Vidi Fortunata planare e posarsi su quel che sembrava uno strano sasso che spuntava dal prato.
Niya si mosse lentamente su quella collinetta e io la seguii.
Ben presto mi accorsi del mio errore, il sasso dove Fortunata si era posata non era quel che sembrava.
Era una lapide.
Guardai Fortunata con un misto di curiosità e tristezza, la gabbianella aveva lo sguardo rivolto verso il basso e gli occhi chiusi, riuscii a scorgere anche quella che sembrava una lacrima..
Osservai meglio quella lapide, recava su di essa una scritta.
VIANDANTE, QUI GIACE IL PIU' NOBILE DEI GATTI, ASCOLTA LE SUE FUSA.
All'improvviso capii.
Ricordai tutto, ma certo.
Avevo già letto quella storia, avevo già letto quel libro..
Storia di una Gabbianella e del gatto che le insegnò a volare di Luis Sepulveda.

Note
Per curiosità Niya inizialmente rassomigliava a un Gatto dorato Asiatico o Catopuma di Temmick, poi il suo aspetto si è via via modificato nel tempo diventando qualcosa di diverso.
Junior è un personaggio che compare nel terzo e quarto libro della saga di Felidae, assente nel quinto fa un ritorno in grande stile nel sesto dove è co-protagonista e per la prima volta l'autore assegna il punto di vista ad un personaggio diverso da Francis. Esteriormente identico al padre sta compiendo i primi passi per succedergli anche nel ruolo di investigatore.
L'albero, la collina e la tomba di Zorba come l'epitaffio sono reali, così come lo stesso Zorba, che era effettivamente il gatto di Luis Sepulveda
  
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