Anime & Manga > Death Note
Segui la storia  |       
Autore: AmyFallen    14/10/2011    4 recensioni
Amy X Mello, una storia d'amore tormentato che fa a botte tra realtà e fantasia, tra vita terrena e vita celestiale, tra umani e angeli, guerre in cui si rischia tutto...tra regole obbligatorie e l'amore, l'amore giovane di due ragazzi che lottano per non dividere ciò che è stato unito dal destino...
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Mello
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

A World Where You Are

Capitolo 3

 

Dopo l’inquietante sogno Amy non riuscì più a chiudere occhio e la mattina seguente aveva gli occhi gonfi. Era tardi e pensò che Mello non sarebbe passato quella mattina per darle il buon giorno e questo la fece stare ancora più male, aveva bisogno di lui dopo quel terribile sogno.
Così come ogni mattina si alzò dal letto tremante e si vestì senza badare a quale vestito indossare, aveva occhi vitrei, come la prima volta che vide i genitori. La piccola non si sapeva spiegare il perché di quel sogno. Studiava Freud, aveva già affrontato argomenti del genere. In quell’orfanotrofio per cervelloni molti bambini studiavano roba difficile, ma nessuno studiava Freud, appunto per la sua alta difficoltà,eppure a lei appassionava.
“Il sogno non è altro che un insieme di immagini che scorrono velocemente una dopo l’altra, in ordine non cronologico. Spesso i sogni vengono da noi modificati inconsciamente, per mancanza di memoria. I sogni possono essere riferimenti a traumi d’infanzia, paure inconsce o pensieri inconsci che riemergono all’iniziazione della fase R.E.M.”
Amy quindi non credeva a sogni premonitori o sogni simbolici che nascondevano messaggi segreti come succedeva nella fantasia.
Dopo la morte dei genitori la piccola non credeva nelle favole.
Tutto ciò che era fantasia proveniva dalla mente umana.
Però era molto religiosa, sia lei che la sua famiglia, i genitori le insegnavano sempre ad adorare Dio e pregare ogni sera prima di andare a letto.
Nell’orfanotrofio non pregava spesso, perché ogni volta che ci provava le scappavano le lacrime, quindi preferiva evitare.
Cercò di psicoanalizzarsi da sola, ma era molto difficile farlo su se stessi, era difficile applicare il training autogeno e ancor più difficile era porre domande a se stessa e auto-rispondersi.
Si sedette e si posizionò di fronte lo specchio.
Iniziò con la prima domanda:
“Cosa pensi, se dico ‘Bara’?”
“Alla morte, e ai miei genitori”
Poi la seconda:
“E se dico ‘scheletro’?”<
“Ancora morte”
La terza:
“Falce?”
“Ferita”
E così via:
“Ferita?”
“Cicatrice”
“Buio?”
“Rifugio”.
Sembrava che stessero parlando due persone diverse.
. . .
 
Mello passeggiava nel corridoio e stava per andare a svegliare Amy, per avvisarla che era già tardi e avrebbe fatto meglio a sbrigarsi altrimenti avrebbe saltato la lezione.
Si avvicinò cauto alla porta, alzò una mano stretta in un pugno, pronto a bussare. Si soffermò ad ascoltare la fila di parole che l’amichetta pronunciava ininterrottamente.
Il ragazzino appoggiò delicatamente la mano sulla maniglia.
Appena la porta si aprì, dallo specchio Amy non riconobbe subito Mello, ma nella penombra vide solo una sagoma nera, sobbalzò dalla sedia, urlò, scappò, e si rannicchiò sotto la finestra, si strinse le ginocchia al petto e nascose la testa tra di esse.
L’amico corse da lei e la strinse forte a se, continuando a ripeterle che era tutto apposto,che c’era lui al suo fianco.
Si sentì in un primo momento sperduta, ma riprese immediatamente i sensi e lasciò accarezzare da Mello la sua lunga cascata di capelli neri.
Il ragazzino non aprì bocca, era chiaro che qualcosa non andava, ma non voleva parlarne proprio in quel momento, probabilmente si era appena ripresa da un bello spavento.
Amy respirava affannosamente, e Mello tenendola stretta la fece dondolare delicatamente, come si fa ad un bambino piccolo quando piange. Lei fece in sorriso invisibile, si sentiva bene tra quelle braccia rassicuranti.
Era tardi, i due si staccarono lentamente l’uno dall’altra e scesero per fare colazione. Ma lì la situazione si complicò, la ragazzina vedeva ombre dappertutto. Inizialmente credette che fossero allucinazioni, provocate dal sogno o dallo spavento ma con il passare delle ore capì che non si fermavano all’immaginazione, ma andavano ben oltre.
 
Mello teneva per mano Amy, decise di non parlare, pensò che gli avrebbe raccontato tutto una volta che si fosse ripresa.
Lei stringeva la sua mano e si sentiva più tranquilla e protetta come se Mello fosse per lei un angelo custode.
La classe era ancora vuota e i due si sedettero vicini, Matt salutò Amy con un sorriso smagliante, mostrando tutti i denti ma non ricevette lo stesso saluto, ricevette solo un cenno triste di Mello che diceva chiaramente ‘Lasciala stare’. Matt annuì impercettibilmente.
Le lezioni iniziarono come finirono, con la materia preferita di Amy,Psicologia, in quella giornata stava particolarmente attenta, cercava delle risposte al suo problema. Nulla di nuovo. Mentre la professoressa spiegava ‘Gli stadi di Piaget’ le ombre nere fluttuavano dolcemente accanto a lei, sfiorandole i capelli, passando da un bambino all’altro. Avevano qualcosa di magico ma allo stesso tempo inquietante.
All’ora di pranzo la bambina lasciò la mano del compagno e andò in camera sua. Ma venne presto seguita da lui che bussò alla porta ma non ebbe risposta,così l’aprì di sua iniziativa. Trovò la bambina supina sul letto che muoveva lentamente la testa come se stesse osservando qualcosa che si muoveva sopra di lei.
Amy vedeva le ombre, ma lui non poteva capirlo. Andò versò di lei, cauto, il ragazzino non aveva paura, era pronto a tutto per la sua piccola amica.
Si avvicinò e le accarezzò la guancia, chinò il suo viso su quello della bambina e le diede un bacio in fronte.
La piccola sorrise e disse:” Mello, finalmente sei arrivato.”
Lui fece un espressione dubbiosa e le rispose:” Io sono sempre stato vicino a te Amy.”
Amy sorrise e annuì. Mello continuò ad accarezzarle i capelli e riprese dicendo:” Sono le 2 di pomeriggio, riposa un po’, le lezioni riprenderanno alle 6, mi racconterai cosa è successo quando ti sveglierai va bene?”
Amy fece un sorriso più ampio e annuì per la seconda volta, chiedendo:”Non mi lascerai mai vero?.”
Mello chiuse gli occhi :” Mai.”

  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Death Note / Vai alla pagina dell'autore: AmyFallen