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Autore: Zephirus    14/10/2011    2 recensioni
Si strinse per un istante più forte, nella casacca nera, tremando per il freddo che filtrava fischiando tra le fronde quasi spoglie degli alberi e che si insinuava sotto i vestiti fin troppo leggeri. Non aveva avuto molto tempo per prepararsi al meglio a quell’appuntamento. Era successo tutto così talmente in fretta. Quella lettera… sorrise… un ritorno talmente magnifico… che Lucius non poteva credere che lui… si che lui… che lui fosse tornato… ancora … un’altra volta lì. Per lui. Per loro.
Genere: Generale, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lucius Malfoy, Severus Piton
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Gettò uno sguardo distratto verso l’ alto. Un cielo cinerino dominava ogni cosa, case ed alberi… sembravano annegare in quell’ immenso velo grigio… inghiottiva ogni cosa quel giorno…
L’oscura cupola celeste che pendeva inesorabile sulla sua testa di lisci capelli biondi… mentre camminava lento tra le foglie ormai secche delle querce del parco. Assaporava lentamente la sensazione di quiete che permeava l’aria, mentre, un passo alla volta si muoveva distratto fra un tripudio di giallo e dorato, tenui tonalità di arancione che rosseggiavano pigramente sul suolo madido delle prime rugiade di quel mattino autunnale, che sembrava, pensò, non dovesse mai finire. Ma continuava la sua piccola battaglia con se stesso… percorrendo piano il sentiero che si riduceva man mano a un sottile sprazzo di ghiaia sterrata… conosceva bene se stesso… e sapeva bene di non poter resistere ancora al tremore sommesso dell’ansia… la stessa, che tante volte aveva provato anni prima… tanti anni prima… e da quando quella lettera lo aveva raggiunto un senso di enorme dolcezza aveva riempito i suoi occhi… e solo un flebile velo di malinconia rendeva quella felicità come un opaca macchia sui suoi ricordi. Si passò una mano sulla fronte. Piccole gocce di pioggia picchiettavano insistentemente sulla sua pelle… l’immortale poesia di quel mondo che aveva sempre osservato dall’altra parte di quel vetro sporco che era stato il suo destino… quel destino a cui lui stesso si era assoggettato… inchinato… alla forza e alla seduzione di un potere che aveva bramato da sempre e che allo stesso tempo lo aveva terrorizzato… ma avviluppato senza pietà… per donarlo a quel futuro meraviglioso, che li non avrebbe mai potuto credere possibile per se stesso… per l’umo senza scrupoli che era stato fino a quel giorno meraviglioso… di dieci anni prima.
Si strinse per un istante più forte, nella casacca nera, tremando per il freddo che filtrava fischiando tra le fronde quasi spoglie degli alberi e che si insinuava sotto i vestiti fin troppo leggeri. Non aveva avuto molto tempo per prepararsi al meglio a quell’appuntamento. Era successo tutto così talmente in fretta. Quella lettera… sorrise… un ritorno talmente magnifico… che Lucius non poteva credere che lui… si che lui… che lui fosse tornato… ancora … un’altra volta lì. Per lui. Per loro. E che avesse scelto di incontrarlo proprio in quel luogo dove tanti anni prima la loro amicizia era diventata quasi un voto infrangibile. Finché uno di noi due vive, Lucius… la nostra amicizia anche vive e non può scomparire come tutto il resto… siamo noi… solo noi amico mio! Lo ricordava ancora con tenerezza… quelle parole che aveva sentito pronunciate solo una volta nella loro vita.. poi il dolore aveva indurito i loro cuori fino a trasformarli in subdoli manichini di quel maledetto ideale… ed aveva avuto ragione. Finché uno dei due vive… e se pure lo aveva creduto scomparso lui era ancora lì… vivo… e la loro amicizia pure… come quella lacrima dolcissima che gli rigava le guance in quell’istante. Nell’istante stesso che alzava lo sguardo su di lui. Dopo tanto tempo… dopo anni… dopo quel semplice “troppo” che glia aveva divisi… ora erano di nuovo assieme… e anche solo un abbraccio gli sarebbe bastato a colmare quel vuoto che gli rodeva l’anima come una serpe avviluppata al suo cuore… strinse la mano nella tasca della palandrana nera. Una lettera. Poche parole. “St James’ Park, undici. Sono tornato Lucius…”
La sagoma scura di lui troneggiava al di sopra di un lieve pendio, la testa di scuri capelli corvini ancora meravigliosamente lucenti poggiata al tronco di un basso salice mentre sul suo viso olivastro si accendeva un debole sorriso.. gli occhi d’alabastro lucente che lo fissavano con tenerezza e una lacrima che scendeva lungo il naso.
- Lucius…-
- Severus.. bentornato …-
Dieci anni… dieci anni… il ritorno perfetto per un amico.

  
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