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Autore: Minawa Asuka    14/10/2011    4 recensioni
All'interno della Wammy's house la vita sembra rinchiusa in una bellissima sfera di cristallo. Tutto è apparentemente perfetto, ma tutto è solo un'illusione. La storia di tre ragazzi, Matt, Mello e Near. La storia di un'amicizia spezzata brutalmente da regole non scritte. L'inizio di una rivalità. Le parole mai dette di un amore. La lontananza e un amore non corrisposto. Una missione che deve essere portata a termine.
Genere: Drammatico, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Matt, Mello, Near, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Quiete-

 

Mentre aspettava Near, che era ampiamente in ritardo, si decise a prendere il telefono tra le mani tremanti e a chiamare Halle Lidner.

-Pronto?-

La voce gli tremava, ma si sforzò comunque di parlare con un tono chiaro e severo.

-Sono Mello-

-Mello! Non ho mi hai fatto avere più tue notizie!-

-C’è una cosa di cui devo parlarti-

Deglutì un groppo di lacrime, mentre Halle cercava invano di domandargli spiegazioni. In breve tempo le parlò della missione e della possibile fine al Regno di Kira.

-Mello! Non puoi farlo! Morirai!-

-Lo so-

-Ma allora perché...?-

Sentì chiaramente la voce di Halle venire spezzata da singhiozzi sommessi.

-Devo farlo. Tu mi aiuterai, non è vero?-

Piangeva e ciò le causò non pochi problemi per rispondere. Sorrise Mihael. Che sorriso amaro e disperato era il suo! Quante persone ancora dovevano soffrire per lui? Lui, un piccolo genio con il complesso d’inferiorità che giocava a fare l’eroe. Ma quale eroe poi? Il suo era semplice egoismo. Sarebbe andato a morire per difendere la vita di Nate, nonostante sapesse che Mail, che lo amava come nessuno mai l’aveva amato, sarebbe morto con lui. E la cosa che più lo affliggeva era la consapevolezza che non sarebbe riuscito a dirgli la verità in tempo.

-Come puoi chiedermi di aiutarti a morire?-

-Se non muoio io, prima o poi morirà lui-

-Lui chi? Mello, ti prego… non capisco-

Il biondo chinò il capo verso il tavolino di mogano nero, quel tavolino che gli parlava di Mail. La sua stessa essenza si era riversata lì sopra: c’erano solo un pacchetto di sigarette, un accendino e la PSP. Lo accarezzò con dolcezza e posò l’indice sul pacchettino bianco. Incredibile quanto fumo inalasse quel ragazzo. Ma ancora più incredibile quanto la sua anima non ne fosse stata toccata, rimanendo candida e immacolata.

-Halle, non voglio che Near muoia-

La sentì sussultare. Doveva essere molto confusa.

-Io credevo che…-

Una grossa lacrima trasparente sgorgò anche dai suoi occhi.

-Io lo amo. Se gli accadesse qualcosa, se Kira scoprisse il suo nome… non potrei mai perdonarmelo. Non voglio che faccia la fine di L-

Singhiozzò insieme a lei, consolato soltanto dal fatto che il telefono non gli mostrava i suoi occhi sofferenti. Non poteva sopportare di vedere la figura di sua madre piangere per un suo sbaglio. O meglio, piangere perché lui era sbagliato.

-Sei innamorato di lui? Mello… se solo me ne avessi parlato…-

Halle fece una pausa.

-D’accordo, ti aiuterò-

-Grazie, Halle. Ti prego però, non dire nulla a Near-

-Come vuoi-

La sentì riattaccare. Doveva averla ferita con quella confessione, ma almeno lei doveva sapere la verità.

Qualcuno suonò alla porta in quello stesso istante. Il cuore sembrò schizzargli in gola e i battiti accelerarono tanto che ebbe l’impressione di svenire.

-Nate!- esclamò con voce gonfia di ansia, gioia, tristezza, rabbia, malinconia, desiderio.

-Mihael!-

Il piccolo fiocco di neve si alzò sulle punte e gli gettò le braccia al collo.

-Mi sei mancato-

Mello sorrise contro i suoi capelli d’argento e lo strinse a sé. Solo allora si sentì invincibile. Non avrebbe mai permesso a quel profeta di pace fasulla di uccidere la creatura divina che stava stringendo tra le braccia.

-Ti amo!-

Nate sgranò gli occhi con stupore, prima di arrossire e sorridere con innocenza.

-Ti amo anch’io, Mihael-

Il biondo cercò di trattenere le lacrime e lo prese in braccio, non curandosi del suo profondo imbarazzo, e lo fece sedere sul divano.

-Perché ci hai messo tanto?- domandò ansioso.

Nate stava per rispondere, quando Mail apparve sulla porta del salone.

-Mail!- esclamò Near con gioia e si precipitò ad abbracciarlo. Il rosso sorrise.

-Ciao, Nate-

Mihael li osservò con dolcezza. Cavolo! Che famiglia che erano! C’era poco da fare, nessuno, neanche la morte, vi li avrebbe mai divisi!

-Stavo proprio per dire a Mihael che oggi mi è successo un fatto strano. Mi ero già preparato per venire da voi, quando mi hanno chiamato per informarmi dell’arresto di un famoso serial killer inglese. Ha la tua stessa età, Mail, e ti somiglia in modo così sorprendente che per un attimo ho temuto fossi tu-

Mello e Matt gli rivolsero un’occhiata intrisa di stupore, prima che il rosso scoppiasse in una sonora risata.

-Non ci credo! Ho un gemello psicopatico!-

Nate sorrise divertito e tornò a sedersi accanto al biondo. Mail, vedendo il modo in cui si guardavano, smise di colpo di ridere e si fece serio, ricordandosi della missione.

-Io esco- disse all’improvviso, avviandosi verso la porta.

-Ma dove stai andando?- esclamò allarmato Mihael, confuso da tanta fretta.

-Siamo in Giappone e ancora non sono stato in nessuna sala giochi!- borbottò il rosso, prima di chiudersi la porta alle spalle. Mello si sentì dannatamente frastornato. Matt aveva lasciato lì le sigarette. Non era da lui.

-Ma cosa gli è preso?- domandò Nate confuso. Il biondo si voltò verso di lui e gli sorrise con dolcezza.

-Non farci caso- sussurrò semplicemente, chinandosi sensualmente verso di lui. Nate arrossì all’istante, ma gli gettò ugualmente le braccia al collo, baciandolo lungamente.

-Ti amerò per sempre, piccolo- sospirò Mihael, guardandolo in quegli occhi che tanto adorava. Near scosse la testa disorientato. Cosa gli stavano nascondendo Matt e Mello?

-Mihael…- fece per chiedere spiegazione, ma il biondo gli posò un dito sulle labbra, gli occhi di ghiaccio sciolti in acqua trasparente.

-Shh… non dire niente- sussurrò con voce tremante, cercando il suo corpo.

Nel frattempo, Mail camminava per le strade gremite di gente sospirando e sforzandosi di non piangere. Non aveva realmente intenzione di andare ad una sala giochi. In realtà, non si sentiva di fare niente. Cercava solo di dare a Mihael e Nate più tempo possibile per stare insieme.

Quella fu la quiete prima della tempesta.

L’aria sembrava sussurrare addii silenziosi.

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Qualche parolina dell'autrice: Scusate, ma anche oggi non posso ringraziarvi come si deve perchè la linea non prende molto bene ç_ç Lo so, capitolo davvero triste, ma fidatevi di me ^^ Ci sentiamo presto con la prima parte dell'epilogo (gli ultimi capitoli sono sempre i più difficili ç_ç). Un bacione a tutte! Grazie per tutto! Questa storia non sarebbe la stessa senza di voi!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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