Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Darling Eleonora    14/10/2011    1 recensioni
MirabellCity, una girovaga che dall’apparenza non sembra, un desiderio espresso da una moneta fatta cadere in acqua, un negozio di souvenir, un cannocchiale, il guardiano di un faro, le campane della chiesa vicina, due conchiglie identiche. Una storia da raccontare...
Espresse il suo desiderio; l’unico che avesse mai voluto realizzare davvero. In realtà non le era mancato mai nulla, tutto quello che le serviva era la sua piccola valigia e sé stessa. Ma la cosa che crescendo aveva iniziato a bramare era diversa, ne parlavano tutti con una strana cadenza dolce da lei incomprensibile.
Mentre stava per lanciare nella fontana il simbolo del suo prezioso desiderio, sentì il giovane stringere la mano ancora intrecciata alla sua, alzando la voce:
-Sei pronta? Adesso!
Così facendo lanciarono le monetine che volarono in cielo a rifletterne la luce per poi far sentire il loro schiocco a contatto con l’acqua della fontana alle loro spalle, lei si voltò stupita.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

  Image and video hosting by TinyPic

Capitolo Secondo



La guardò. Ma d'uno sguardo per cui guardare già è una parola troppo forte.
Sguardo meraviglioso che è vedere senza chiedersi nulla, vedere e basta.  
[A. Baricco, Oceano Mare]



-Quindi tu sei…la ragazza nuova?
-Hem, sì.
Annuì timida alla giovane dinnanzi a lei che la scrutava dubbiosa: portava una salopette e i capelli erano raccolti in una coda, sembrava avere la sua stessa età.
-Benvenuta!
La salutò andandola ad abbracciare calorosamente contro tutte le sue aspettative.
-Io mi chiamo Vanille! Il negozio è dei miei genitori, te li presenterò dopo. Vedi, loro fanno il turno pomeridiano e a me serviva qualcuno ad aiutarmi la mattina! Comunque sono contenta, pensavo si presentasse qualche tipo poco raccomandabile! Chi avrebbe mai pensato che si trattasse di una ragazza così carina? Oddio adoro i tuoi capelli, sono così soffici e profumano di cannella, e la tua pelle è così delicata e chiara, di solito gli stranieri che vengono da queste parti non sono così! Oddio scusa ti ho dato della straniera! Non sei di questa città, vero?
Vanille si prospettava un tipo alquanto loquace, tanto da averle fatto già venire un giramento di testa.
-No no, io non sono di queste parti.
Il negozio, come aveva potuto vedere, non era molto spazioso. Superata la porta a vetri si notava nell’angolo in fondo, un piccolo bancone con una cassa e dei soprammobili con tanti fogli svolazzanti, sembrava più un ufficio. Nella parete al cento vi era appesa un enorme rete da pesca con sopra, impiantati come lei al muro, quadri e vecchie foto, ricordi di una vita passata vicino all’oceano. Sotto, un acquario mostrava un polpo molliccio al di là del vetro opaco. Al centro della stanza e ai lati, scaffali esponevano una quantità spropositata di merce, tanto da far sembrare tutto in traballante equilibrio.
-E’ tutto molto bello.
Disse più a se stessa che a Vanille.
-Grazie, mio padre ci tiene molto, guarda: ti mostro cosa vendiamo!
Con il suo fare euforico le fece fare il giro turistico in quel ristretto negozio che aveva a disposizione molti articoli che nel proprio piccolo e nella propria banalità, stuzzicavano il suo interesse: quadretti acquarello raffiguranti MirabelCity, palline di vetro che se capovolte si inondavano di brillantini, ceramiche dipinte, statuette a forma di faro o sirena, targhette, bottiglie decorate con sabbia colorata, teli ricamati e centrini, bussole, miniature di barche o ancore, matite colorate con su scritto il nome della cittadina e una vasta gamma di prodotti per pescare (ami, lenze, reti, canne e così via). Arrivati all’acquario con il polpo, Vanille fermò il suo sproloquio e si voltò indicandolo:
-Prima che tu me lo chieda: no, non si chiama Paul, non so perché ma me lo chiedono tutti! Il suo nome è Cocoa, è il migliore amico di mio padre, a sentir lui. Cioè…a sentir mio padre, non il polpo, perché lo sai, no? I polpi stanno zitti, magari parlano anche, non so, penso parlino tra loro, in polpese…? O si dice polipiano? Oddio lo sai che non mi era mai venuto in mente? Chissà che versi fanno?! E se invece non emettessero suono?
-Io…io non lo so!
Andò in iperventilazione confusa nel sentirla parlare troppo e troppo velocemente ormai da parecchi minuti.
-Hey Vanille, perché non respiri ogni tanto?
Ironizzò qualcuno all’entrata attirando la loro attenzione.
-Anice, ti presento Juice.
Disse la giovane al suo fianco perdendo tutto il suo entusiasmo. Il ragazzo che era appena entrato era alto, tanto da doversi chinare per poter oltrepassare lo stipite della porta che i suoi capelli color castagna erano andati a strusciarvi.
-Potresti dirlo con un po’ più d’animo!
La rimandò lui con irritazione.
-E’ un mio compagno di scuola ma lascialo perdere, è antipatico.
-Sei tu che non ti zittisci mai! Comunque piacere di conoscerti Anice, sei la nuova ragazza?
Lei sussurrò timidamente:
-Sono in prova…
-Allora buona fortuna con quella.
Disse sorridendole ottenendo una risata sarcastica da Vanille.
-Comunque sono venuto per dirti un'altra cosa: ti va di venire al porto tra qualche giorno? I genitori di Fennel ci hanno preso una barca.
Lei le rivolse uno sguardo dubbioso.
-Ci hanno?
-Pensi che lui ce la faccia già a guidarne una in mare? Ah e…vieni anche tu ovviamente, Anice!
Lei si riprese da chissà quali fantasticherie:
-Come? Io, sul serio?
La sua nuova collega le prese le mani saltellando.
-Oh sì, sì Anice! Se vai te vengo anche io!
Lei sorpresa accettò volentieri.
-Bene allora! Ci vediamo dopo che avete finito il turno!
Le due salutarono il giovane che uscendo picchiò il capo nello stipite della porta, come succedeva ogni volta.
-Oh cielo, non si sarà fatto tanto male vero?!
-Non preoccuparti Juice ha la testa più dura della porta.
Così facendo incominciarono a ridere, anche se lei si sentì un po in colpa per la battuta cattiva.
Arrivate a fine mattinata era stata istruita a dovere. In fondo il suo lavoro non era niente di speciale: mentre Vanille accoglieva i clienti e si occupava della cassa, lei doveva spolverare i fragili ripiani e annotare gli incassi a fine giornata, i costi e i prezzi di ogni merce che entrava o usciva e, dato che non erano molti, doveva riportarli su un quadernino (poco scritto) della madre di Vanille che, da come ne parlava la figlia, sembrava essere una donna molto pignola, maniacale per quanto riguardava la pulizia, ma non si non si poteva certo dire la stessa cosa dell’ordine. Si sentiva quasi in colpa dato che la paga era ottima ma non doveva lavorare sodo come nei suoi precedenti lavori e, quando fece notare la cosa, Vanille rispose:
-Oddio Anise! Non ti devi sentire tanto dispiaciuta, io ho chiesto di un assistente soprattutto per avere compagnia, e tu mi sembri perfetta!
Nel pomeriggio le furono presentati i coniugi padroni del negozio, pronti per il loro turno, dato che la mattina, come le era stato spiegato, adempivano al loro vero lavoro di pescatori: Brunette e Walnut Hazelnut. La moglie era molto più gentile di come l’avevano descritta, bastava non guardarla quando si infuriava costantemente con la figlia; mentre Walnut era semplicemente un uomo basso simile ad il vecchietto con la barba che raffiguravano sulle scatole dei bastoncini di pesce. Anche se non le toccava chiese di poter dare una mano anche qualche pomeriggio senza aumenti, con loro sorpresa. Alla chiusura del negozio il signor Walnut chiuse a doppia mandata il cancelletto di ferro per sicurezza, dicendole:
-Sei una brava ragazza Anise, siamo contenti di averti tra noi. Benvenuta a bordo!
Dopo averle fatto capire che era assunta, le assestò una pacca sulla spalla che per poco non la fece cadere in terra.
-Grazie signore!
 

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Darling Eleonora