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Autore: MarchesaVanzetta    14/10/2011    3 recensioni
Scritta per il contest indetto da Il_Genio_Del_Male e The Burnt Orchid...Three Days of Slash!!!!
Ehm. Sono tornata con una wolfstar scema! Perdonatemi :D
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Coppie: Remus/Sirius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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 Quattro ragazzi stavano passeggiando per Hogsmeade, dirigendosi verso la Stamberga Strillante.
 
“Facciamo a gara a chi arriva primo alla Stamberga?” propose un ragazzo dai capelli neri, guardando furbescamente gli amici.
Un ragazzo con gli occhiali gridò un “certo” mentre già correva in direzione dell’edificio più infestato di spiriti della Gran Bretagna, seguito a ruota da un ragazzino dai capelli biondicci e dalle mani grassocce.
Il ragazzo che aveva lanciato la sfida, accertatosi che i due amici si fossero allontanati abbastanza, si girò verso l’ultimo ragazzo rimasto, che lo fissava curioso.
“Perché stiamo facendo vincere James e Peter, Sirius?” domandò infatti il compagno castano.
“Remus, Remus… sei troppo bravo per ideare un piano geniale come il mio: loro si stanno stancando correndo mentre noi… ci smaterializzeremo di fronte alla Stamberga! Non sono intelligentissimo?” domandò Sirius, gongolante di aver ideato un piano così brillante. Avrebbe lasciato Remus a bocca aperta... perché non era a bocca aperta?!
“Sirius, questo è barare” puntualizzò Lupin, sentendosi in dovere di cercare, seppur debolmente e senza troppi sforzi, di portare il compagno sulla retta via.
“Sono un Black, dimentichi? Ce l’ho nel sangue, l’inganno” si giustificò il ragazzo dagli occhi grigi.
“Farò finta di crederti. Allora, cosa stiamo aspettando?” chiese con aria birichina. Sirius adorava quello sguardo, che gli ricordava che il suo amico, sotto quella maschera da bravo ragazzo, era un Malandrino fatto e finito.
Si scambiarono uno sorriso complice e si smaterializzarono.
Dopo un paio di secondi si ritrovarono di fronte all’ingresso della casa e vi ci fiondarono, chiudendo poi la porta.
Senza una ragione apparente iniziarono a ridacchiare, poi a ridere sempre più forte, eccitati dalla loro vittoria, dalla sensazione di aver barato e di vedere le facce perplesse degli amici, dall’essere lì, insieme. Stavano ancora ridendo quando sentirono qualcuno che cercava di aprire la porta, imprecando al loro indirizzo.
“Black! Apri subito questa porta, porco cane! Dai, che sta iniziando a nevicare…” urlò James, le guance rosse e i capelli scompigliati come al solito.
Peter lo guardava ammirato, chiedendosi come facesse, dopo una corsa così sfiancante, ad avere ancora fiato per urlare.
“Chi è fuori è fuori, chi è dentro è dentro!” esclamò solenne Sirius, facendo ridere ancora di più Remus.
“Sirius, accidenti a te, apri! Fa freddo!” insistette James, che iniziava a sentire freddo ovunque, tranne nelle dita dei piedi. Quelle non le sentiva affatto.
“Non intendo cambiare idea, Ramoso” rispose Sirius, godendo della sensazione di potere.
“Sir, non stai esagerando?” chiese Remus, preoccupato che gli amici si prendessero un malanno per un capriccio di quello stupido di Sirius.
“Nha” rispose l’amico “Adesso vanno a I Tre Manici Di Scopa. Ramoso avrà una bella sorpresa!”
“Cosa hai architettato?” domandò curioso e preoccupato Remus. Sperava solo che non fosse niente di pericoloso… ma ne dubitava.
“Niente di che. Ho solo dato appuntamento a Lily al posto di James lì tra… un quarto d’ora. Sarà meglio che si muovano o quella furia di ragazza non ci restituirà il nostro amico nelle stesse condizioni in cui lo abbiamo lasciato!” esclama giulivamente Felpato.
“James, Peter, andate ai Tre Manici Di Scopa. Faccio ragionare questo troll e vi raggiungiamo” urlò agli amici il licantropo.
I due bofonchiarono un po’ ma si decisero ad andare, incamminandosi a passo svelto sul sentiero che avevano appena percorso.
“E adesso che siamo rimasti soli nella casa più infestata del paese, Monsieur Felpato?” domandò curioso il ragazzo dai capelli castani, guardando il compagno.
“Direi di scaldarci un po’, per iniziare” propose Sirius, allungandosi per baciarlo.
 
Quello fu solo il primo di una lunga serie di baci che li fece arrivare irrimediabilmente in ritardo alla locanda.
Entrando, dopo essersi goduti un attimo il tepore del luogo, videro subito James e Lily che si stavano alzando dal tavolo al quale erano seduti, sorridendosi.
Sirius ammiccò a Remus, quasi a dire “te l’avevo detto” e Lupin sorrise, felice per lui, per Sirius, per James, per Lily. Era felice per un miliardo di motivi, ma non voleva sapere quali. Gli bastava quel caldo confortante al centro del suo petto, che gli faceva dimenticare tutto il resto.
James accompagnò la rossa fuori dal locale, riconsegnandola a Molly Prewett e, dopo averle schioccato un bacio sulla guancia, tornò dentro.
 
“Se non fossi l’uomo più felice della terra vi ucciderei. Come vi è venuto in mente di chiuderci fuori? E chi ha detto a Lily che l’aspettavo qui?! Oh, Lily… è stato bellissimo!” cambiò subito umore Potter, pensando a quelle due ore paradisiache.
“Torniamo al castello, James?” propose Remus, pensando al tema di pozioni che attendeva gli ultimi ritocchi.
“Certo” rispose il moro, troppo sulle nuvole per capire davvero la domanda dell’amico.
“Ah, hem, Ramoso…?” attirò l’attenzione il licantropo.
“Sì?” chiese innocentemente Potter.
“Dov’è Peter?!” domandò preoccupato Remus. Tra i loro appuntamenti romantici si erano persi l’amico!
“Ah, è andato via quasi subito. Mi ha detto che faceva un giro da Mielandia e poi tornava in dormitorio perché aveva freddo” spiegò James, come se fosse ovvio.
“Bene, andiamo” li esortò Sirius, avvicinandosi al migliore amico “Hem, tutto a posto, vero Ramoso?” chiese spavaldo, battendogli una pacca sulla spalla.
“Certo Felpato! Se fossi in te, però, dormirei con un occhio aperto, stanotte. Sai, non si sa mai…” lo minacciò scherzosamente il moro, per poi cambiare argomento.
“A proposito Remus, cosa avete fatto tutto questo tempo alla Stamberga?” domandò curioso.
Lupin era in panico. Cosa dirgli? Certo, forse aveva intuito che tra lui e Sirius ci fosse qualcosa di più dell’amicizia, ma…
“Cose da uomini ovviamente, Potter. Chi è fuori è fuori e non sa niente, chi è dentro è dentro e sa cosa è successo!” lo soccorse prontamente Sirius, iniziando poi a ridere sguaiatamente, seguito a ruota dagli altri due.
Cosa poteva desiderare di più Remus, per essere felice?
  
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